Messaggi e commenti per Enrico Mentana - pagina 75

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Frasi di Enrico Mentana

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Biografieonline non ha contatti diretti con Enrico Mentana. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Enrico Mentana.

Sabato 21 marzo 2020 17:59:33

Signor direttore, desidero da tempo trasmettere questo messaggio affinché possa contribuire alla fine del contagio del coronavirus; con il decreto attuale il virus lo lasciamo fuori dalla porta della nostra abitazione e lo facciamo entrare dalla finestra perché ci permettono di uscire fuori dai balconi dei palazzi e affacciarsi dalle finestre, parlando, cantando, gioendo con folclore ecc. In questo modo a mio modesto parere il contagio tra i condomini è inevitabile per le goccioline di saliva che si diffondono e che vengono sparse dalla corrente del vento. Faccio presente inoltre che i conduttori di quasi tutte le trasmissioni mandano messaggi perchè
la popolazione partecipi alle manifestazioni di massa invitando la popolazione ad uscire dai balconi. Tutto questo non va bene perche facilita la diffusione del virus. Spero che si faccia luce su questo argomento e che venga trasmesso alle autorità di competenza. Distinti saluti.

Sabato 21 marzo 2020 09:28:22

Mentana, lei che può, faccia un'inchiesta seria sul perché di tanti morti. E non solo il trombone (con sordina) del governo.

Venerdì 20 marzo 2020 21:19:52

Caro Direttore,
trovo del tutto scandaloso che in un momento come questo la GDO, e in particolare essendo residente in Toscana faccio riferimento a Esselunga e Coop, ma credo si possa affermare che su tutto il territorio nazionale siano le aziende più consolidate, non abbiano ancora organizzato un sistema di acquisto "on line" magari se non possibile con consegna a domicilio, perlomeno con il ritiro di quanto acquistato on line c/o i propri punti vendita. evitando code d'ingresso ai negozi e contatti inevitabili all'interno degli stessi.
ad oggi come per molti altri brand della GDO solo annunci altisonanti ma niente di funzionante realmente, o per problemi tecnici di piattaforme informatiche e per problemi logistici.
cordialmente un telespettatore affezionato.

Venerdì 20 marzo 2020 19:01:44

Gentilissimo Direttore,
Ho apprezzato molto il suo tentativo di spiegare che dietro le aride cifre dei morti e delle persone in terapia intensiva ci sono delle persone. Aggiungerei, nella stragrande maggioranza dei casi, credo, persone che della vita godevano ogni momento nonostante le “patologie pre-esistenti” di cui protezione civile e ISS continuano a parlare. E alle quali il CoVID-19 questa possibilità ha orribilmente negato, insieme al conforto delle persone vicine. Come si può rimarcare in ogni conferenza stampa le patologie pregresse?. Si vuole rassicurare? Si vuole implicitamente dire che in fine dei conti prima o poi morire dovevano? Lo trovo, direttore, sbagliato dal punto di vista logico, sbagliato dal punto di vista della comunicazione, orribile nel contenuto e nei modi
Con stima
Corrado Ruffini

Venerdì 20 marzo 2020 18:31:29

Buongiorno Sig. Mentana,
Avrei un suggerimento per far restare le persone nelle loro case. Il governo dovrebbe essere più specifico riguardo alle uscite per fare la spesa.
Potrebbe autorizzare ad uscire di casa per spesa sempre la stessa persona, UNA sola volta a settimana, sempre lo stesso giorno,
nello stesso supermercato e con lo scontrino come prova. In alternativa con una guardia di sorveglianza per scovare/scoraggiare i furbetti.
Ci sono persone che escono di casa anche 2 volte al giorno con la motivazione di fare la spesa.
In questo modo il virus prima di fermarsi richiederà molte settimane.
Io sono stata in Cina a maggio 2020 e vi assicuro che richiedere alla popolazione di uscire
una sola volta a settimana sarebbe comunque una misura molto light.
Sono certa che abbiate i canali giusti con cui comunicare in caso vogliate prendere in considerazione questo suggerimento.
Grazie per il vostro lavoro.
Vania Vassalli – Milano

Venerdì 20 marzo 2020 16:04:43

Buonasera Sig. MENTANA sarò brevissimo, si parla pochissimo di coronavirus in Russia... perchè ?

Venerdì 20 marzo 2020 08:40:32

Gentile Direttore,
Mi chiamo Carla Maria Xella, sono una psicoterapeuta e mi occupo in particolare di trauma psicologico e lutto traumatico. Le scrivo perché ho molto apprezzato il fatto che ogni sera lei ricordi a chi la ascolta che dietro alle cifre ci sono le persone, che quei 400 e più morti del giorno sono morti da soli e hanno lasciato dietro di sé mogli, mariti, figli, qualche volta genitori, che non hanno nemmeno potuto dar loro l'ultimo saluto.
La morte ha bisogno di riti, altrimenti il processo di lutto non può nemmeno cominciare. Qui il rito non c'è stato: hanno visto andar via i loro cari e non li hanno rivisti più Tutte queste persone rischiano di trovarsi con un fardello di rimpianti, sensi di colpa, rabbia, che renderà molto più pesante il loro dolore, che farà fatica a trasformarsi in un dolce ricordo, come avviene quando le cose si svolgono in modo naturale. Ora sono persone traumatizzate e potrebbero restare tali molto a lungo.
Possiamo fare qualcosa per loro? Possiamo dar loro un piccolo rito di saluto - che so, un minuto di silenzio tutte le sere - per farli sentire un po' meno soli? Nominare tutti i loro cari non si può, ma forse se potessero trovare da qualche parte sul sito il nome della persona che hanno perduto a qualcosa potrebbe servire.
Lascio a Lei, ben più esperto di me in comunicazione, la scelta del modo, ma penso che questo sarebbe un servizio molto utile di prevenzione del disagio psicologico, anche per chi non ha subito direttamente lutti.
Un cordiale saluto e grazie del Suo lavoro
Carla M. Xella

