Messaggi e commenti per Dacia Maraini

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Domenica 21 luglio 2024 10:46:34

Ciclo di poesia e prosa contemporanea 2024


Gentile Sig. ra Maraini,

le scrivo a nome della Fachschaft (comitato studentesco) di Italiano dell'Università di Friburgo, Svizzera. Il nostro comitato si impegna a organizzare eventi di rilevanza culturale e intellettuale per l'università e il Dipartimento di Italiano: in particolare, prepara annualmente un Ciclo di poesia e prosa contemporanea.
La Fachschaft di Italiano sarebbe lieta di averla come relatatrice a questo evento per tenere una conferenza introno ai suoi scritti.

Le date selezionate sarebbero il 5 novembre, 12 novembre oppure il 19 novembre. Naturalmente in caso in cui lei non potesse recarsi a Friburgo, saremmo ben lieti di sentirla tramite Teams o Skype. Qualora dovesse accettare, sarò lieta di fornirle maggiori informazioni sullo svolgimento dell'evento, così come di rispondere alle sue eventuali domande.

Ringraziandola anticipatamente, le porgo i miei più cordiali saluti,

_________________________________

Per la Fachschaft di Italiano,

Giulia Mazza

📭-------@unifr. ch

📷@fachschaft_italiano_unifr

🌍Fachschaft d'italiano - Università di Friburgo

Lunedì 15 aprile 2024 06:35:40

Panchine Rosse


Panchine rosse

di

Ercoli Elisa

E' da tanto che non metto più penna su un foglio, sento il bisogno di comunicare, ma, soprattutto di comunicarmi qualcosa che preme in me. Mi sono comprata un quaderno con la copertina nera come si usava quando si scriveva con carta e penna; mi concentro meglio, anche se per esigenze sto riportandolo su un notepad. Nella mia mente e non solo e' un turbinio di emozioni, di espressioni, un tumulto di idee, ma soprattutto un tumulto di percezioni, che solo scrivendo riuscirò' a districare. La mia intenzione sarebbe che queste pagine potessero essere non solo tra me e queste righe, ma che altri possono leggerle come se fossero scaturite da dentro di loro, anche se mi rendo conto che il lettore potrà trovare similitudini e non uguaglianze, ed e' proprio questo il bello; ritrovarsi senza essere banali nel uguaglianza, mantenendo un proprio sentire rispetto al - tuo altro. Sono seduta con Margout, una canina che mi ha adottato. Sono in un parco, Margout è indaffarata ad annusare leggendo il giornale del posto, io invece sono seduta su una panchina di colore rosso; ; non è una panchina come le altre, essa ti obbliga a stare seduto/a e a meditare sul significato che ognuno di noi sente scaturire da quella posizione seduta. La panchina di colore rosso, esprime dolore, perché ci obbliga a stare in silenzio, a stare con e in noi stessi e contemporaneamente con il mondo. Molti li passano accanto distratti con i loro pensieri, altri si muovono velocemente sparendo lontano, ma tutti indistintamente sentono un senso di paura del silenzio, di ciò che potrebbe accadere se tutto intorno a loro, a noi a me, di colpo si silenziasse, dove esterno e interno si congiungessero in un perfetto equilibrio. Mi sono chiesta cosa farei io in questo equilibrio silenzioso! ?, forse impazzirei, anche se lo ricerco; non sono preparata al eterno silenzio. Margout è indaffarata nel esplorare il mondo circostante, ho voglia di alzarmi, ma, qualcosa mi trattiene, come se mi dicesse, ascolta, ascoltami, ascoltale. Chi devo ascoltare! ? ; la mente inquieta di noi umani, o il silenzio che percuote l animo. Alzarmi diventa un urgenza, ma poi però faccio un passo laterale e mi risiedo nuovamente, ma questa volta sono al centro della panchina, osservo da questa nuova prospettiva, Margout e tutti quegli abitanti che popolano quel luogo; scopro che da quel punto qualcosa è cambiato in me. Margout vedendomi muovere è arrivata da me chiedendomi le coccole, col il muso sulle mie ginocchia e gli occhioni che amano incondizionatamente Amore, non resisto al suo invito di coccole. Alle coccole la panchina del dolore si trasforma a panchina di amore e il colore rosso del sangue versato, si trasforma nel rosso d amore. E' bastato un cambio di posizione, di visione per modificare l intera percezione dei mie sensi. Nel posto al centro di essa, possiamo sentire e soprattutto osservare una retta, è quasi impossibile girarsi a destra o sinistra se no volontariamente; i posti