Messaggi e commenti per Bruno Vespa - pagina 54
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Frasi di Bruno Vespa
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Biografieonline non ha contatti diretti con Bruno Vespa. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Bruno Vespa.
Venerdì 10 gennaio 2020 18:31:10
Mercoledì 8 gennaio 2020 15:59:05
Salve
Mi scuso per l'intromissione. Sono un ragazzo di Forlì a cui hanno ritirato la patente 8 volte, per la maggioranza dei casi per guida in stato di ebbrezza.
Ho scritto un libro su questo, pubblicato da Leone Editore, in chiave drammatico-ironica, raccontando tutte le disavventure di venti anni di ritiri di patente.
Raccontando di come in questi venti anni sono cambiate le leggi, le punizioni, di come sono cambiato io e di come è cambiata la società intorno a me.
Di come passavo il tempo girando a piedi o in bicicletta, visto che era l'unico mezzo che potevo condurre.
Del rapporto conflittuale con mia madre, che mi riteneva un alcolizzato.
La lettura è facile e divertente, e potrebbe tornare utile a tante persone. Anche per il messaggio di monito che lascio.
Sarebbe bellissimo raccontare la mia storia in un vostro servizio.
Sarebbe gentile una risposta da parte vostra grazie
Se volete una copia del libro, potreste cortesemete indicarmi a chi devo spedire, grazie
Cell 347 -------
mail ---
https://www. facebook. com/Una-Vita-senza-Patente-1230101733818054/
Cordiali Saluti
Stefano Garavini
Domenica 29 dicembre 2019 17:01:40
Egregio Dott. Vespa,
Con la presente ed attraverso di Lei, essendo un giornalista alla ricerca della verità e non dello scoop, vorrei sensibilizzare l'opinione pubblica sull'art 612 bis, il reato di Stalking, essendone stato coinvolto in prima persona.
Sono innocente e vittima di un errore giudiziario e spero di far emergere la verità attraverso la Magistratura, grazie alla documentazione presentata.
Attualmente si parla quotidianamente di femminicidio, ma purtroppo i casi di simulazione sono in netto aumento.
Sono stato accusato ed arrestato per detto reato il 24-11-17, fino a quella data, nessuno mi ha chiamato per informarmi delle denunce che la mia ex aveva presentato o per chiedermi delle spiegazioni.
La mia ex compagna ha calvato l'onda mediatica, rilasciando il 24-11-17 ed il 25-11-17 due interviste diffuse su rete nazionali che mi hanno praticamente messo alla gogna mediatica.
Vorrei far presente che ero possessore di una pistola, regolarmente denunciata e con porto d'armi in essere. La pistola mi è stata sequestrata solo il giorno dell'arresto, dopo che la mia ex aveva già effettuato sei denunce e le forze dell'ordine erano al corrente dal 24-10-17 che ero detentore di una pistola.
Sono stato prelevato durante il mio turno di lavoro e dal quel momento è iniziato il mio calvario.
Sono passati più di due anni ed ho affrontato 10 udienze, ho fatto 25 giorni di carcere e circa 8 mesi di arresti domiciliari. Ad oggi ancora non so su quali prove è stato emesso il mandato di misura cautelare.
Vorrei condividere la mia esperienza, per migliorare l'utilizzo di detta norma al fine di tutelare realmente le donne che subiscono delle violenze.
Nonostante le accuse rivoltemi dalla mia ex compagna, i Cc non hanno svolto nessun tipo di indagine o di sopralluogo per confermare la tesi della Po o del sottoscritto.
Il reato di stalking si base su fatto che chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità' propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
Una delle accuse che mi è stata rivolta è quella di aver perseguitato la mia ex sia con messaggi che con telefonate continuative.
Da quando fui arrestato, ho cercato in tutti i modi di far valere la mia parola, ma quando diviene accusati di un simile reato non ti ascolta nessuno.
Nel processo penale vige il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino a prova contraria, per cui, a parere di chi scrive, è assolutamente inopportuno e contrario ai principi generali dell'ordinamento trattare l'imputato già come colpevole. Tanto più che all'epoca dell'arresto ero incensurato e non avevo mai subito dei procedimenti penali.
