Messaggi e commenti per Paolo Del Debbio - pagina 33
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Frasi di Paolo Del Debbio
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Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Del Debbio. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Del Debbio.
Venerdì 20 marzo 2020 00:18:03
Giovedì 19 marzo 2020 23:53:09
Corona Virus Sig. Paulo ti seguo sempre sei molto bravo ti scrivo da lussemburgo anche da noi e iniziato questo Corona Virus ma trovo che in Italia devono essere piu severe la legge qui abbiamo 220 infetti 4 morti e non possiamo piu uscire su strada se ci ferma la polizia ci costa 175 euro a pagare subito solo per fare la spesa o farmacia o dottore mi scusi il mio Italiano o 62 anni e vivo da 60 anni in Lussemburgo ti ringrazio sei molto bravo
Giovedì 19 marzo 2020 23:50:57
Abbiamo oltre 7000 militari all'estero tra cui sanitari ed ospedali ben attrezzati in aree geografiche ove non vi è l'emergenza come vi è ora in Italia.. ci vuol tanto a farli rientrare in ausilio a nostri sanitari oberati da carichi inestimabili?
Giovedì 19 marzo 2020 23:50:37
Buona sera, complimenti x trasmissione.. vorrei una spiegazione a questo quesito: mio marito e mia figlia sono titolari artigiani di una ditta di coppe trofei medaglie e tutto quello che serve x manifestazioni sportive che si svolgono tutte le settimane nei vari paesi. Ora dal 22 febbraio tutte le ma ifestazio i sono state sospese, ordini gi6 in corso annullati. Noi avevamo g6 acquistato parecchiq merce in previsione di questi eventi, praticamente e un mese che siamo chiusi, a fi e mese i fornitori chi li pagherà? In più il nuovo decreto parla del bonus di 600 euro solo per i singoli artigiani, ma x la nostra ditta no perché sono in 2... ma sono anche due famiglie... e non abbiamo dipendenti... cosa faremo??? Sono molto disgustata da questo governo!!! Ma poi penso a bergamo, Codogno, vo e tutti medici, infermieri i nostri angeli. Sono una cittadina lombarda, provincia varese. Grazie
Giovedì 19 marzo 2020 23:49:03
Esimio dott. Del debbio sono un suo assidio telespettatore. Le sue trasmissioni sono ben fatte e oggettive, tuttavia rilevo una certa ipocrisia da parte di alcuni suoi ospiti, nonché una totale assenza di logica di ragionamento con particolare riferimento alle posizioni di sinistra. Io sono un sottufficiale dell'Arma dei cc in pensione e avrei molte cose da dire ai cittadini italiani purtroppo non ho la stessa voce dei suoi ospiti. Se ritiene di conoscere alcune mie opinioni sono a sua disposizione. Cordialmente Stefano Volpi
Giovedì 19 marzo 2020 23:48:14
I POSTI PER RICOVERARE I PAZIENTI DI COVID -19 CI SONO, ATTIVATELI
Lettera aperta:
Al Presidente della Regione Lombardia
Attilio Fontana
All’Assessore all’assessore al Welfar
Giulio Gallera
Al Direttore Generale ASST Milano Ovest
Fulvio Adinolfi
Al Commissario straordinario
Guido Bertolaso
Alla stampa ed ai cittadini.
Dagli operatori della sanità di ADL Cobas Lombardia.
Sono Riccardo Germani, portavoce di ADL Cobas Lombardia, nonchè lavoratore dell'Ospedale di Legnano.
Raccolgo la proposta di un gruppo di lavoratrici e lavoratori dell’Ospedale e la rendo pubblica.
Ci rivolgiamo a quanti in indirizzo, perché in questo momento crediamo che l'aiuto di tutti sia un bene prezioso.
Sappiamo che la Regione ha chiesto di coordinare la possibilità di costruire un ospedale per pazienti di Covid 19 a Giudo Bertolaso, che sta cercando di allestire, presso i padiglioni della ex Fiera di Milano, nuovi posti letto.