di queste panchine inevitabilmente ti indirizzano a vedere diritto a te, e per girarti devi per forza fare uno sforzo, una torsione del busto, imposta dal bracciolo che separa le sedute. Non ho mai visto nessuno seduto su le panchine rosse, forse qualcuno si è messo ed io non ero lì; nemmeno io ancora mi sono seduta, forse alla fine di questo percorso mi siederò. Oggi l ' Albereta è popolata da tante anime, tante menti, tanti esseri che affollano non solo il giardino, perché è in corso una partita di calcio e le voci si rincorrono, schiamazzi e silenzi, dove un goal si festeggia con grida esultanti e un errore con fischi e parole pesanti. I bambini giocano ignari del significato delle panchine, correndo intorno ad esse; Margout li guarda incuriosita. Ogni istante in quel luogo si popola e si spopola come il flusso e riflusso della risacca. Forse qualche bambino avrà chiesto il perché quelle panchine sono diverse dalle altre, qualche genitore avrà provato a spiegarlo; se fossi stata genitore, come avrei raccontato, spiegato perché sono diverse, non solo di fattura e colore e perché sono messe, ubicate in un preciso posto del parco; non dentro il parco custodito dove ci sono attività al divertimento. State pensando come ho fatto a scrivere queste prime pagine, senza sedermi; semplicemente proiettandomi seduta e ascoltando le sensazioni percepite ! ? ; non c'è differenza tra l atto fisico e l atto di proiezione nel momento in cui tutto in noi risuona al unisono, tutto diventa un atto completo, emozionale fisico animico spirito mentale. Come potrei rispondere ad un bambino curioso di sapere la differenza e conoscere la storia di quelle panchine ! ; facendo sedere su le panchine, sia quella di colore rosso e no, chiedendogli cosa percepisce e in base al suo sentire, intavolare un discorso. I bambini non hanno bisogno di spiegazioni, ma di ascoltare, sentire percepire con i loro propri sensi le differenze e le somiglianze. State tranquilli che se ha un bambino lo poniamo al centro di ciò che vogliamo far comprendere, allora fa esperienza ed è l'esperienza che foggia e rimane nel ricordo, non di parole ma di fatti. Eravamo rimasti che "virtualmente" ero seduta al centro, della panchina rossa, spostiamoci nuovamente e sediamoci nell'ultimo posto che è rimasto ancora da vivere e percepire, e il mio sguardo si rivolge verso una strada sterrata che è piena di vita, chi l'ha percorre in bicicletta, chi ha piedi, chi spinge una carrozzina, chi invece è in carrozzina con a fianco il suo Fedele amico. Basta aver cambiato seduta e tutto cambia e diventa altro, quasi si riconnette alla vita, quella potente emotiva emozionante. Ogni seduta della panchina rossa offre una visione un orizzonte o una vastità ma soprattutto offre intenti. Le panchine rosse non sono solo un preciso monito, costituiscono lo sgomento umano per le attività che noi uomini e non parlo solo di genere, è capace di fare ad altri simili; in questo caso ad esseri di genere femminile. Dovremmo interrogarci, se quelle panchine rosse, non siano solo per " ricordare" e soprattutto" meditare" sul sangue e dolore che non è solo rivolto al genere femminile, ma alle famiglie coinvolte e soprattutto ai figli se ci sono. Sia le famiglie che i figli, porteranno dentro di sé una lacerazione profonda; le famiglie si interrogheranno su i segnali non colti o di inerzia verso tali segnali; ciò porterà entrambi i casi ad uno sradicamento dalla propria anima ed è un lutto profondo per entrambe le famiglie. Questo lutto è molto simile, ma avrà caratteristiche e dinamiche diverse. ; finché entrambe le famiglie non elaboreranno tale lutto, anche se la giustizia fa il suo corso, condannando l esecutore, non allevierà il dolore che produce la morte atroce. Per " onorare" le vittime (omicida e vittima), bisogna elaborare tale lutto; questo non vuol dire non condannare il carnefice, anzi, con la elaborazione del lutto, l omicida viene sradicato da sentimenti emotivi pericolosi, specialmente per la famiglia della vittima; così facendo decade il presupposto razionale della mente, incominciando ad elaborare il lutto: guarendo le impurità che la mente produce, specialmente in questi eventi drammatici. Anche i figli di cui la madre è uccisa dal padre o compagno devono elaborare il lutto, aiutati da figure