Messaggi e commenti per Mario Giordano - pagina 137

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Frasi di Mario Giordano

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Biografieonline non ha contatti diretti con Mario Giordano. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Mario Giordano.

Giovedì 16 aprile 2020 14:00:26

Buongiorno Dr. Giordano,
le sottopongio un argomento di cui nessuno ha parlato in questo periodo di pandemia. Come socio pensionato Assilt - Associazione Assistenza Sanitaria di Telecom, desidero sottoporle un quesito che concerne il pagamento della quota associativa.. Parto dal mio caso che mi ha visto costretto a rinunciare a ben tre visite di controllo ospedaliero tra marzo scorso ed aprile c. m.. avendo 80 anni e problemi di salute. La domanda è: perchè un individuo che paga annualmente un'assistenza sanitaria privata nel caso in cui non possa usufrirne deve essere costretto a continuare i pagamenti di detta assistenza? Non credo sia una questione da poco non essendoci serie storiche da cui attingere comportamenti e decisioni. Non ritiene che tutti coloro che pagano un'assistenza sanitaria dovrebbero essere rimborsati al momento opportuno per servizi di cui non è stato possibile usufruire, in specie se la pandemia dovesse durare nel tempo?
Distinti saluti.

Gabriele Chiolo

Roma.

Giovedì 16 aprile 2020 13:45:05

Buon giorno, complimenti per la sua trasmissione (mi piace il suo modo di condurre). Ho già esposto il problema ad altre persone che svolgono il suo stesso lavoro, ma nessuno l'ha tenuto in considerazione. Si tratta delle SCUOLE GUIDA di cui nessuno parla: precisamente quando riapriranno e soprattutto la distanza tra istruttore e allievo che è impossibile mantenere in un auto, senza parlare poi se il datore di lavoro sia in grado di fornire mascherine, dispositivi per la pulizia delle mani e dell'abitacolo. Spero riesca a cercare lei delle risposte, perchè io non so a chi rivolgermi. Grazie. Cordiali saluti. Tiziana

