Messaggi e commenti per Carlo Calenda - pagina 18

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Biografieonline non ha contatti diretti con Carlo Calenda. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Carlo Calenda.

Giovedì 14 gennaio 2021 16:52:27

LE DUE CULTURE ("letteraria" e/o "scientifica")


Chiedo scusa se rubo del tempo ma sono turbato dal fatto che tutti (TV giornali media dibattiti ecc.) trascurino il problema più drammatico del ns. tempo: il cambiamento climatico. Anche il ns/ giovane Calenda, che raccomanda a tutti di leggere le carte, non ha mai sfiorato la drammaticità del problema, pur avendo figli in giovane età. Lo prego, con tutto il cuore, di tornare a leggere il libro di Jeremi Rifkin, dove viene spiegato chiaramente che le ns economie (di dx o di sx non cambia),, basate su consumi crescenti di energie, cozzano con il secondo principio della termodinamica (il calore prodotto è perso per sempre...). Non abbiamo bisogno della "maledetta crescita", ma di non continuare a svuotare il Pianeta per usare energie poi irrecuperabili. Chiedo ancora scusa per il tempo rubato ma un nonno come me, che, ha consumato tanta energia, è obbligato a risarcire. Grazie x l'ospitalità.

Sabato 9 gennaio 2021 14:01:44

Cimitero prima porta flaminio


Lo stato di abbandono del cimitero Prima Porta, faccia un giro o vada su comitato cimiteri capitolini, i fabbricati fanno acqua da tutte le parti, pareti e soffitti tra un po' ci crollano addosso, Manutenzione inesistente, proclami x la riqualificazione ma niente di fatto, suo ormai all'estremo ma fanno orecchie da mercante tanto i defunti non parlano. Grazie Laura Catini

Mercoledì 6 gennaio 2021 21:30:20

Onorevole calendar le scrivo dala città di Genova avremmo piacere di poterla incontrarle per potere rappresentare il suo movimento in Liguria con le persone che condividono il suo pensiero Marcello beroggio cel 339------- speranzoso porgo i miei più distinti saluti

Mercoledì 6 gennaio 2021 20:50:04

Calenda il Radical Chic


Caro Calenda non si mette in dubbio la sua preparazione e la sua competenza però il fattore urticante proviene dalla sua continua retorica nella quale lei è il capace e il resto è l'abisso. Purtroppo per lei, fortunatamente per noi, non è così. Quando lei sostiene che questa è la classe politica più inadeguata di sempre significa mistificare il passato di cui lei, la sua generazione e quella precedente siete responsabili o corresponsabili. Il 160% del debito sul pil non è stato creato dal Signor Conte. Siamo il paese di Craxi, di mani pulite, delle stragi dove lo stato fu connivente, del berlusconismo, di dell'Utri, di Ruby nipote di Mubarak, del numero più alto di politici indagati e corrotti d'Europa. E si potrebbe continuare per molto. E lei ha il coraggio di esternare che l'attuale governo sia il peggio di sempre? Non scherziamo. E poi la retorica della competenza ha stancato anche le vacche della lunigiana. La famigerata competenza ha lasciato le istituzioni a brandelli. Come disse Gene Hackman nel film Allarme Rosso "Non serve aver letto l'Eneide per capire come funziona".
In bocca al lupo, sperando che riesca a dare una mano al Paese, sarebbe il primo radical chic a riuscirci.

