Messaggi e commenti per Bruno Vespa - pagina 60

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Frasi di Bruno Vespa

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Biografieonline non ha contatti diretti con Bruno Vespa. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Bruno Vespa.

Mercoledì 16 ottobre 2019 10:52:08

PER LA GRUBER
Vuole un esempio di eccellenza nella conduzione di un dibattito politico?
Vuole un esempio di giornalismo serio e imparziale?
Faccia di PORTA A PORTA del 15 ottobre la sua MAESTRA e la sua GUIDA.
Complimenti Dottor Vespa!

Lunedì 14 ottobre 2019 14:23:28

Buongiorno Dottor Vespa
le scrivo queste poche righe per raccontarle quello che mi sta accadendo:
Mi chiamo Remo Sabbatucci, sono un artigiano falegname, in questi giorni non si fa che parlare della nuova legge di bilancio, e soprattutto dell'evasione fiscale grandi evasori, piccoli evasori,
alla mia azienda sta accadendo che a fronte dei preventivi che emettiamo in favore di privati, nessuno vuole pagare più l'IVA, ed io a mia volta a malincuore devo rinunciare al lavoro, questo fatto sta gradualmente portando in sofferenza l'azienda e sta mettendo in serio pericolo anche il posto dei miei dipendenti.
Cortesemente se legge questo messaggio, le chiedo se ai suoi ospiti politici può far presente questa problematica che penso non sia una cosa di poco conto.
Non mi dilungo più di tanto, sinteticamente le ho esposto il problema, se interessato le lascio il recapito telefonico, così se lei o qualcuno della sua redazione mi volesse contattare potrei spiegare meglio la situazione.
Il mio cellulare
338-------
Remo Sabbatucci
Spoleto

Lunedì 7 ottobre 2019 17:12:35

Buon pomeriggio Dott. Vespa la disturbiamo per sapere se è vero che il blocco dell'adeguamento delle pensioni serve per il reddito di cittadinanza e per quota cento. Se si non Le sembra assurdo che siano i pensionati a pagare e che tutto questo rimanga nel più assoluto silenzio? Se ciò fosse vero perchè Lei non fa una trasmissione invitando chi ha preso una simile decisione sulle spalle dei pensionati. Ringraziando per la cortesia ed in attesa di Sue notizie in merito, se possibile, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti. Tiziana e Riccardo Confalonieri

Giovedì 3 ottobre 2019 16:25:48

... Sr. Bruno Vespa, é da anni che La seguo, Non volevo disturbaLa, ma sono costretta, sono che Lei è molto sensibile per queste cose, nella speranza che possa aiutarmi, vorrei rendere publica la storia che me sta succedendo. Nel più breve tempo possibile perchè ormai sono ridotta sul lastrico. Me tengono bloccatti l'aiuti perchè ho rifuito di ricuperarmi in una casa di riposo, che più che una casa di riposo è una gallera, è peggio ancora l'amministrattore di sostegno perche si inpadronerebbe di quella picolla pensione che ho e me lascianerebbe com un piccolo latte nel frigo a morrere di fame, come hanno fato agli altri anziani. Questa situazione me l'hanno creata loro all'ospeadale per incúria. Fiduciosa di ottenere una risposta, i piu cordialli saluti. Maria Sangregorio Telefono: 346-------

Mercoledì 2 ottobre 2019 11:29:31

Dott. Vespa buongiorno, potrebbe darmi un parere per quanto sotto? E potrebbe parlarne nella Sua trasmissione per convincere qualche politico? Grazie!

Onorevole Di Maio buongiorno,

mi chiamo Pietro Di Michelangelo e sono un imprenditore ormai in pensione.
Mi permetto di scriverLe perché penso che, nonostante le buone intenzioni, con quanto il Governo sta facendo, l'Italia non riuscirà ad uscire dalla crisi.
Non si può fare tutto a debito ed a carico dei contribuenti; c'è bisogno di una svolta e di riforme strutturali per rilanciare l'economia e far ripartire
le produzioni delle piccole e medie industrie, che sono la ricchezza del nostro Paese.
Sappiamo tutti che la legge di mercato è regolata "dalla domanda e dall'offerta". Mancando la domanda non ci può essere offerta e, quindi mancanza di
produzione per le industrie. In poche parole, per aumentare la domanda, bisogna obbligare gli italiani a spendere.
Per questo abbiamo bisogno di una riforma fiscale che dia la possibilità ai contribuenti di scaricare tutte le spese documentate.
Con questo sistema, ad esempio, un lavoratore dipendente che ha uno stipendio netto di € 1200, 00 mensili si troverà una disponibilità di 1500/1600 € da
poter spendere ogni mese e questo darà una spinta non indifferente ai consumi e, di conseguenza, alla ripresa della nostra economia. (Per chiarezza, quei
3/400, - € in più, rispetto allo stipendio netto di € 1200, -, sono quelli che i lavoratori dipendenti pagano ogni mese di tasse/ritenuta alla fonte.)
Su quello che il contribuente non riuscirà a spendere o a documentare, pagherà regolarmente le tasse, anche in ragione del 30%.