Giovedì 16 aprile 2020 13:20:53

L'effetto boomerang del pericolo covid19

Buongiorno Dr. Giordano.. Mentre continuano i dibattiti, le polemiche e soprattutto le liti circa la riapertura progressiva, nelle nostre città, delle attività commerciali, nessuno parla dello stato d'animo dei cittadini di fronte all'ancor ventilata - ed attesa, ma rinviata - misura.. Sociologi, psichiatri, virologi ed esperti continuano a dire - ammesso e non ancora concesso che supereremo l'emergenza in tempi che nessuno sa quantificare, la nostra vita non sarà COMUNQUE mai più come prima, che da quest'esperienza usciremo cambiati. Mah... conoscendo le caratteristiche anche comportamentali dei miei connazionali, suppongo che, limitatamente ad un breve periodo di tempo e di accortezze, torneremo alle abitudini di prima, e lo conferma il noto proverbio: "passata la festa, gabbato lo santo". Come a dire: santi del Paradiso, fateci superare l'emergenza e poi saremo tutti virtuosi", ma... tanto i santi chissà se ci vedono?. .. le misure cautelative? con sto' sole??? ma che vadano a quel paese.. ecc. ecc.. Ecco, la mia non è una certezza, ma solo una supposizione. Posso soltanto, questo sì con certezza, descrivere il mio stato d'animo che tuttavia ritengo, se non a tutti, comune a molte persone. Ho atteso tanto il momento per uscire dagli "arresti domiciliari", pensato a cosa farò dopo, cosa programmerò dopo, come vivrò dopo, ma stranamente, avvicinandosi il momento, la gioiosa aspettativa lascia il posto alla PAURA. lo confesso: questo momento ho cercato di viverlo con quella rassegnazione che spesso ha ceduto il posto al panico, all'ansia, al terrore di contrarre il virus e morire in ospedale senza poter neppure rivedere i miei familiari, così come è accaduto a tanti poveri sventurati. Ho passato le ore a leggere, immedesimandomi più che mai in vite che neppure lontanamente ricalcano la mia, ho pensato disperata a quanti giorni, per me che non sono più giovane, erano stati sottratti alla mia esistenza, ho anelato al sole, alla luce, al mare e soprattutto alla riconquistata libertà personale. Eppure, adesso che si comincia a ragionare in termini di "riapertura" delle attività, ho il terrore di tornare alla vita, come fossi stata in un profondo coma e mi risvegliassi senza sapere come il mondo è cambiato. Ho paura di tutto: le librerie? da sempre luogo prediletto per il mio passatempo, prendono forma, nella mia ansia, di luoghi pericolosi ancora da evitare, dove le persone potrebbero contagiarmi, dove i libri stessi potrebbero essere infetti. I negozi di abbigliamento? Io dispongo di una pensione modesta e devo privilegiare, prima dell'abbigliamento, i pagamenti dei consumi di casa e del vitto per sfamarmi, ma un vestito nuovo, specie ora che si avvicina l'estate, mi piacerebbe, Eppure, l'anelato acquisto mi mette in dubbio: e se viene dalla Cina? e se il virus si annidasse anche negli abiti? No, meglio non acquistare. Le vacanze? e chi può dire se riusciremo a farle? Ma... e se i mezzi di trasporto (treni, aerei, navi, ecc.) fossero altri ricettacoli del virus che finora, almeno lo spero, non mi ha contagiata? I ristoranti??? Mi piacerebbe andare al ristorante, sono una buona forchetta, ma... anche a tavoli distanziati o all'aperto, il virus potrebbe "sostare" nell'aria e comunque finora nessuno, anche coloro i quali hanno fissato approssimativamente le date di riapertura degli stessi, ci hanno ancora spiegato come andare al ristorante senza doverci ovviamente togliere la mascherina se non altro per portare il cibo alla bocca. Come fare? sollevare la mascherina, inghiottire una forchettata di spaghetti all'amatriciana e poi subito giù la mascherina? in più, al ristorante si va, in genere, in compagnia: come rispettare in tal caso la distanza sociale dai miei amici? Comunicare con loro a gesti? no, no, meglio rinunciare al ristorante, ne va di mezzo la vita, chi me lo fa fare? la pasta, me la preparo piuttosto da sola. E il bar? Che bello, fare colazione ogni tanto al bar... servita, riverita da chi mi conosce. Ma... siamo sicuri che le tazze del cappuccino siano ben lavate? E se non lo fossero? No, meglio evitare il bar, la colazione, anche se il caffè non viene buono allo stesso modo, la faccio a casa. Il cinema??? Ah, che tasto dolente. Cinema e teatro mi appassionano oltre ogni dire, ma... anche a poltrone distanziate, siamo sempre un gruppo di persone raccolte nello stesso ambiente, E se il sieropositivo è tra noi? Meglio non andarci. Il dentista? Dovrei fare la pulizia dei denti, ma su questo, almeno, gli studi odontoiatrici sono esaurienti e mi sollevano da ulteriori e dolorose decisioni da prendere: si occupano solo delle emergenze. E così, rimando anche la pulizia dei denti. La spesa? sì, quella la faccio, ma... La farmacia? sì, anche lì ci vado... la spazzatura? la porto giù ogni mattina... e poi? e poi, programmo la mia giornata, come ci hanno detto gli esperti: lavo spesso le mani anche se stanno diventando ruvide a causa di disinfettanti e sapone, pulisco i pavimenti con acqua e ammoniaca o varechina anche se puzza, rinfresco le stanze e spruzzo lo spray antivirus ed antibatteri, telefono ad amici e parenti che però spesso sono di malumore pure loro e non hanno voglia di parlare, pago regolarmente le tasse e le bollette, sì, chiamo i numeri verdi di banca, elettricità, gas, telefono per fatture che non tornano o per disservizi, ma... Che vita è, la mia? Ho 65 anni e, per non morire, ho praticamente dovuto rinunciare a vivere.

Giovedì 16 aprile 2020 13:09:58

Caro dott. Giordana io sono un tatuatore e vedo che nessuno parla di questa categoria... Sento parlare di riapertura con i vari protocolli pensando che questi "modus operandi" siano operazioni difficili... Per noi tatuatori è la normalità!!! Ma non sento nessuno rassicurarci sulla nostra riapertura... Anzi sembra che noi saremo gli ultimi... Non ho mai scritto a nessun giornale e tanto meno a nessuna redazione televisiva... Scrivo a lei... Forse perché vedo il suo viso pulito e semplice... Sperando in un suo interessamento le porgo i miei più amichevoli saluti. Andrea Nardicchia.

Giovedì 16 aprile 2020 12:32:11

Buongiorno,
mi chiamo Francesco e vivo da sempre a Modena, tra 3 esami diventerò dottore. in scienze motorie, prima dell'emergenza coronavirus avevo un contratto di collaborazione occasionale in ambito sportivo, allenavo e facevo la preparazione atletica. a. una squadra di pallavolo, ma ora che ho chiesto i 600 euro (come spetta ai collaboratori sportivi che non possono lavorare e. nn hanno diritto a disoccupazione e neanche a cassa integrazione), mi sono registrato sul sito e ho messo dati e tutto, però mi chiede di inserire il tipo di società sportiva, e senza nn mi fa andare avanti, il problema é che io lavoravo per un'associazione di volontariato cioè l'arcigay di Modena e per la loro squadra di pallavolo che partecipa a diversi tornei, tra cui il BARANI e il CSI. per loro facevo preparazione atletica e. allenatore.
quindi a tutti gli effetti ero un loro collaboratore sportivo ma loro non sono registrati come società sportiva.
potete aiutarmi?
ora non posso più lavorare e non so se lavorerò piu dopo l'emergenza, probabilmente no, il governo ha detto che nessuno sarà lasciato indietro e tutti verranno aiutati... come?