Probabilmente Il commissario straordinario Bertolaso non è a conoscenza della presenza di una struttura che ha tutte le potenzialità per accogliere velocementenuovi pazienti proprio qui vicino all'ex zona fiera.
Non vogliamo entrare in polemica sulle vecchie vicissitudini e lo spreco di denaro pubblico della nostra storia sanitaria regionale ma, sottolineamo che proprio a Legnano, a poca distanza dalla zona fiera, esiste il "vecchio monoblocco" e ben 2 padiglioni realizzati e predisposti10 anni fa con tutte le attrezzature.
Infatti, essendo una brutta pagina politica di questa Regione, sembra che pochi si ricordino ciò che oggi potrebbe essere invece una risorsa per garantire immediatamente, centinaia e centinaia di nuovi posti letto.
Infatti, ci sono: camere già attrezzate con predispisizione di ossigeno, una rianimazione, reparti di terapia intensiva che sono chiusi, mentre resta aperto e funzionante in una struttura nuovissima un prezioso laboratorio di analisi.
A nostro avviso sarebbe una soluzione immediata se si rendesse operativa questa struttura con l'investimento di meno risorse economiche che potrebbero, invece, essere utilizzate per materiali, dispositivi e per assumere il personale sanitario che servirebbe a gestire più di 500 posti letto che si renderebbero disponibili senza alcuno spreco di risorse e di tempo.
Invitiamo per tanto a fare un sopralluogo, a verificare quanto stiamo asserendo sicuri di quanto affermiamo.
Noi lavoriamo all'ospedale attualmente attivo a Legnano che è di recente costruzione ed oggi sta operando con grande professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici tutte, come meglio può per accogliere i malati di covid 19, anche grazie ad un’amministrazione che da subito ha affrontato in maniera pragmatica l'emergenza mettendo a disposizione reparti da destinare ai malati e personale, ma come dappertutto i posti non sono mai abbastanza.
Abbiamo una risorsa e ci aspettiamo che venga attivata per il bene comune di tutta la regione.
Riccardo Germani
Portavoce ADL Cobas Lombardia
Operatore sanitaro Ospedale di Legnano
Giovedì 19 marzo 2020 23:35:58
Buonasera
Sono il presidente della Cooperativa Sociale Perla Badante di Padova.
Volevo segnalare che Oggi sono stato contattato dal mio consulente del lavoro che mi ha comunicato l’arrivo di una circolare INPS Che obbliga le imprese a versare i contributi entro domani pena le relative sanzioni.
Credo sia opportuno sapere qualora Lei, dottor Del Debbio lo ritenga opportuno, se è il Governo che prende in giro le imprese o L’Inps che è al di sopra anche dei decreti del Governo
Grazie per la sua attenzione
Cordiali saluti
Giovedì 19 marzo 2020 23:23:42
Gen. tmo SIG. PAOLO, Il mio nome è Roberto Esposito e sono titolare di una Profumeria, Seguo con molto interesse la sua trasmissione e Le faccio i miei complimenti. Questa sera ho sentito Renzi, che diceva che in questo decreto, è stato fatto molto poco per gli imprenditori. Ha parlato di cassa integrazione etc ma per i commercianti a gestione familiare o più piccoli ? Praticamente niente! Spostare le utenze od 'altro di qualche mese, che senso ha se in questo triste momento i negozi sono chiusi e per quelli inutilmente aperti, come il nostro, sono vuoti perché giustamente si invita a non uscire di casa se non per l'indispensabile. Il governo ha stabilito che la profumeria selettiva (cosmetici e profumi:) poteva restare aperta. Il Sig. Conte cosa pensava che i consumatori in un momento così triste ed impauriti sarebbero andati a fare salotto. per provare trucchi e belletti? Lei sa che i negozi rimasti aperti non potranno godere della ritenuta d'acconto per i fitti negozi? E per la salute nostra non ha pensato ? Ci ha sacrificato al "virus"forse per risparmiare un po' di soldi? Il Sig. Conte ha mai pensato come questi negozi aperti faranno a pagare i fitti, i fornitori e come faranno a sostenere la loro famiglia? Mi auguro che On. Salvini, e tutto il centro destra possa sostenerci. grazie.