Vantaggi quasi immediati:

1) Rilancio dei consumi e conseguente rilancio dell'economia.
2) Abbassamento vistoso della percentuale dell'evasione fiscale.
3) Rilevante aumento del gettito IVA. (Non servirebbe più aumentarla.)
4) Non c'è più bisogno della "Flat Tax" che, secondo me non riuscirebbe a limitare l'evasione. Chi è abituato ad evadere continuerà ad evadere.
5) Aumento automatico stipendi (disponibilità di spesa) dei lavoratori dipendenti.
6) Aumento certo percentuale sondaggi di gradimento per M5S.
7) Sicuro gradimento anche da parte UE perché legge che riuscirà a rimettere a posto i conti Italiani.
8) Fine dei lavori e servizi in nero/senza fattura.

L'Italia deve fare cassa: in qualsiasi buona famiglia si litiga quando mancano i soldi, figuriamoci nella gestione di un governo.
Si potrebbe evitare con quanto sopra scritto.
Nel ringraziare per il prezioso tempo che avrete voluto dedicarmi, resto in attesa di vostra opinione in merito e porgo i miei più ossequiosi saluti.

Pietro DI MICHELANGELO

PS: Se non si può fare, per favore, spiegatemene i motivi, grazie.

Mercoledì 25 settembre 2019 00:24:23

Necessita' impellente realizzare fondazione onlus simonemirulla paradiso terrestre nell'era della robotica secondo l'eterne intenzione del grandissimo padre eterno universale e secondo le intenzioni del grande gesu' cristo nelle eterne divine parole che si ripetano da 2019 anni nelle messe giornaliere quali :vi lascio la mia pace vi do la mia pace, concretizzabili solo ora nell'era della robotica daquando il grandissimo padre eterno; miracolosamente ci e' apparso al limite della sopravvivenza in quel di bir allak libya, per fare ritornare l'imperfetta umanita' a vivere; lavorare; pregare in santa pace; in equita' in solidarieta' nell? indispensabile comfortevole paradiso terrestre nell'era della robotica fondazione onlus simone mirulla, giusto intempo prima che imperfetta umanita' si auto distrugga inpochi decenni dall'aprile 1964 (vedi in face book:cortometraggio :rumi piu' unico che raro da vol. ii e xii rumi piu' unico che raro