competenti; ; soprattutto quando entrambi muoiono, uno ucciso e l altro suicida, in questo caso le figure preposte hanno un doppio compito molto complicato. Dovrebbero i figli se le condizioni sono adeguate, continuare a vedere e stare con entrambi i nonni di genitori: Tali figure anche esse devono elaborare il lutto la perdita dei figli, cercando di essere super parte senza recriminare e senza odio verso la famiglia del omicida, ma saper convogliare le energie ed emozioni verso un fine superiore per il bene del nipote o nipoti. Alcuni di voi non saranno in accordo con ciò che ho esposto, ed è plausibile, non ho soluzioni da proporre, cerco di dare uno spunto di riflessione a chi mi sta ascoltando o leggendo, per iniziare in ognuno di noi una riconciliazione con noi stessi; anche se non sono vittime o carnefici materialmente, nella collettività sociale, la prepotenza può essere scambiata per normalità e il saper riconoscere che non è parte di una quotidiana cooperazione tra i membri familiari, aiuterà a cambiare comportamenti dannosi e distruttivi nella mente sociale, che non solo solo da attribuire al genere maschile, ma anche al genere femminile; visto che non è ancora in grado di coglie immediatamente il dramma che potrebbe portare verso la morte. Ci si dovrebbe interrogare il ruolo delle tre religioni monoteiste principali, ricordiamoci che esse provengono da una sola origine. Anno nei secoli accecato le donne fino ai giorni odierni, tali religioni hanno soggiogato, manipolato la mente maschile da non rendersi conto di essere una marionetta nelle mani di chi non vuole realmente la libertà del' umanità; intesa non come genere, ma come "Anima Vivente"; non solo le religioni hanno determinato questo squilibrio del sentire e del insieme umano, anche le varie ideologie politiche hanno contribuito e contribuiscono ancora a questo dramma sociale. Dobbiamo spezzare una lancia a favore di tutta quel umanità che si ribella a questo atavico disonore verso l essere umano, cercando con i mezzi a disposizione, di educare al rispetto e " uguaglianza", i due generi umani; molte volte però si ritrova a scontrarsi proprio con le istituzioni che diversamente da chi si occupa di aiutare non solo le donne, ma anche gli uomini, ad uscire da questa spirale; le istituzioni sono più lente nel muoversi, la burocrazia e le varie decisioni non coordinate, precludono l aiuto immediato. Come in tutti gli aspetti della vita, la prevenzione, il saper cogliere il disagio, al primo segno di abuso, può salvare non solo una vita, ma le vite di entrambi i soggetti in questione ed eventuali figli. Poi non ci dobbiamo dimenticare che molte bambine, sono scambio di merce, non solo vendute come spose bambine, ma per traffici di sesso e in questo caso anche i bambini, sono oggetto di sevizie e in questo olocausto infantile si inserisce anche la vendita di organi. Le panchine rosse, sono per tutte le vittime, non solo uccise, ma, sopravvissute da orrori. Purtroppo i fruitori di questi abusi provengono da ambienti non solo degradati, ma dove una certa " cultura" si fa scudo, incluso rappresentanti delle chiese. Chi si può permettere tale merce minorile spende molti soldi, ed hanno una copertura quasi totale sui loro traffici. Le panchine rosse sono per tutti quei bambini che scompaiono e muoiono in silenzio; dove la società perbenista si gira dal altra parte; le panchine rosse sono per tutte quelle bambine che gli viene negato l infanzia, vedendole a uomini adulti come spose; le panchine rosse sono per tutte quelle donne che hanno subito violenza, stupro ed altro, dai propri compagni o oppressori come in una guerra, e devono ricucire e superare un lutto, che lascerà una cicatrice nella loro anima. Le panchine rosse sono per tutte quelle donne uccise dai loro compagni, rimanendo sospese nella vita; tali panchine sono monito per tutte quelle morti di bambini uccisi dalle proprie madri e da quei figli che uccidono i propri genitori. Le panchine rosse sono per tutti quei ragazzi e ragazze che non riescono a essere se stessi, liberi di esprimere ciò che sono. Le panchine rosse sono ciò che la società ha paura. La società ha paura di sé stessa, del suo sociale. Le panchine rosse sono un opportunità per compiere in ognuno di noi una guarigione di preconcetti e di ataviche credenze.