Lunedì 4 gennaio 2021 15:36:45

On. Carlo Calenda, sconcertante il suo intervento a Tv 7: tutti d'accordo su due cose: la situazione sanitaria/economica è grave, mondiale e mai provata prima; ora non ci sono alternative al governo attuale. Perciò la logica, gli italiani e Mattarella vorrebbero che tutti, opposizione compresa, smettessero di indebolirlo con continue critiche ma lo aiutassero invece ad uscire da questo incubo con poche proposte chiare, disinteressate, adeguate alle risorse, esposte subito senza ricatti e clamore.
Gli elettori ricorderanno chi ha remato contro.
Auguri per Roma; ma lei cambi registro
Eugenia Pirilli

Domenica 27 dicembre 2020 15:24:22

Egr. dr. Calenda, in questi giorni ho visto su Rai Storia il film "Cuore" (1984) in cui lei ha interpretato il ruolo di Enrico Bottini che alla fine dell'anno scolastico ricevette il terzo premio come migliore alunno. Il suo viso era inconfondibile ed è similare a quello attuale. Allora, quando vidi per la prima volta lo sceneggiato, guardavo unicamente i nomi degli attori principali: Johnny Dorelli e Giuliana De Sio. Ma ieri il suo nome mi è saltato subito all'occhio. E ho cercato in internet il modo di scriverle.
Buon Anno a lei e alla sua famiglia. Cordialmente Sergio

Sabato 26 dicembre 2020 09:52:57

Perché solo nove miliardi per la sanità ?


Onorevole Carlo Calenda Auguri di Buon ANNO.
Pongo il problema irrisolto della nostra SANITA ': mancano i MEDICI, in particolare i medici di BASE e questa pandemia ha messo in evidenza questa carenza ma non si stanziano le risorse finanziarie per fare specializzare i giovani laureati in Medicina !!!
Quanta ipocrisia e quanta (VOLUTA ? ) disinformazione su questo delicato argomento.
Confido in Lei per porre in primo piano questa questione.
Grazie dell'attenzione sono e resto comunque un suo modesto estimatore.
Ivano da TORINO

