Johann Friedrich Herbart
Biografia • La diffusione della pedagogia
Johann Friedrich Herbart nasce a Oldenburg (Germania) il 4 maggio del 1776. Studia filosofia all'Università di Jena, dove diventa il pupillo di Johann Gottlieb Fichte. Presto si distanzia dalle teorie scientifiche del suo maestro rimanendo però fedele al rigoroso modo di procedere di quello, per tutta la sua vita di pensatore. Fa parte inizialmente della corrente idealista, interpretando la filosofia di Kant in maniera diversa rispetto alle idee dei maggiori pensatori del periodo come Hegel e Schelling. Secondo lui la filosofia si fonda su una serie di concetti dati in quanto derivanti dall'esperienza. Solo in questo modo è possibile eliminare le contraddizioni che sono una forma di conoscenza imperfetta. Egli identifica ogni essere umano con la definizione di reale: l'incontro tra ciascun reale, diverso da tutti gli altri, produce l'innescarsi di un processo di protezione, resistenza e autoconservazione.
La maturazione di queste idee lo portano a coltivare il suo interesse per la pedagogia. La sua carriera inizia in Svizzera, a Berna, dove grazie ad un amico rimane dal 1797 al 1800 lavorando come tutor. A Berna entra in contatto con una cerchia di educatori entusiasti sostenitori delle idee di Pestalozzi con cui lui stesso stabilisce un contatto. Si trasferisce poi a Brema per due anni. In questo periodo lavora prevalentemente come tutor e ricercatore senza però avere una nomina ufficiale.
Finalmente riceve il primo incarico a Gottinga dal 1802 al 1809 e in seguito a Königsberg, dove viene scelto come successore di Kant che vi ha insegnato dal 1809 al 1833. Le autorità di Königsberg sono alla ricerca di un filosofo che abbia anche conoscenze in campo pedagogico, e la scelta cade su Herbart che riceve l'approvazione persino dell'imperatore Federico Guglielmo II.
Al centro delle sue teorie pedagogiche vi è l'importante distinzione tra educazione, educatio latina, e insegnamento, in latino instructio. Per lui l'educazione è la via per favorire lo sviluppo del carattere di un individuo, perseguendone il continuo miglioramento. L'insegnamento, invece, rappresenta il mezzo per trasferire la conoscenza, sviluppare le attitudini esistenziali e impartire utili nozioni. Egli rivoluziona la pedagogia introducendo questo stretto legame tra il concetto di educazione e insegnamento. Finisce, però, con il subordinare il concetto di insegnamento a quello di educazione, identificando nell'educazione morale il momento più importante in quanto legato alla formazione del carattere dell'individuo. Per sperimentare le sue idee fonda un apposito istituto pedagogico annesso all'Università di Gottinga e Konigsberg.
Gli esperimenti in campo pedagogico cominciano sin dal periodo svizzero, quando cerca di verificare la possibilità di indirizzare al miglioramento l'indole di alcuni dei suoi allievi come il giovane Ludwig, un ragazzino di 14 anni. L'esperimento contempla l'educazione di materie letterarie e scientifico matematiche.
Il suo istituto sperimentale riceve il favore della classe politica del tempo. La Prussia, infatti, dopo la disfatta delle guerre napoleoniche, è decisa ad attuare una importante riforma del sistema scolastico. Herbart così si mette a disposizione anche come tutor per la formazione degli insegnanti. L'istituto soffre fino al 1818 di mancanza di fondi, ma Johann prova a procedere con i suoi esperimenti di educazione e insegnamento secondo il metodo da lui stabilito che comprende le lettere a partire da quelle classiche, come la letteratura greca e latina, e le materie scientifiche e matematiche. La religione, la geografia, la storia, le scienze naturali e lo studio delle lingue vengono considerate le materie che si raggruppano intorno a quelle principali.
Scrive nel 1823 che il suo metodo è ormai brevettato e indirizzato prevalentemente alla fase dell'apprendimento grammaticale. Il suo proposito rimane quello di costruire un intero sistema educativo, a cui dà una struttura tripartita comprendente la scuola superiore e i due gradi della suola primaria. Il suo metodo per l'insegnamento grammaticale non viene, però, adottato dal governo prussiano.
Nonostante ciò Herbart non si dà mai per vinto sviluppando teorie e idee nei suoi tanti scritti, tra cui: "Pedagogia generale" (1806), "Introduzione alla filosofia" (1831), "Manuale di psicologica" (1816), "Disegno di lezioni di pedagogia" (1835).
Johann Friedrich Herbart muore a Gottinga il 14 agosto del 1841.
In vita non riusce a fare in modo che le sue idee ricevano la giusta accoglienza. Solo dopo la sua morte nasce l'herbartismo, un ampio movimento che difende e diffonde le sue idee pedagogiche ed ha un vasto impatto da Jena a Vienna. Dopo la traduzione dei suoi scritti, anche in Francia, negli Stati Uniti e in Inghilterra si presta profonda attenzione alle sue idee pedagogiche.
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