Lunedì 23 settembre 2019 23:22:38

Egr. Dott. Vespa,
Le scrivo per esternarle la mia piena solidarietà in relazione al vergognoso attacco mediatico a cui è stato ingiustamente sottoposto in seguito alla Sua intervista a Lucia Panigalli.
A mio parere Lei nell'occasione ha soltanto svolto con professionalità e coerenza il suo ruolo di intervistatore e di Giornalista (con la G maiuscola in questo caso). La professione che Lei svolge credo che debba essere esercitata con il dovuto distacco emotivo dalla vicenda in trattazione, poiché è Suo compito, in veste di Giornalista televisivo appunto, permettere ai suoi intervistati di riferire la loro storia, esporre opinioni e pareri che il più delle volte possono essere naturalmente soggettivi. E' pero altrettanto Suo compito, con domande mirate, e perché no, a volte anche non gradite, ritenute scomode, per intenderci quelle giudicate improponibili da ipocriti perbenisti e radical chic fautori del tanto in voga "politically correct", far emergere la realtà o comunque una criticità non ben evidenziata. Se così non fosse un Giornalista non può più essere considerato tale, ne degno di esercitare siffatta professione, poiché, sempre a mio parere, od è palesemente incapace o peggio ha scelto di ridursi a insignificante "burattino" manovrato dal potere o dagli interessi di turno. Uno "yes men" insomma, un opportunista, un "lecchino", che è cosa ben diversa, credo, dal considerarsi Giornalista.
Tornando alla vicenda in argomento, in definitiva Lei ha fatto semplicemente il suo lavoro, ha evitato di metterla sul tragico, sarebbe stato più semplice e comodo, gli avrebbe senz'altro permesso di ottenere i consensi generali di un'opinione pubblica sempre più frequentemente pilotata a senso unico. D'altronde, la storia già da sola appariva di una drammaticità unica, semmai Lei con le sue domande, chissà perché giudicate inappropriate, ha soltanto cercato di delinearla senza incertezze per quello che è stata nella realtà, permettendo così di mettere in evidenza le falle di un sistema che spesso interviene con ritardo ed a danno già compiuto. Se si fosse limitato a porre soltanto le domande di rito, magari quelle conformi alla versione già nota, seppur credibilissima fino a prova contraria, della Signora Panigalli, non era da considerarsi un'intervista nel senso letterale del termine, semmai un racconto, un monologo, proprio per evitare questo vanno accettate, in un simile contesto, le domande pungenti, quelle non in linea con la narrazione, anche se potevano apparire irriverenti rispetto alla storia ed al sentire della protagonista. Credo anche, in senso più ampio, che se si è disposti a farsi intervistare si debba essere anche coscienti di questo, quindi preparati a che ciò possa accadere.
Nei Suoi confronti, come purtroppo accade sempre con maggiore frequenza in questo nostro Paese, si è tentato d'imporre le regole del potere in auge, ovvero, imporLe quali argomenti trattare e soprattutto come trattarli. Qualora, come nel caso di specie, non ci si adegui a tali diktat, si verrà messi sotto pressione, alla pubblica gogna, sia nello specifico come singolo, sia su scala più ampia, a largo spettro, su tutti i fronti, non per mettere in discussione i contenuti, ma piuttosto annientare totalmente chi non si allinea al pensiero comune imposto. Si ritiene pertanto legittimo criticare ferocemente anche l'operato delle emittenti che mandano in onda l'evento o addirittura si chiama in causa all'Ordine dei Giornalisti. Come definire tutto ciò, non mi sovvengono altri termini se non censura, negazione della libertà di espressione propria dei regimi totalitari, fondamentalismo ideologico, ecc. ecc.. Condotte queste ultime tanto care agli odierni gruppi femministi che dettano legge nell'agenda politica attuale, non a caso va sempre più diffondendosi per denominare i citati gruppi, la terminologia comune di "nazifemminismo" o "Rosa No$tra", per similitudine delle loro modalità d'azione a quelle dei regimi e delle associazione che i termini richiamati scimmiottano. Modalità, e questo è grave a mio giudizio, che vengono permesse e ammesse dalle Istituzioni che dovrebbero invece vietarle e sanzionarle, in un regime che si voglia ancora considerare Democratico, ove vengano tutelati diritti inalienabili, come la libertà di pensiero, di opinione, di espressione, se esercitati, ovviamente, nel rispetto dell'altrui dignità.
La verità purtroppo è che da alcuni anni vi sono argomenti tabù, i quali non è permesso trattare se non nei modi, nelle forme e nei termini, imposti dal pensiero che si vorrebbe unico e dominante. Fra questi si annovera la sempre presente violenza sulle donne, amplificata all'ennesima potenza, per trasformare in emergenza quel che emergenza non è in un Paese ove il fenomeno è ampiamente al disotto dei limiti fisiologici. Dicasi lo stesso per il tanto paventato odio razziale e per le tanto propagandate teorie gender. Tutto in nome di equità di trattamento, di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di rispetto dell'individuo e delle diversità, propositi ammantati di grande sentimento umanitario, di senso civico, pertanto, in linea di principio, pienamente condivisibili se non fosse per il fatto che perseguono in realtà finalità ben più materiali e remunerative. Sorprende piuttosto che un uomo, un professionista navigato ed esperto come Lei non abbia adeguatamente considerato quest'aspetto che sono certo non può ignorare.
In sostanza, contrariamente al mio attuale giudizio, si poteva essere d'accordo o meno, su come Lei abbia condotto l'intervista, si potevano di conseguenza muovere giuste critiche, ovviamente alle idee, ai contenuti ed ai concetti esternati, non all'uomo ed al giornalista. Per la verità anche io, spesso, non mi sono trovato perfettamente in linea o in accordo con la Sua opinione, con il Suo modo trattare un argomento, di condurre un'intervista, ma un simile ed ingiustificato attacco specialmente sul piano personale, in un paese che si vuol considerare civile, non può essere né ammesso, né tollerato.
Concludendo, Dott. Vespa, la esorto pertanto nel perdurare ha manifestare la sua dignità morale e professionale, come ha fatto sinora, a non scusarsi con nessuno, semplicemente perché non ha motivo per doverlo fare. Non ceda alle pressioni di chi, come la femminista Lorella Zanardo, le consiglia pubblicamente di farlo, citandogli l'esempio del politico Canadese Justin Trudeau, il quale, accusato di uno sconveniente comportamento razzista in gioventù, si è pubblicamente scusato (altissimo ed imitabile esempio, forse un pò ruffiano, di "politically correct, alla massima declinazione). Come ribadisco invece, nel suo caso, a mio modo d'intendere la democrazia, le scuse non hanno motivo per essere presentate perché non dovute, a meno che, anche Lei Dott. Vespa, come il politico Canadese, in gioventù non abbia avuto l'imperdonabile, inqualificabile ed oltremodo razzista idea di partecipare ad una festa in costume, mascherato da Aladino con tanto di turbante in testa e quel che è più grave, addirittura con il volto e le mani dipinte di nero (presumo quindi, come è già stato messo in evidenza da altri, che la Signora Zanardo attenda anche pubbliche scuse da tutti i cantanti lirici che hanno, nel corso dei secoli, interpretato Otello nell'opera di Giuseppe Verdi), quindi, se nei Suoi trascorsi giovanili dovesse rammentare episodi similari, non tardi a presentare pubbliche scuse e cospargersi la testa di genere, se non vorrà essere nuovamente passato al tritacarne mediatico. Voglio infine sperare che la Signora Zanardo non se ne abbia a male, nel caso potrà sempre sottoporre anche me ad adeguato e doveroso linciaggio mediatico, però se lei è libera, come è giusto che sia, di esporre le sue opinioni, in linea di principio io sono altrettanto libero di esporre le mie, trovarmi in disaccordo con le sue ed anche di criticarle con un pizzico di umorismo, proprio nel rispetto degli inalienabili principi democratici sopra richiamati.
Cordiali saluti.