Venerdì 25 dicembre 2020 12:00:05

La sanità nella morsa del potere delle regioni


Caro Carlo,
Sono un medico ospedaliero appena andato in pensione. La mia famiglia è sempre stata socialista. Io, invece, mi considero un liberale. Potrei quindi definirmi un liberal-socialista. Ahimè, questi due partiti non esistono più. E’ per questo che nutro simpatia nei suoi confronti. Ho letto il suo CV e spero che alla base del suo pensiero politico ci siano queste idee fondamentali. La politica è cambiata. Se non c’è ideologia non c’è appartenenza. Oggi, c’è chi vota come un partito come comprasse un detersivo. Le uniche forme di appartenenza sono quelle regionalistiche (almeno dalle mie parti). Tutti parlano di “territorio” che è una bella e valorizzante parola. Nessuno però parla più di Patria. Sono convinto che siamo dentro a uno squilibrio democratico tra l’amministrazione regionale e quella nazionale. La sanità è il più classico degli esempi. Le manderei una cartolina che fotografa questo sistema di “eccellenza” e, direi, di potere. Mi sono limitato a semplici “dati di fatto” o, se si vuole, ad “ovvietà”.
La struttura simbolica del sistema sanitario: il totem dell’azienda:
1. Azienda è un termine che implica un profitto. La salute è un bene primario e applicare questo termine alla salute non ha alcun senso;
2. Se la sanità è gestita come un’azienda, allora i cittadini sono dei “clienti” e, a loro, non è dato di vedere il retrobottega ma solo la vetrina;
3. L’azienda presuppone manager; in una cultura dove è scontata la superiorità etica e morale di ciò che è privato rispetto a ciò che è pubblico, ci sono frequenti atteggiamenti padronali;
4. Il risparmio non può essere considerato alla stregua dell’efficienza.
La gerarchia che sta alla base della governance della sanità
1. La legge stabilisce la separazione tra il ruolo di indirizzo e controllo della politica da quello esecutivo dell’amministrazione. Quando vedi un governatore con la tuta della protezione civile capisci che il limite è già stato passato;
2. Il Governatore sceglie i DG da una lista di idonei. Stabilisce un rapporto fiduciario che implica appartenenza. Ne deriva che i DG non sono indipendenti.
3. In una situazione di stabilità e di continuità da parte della stessa compagine politica all’interno di una regione, il rapporto fiduciario diventa fidelizzazione. I DG sono sempre i soliti noti e, finita la musica, cambiano solo la sedia;
4. La partecipazione dei cittadini avviene solo per mezzo delle rappresentanze sindacali o gli organi politici (Collegio dei sindaci) ovvero non avviene per nulla;
5. I primari sono selezionati sulla base dell’opportunità (politica o personale). Di fatto, con il contratto che scade ogni 5 anni, sono sotto ricatto;
6. I medici sono imbavagliati da un contratto di natura privata che prevede il licenziamento nel caso denuncino malfunzionamenti e disorganizzazione;
7. Vi è spesso una macchina del consenso attuata per mezzo di un’informazione compiacente, da qualche giornalista pennivendolo o di giornali di parte.
8. I sindacati dei medici ospedalieri sono accucciati ai piedi dei politici.
Il sistema di potere dei Vassalli, dei Valvassini e dei Valvassori
1. Il presenza del leader politico, con i suoi valori, il suo paternalismo, i confini del suo ego è palpabile. La catena del comando è corta. Ad esempio, un sindaco chiama il governatore (per favori o lamentele) ; costui chiama il DG che chiama il primario che, a sua volta, chiama il medico. Costui deve giustificarsi a priori nel caso di lamentele o prestarsi come un utile servo nel caso vi sia la richiesta di favori;
2. I giornalisti intervistano sempre i DG o i DS. Il merito di qualsiasi cosa, fosse anche un intervento chirurgico rivoluzionario, è sempre dei politici;
3. Nulla deve andare sui giornali. Quando un fatto finisce sui giornali comincia la caccia al capro espiatorio e la sua testa è esibita ai cittadini. La responsabilità organizzativa non esiste. Esiste solo la responsabilità del medico.
4. Il clima nelle aziende è rappresentabili per mezzo di due compagini: da una parte i primari che esprimono compiacimento e reticenza; tutti gli altri subiscono con passività. Nel tempo, si è affermata un’attitudine all’adattamento e all’obbedienza. Si vive come in fabbrica: si timbra, si lavora, si stimbra, si va a casa.
Conclusione:
C’è un’oligarchia che gestisce risorse e ha un potere feudale sulle aziende sanitarie. C’è un diffuso consociativismo e una rete di clientele. Passata la tempesta del COVID, ci s’interrogherà se vale la pena di fare, non dico una riforma, ma un piccolo tagliando al SSN. Già il punto è il seguente: che cosa dovrebbe cambiare? Ci sarà come contentino un aumento degli organici, un allargamento dell’imbuto formativo. Di sicuro il sistema di comando/controllo sull’assistenza ospedaliera rimarrà uguale. La sanità regionale è nelle mani e nella disponibilità dei politici regionali. Ci sono pure medici che lavorano più tempo di quello per cui sono pagati (prima per effetto dei tagli, poi per l’emergenza COVID). A nessuno passerà certo per la testa di cambiare una virgola. Anzi, semmai si tenterà di estendere il contratto di dipendenza anche ai medici del territorio. Se costoro non sono ammattiti, tuttavia, ciò non avverrà mai.

Lunedì 21 dicembre 2020 20:03:55

Onorevole Carlo, non e' possibile che solo 9 miliardi siano stanziati per la SANITA' !
Mancano i medici e non si stanziano i denari per fare specializzare i giovani laureati in medicina.
Lamentiamo seri problemi nei territori per mancanza dei medici di BASE ma SOLO 110 posti
previsti per accedere alla specializzazione di MEDICO di BASE a TORINO !!!
Non ci possono essere parole.
Ci pensi LEI, io sono un suo fan e ancora di piu'.
Ivano da TORINO

Domenica 20 dicembre 2020 16:33:23

Gent. mi Onorevole
facendo politica attiva in Calabria avrei il piacere di incontrarla per una possibile adesione politica.
Docente Università Calabria, già assessore giunta Olivieri’o, molto impegnato sul territorio, residente a Roma
Grazie per l’attenzione
Franco Rossi
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