Giovedì 19 marzo 2020 22:30:57
Guardo come sempre la sua trasmissione. Per quanto riguarda il problema di carenza ospedali non si potrebbe utilizzare una grossa nave passeggeri da adibire appunato ad ospedale? Cordiali saluti e buon lavoro.
Giovedì 19 marzo 2020 20:47:08
Riflessioni 19/03/2020
In principio era solo una cosa remota e lontana, da osservare con stupore e curiosità, pensando che da noi, ricco, privilegiato, tecnologico, civile mondo occidentale, nulla del genere sarebbe potuto accadere. Poi questa “cosa” invece è arrivata. In punta di piedi, tanto in punta di piedi che, quei pochi che fin dall’ inizio, quando ancora era lontana, avevano lanciato grida di allarme, ebbero lo stesso successo di Laocoonte che, inascoltato, aveva invano messo in guardia i Troiani in merito al cavallo lasciato sulla spiaggia dagli Achei.
Anzi addirittura gli “illuminati” (da non confondersi nemmeno per un attimo con gli “illuministi”…), categoria di cui questo paese è farcito, ammonivano la folla (il popolo “becero”) di rifuggire da rigurgiti razzisti, dalle intolleranze, dalle chiusure. Abbracciamoci tutti, meglio ancora se di nazionalità diverse, affolliamo le strade, le piazze, i navigli della “Milano che non si ferma”, per gli aperitivi, gli happy-hour. Accogliamo tutti, siamo o non siamo un grande paese? !
Fu cosi che la “bestia” invisibile (non quella dei social, ben più pericolosa si intende) cominciò a circolare tra noi, a diffondersi silenziosamente e subdolamente. Poi, con la ormai inflazionata folgorazione sulla via di Damasco, gli “illuminati”, sempre loro, iniziano a gridare, per il momento a bassa voce, un timido “al lupo al lupo”. Folle di “sconsiderati irresponsabili”, prendono d’assalto i supermercati. Queste persone per un po’ di giorni vengono additate come incoscienti, stupide, insensibili verso le necessità altrui e prive di senso civico. Ecco finalmente trovati i primi “colpevoli” che si accalcano in fila per sottrarre il “pane” ai loro concittadini fratelli, contribuendo alla diffusione del virus, per contrastare il quale, però ancora le mascherine protettive non servono (vedere a tal proposito le decine di domande fatte ai vari esperti del momento…) ! Tutti o quasi allora guardavano con compassionevole sguardo di superiorità quei pochi che fin dai primi giorni giravano per le strade, sugli autobus, sulle metro e nei negozi con la mascherina… Sguardi pieni di compassione, ma anche di riprovazione, perché si sa, l Italia è piena di allenatori, tuttologi e immancabilmente di giudici dei comportamenti altrui. Si era trovata un’ altra categoria di persone da guardare come “nemico” in quanto sottrattori e accaparratori di un bene supremo e già introvabile, che serviva “solo” per gli addetti alla sanità o alle persone immunodepresse.
Poi sono arrivati i balconi (con un termine assai più modaiolo i flash-mob) ; pieni di applausi, di inni, di canti, di tricolori, di musica, di “dai che ce la faremo”, di arcobaleni con “andrà tutto bene” che si stanno purtroppo già scolorendo; tutti i social con #iostoacasa, messaggi di influencer e personaggi famosi che dall’ interno delle loro belle case grandi (sicuramente con giardino e piscina) e con qualcuno che va al posto loro a far spesa, decantavano la bellezza della clausura (degli altri…). Vogliamoci tutti bene … Alla fine ne uscirà un paese migliore.