Domenica 22 settembre 2019 12:50:17

Egr. Dott. Vespa, le voglio raccontare la mia storia ingiusta dove mi tolsero senza nessun tipo di motivazione i miei figli. :"Nel 2015 nacque il mio primo figlio, mi ero recata in ospedale per partorire e durante quei giorni di ricovero chiesi all'ostetrica di insegnarmi a cambiare i pannolini e allattare al seno perché essendo il primo figlio non ero capace perché non l'avevo mai fatto. Il suo insegnamento però era frettoloso e quasi impossibile da impararlo in un solo giorno infatti il giorno successivo io chiesi ancora se poteva aiutarmi facendomi vedere più lentamente dato che con quella velocità non riuscivo a captare i movimenti e insistevo per imparare al meglio e tornare a casa con tutte le nozioni imparate al meglio per il bene del bambino. Purtroppo però quel mio lato insicuro e quella mia forte voglia di imparare al meglio si trasformò in una tragedia perché l'ostetrica scrisse una lettera al tribunale dei minori di Roma dove scrisse che non ero in grado di fare la madre Una volta poi tornata a casa con il bambino dopo pochi giorni venne l'assistente sociale a casa, suonò il campanello mio marito chiese chi è? E rispose :"sono il vigile" allora apri la porta ma non era solo il vigile ma anche l'assistente sociale. Lei chiese se poteva guardare tutta casa e disse che la casa era umida e che l'arredamento era brutto(in realtà c'erano tutti i mobili sia per noi che per il bambino) e che mancava l'armadio. Poi scrisse che io apparivo stanca ma purtroppo non preciso' la motivazione della mia stanchezza cioè che dopo il parto ho avuto una grande emorragia tanto forte Che ho dovuto subire una trasfusione di sangue ed ero stanca perché ovviamente non avevo mai dormito per occuparmi del bambino. Inoltre scrisse che io e mio marito avevamo un amico gay e che ci aiutava molto col bambino e che questo era una situazione disastrosa(io ancora mi sto chiedendo che male c'è nel avere un amico gay che aiuta? ?). Quel giorno l'assistente sociale ci disse che dovevamo andar via da quella casa che non potevamo stare perché era umida allora io gli chiesi se potevano risolvere comprando un deumidificatore ma lei disse assolutamente no proprio no allora io chiesi di nuovo se lei poteva cercarci una casa in affitto idonea per il bambino e avremmo pagato noi l'affitto ma lei rispose assolutamente no proprio no no no. Allora disse se andavamo a vivere da mia madre che abitava in un paese a 10 km da lì che aveva un altro comune. Gli dissi di sì che in pochi giorni saremo andati via subito in pochissimi giorni. Ma dopo quei pochissimi giorni arrivò a casa di mia madre dove ci eravamo trasferiti un ufficiale giudiziario che mi consegnò un decreto del tribunale dei minori dove diceva che il bambino doveva urgentemente essere allontanato nell'immediato e che doveva andare in una casa famiglia mamma bambino, inoltre ci venne subito immediatamente tolta la patria potestà sia a me che a mio marito e il tutore era il sindaco, mai visto e mai sentito. Leggendo che io e il bambino dovevamo andare in "prigione" lontano dai nostri affetti mi prese il panico più assoluto ero disperata. Ma avendo cambiato comune cambiò anche assistente sociale la quale scrisse al giudice di sospendere l'allontanamento del bambino mettendo a casa mia due operatrici del nido che venivano sia la mattina che il pomeriggio e da quel giorno iniziò questo percorso che durò un anno prima della grande catastrofe ingiustificata, infatti queste operatrici venivano a casa ma non facevano nulla assolutamente nulla per aiutarmi, venivano pagate dal comune ma stavano tutto il tempo a giocare col cellulare su Facebook o whatsup o parlavano al cellulare, insomma stavano sedute e ignoravano sia me che il bambino, inoltre non dicevano nulla se andavo bene col bambino oppure no. All'inizio che videro. Casa di mia madre dissero che casa era molto sporca in quanto mia madre teneva molti oggetti dentro che accumulavano molta polvere e voleva l'operatrice buttare via tutto :divano, TV vecchia mobili vecchi, ecc mia madre gli dispiacio ' che gli buttarono le sue cose ma io ammetto che quella casa non andava bene per il bambino ma loro per far iniziare il loro percorso lavorativo scrissero al tribunale che casa era apposto e pulita quindi scrissero il falso per un loro interesse economico, dopo alcuni mesi però ci trovarono una piccola casa in affitto dove andare a vivere io mio marito e nostro figlio all'inizio ci aiutarono i preti di una chiesa a pagare affitto i quali preti dopo successa la catastrofe che racconterò in seguito erano alleati con l'assistente sociale e le operatrici che venivano a casa, perché per loro tutti i bambini dovevano essere chiusi in strutture. A 9 mesi di tempo mio figlio andò in asilo nido come deciso dalla assistente sociale la mattina dalle 9 alle 14. E il pomeriggio alle 15 venivano le operatrici a casa mia. La mattina io mi svegliavo alle 7, portavo il bambino con tutto l'occorrente al nido, tornavo a casa e dalle 9 alle 13, 30 pulivo tutti i giorni casa di 40 mq. Inoltre il bambino era sempre pulito, aveva mille vestiti e giocattoli e un alimentazione fatta apposita dalla pediatra prendeva anche la vitamina d a merenda. Aveva tutto e di più io facevo di tutto per farlo giocare, ridere e gli facevo sentire la misi a anche dei cartoni animati e videi, giochi, camminate per i centri commerciali con amici, ballavamo a casa insieme insomma stava bene. Ricordo che l'assistente sociale non venne mai a vedere casa tranne solo 2 volte e che quando io a piedi andavo a prendere mio figlio perché ero senza macchina e pioveva o nevicava l'assistente sociale si rifiutava di darmi un passaggio con la macchina ma la cosa più brutta è che quando la chiamavo mi rispondeva molto male dicendomi che erano affari miei il figlio era mio e dovevo cavarmela da sola e mi attaccava il telefono in faccia, io ero anche al nono mese di gravidanza e col pancione mi facevano fare sforzi di ogni tipo l'assistente sociale e le operatrici che se ne fregavano alla grande di darmi il minimo aiuto nonostante il mio pancione infatti io bagnetto se lo facevo al bimbo quando c'erano loro non