Riporto alcuni esempi che dovrebbero far riflettere, sull' applicazione di detta norma:
Tramite il mio Avvocato difensore, abbiamo richiesto più volte di acquisire i tabulati telefonici e le relative celle di aggancio, al fine di dimostrare la mia estraneità ai fatti ascrittimi. Detti tabulati sono stati prodotti solo a giugno 2018, ben 7 mesi dopo il mio arresto. Vagliando la documentazione si può evincere che dette telefonate non sono presenti.
Venivo accusato di essere entrato all'interno del domicilio della mia compagna e di distruggerle le calzature. Se fossero stati effettuati dei controlli della forze dell'ordine, avrebbero potuto constare che in quel periodo ero all'estero. Naturalmente questi sono degli esempi che ho correlato di prove cartacee.
Lo sfogo nasce, non come accusa verso le Giustizia, ma per sensibilizzare l'applicazione di detta norma ed attraverso il mio caso, sono sicuro si possa migliorare detta norma per renderla più efficace e sopratutto per tutelare chi realmente invoca l'aiuto del Stato e no chi lo usa per motivi speculativi.
Grazie a queste accuse infamanti, ho perso tutto quello che avevo, dignità, lavoro e casa. Spero di poter avere la possibilità di incontrarla per evitare ad altri di vivere questo incubo.
Ho presentato circa tremila e cinquecento pagine di prove e due denuncia querela nei confronti della mia ex, per affermare la mia completa estraneità alla vicenda.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento od approfondimento, circa la vicenda presentata.
Sabato 28 dicembre 2019 18:10:36
Buonasera Dott. Vespa, solo per segnalarLe che nel Suo ultimo libro "Perchè l'Italia diventò fascista", a pag. 19, c'è una imprecisione: Belgio e Francia (e Olanda) furono invasi nel 1940 e non nel 1939 come scritto.
Saluti cordiali
Francesco Fadda
Sabato 21 dicembre 2019 17:01:16
Buonasera, sono un medico di Cosenza e ho letto tutti i suoi libri,
Ho scritto anch'io una piccola raccolta di poesie sulla comunicazione tra medici e pazienti e mi farebbe piacere presentarla nel suo salotto, se lei trovasse un piccolo spazio adatto.
La ringrazio e le faccio i migliori auguri di buon Natale e felice anno nuovo.
Giovedì 19 dicembre 2019 09:03:53
Buongiorno, mi piacerebbe che il Suo staff facesse un'inchiesta su una ingiustizia (forse andrebbe definita diversamente) che si verificherà a breve se non verranno presi provvedimenti di modifica delle attuali regole per l'erogazione della pensione di reversibilità. Se non erro, attualmente, l'assegno di reversibilità subisce una decurtazione in alcuni casi rilevante!, ma da quando le pensioni sono COMPLETAMENTE CONTRIBUTIVE questo è profondamente ingiusto. La pensione è determinata applicando un'aliquota di rendimento al MONTANTE CONTRIBUTIVO effettivamente versato quindi non vedo perchè l'assegno di reversibilità debba essere decurato! !. Bisogna muoversi perchè tra uno o due anni i nuovi pensionati (tranne i politici) andranno in pensione con il sistema solo CONTRIBUTIVO. Ringrazio anticipatamente la Vs attenzione e spero che si possa ottenere qualche risultato. Cordiali saluti ing. Marco Maffi
Giovedì 19 dicembre 2019 01:39:57
Buonasera dottor Vespa
Mi scuso col la sv il. Ma so bene che lei non è un simpatizzante per la sporca categoria che appartengo " la feccia la melma della società cioè PENTITO, ma non posso non gridare ciò che mi succede anche se sono consapevole che questo mio scritto non verrà mai letto ho preso in considerazione... anni fa quando ero in carcere da boss camorrista scrissi al presidente della repubblica per un mio diritto... be' dopo alcune settimane la sua segretaria rispose al mio appello... oggi da collaboratore di giustizia ho scritto al presidente della repubblica, be' nemmeno preso in considerazione... non merito di essere elogiato ho paragonato ad un'illustre camorrista... però tante sere guardando la sua stupenda trasmissione vedo l'ipocrisia di certe persone che osannano il pentito che è un un'ottimo strumento per combattere il male il cancro... mi fermo qui perché se vado avanti faccio guai.
Cordialmente la melma la feccia della società cioè il " PENTITO ", la saluta.