Ma i numeri non calano; alle 18. 00 c’èil bollettino di guerra, l’ “al lupo al lupo” cresce di intensità, bisogna fare qualcosa…bisogna trovare qualche altro nemico dopo gli “accaparratori” dei primi giorni, i “pessimisti” cronici delle mascherine, i razzisti del “mettiamo in quarantena”; bisogna puntare il dito contro qualcun altro per sentirsi meglio (per guardare al famoso dito e non alla luna). I bravi e onesti cittadini dal grande senso civico in contrapposizione con gli irresponsabili; giorno dopo giorno, post dopo post, servizio TV dopo servizio TV lo abbiamo trovato: il podista (o jogger o runner o piu’ semplicemente chi passeggia o meglio chi “cazzeggia” in giro. Colui che dissennatamente, fregandosene di quelli che obbedienti se ne stanno diligentemente in casa (col naso alla finestra e col dito puntato) o alla faccia di quelli che lavorano per la collettività, corre allegramente nel parco o per strada da solo… già il nuovo untore di questo anno disgraziato, colui a causa del quale il virus non si ferma…con il monito “il virus non ha le gambe, usa le tue! ” (idiota! Sottinteso ovviamente…). “io sto a casa” è il grido sempre più forte che si alza nell’ etere; io che avevo fatto scorte per tre mesi comprando 50 pacchi di pasta e 20 confezioni di acqua, sto a casa! ! Si rivaluta la categoria degli accaparratori, ora ligi all’ ordine supremo! Si è finalmente trovato il nuovo ed unico nemico. Perché nel frattempo le mascherine sono diventate indispensabili (che coerenza e linearità di informazione) e beati quelli che fino a ieri consideravamo ignoranti e disinformati, hanno svuotato le farmacie, le ferramenta e i negozi on-line comprandone a centinaia: loro si che sono stati lungimiranti.
Cosi avendo trovato i veri colpevoli dell’ avanzata del virus, si è potuto mettere il silenziatore a chi, anche se in senso costruttivo, si è permesso di fare qualche critica: anche lui additato come insensibile al bene comune, incosciente, irresponsabile.. chi più ne ha più ne metta. Facile davvero mettere sulla pira di questa nuova caccia alle streghe i singoli “untori”. Molto più difficile e politicamente scorretto denunciare che vi sono centinaia di migliaia di persone alle quali è ancora consentito muoversi liberamente per una marea di lavori inutili o quantomeno rimandabili: personale delle scuole (chiuse per gli studenti, ma aperte per il personale), artigiani di “arti” non indispensabili, imprese di costruzioni più o meno grandi impegnate in lavori rimandabili, giardinieri per la manutenzione del verde pubblico e privato, dipendenti che potrebbero lavorare da casa le cui aziende però non concedono questa possibilità, etc.. etc.. Molto più difficile dire che abbiamo il più alto numero (2700 circa) di personale sanitario ammalato del mondo sia in termini assoluti che in percentuale, per regole farneticanti, protocolli inesistenti o insensati, carenza di presidi sanitari indispensabili, e che, proprio per questo tanti focolai sono causati proprio da queste persone che tentano di curare ogni giorno decine di ammalati. Ecco trovato un altro colpevole: colui che osa criticare. Una volta sugli autobus c’era scritto: “vietato parlare al conducente”. Oggi si potrebbe dire “vietato criticare il manovratore”; anzi a fronte di qualcuno che ancora timidamente non ha capito che deve tacere e osa parlare, la reazione è nella migliore delle ipotesi una alzata di spalle, nella peggiore sono epiteti di ogni tipo (specialmente sui famigerati social) e terribili (e fuori luogo) accuse di insensibilità e non rispetto della morte!