mi aiutavano nel tenerlo dato che pesava anzi stavano con le braccia incrociate a guardare.. le operatrici come persone onestamente non mi piacevano ma mi sforzavo di convivere al meglio con loro ma vorrei parlare di un episodio,, mio marito cercò lavoro al nord Italia e faceva colloqui di lavoro e una operatrice delle due soffriva molto di gelosia nonostante lei lavorava comunque al nido il suo fidanzato lavorava aveva una villa di sua proprietà in più veniva a casa mia pagata dal comune fino a quando mio marito trovò un lavoro da 600 euro al mese a 20 km da dove abitavamo ma un giorno l'operatrice fece una cattiveria per fare licenziare mio marito, io dovevo dirgli una cosa ma lui non aveva il cellulare appresso così lei anche se io non volevo mi obbligò a chiamarlo a lavoro cercando il numero da internet eravamo in macchina (in macchina perché dovevamo andare dal prete a 10 km dal paese dove eravamo per quel aiuto momentaneo per affitto) quando risposero al telefono lei mi prese il cellulare dalle mani e parlò lei scendendo dalla macchina e chiudendo lo sportello mentre io ero in macchina e l'unica cosa che io senti fu che il comune lo cercava gli assistenti sociali e io mi arrabbiai perché lui aveva appena trovato lavoro e subito provava a farlo licenziare, dopo alcuni mesi, quando seppe che mio marito cercava lavoro al nord si irrito' dicendo che gli stipendi su essendo più alti anche lei doveva andarci, io nel sentire ciò provai sconforto perché io ero povera non lavoravamo e avevano un bambino ma a lei non gli fregava nulla era egoista infatti un giorno mi sgrido' perché io stavo cercando lavoro per mio marito un po prima che lei venisse a casa infatti mi disse che non erano affari miei ma di mio marito cercare lavoro, insomma comprensione zero. queste operatrici si vegognavano di me nel farmi salire nella loro macchina lo facevano solo perché l'assistente sociale gli è lo diceva ma un giorno che ero andata a prendere mio figlio dal nido e aveva fame doveva pranzare nonostante l'operatrice era obbligato a darci un passaggio in macchina lei si rifiutò e ci mandò a piedi perché diceva che il passeggino gli sporcava la macchina nonostante era già molto sporca di suo. Quando compì un anno il tribunale volle che andava dalla neuropsichiatra per essere visitato. Era proprio il suo giorno di compleanno. Purtroppo non camminava ancora gattonava e basta e secondo l'assistente sociale aveva un forte ritardo che in realtà non era vero perché dopo solo un mese cominciò a correre. La visita dalla neuropsichiatrs andò benissimo perché vidi che il bambino fece tutti gli esercizi proposti dalla dottoressa alla perfezione e col sorriso tanto che la dottoressa mi disse che era molto intelligente e avanti in realtà purtroppo scrisse lincontrario al giudice cioè che aveva un ritardo. Poi io rimasi di nuovo incinta e quel giorno quando mi scade' il termine della gravidanza venne l'assistente sociale a casa e disse che aveva prelevato il bambino dal nido e portato via e che anche la bambina che era nella mia pancia doveva essere portata via io non capivo i motivi se tutto andava alla perfezione subito chiamai il mio avvocato il quale mi lesse ciò che avevano scritto e io nel sentire ciò rimasi impietrita infatti scrissero che io ero anaffettiva e che io chiamavo i bambino piccoletto e bimbo e quindi era per loro motivo nel accusarmi di essere anaffettiva, scrissero anche che la casa era sporca (ma come tutti i giorni la pulivo per 4 ore ed era piccola di 40 mq) e che non provavo amore per gli oggetti della casa che loro pensavano che io pulivo solo perché ero costretta (insomma senza nessuna laurea volevano fare da psicologhe ma non ci sono affatto riuscite per niente dato che ora che purtroppo non ho più i bambini la mia casa è ancora pulita e non è vero che non metto amore anzi mi piace pulire), un'altra accusa che scrissero contro me era che quando venivano queste 2 operatrici a casa mia secondo loro io ero vestita male nonostante stavo dentro casa tenevo una maglietta e pantaloni o maglione d'inverno, insomma vestita in modo semplice per stare dentro casa, ma per loro ero vestita male ma questa cosa loro in faccia non me la dissero mai ma la seppi dopo quel giorno che portarono via mio figlio me lo lesse il mio avvocato appunto.. Il problema è che una di loro veramente veniva a casa mia vestita molto più male di me aveva ricordo felpe larghissime bruttissime nonostante economicamente era messa abbastanza bene mentre io no. A me sembra un accusa di una stupidità indescrivile oltre che predicava bene e razzolava male. Quella mattina l'assistente sociale ci disse a me e mio marito che io e i bambini dovevamo andare in casa famiglia io però ancora non avevo partorito si mi era scaduto il tempo ma non potevo sapere quando avrei partorito e se quella stessa mattina, senza nemmeno valigie pronte sarei dovuta andare in casa famiglia non potevo partorire in un ospedale vicino dato che quella struttura distava abbastanza dall'ospedale ma anche per farmi seguire nello stesso ginecologo l'assistente sociale mi disse di entrare in casa famiglia dopo il parto, nel frattempo però mio figlio era in una casa famiglia con le suore da solo e non abbiamo nemmeno potuto vederlo per un bel po' di giorni ma quella mattina l'assistente sociale ci portò a parlare con la responsabile della casa famiglia dove era mio figlio da solo e ci dissero che non potevamo vederlo e che dovevano scegliere gli orari di visita che erano solo 3 volte la settimana per solo un ora io ero scioccata di non poter più vederlo ma vederlo così poco era una cosa orribile. E il bambino ha sofferto terribilmente infatti non era più lo stesso bambino allegro ma sembrava proprio depresso cronico con lo sguardo troppo sofferente e spento come se fosse un adulto tossicodipendente sembrava e lì rimase ben 2 settimane da solo mentre io e la bambina dopo nata eravamo andate in un'altra casa famiglia da sole senza il maschietto che appunto era in un altra struttura da solo per decisione della assistente sociale quando in quella ora andammo a vedere mio figlio venne insieme a me e mio marito anche mia madre che voleva vedere