Lunedì 26 febbraio 2024 01:16:17

Invito al Tedx


Buonasera, faccio parte dello staff Tedx Fermo. Vorremo invitare la Signora Maraini al nostro evento, che avrà luogo il 14 aprile 2024. Saremo molto onorati della sua presenza. Spero di essere contatta al più presto, anche in caso di risposta negativa. Grazie

Martedì 20 febbraio 2024 15:16:40

Bagheria e le sue storie


Dacia che piacere poterle scrivere, la mia
Prozia sta per lasciare questa terra e io sto scrivendo un libro sulla sua incredibile vita. Mia zia nasce proprio vicino alla sua villa a Bagheria (Villa val guarnieri forse con il pozzo nel mezzo vicino la chiesa Madrice) giocava con molti bimbi e una di quelle era proprio Pina. Vicino a via Militello/villa palagonia con i suoi pupi, c’era una pasticceria meravigliosa Aurora che stava proprio di fronte al negozio del mio trisnonno Emanuele GRAZIANO. Insomma c’è molto da raccontare e avrei davvero piacere di potervi far incontrare prima che tutte queste memorie vadano perse…

Domenica 3 settembre 2023 13:08:35

Commento sulla vicenda dell'orso in Abruzzo


Spettabile Corriere della Sera,
ho appena letto l’intervento di Dacia Maraini sulla vicenda dell’orsa.
Mi meraviglio sia di cosa scriva sia della redazione che ha pubblicato il pezzo.
Ho sempre avuto stima della signora Maraini, ma non nella sua posizione di personalità pubblica e con la credibilità e il seguito che (giustamente) ha meritato dovrebbe stare attenta a cosa scrive su tematiche delle quali non ha competenza alcuna.
Orsi (e lupi) non sono giocattoli da portare a letto né assomigliano ai personaggi dei cartoni animati. sono predatori apicali pericolosi per l’uomo, come la tragica (questa sì tragica) morte del povero Andrea in Trentino dimostra.
La colpa di quanto è accaduto in Abruzzo è esclusivamente degli esperti di gestione della fauna e degli amministratori pubblici che hanno tollerato troppo a lungo un comportamento pericoloso. Ogni grande predatore che si avvicini ad un insediamento umano stabile o temporaneo costituisce un pericolo ed andrebbe rimosso ancora prima che si verifichi un attacco ad un animale domestico. In ogni caso l’orsa prima o poi sarebbe stata investita, visto gli ambienti che frequentava, come è già successo ad uno dei suoi figli in passato. Le piazze dei nostri paesi e le periferie delle nostre città non sono zoo safari dove gli umani entrano pagando un biglietto e con la raccomandazione di non scendere dall’auto.
Dottor Giuseppe Micali, IUCN European Sustainable Use Experts Group

Lunedì 21 agosto 2023 22:32:18

Pasolini: intellettuale e pedofilo


Egregia Dacia Maraini, il suo atteggiamento ipocrita, se non addirittura connivente nei confronti di Pasolini pedofilo (conclamato e condannato),
è scandaloso!
Estremamente offensivo sia nei confronti di tutti quei bambini/ragazzi che hanno patito e patiscono le violenze di adulti perversi (come lo è stato Pasolini) sia nei confronti dei loro genitori.