Pochi giorni fa un amico in un post su Facebook ha scritto:”l’ Italia che uscirà da questa tragedia sarà sicuramente un Italia migliore”. Ho risposto: “si credo anch’io, per 3-4 giorni…forse”. Se dovessi rispondere oggi (a distanza di soli pochi giorni) direi che uscirà un Italia più incattivita, dove man mano che scorreranno gli ancora tanti giorni di reclusione e aumenteranno ancora purtroppo i morti, si passerà dai canti sui balconi agli insulti dai balconi, con gente che urlerà al vicino che non c’è niente da cantare (a maggior ragione se avrà avuto lutti). Gli italiani all’ ormai diffuso e accettato menefreghismo che non andrà via (è solo messo in un cassetto…), aggiungeranno la cattiveria ed il livore accumulati in tanti giorni di prigionia, sballottati di qua e di la da una disinformazione costante e ballerina, cercando di salvare la propria pelle e nella ricerca affannosa di qualcuno cui addossare la responsabilità della sciagura.
Avrei la possibilità, permessa dalla legge fino ad ora, di trasferirmi in un piccolo paese di montagna, dove ho la residenza, ma non lo farò… dovesse esserci un nuovo caso di contagio non vorrei mai che chi abita li dall’ inizio di questa drammatica vicenda, in un afflato di fraternità, amore e condivisione, appicchi il fuoco alla casa (muoia Sansone e tutti i Filistei) in quanto sarei sicuramente il responsabile (anzi … L’ irresponsabile) di questo nuovo contagio, piuttosto che la sottovalutazione, il pressapochismo, l’inefficienza e l’ ipocrisia che stiamo vivendo.
Per finire, faccio per poche righe l’ immodesto: mi considero un buon cittadino, rispettoso delle leggi: pago le tasse, l’assicurazione, le multe (quelle poche che ho preso), pagavo persino il canone TV prima che iniziassero a rapinarlo forzosamente dalla bolletta, quando lavoravo ho sempre dato tutto me stesso per il raggiungimento degli obiettivi anche lavorando 12 ore al giorno (come tanti in questo periodo) senza lamentarmi, rispetto le file, chiedo permesso, non urlo nei ristoranti, non parcheggio in seconda fila, metto la freccia quando devo voltare, mi fermo se un pedone deve attraversare, non sono arrogante, ho cercato e cerco di darmi da fare per la mia comunità, spero, pur tra tanti errori, di essere stato ed essere ancora un buon padre e marito.. tra i tanti difetti ne ho però uno imperdonabile: sono uno sportivo e da quarant’anni un paio di volte la settimana vado a correre (non mi si può quindi rimproverare di essere un “corridore da coronavirus” e lo confesso, da quando si è iniziato a parlare del virus 4-5 volte sono uscito per andare a correre, sempre da solo, tenendomi a distanza di ben più di un metro da pochi che incontravo. Con la nuova ordinanza della regione potrei ancora scendere e rimanendo nei pressi della abitazione fare la mia attività (faccio 100 giri intorno al condominio e non violo alcun decreto; altra norma contraddittoria). Non lo farò, ma non perché ho finalmente capito di essere un potenziale untore o per la paura di essere portato in un reparto di terapia intensiva per vedere come si stà (come minacciato stamane dal mio presidente di regione), perché purtroppo non ho bisogno di lui per saperlo, ma perché temo che da un balcone popolato da “un guardiano della responsabilità collettiva” possa partire un colpo di fucile che sarebbe salutato con un ovazione dai media, sempre pronti a mostrare ed onorare i “partigiani” (avrei voluto scrivere patrioti, ma questa parola non è politicamente corretta) di questa nuova “civiltà” in fieri. Ci verrebbe anche un bel film, ne sono certo, dal titolo “Italian sniper” che farebbe sfracello ai botteghini, se mai li riapriranno.
Pier Luigi De Pietri Tonelli