il nipote e gli operatori successivamente io scoprì che scrissero una relazione al tribunale dove diceva che mia madre puzzava... Vi dico la verità mia madre non esce mai di casa senza farsi la doccia e in macchina con noi non abbiamo sentito nessuna puzza, quindi onestamente penso se lo siano inventato dato che nessuno ne io né mio marito sentimmo puzza. ricordo che quando la bimba fu dimessa dall'ospedale andò l'assistente sociale con quella operatrice del nido a prelevarla e portarla in casa famiglia, io chiesi un passaggio in macchina ma come al solito l'assistente sociale sociale rifiutò e dovetti andare col pullman io una volta arrivata in casa famiglia l'assistente sociale ancora non era arrivata con la bambina perché si era fermata al bar e a farsi gli affari suoi, infatti arrivarono con moltissime ore di ritardo tanto che anche in casa famiglia non capivano ma io conoscendola sapevo che si sarebbe fermata al bar molte ore, quel posto era ancora peggiore di come io tristemente lo avevo immaginato. Dopo 2 settimane ci raggiunse anche il maschietto. In quella struttura iniziò un incubo senza fine, senza via d'uscita, un casino perché io fui vittima di bullismo e aggressività psicologica intensa dalle 3 operatrici e dalla psicologa e le condizioni erano disumane andavano al risparmio più totale tanto che non lavavano nemmeno i piatti con il sapone ma solo acqua e nei piatti dove mangiavano i bambini I cani li leccavano per ore e una volta dissi che schifo e l'operatrice mi disse che io facevo schifo non il cane. Sempre questa operatrice che era aggressiva, avendo la stanza molto vicina a quella mia dove ero io con i bambini, sentivo ogni sua singola parola e più di una volta io avevo sentito alla perfezione dei suoi messaggi vocali che faceva per la psicologa della struttura dove con voce molto cattiva ma moltissimo cattiva mai sentita in vita mia una voce così tanto cattiva al punto che avrebbe messo paura anche a Shrek lo squartatore disse:"noi la manderemo via si i suoi figli andranno in adozione, non gli interessa proprio nulla di sua figlia, non la prende mai in braccio sta solo col maschio di bambino" (era stata lei però a dirmi di non prenderla troppo in braccio sennò la viziavo) quindi io ero terrorizzata al massimo da lei quella sua voce mi metteva talmente tanta paura che mai dimenticherò, nonostante la mia fortissima paura io entrai nella stanza e gli chiesi perché stava parlando così male, che quello che diceva non era affatto vero, ma lei balbettava non sapeva cosa dire per giustificarsi e cercava invano di negare che io non ero interessata alla bambina ma io avevo sentito molto bene e questo fatto, uguale, identico si ripeté altre volte nello stesso modo. Poi la casa era talmente freddissima e umida che io la notte congelavo nonostante dormivo con un maglione di lana, un cappotto e 2 piumoni pesanti stavo tutta accovacciata che tremavo molto intensamente per il fortissimo freddo io ora mi domando ci tolsero immediatamente la patria potestà per la casa umida e questa dove eravamo era mille volte più fredda e umida anzi milioni di volte di più figuriamoci fare la doccia in quel bagno che era freddissimo e solo dalle 17, 30 alle 18, 30 si poteva fare perché avevano un contratto promozionale con l'enel e l'acqua dopo pochissimi secondi non facevi in tempo ad insaponarti che diventava subito fredda, non c'era nemmeno una stufetta, niente e se lavavano mia figlia di pochi giorni la scaldavano al volo col phono e non usavano saponi appositi per neonati ma saponi per adulti. Con quel freddo eravamo tutti ammalati compresi tutti i bambini anche mia figlia neonata. Inoltre non cerano giochi, niente i bambini si annoiavvano. Per pulire i vetri usavano l'alcool. E i pannolini me li facevano comprare a me come il cibo e tutto. L'acqua per mia figlia neonata era un acqua non idonea che costava pochissimo solo 1 euro per 6 bottiglie perché la vendeva il marito di una operatrice. Gli cambiarono anche il latte in polvere dandogli quello più economico in assoluto. A mio figlio di un anno e mezzo invece gli tolsero anche il latte a lunga conservazione perché per loro 50 centesimi al litro erano troppi e quindi gli diedero le bustine di tè e i biscotti quelli a un euro al kg del discount max 3 se ne prendeva 4 andavano su tutte le furie, a pranzo solo poca pasta del discount con passata di pomodoro senza parmigiano niente (la passata per un bambino così piccolo è nociva oltre che aveva fame) a cena ancora peggio andava le porzioni erano misere ma ancor peggio davano i wustel fritti con patatine fritte surgelate in busta 3 volte la settimana oppure cotoletta tipo spinacina surgelata fritta e ri fritta nell olio di semi oppure una braciola di maiale (tutta roba nociva per un bambino così piccolo) infatti tutti i giorni stava molto malissimo con scariche di diarrea intensissime da sporcare non solo i vestiti ma addirittura il materasso tutti i giorni ma a loro non fregava nulla proprio nulla non volevano dargli nessuna medicina. Era un continuo andare a risparmio patologico tanto che se un bambino dimenticava di spegnere la luce dopo esser andato in bagno l'operatrice gli urlava contro con estrema rabbia e cattiveria dicendo che la luce costa, inoltre ogni secondo si sentivano forti urli aggressivi che stressavano molto. Ogni giorno a tutte noi mamme spariva qualcosa o cibo o bevande o saponi ecc poi sono venuta a scoprire che era proprio l'operatrice che rubava, ricordo un giorno mi erano spariti dei snack e gentilmente io chiesi a tutti se li avevano visti dato che quella operatrice mi costringeva a tenerli in cucina e quando io chiesi ciò l'operatrice iniziò a urlare fortissimo ma veramente fortissimo con una aggressività e violenza infinite mi urlava contro vicino mio viso talmente forte che io ero talmente tanto spaventata che non solo non riuscivo a reagire ma addirittura per farla azzittire ero costretta a chiederli scusa nonostante non solo non avevo fatto nulla ma ero anche stata derubata, questa operatrice entrava nella mia stanza di continuo e una volta mi rubò addirittura una tavoletta di cioccolato appoggiata sul letto, la cosa ancora più peggiore