Giovedì 19 marzo 2020 16:50:00

Gentile direttore,
mi permetto di inoltrarle una preghiera, perché credo che lei possa “rompere” il mainstreaming della comunicazione a proposito del coronavirus.
La prego, se possibile, almeno lei provi a dire nel TG che essere positivi non equivale ad essere ammalati (è una cosa che non dice nessuno).
Ci mostrano numeri che vengono utilizzati perché il virtuale “Ministro della Paura” sia quello che in effetti abbia tutto il potere.
La prego, provi – se può - a dire che si muore CON il coronavirus e non PER il coronavirus (e c’è una bella differenza).
Perché non si dividono i morti per fasce d’età (0-25; 26-50; 51-75 e oltre 75) ?
Perché nessuno fa un paragone con i morti per un normale picco d’influenza nel 2019? Dalle informazioni disponibili, nel 2019 parrebbe che i morti per infezioni comparabili ad un’influenza, di persone che avevano altre patologie, siano stati 8000 (ed anch’essi NON sono morti PER l’influenza, ma CON l’influenza).
La prego, ci informi più a fondo a proposito dei morti “giovani” (diciamo fino a 50 anni): avevano altre patologie (anche questo credo contribuirebbe a diminuire l’ansia) ?
Ho 61 anni, quindi non sono certo lontano dalle fasce più pericolose, ma credo che questo tipo di classificazione contribuirebbe a rendere un po’ meno ansiosi genitori 30enni e 40enni che hanno bambini piccoli e molto piccoli.
Vi prego - se potete - intervistate UN GUARITO. Dove sono? I mezzi d’informazione continuano a farci vedere video di persone più o meno famose che ci dicono che sono ammalate e restano a casa. Bene, ma farci vedere una persona che è guarita e che possa dire una parola positiva non aiuterebbe a diminuire l’ansia e la paura?
Mi permetto di notare - absit iniuria verbis - che da giorni l'impostazione del TG è sempre la stessa. Le interviste sono sempre a politici delle regioni più colpite (che dicono sempre le stesse cose), poi a medici, con sottofondo di carri funebri, poi immagini di paesi bloccati. Comprendo che si tenti di convincerci tutti a stare a case con un po' di "procurato senso di colpa", ma almeno non limitiamo le immagini per così dire positive a gente che canta e balla sui balconi, dedichiamo qualche minuto a chi è guarito: credo sia il migliore viatico della speranza: basta solo “ruotare” per un attimo la lente di osservazione.
Scusandomi per il disturbo.
Con stima.
Walter Chiocchio

Giovedì 19 marzo 2020 10:31:07

Buongiorno, mi chiamo Francesca Flora Bonali e sono una psicoterapeuta.
Oggi, più che mai, vorrei condividere con voi un bisogno che riscontro nel mio lavoro, in particolare con gli adolescenti, ma non solo. Perché non ci viene data la possibilità di venire quotidianamente a contatto con le buone prassi che pur esistono in Italia? Perché nell'ambito di un TG, non viene dato spazio alle cose buone che si fanno, ai buoni esempi?
Abbiamo sete di questo, abbiamo tutti bisogno di sentire che ciò che intercorre da un punto di vista relazionale non sia solo l'antagonismo, il personalismo, la distruttività, In questi giorni stiamo constatando come la professionalità, la solidarietà, il fare squadra ci salverà.
Ce ne dobbiamo dimenticare tra non molto e lasciare spazio, come sempre, alla bruttezza dei cattivi esempi?
Vi ringrazio per l'attenzione.

Mercoledì 18 marzo 2020 17:12:22

Direttore se vorrà leggere quanto segue le sarei molto grato e dedicata a tutti i BERGAMASCHI IN QUESTO TRADICO MOMENTO
Fiori Bellotti Gianfranco
A Bergamo impari fin da piccolo che: "Non ce la faccio" - non si può dire.
"Non ci riesco"- non esiste.
"Sono stanco"- non è mai abbastanza.
Cresci così, un po' chiuso, un po' con la convinzione di non essere mai all'altezza.
Ecco come Li riconosci quelli di Bergamo: testa bassa e a lavorare.
I bergamaschi, quelli veri, sono polentoni.
Si... perche' la polenta è ciò che li rappresenta.
Ruvida, dura e fredda fuori, con quella crosticina che si forma appena sfornata.
Tenera e avvolgente dentro, non ti delude mai.
I bergamaschi sono proprio così: un po' tonti, ruvidi e schivi;
Ma dentro sono buoni e dal cuore tenero.
Lo so, lo so, niente di speciale la polenta: acqua, sale e farina gialla;
Ma si sa, le cose semplici sono speciali perché rassicuranti, perché ci sono...
I bergamaschi ci sono.
Sempre.
Ci puoi contare.
Li puoi odiare, ma se te ne innamori..
be' allora sei spacciato, perché sarà per sempre.
Piange la mia Bergamo.
Senza far rumore, per non disturbare.
Giace a terra, fatta a pezzi da un nemico vigliacco subdolo, che non si fa vedere.
Gli occhi sono bassi, tristi e pieni di paura.
Ci sono solo ambulanze e silenzio.
Bergamo non ti posso abbracciare, ma tu non mollare proprio adesso.
Ricordi?
"Non ce la faccio"- non si può dire.
"Non riesco"- non esiste
"Sono stanco" non è mai abbastanza. "

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