Martedì 7 marzo 2023 21:12:37

Sono sempre stato appassionato di letteratura italiana


Gent. ma Sig. Maraini,
Sono un "giovanotto"... ottantenne che sono sempre stato appassionato di letteratura italiana.
Ho scritto per hobby alcune modeste, modeste rime che voglio raccogliere in un libretto da donare, per ricordo, ai miei figli e ai miei amici.
Come introduzione vorrei inserire una delle sue meravigliose poesie, vale a dire "Scrivo perché" e desidererei avere la Sua approvazione.
Resto in attesa di un Suo cortese riscontro e scusandomi per avete... "osato tanto", Le porgo i miei più distinti saluti.
Ambrogio Panzeri

Sabato 27 agosto 2022 13:38:57

Ispirato da Fosco


Gentile Dacia buongiorno

Oggi ho visto uno speciale documentario intitolato "Giramondo" ispirato a suo papà Fosco Marini..
a volte per partire c'è proprio bisogno del coraggio e a volte ciò è un foglio bianco.. descrivo in queste righe ciò che mi ha ispirato a partire per questo "viaggio" come ogni viaggio nel quale trovi te stesso e il mondo nel quale te stesso è.
Spero ovunque sia piaccia a suo papà.
Abbiamo bisogno di maestri che ci mettano sulla via standoci accanto e poi con un sorriso lasciandoci proseguire lontano da loro, verso di loro, con loro.

Tempo

Tempo

foglio bianco su cui si è teso un filo

Tela tessuta in nodi stretti e in fiocchi disciolti

Li tocco,
li chiamo ricordi
mi ci impiglio
ma non posso che scorrere

Scorriamo insieme tu il letto io il fiume io il letto tu il fiume

Sbattiamo, rotoliamo, ci scontriamo ma non c'è appiglio

E nel mare ci plachiamo

Un breve eterno silenzio prima che la ruota riprenda a girare

insieme goccia che sta per piovere
insieme goccia che sta per evaporare.

La ringrazio
Saluto con rispetto e con affetto
Orfeo Lanza

Mercoledì 13 luglio 2022 12:33:27

Salve sig. ra Maraini
Lei sicuramente non si ricorda di me, ma abbiamo condiviso molte passeggiate a cavallo nella zona di Sacrofano.
Io sono un nipote di Saverio Passeri (coetaneo del figlio Paolo) e mi ricordo di lei con un Autobianchi grigia che veniva nella mitica casa di Saverio a Sacrofano, oppure venivamo a prenderla nella villa sua e di Moravia e si partiva partiva per le passeggiate a cavallo.
Mi fa molto piacere salutarla e ricordare quei momenti piacevoli e spensierati.
un caldo saluto
Massimo Poggiolini

Sabato 25 giugno 2022 15:58:51

Corso individuale di scrittura


Gent. ma Sig. ra Maraini,
sono Serena Squatrito ho 46 anni e vivo a Prato. Scrivo fin da quando sono piccola, in prevalenza mi dedico allo studio delle poesie ma ultimamente mi sto dedicando anche a racconti.

Pur in ritardo con i tradizionali anni di conseguimento, ho preso la maturità proprio in questi giorni al liceo di scienze umane, ed è stata un'esperienza indimenticabile.

Sono qui per chiederle la sua disponibilità nel tenere un corso individuale di scrittura, per affinare quel dono che già è parte di me.

La ringrazio e la saluto cordialmente
Serena

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