è che di notte in piena notte lei all'improvviso entrava nella mia stanza apriva con un forte scatto la porta e ci svegliava a me e i miei figli di continuo. Poi c'era l'operatrice quella non solo aggressiva ma di cui sono stata vittima di bullismo intenso, mi prendeva in giro pesantemente dicendomi che ero troppo grassa e avevo una pancia immensa e facevo schifo (in realtà pesavo 70 kg e sono alta 180) poi diceva che sembravo una di 60 anni e non di 28 che ne era certa. Poi mi sequestro' il cellulare perché non volevano che io lo usassi e mi prendeva in giro anche per quello mi diceva una volta che non riuscivo a trovarlo :"ahahah che bello che non lo trovi più speriamo che lo hai perso er sempre ahahah" con quella sua risata malefica e cattiva, un'altra volta invece io per la disperazione mi misi a piangere forte e rideva così forte nel vedermi piangere che diceva che ero troppo buffa e che doveva mettermi su youtu. be. L'altra operatrice invece mi minacciava dicendo che io dovevo andare via da quella struttura altrimenti avrebbero dato i miei figli in adozione e faceva di tutto anche lei con la psicologa della struttura per farmi disperare al massimo e mandarmi via infatti sentivo bene che parlavano fra loro male di me che dicevano:"si si la manderemo via, hai visto non gli frega niente della figlia non la prende mai in braccio" ma era proprio lei a dirmi di non prenderla troppo spesso in braccio sennò la viziavo. Io andai via da quell inferno e dissi tutto ai carabinieri che purtroppo riferirono tutto alla struttura e mi mandarono via con altre minacce. quando io lessi ciò che avevano scritto al giudice lessi che addirittura mi accusarono perché ascoltavo musica di gigi d'alessio e cantavo le canzoni a mio figlio per farlo tranquillizzare da quel inferno che stavamo vivendo. Non mi permettevano di andare a lavorare perché le operatrici chiaramente mi dissero che noi mamme eravamo delle schiave che dovevamo fare tutto noi che l'unico compito delle operatrici era comandarci a bacchetta nel dirci quello che dovevamo fare, insomma loro dovevano solo comandarci, il problema è che lo facevano con cattiveria senza educazione e senza portarci rispetto infatti era una situazione veramente stressante al massimo.. una volta io puli come tutte le mattine la mia stanza e c'era anche l'operatrice che comandava e dopo un po' di ore si lamentava pesantemente che veniva puzza dalla mia stanza. A mio parere aveva qualche problema lei nello sentire la puzza dato che la stanza era pulita e lei mi osservava comandandomi nel pulirla. Quando io andai via da quel posto tremendo i bambini vennero collocati in una struttura da soli e gli orari di visita per noi genitori erano solo un ora a settimana ma solo dopo POCHI incontri solo 3 o 4 il sindaco, tutore dei bambini che non si era MAI VISTO E MAI SENTITO decise all'improvviso senza motivazioni di sospendere le visite perché i bambini secondo lui stavano male nel vedere noi genitori io problema è che lui manco li aveva mai visti i bambini ma scrivendo ciò al tribunale così i giudici decisero ciò che non potevamo più vederli e infatti decidettero quando ci fu la causa che dovevano essere adottati e li prese una famiglia affidataria ma erano in stato di adottabilita'. Noi facemmo ricorso e di mo in causa che mio marito lavorava con la Ferrari e prendeva mille e quattro al mese, io lavoravo e prendevo 600 euro al mese e la casa dove eravamo in un altra regione era idonea in quanto l'assistente sociale di quella città certifico' al giudice che era idonea scrisse che era piccola in realtà era molto grossa non so perché scrisse una bugia. Comunque io metti anche la psicologa di parte e non avevo nessuna patologia psicologico né io né mio marito infatti io ricorso andò bene ma purtroppo la causa successiva no perché fummo analizzati da una neuropsichiatra che vide sia noi che i bambini i quali il maschio ci riferirono che stava male e la colpa secondo lei era nostra e che quindi era meglio che veniva definitivamente adottato lei e la bimba da quella famiglia che secondo lei era molto migliore di noi e così decise il giudice leggendo queste decisioni della neuropsichiatra che non so perché era molto a favore di questa famiglia e molto contro noi a me addirittura mi accusò di essere paranoica solo perché io raccontai tutta la verità e disse una volta a favore di quella famiglia :"poveri stavano in vacanza all'estero sono dovuti ri venire in Italia appositamente per me per essere analizzati loro e i bambini, che persone meravigliose e brave che hanno lasciato la vacanza per venire qui", invece mio marito che prendeva permessi dal lavoro per venire là con il rischio di venire licenziato perché doveva farsi ben 400 km col treno quindi per forza non poteva Andare al lavoro per la grande distanza non era poverino affatto nonostante rischiava il licenziamento. Anche io lavoravo ma nel mio caso era diverso lui aveva un lavoro che sarebbe potuto diventare a tempo indeterminato e infatti grazie a Dio diventò indeterminato ma dopo che non fece più assenze dato che per colpa di tutte quelle assenze volute dal tribunale il suo capo gli ha detto che ha aspettato per fare il contratto fisso che addirittura voleva licenziarlo per tutte quelle assenze ma per la dottoressa lui non era poverino ma solo la famiglia affidataria lo era perché era in vacanza quindi scrisse che il bambino non parlava ancora e stava male per colpa nostra nonostante noi ormai non lo vedavamo più da anni e che ormai si erano attaccati i bambini a quella famiglia e quindi era giusto che rimanevano lì ma noi il maschio 1 anno e mezzo lo abbiamo tenuto mentre quella famiglia solo un mese, purtroppo il giudice decise che dovevano venire adottati da quella famiglia (quel giorno il mio avvocato non si presentò nemmeno in causa e l'avvocato di mio marito non solo fece scena muta ma addirittura ci venne contro davanti al giudice perché nonostante aveva il gratuito patrocinio voleva i soldi da noi). Io allora cercai altri avvocati per andare in cassazione ma tutti purtroppo si rifiutarono di prenderci in carico, affermando che non c'erano i presupposti per andare in cassazione. "