Giovedì 16 aprile 2020 12:18:28

Salve sig. Giordano
Ancora circolano sui social frasi sul fatto che il MES sia stato fondato e firmato dall'allora governo Berlusconi, ma per qualcuno che ancora non capisce vorrei fare un esempio più semplice della funzione del MES.
Il MES è come un pozzo d'acqua fatto perchè rimane l'unica soluzione per avere acqua in quel luogo. Un tizio passa e ci si butta dentro e viene incolpato chi l'ha fatto. Il pozzo (MES) esiste per una sua utilità, ma non implica che qualcuno sia così c... e da buttarsi dentro.

Giovedì 16 aprile 2020 10:14:06

Noi ci stupiamo del fatto che la Germania abbia una percentuale di decessi causati dal Covid19 così bassa rispetto all'Italia. Ma abbiamo fatto un confronto tra le procedure di cura seguite in Germania e quelle seguite in Italia dagli ospedali ? Perché ci sono zone in Italia dove i decessi sono notevolmente più bassi ?
Cosa c'è di diverso nelle cure ? Vengono usate medicine diverse o in quantità diverse ?

Giovedì 16 aprile 2020 09:17:31

Caro mario, questa la lettera che ho inviato ai miei dipendenti via wapp ! sono titolare di una osteria, lavoravamo bene ed ora non riesco a pagare loro gli stipendi del mese di febbraio che avrei pagato con gli incassi di marzo !!! ed i fornitori chiedono le cambiali !!!

Cari ragazzi, è passato più di un mese da quando ci è stato imposto (giustamente) di chiudere, noi come tutti abbiamo rispettato l’ordine e ci siamo messi “in attesa” … Ad ascoltare la TV si sentono tante dichiarazioni, aiuti, sostegno, sospensione dei pagamenti, soldi ecc ecc ; Noi nel nostro piccolo non avremmo avuto bisogno di nessun aiuto, nessun sostegno… Anche perché di fatto, pur essendoci attivati immediatamente non è arrivato nulla, anzi luce, gas affitti e contributi vanno pagati ugualmente perché si riferiscono a mesi precedenti !!! I giorni e le settimane passano, i soldi finiscono e delle chiacchiere dei “presunti” politici non ce ne facciamo nulla … Andrà a finire che, con un pretesto o un altro, non arriverà un bel niente, come quando ci sono i terremoti, quelli del belice (1968) ancora aspettano ! ! Voi aspettate gli stipendi, la cassa integrazione, noi quando abbiamo chiuso avevamo scorte a scadenza breve per una settimana che in gran parte butteremo ed un mese di incassi (35/40mila euro) in fumo !!! Ci dispiace cercheremo di fare il massimo ! Se avremo la possibilità di riaprire ce la giocheremo fino in fondo e quando arriveranno (perché arriveranno) l’ispettorato del lavoro, la guardia di finanza, l’ASL ecc a fare i controlli … sapere tutti cosa dovete rispondere ! ! A presto

Giovedì 16 aprile 2020 09:12:19

OHHH... MARIO ma ci voglio mettere la patrimoniale perche non hanno saputo governare e hanno causato questo disastro finanziario e sanitario ma non sarebbe piu costituzionale che si sospendessero i loro miseri stipendi come sospensioni delle misere pensioni sopra i 3000€ vitalizzi compresi

altra osservazione... se un datore di lavoro nella sua azienda succede un morto sai anche tu in quali atti giudiziari incombe... questi medici e infermieri morti sul posto di lavoro, niente responsabilita per il governo e per la protezione civile... infatti, doniamo alla protezione civile i quali camminano con misere macchine fuoristrada da 70mila euro.. poverini... ma protezione non e sinonimo di prevenzione

Giovedì 16 aprile 2020 01:06:23

Gentilissimo dott. Giordano, titolare di un'attivitá, le faccio i complimenti per come affronta tutti i temi relativi agli sprechi nella pubblica amministrazione e all'approccio nnegativo con la gente e alle bufale dette. Se fosse possibile vorrei che evidenziasse che per il sostegno alle attivitá di €25000, non é vero ma viene elargito solo 25% del fatturato dll'anno precedente, capisce che invece tutti pensano invece che venga dato la possibilitá di accedere a tutte le iccole attività a questo credito, giá da solo insufficiente in tutta la sua interezza. Quindi devi avere un fatt. di 100000, 00 per poter accedere ai 25000, 00, una chimera, se questo é un modo di sostenere. Un'altra cosa da non stancarsi di dire é per ridurre il deb. ubblico é quello senza indugi, oggi e non domani tutti gli enti pubblici e ridurre gli emolumenti o gettoni p resenza o retribuzioni dsgli ass. comunali, ai deputati regionali, deputati e senatori. Va detto che in questa emergenza avrebbero dovuto ridursi volontariamente, questo se avessero sensibilitá e dignitá di fronte a chi non ha niente. Grazie, continui cosi

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