Giovedì 19 dicembre 2019 00:18:02
Buonasera Sig. Vespa
Non capisco molto di finanza pertanto vorrei esprimerle un mio pensiero per vedere se era possibile agire in questo modo da parte del Governo
I 23 miliardi dellIVA non era meglio utilizzarli per sostenere il lavoro e diminuire in modo sostanzioso la tassazione, non penso che i 600 euro a famiglia di spesa in più sarebbe stato un problema se l'economia prendeva quota e tutti stavano meglio in fondo con la finanziaria a quello che si può vedere ci costa altroché 600, 00 euro annui
Grazie e complimenti per tutto quello che fa
Sabato 14 dicembre 2019 18:10:08
Gentile e cortese dottor VESPA, mi scusi del disturbo, ma sento di contattarLa per raccontare una breve e concisa storia di uomo del sud. Mia figlia ora diciotenne è in grado di comunicare in diverse lingue straniere per inciso: inglese, francese, spagnolo, portoghese, russo, cinese, arabo, tedesco, italiano. E una eccellenza, frutto di enormi sacrifici in tutti i sensi. Il fatto di essere una ragazza prodigio non l'ha aiutata molto, anzi sia a scuola che nei rapporti con i propri coetanei è stata sempre esclusa (invidia sociale forse) ma nonostante tutto andiamo avanti. Le racconto ciò per evidenziare a Lei uomo di cultura, e personaggio televisivo di rilievo, che esistono ancora in Italia realtà positive. Grazie dell'attenzione.
Sabato 14 dicembre 2019 15:55:55
Comunicato Stampa
Sul pensiero e l'azione di Gaetano Salvemini bisogna ricordare a Bruno Vespa che…
Nel corso della trasmissione televisiva del 5 dicembre u. s., "Dritto e Rovescio" condotta da Paolo Del Debbio, Bruno Vespa, commentando il suo recente libro "Perché l'Italia diventò fascista", ha detto tra l'altro che Gaetano Salvemini, durante il "biennio rosso", non si oppose al fascismo. Tale affermazione è assolutamente arbitraria perché non rispetta la verità storica.
Salvemini ha sempre contrastato, energicamente, la dittatura fascista, dal momento della sua nascita fino al suo epilogo. Vespa dimentica molti dettagli dell'aspro contrasto tra Salvemini e Mussolini. Basti citare l'arrogante sfida a duello lanciatagli da quest'ultimo. Dimentica anche che il "biennio rosso" (1920-1921, con l'occupazione delle terre e delle fabbriche) fu la tragica conseguenza di un voltafaccia governativo (che tradì la promessa fatta negli anni precedenti ai giovani chiamati alle armi, cioè "la terra ai contadini").
I reduci dalla Grande Guerra si accorsero di essere stati turlupinati e si ribellarono. Una rivolta che purtroppo degenerò in molti atti violenti.
A Vespa consiglio di documentarsi meglio sull'atteggiamento di Salvemini verso Mussolini negli anni precedenti la "Marcia su Roma" (28 ottobre 1922). Voglio aiutarlo in questa doverosa ricerca suggerendogli di consultare attentamente i seguenti testi:
Archivio Gaetano Salvemini, Istituto Storico della Resistenza in Toscana (Inventario a cura di Stefano Vitali), Ministero Beni Culturali, 1988.
Giacomo Zanibelli, "Gaetano Salvemini e il fascismo", InStoria (Rivista on-line di Storia e Informazione, n. 63, marzo 2013).
Nicola Tranfaglia, "Gaetano Salvemini storico del fascismo", Studi Storici. Anno 29, n. 4, 1988. Edizioni Fondazione Istituto Gramsci.
Biennio rosso in Italia (in Wikipedia).
Dizionario Biografico, Enciclopedia Treccani: "Dopo l'avvento di Mussolini (ottobre 1922) Salvemini continuò ad opporsi al fascismo trionfante…"
Ho ritenuto doverosa questa precisazione perché non è consentito a nessuno offrire ai telespettatori una visione distorta sui reali comportamenti di Gaetano Salvemini nei confronti del regime dittatoriale instaurato da Benito Mussolini.
6 dicembre 2019 Prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini
sito web: www. movimentosalvemini. blogspot. it