Venerdì 20 settembre 2019 12:26:46

Egr. dottor Vespa,
anche un giornalista che si preoccupa di lavorare con le modalità che Le sono proprie, prima o poi, si trova a contatti con ambiti diversi dalla politica, ma sempre interessati dalle scienze sociali.
Presumo che Lei sia sempre, o dovrebbe esserlo, alla ricerca del miglioramento della sua produzione di interviste televisive (non voglio usare termini stranieri).
In tale ottica la Sua preparazione critica sarebbe molto migliorata dall'aggiornamento nelle scienze sociali. Ora, s'è abbastanza discusso se sociologia, politica, storia, economia, religione e le altre discipline consimili meritino tale qualifica (quella di "scienze") non rientrando esse nella canonica condizione galileiana, quella della possibilità di accesso alla "sperimentazione".
In qualità di aderente "quasi pentito" alla sociologia e di ricercatore ho rivolto i miei studi a nuovi paradigmi sociali (Thomas Kuhn) in modo da dare alla mia materia la dignità di una scienza, e ritengo di esserci riuscito trattando lo studio della società sotto un aspetto "olistico". Quindi liberando la Sociologia dalla Filosofia e dalla Sociografia (come io chiamo il lavoro dei sociologi attuali) per trasportarla sul reale, naturale, sperimentabile sincretismo con altre discipline naturali.
Nonostante che all'epoca della mia frequenza accademica non fosse stato ancora tradotto (nei due sensi di questo termine) in Italia Edward O. Wilson con i suoi pallidi tentativi di osservazione del funzionamento di alcune società di insetti, appunto, sociali, per trarne spunti interessanti per la loro analogia con i comportamenti umani, mi accadde di trovare il comun denominatore biologico tra piante e animali (tra cui la specie umana). I risultanti furono eclatanti e derivazioni enormi, tra le quali, l'esistenza di errori umani, inconsci o voluti, pervenuti per via filogenetica fino a noi. Sebbene A. Einstein sostenesse la maggior facilità di spezzare l'atomo (il termine significa proprio a-tomo, non divisibile) che di eliminare i pregiudizi, la frequenza alle mie conferenze e, sopratutto, la lettura del mio libro "NATURA E CULTURA - LA TEORIA DEI QUATTRO ISTINTI PRIMARI", Fidaitalia Editrice (www. fidaitalia. com), gioverebbe parecchio a tutti, e, in particolare a Lei che, da un pulpito assai visibile, si occupa delle vicende umane con i vari tipi di ospiti in studio.
Distinti saluti e auguri, Flavio A. Formelli

Venerdì 20 settembre 2019 11:37:35

Egregio dott. Vespa,
Ho avuto modo di leggere qualche pagina del Suo libro "storia d'Italia da Mussolini a Berlusconi", preso in prestito da amici. Lo trovo davvero interessante per il modo in cui racconta quel periodo storico fornendo una panoramica dei fatti avvenuti ma anche degli equilibri internazionali creatisi dopo il conflitto mondiale. Ed ho letto solo poche pagine! Purtroppo non riesco ad acquistare il libro in libreria perché pare che non venga più ristampato, ne' su internet! e' praticamente introvabile! Gradirei sapere dove e come poterlo acquistare perché vorrei leggerlo e commentarlo insieme ai miei figli che si apprestano a studiare questo periodo storico!
La ringrazio per l'attenzione prestata e La saluto cordialmente!
Cettina Cosentino (Palermo)

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