Messaggi e commenti per Massimo Gramellini - pagina 64
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Frasi di Massimo Gramellini
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Biografieonline non ha contatti diretti con Massimo Gramellini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Massimo Gramellini.
Sabato 7 marzo 2020 18:25:02
Sabato 7 marzo 2020 02:03:08
Buona serata Dottore Gramellini, mi presento, sono la signora Montanucci Maria Rosaria, vivo a Rocca di Papa e collaboro con una associazione che si prende cura di disabili adulti. Ho passato l'intera serata a scrivere una mail al nostro Presidente, i campi erano corretti, rientrata nel numero di lettere previsto per il testo, invio, risposto, mail non valida... A questo punto anche l'ultima speranza che ci sia un ente pubblico a cui dare fiducia è naufragato miseramente.
Ora pro a esporre i fatti a Lei, la seguo sempre nella sua trasmissione le Parole di massimo Gramellini.
Si chiederà perché ho puntato tanto in alto, credevo che almeno a Lui potevo scriver, macché, tutta una fregatura, pazienza peggio di così non possiamo andare.
Sono stanca, la faccio breve, ha presente la risonanza data da tutti per l'epidemia in atto, bene, io collaboro con un Centro Diurno per Disabili Adulti che si trova a Grottaferrata, ma la conversione l'abbiamo con i comuni del distretto dei comuni Marino Ciampino. Com sa sono state chiuse le scuole, ma come sempre noi del Terzo Settore i maricolare con chi collabora e lavora con i diversamente abili siamo sempre dimenticati, i nostri discutibili governanti hanno stilato una lunghissima lista di cose da fare e non fare per arginare l'espandersi dell'epidemia. Naturalmente si sono dimenticati dei diversamente abili. Il clamore che tutti avete dato su questa pericolosa situazione ha fatto sì che i genitori dei nostri utenti, disabili con grave ritardo mentale e cognitivo tenessero i figli a casa, ci stanno i giovani studenti, perché mettere a RISCHIO i loro figli che hanno tutti alcune patologie importanti. La responsabile del Centro Diurno APPHa Onlus comunica ai servizi sociali la situazione. Sa quale è stata la risposta, siamo spiacenti ma per il tempo che il centro sarà chiuso non verrà corrisposto nessun pagamento. Trovo questa risposta oltragiosa, il pandemonio lo hanno creato loro è noi ne paghiamo le spese, i Sindaci dei comuni citati credo non siano mai entrati in un Centro Diurno per Disabili Adulti. Noi non possiamo ottemperare a nessuna delle direttive ministeriali. Nel pulmino che gli prende e li riaccompagna a casa stanno gomito a gomito, non siamo una struttura protetta i ragazzi vanno e vengono, non capiscono le restrizioni, baci e abbracci, quanti ne vogliamo, distanze tra gli operatori nessuna, sono affettuosi, e di certo non possiamo impedirgli di esprimere le loro emozioni, purtroppo alcuni di loro sputano, sbavano, hanno il muco al naso, per noi è la normalità, avremmo anche tenuto aperto nonostante tutto, ma se i genitori spaventati li tengono a casa, possiamo pubblicarli a farli venire in struttura, no. Per questo i miei amici non verranno pagati. Siamo una piccolissima entità, ma le assicuro facciamo miracoli. Arranchiamo perché come sa i pagamenti hanno tempi biblici. Eppure è la prima volta che abbiamo chiuso il Centro. Sindaci incompetenti, ma quale è il problema a loro i soldi non mancano, il nostro Presidente è un sacerdote, ha fatto mille cose per gli ultimi sempre dietro le quinte senza mai apparire totalmente distaccato dalla politica, forse per questo non siamo cresciuti, non ci vendiamo noi.
Purtroppo questa volta non potrà aiutarci, sta lottando con un tumore al pancreas. Così come ripeterla mia vecchia c mamma "cornuti e mazziati. "
Non aggiungo altro, continuerò a scrivere alle persone che ritengo meritevoli di fiducia, senza però aspettarmi nulla, so che siamo una goccia nel mare a chi vuole che interessi che i Sindaci non abbiano inserito i centri Diurni nei luoghi da chiudere, sa i diversamente abili non pagano e chissà... meglio che mi fermo buona notte ormai
Maria Rosaria Montanucci collaboratrice del Centro Diurno APPHa Onlus
Venerdì 6 marzo 2020 11:04:40
Buongiorno
sto usando tutte le ferie che avevo messo da parte... per stare a casa organizzandomi con mio marito a turni con mia figlia piccola per via della scuola chiusa, non avendo nonni e' un problema.
Quando avro' finito le ferie e l'azienda in agosto chiudera'.. io dovro' stare a casa non pagata, non si puo' valutare lìipotesi di dare subito in seduta stante 60 gg di ferie diciamo gratis dal governo che le famiglie usano per sopperire a questa emergenza mondiale? parlano di vaucher... baby sitter ok, non e' facile trovarla, molti stanno a casa a singhiozzo con i figli usando i permessi personali e le proprie ferie, per favore parlate anche di questo, penso che tanti ne stiano usufruendo e tanti rimarranno senza ferie e senza stipendio quando andranno in ferie. (per chiusure aziendali)
vi prego per favore urlatelo per noi mamme e papa' senza nonni, no soldi, oppure anche soldi vaucher, ma anche tempo il tempo che stiamo impiegando per stare vicino ai bambini che sono tutti a casa e chissa' fino a quando ci staranno. abbiamo bisogno di ferie in piu' pagate e anche subito.. grazie Giorgia mamma disperata. che a breve avra' finito le ferie e non puo' stare a casa non pagata
Venerdì 6 marzo 2020 06:41:06
Egr. Dott. Gramellini
Proposta per Rilancio Economia Coronavirus
Prestito nazionale 20 anni a tasso fisso 2% netto riservato esclusivamente a persone fisiche residenti in Itali importo max. 500. 000 euro non soggetto a mercato secondario rimborsato al 5% annuo. Il 2% di interesse verrà corrisposto però comunque sul capitale sottoscritto all'emissione. In caso di necessità prima della scadenza e comunque non prima di 1 anno dall'emissione verrà restituito il capitale restante meno la metà degli interessi percepiti. In caso di morte esclusione da tassa successione ed opzione agli eredi di subentrare oppure di riscattare il residuo alle condizioni di cui sopra o di portarlo in detrazione alle eventuali imposte successorie dovute.
Tempo sottoscrizione 3 mesi. il denaro ottenuto immediatamente girato 50% Partite Iva in base alle imposte versate nel 2018 e 50% Fondo cassa integrazione dipendenti di TUTTE le aziende a prescindere dal numero dipendenti.
Per il rimborso di tale prestito costituzione di un fondo finanziato dalla fissazione di una soglia del prezzo carburanti (EURO 1, 50) al di sotto del quale ogni diminuzione viene incamerata quale accisa ed al di sopra scatta l'attuale regime.
Ringrazio per la cortese attenzione.
Paolo Ranzato
Mercoledì 4 marzo 2020 20:56:53
Buonasera dott. Gramellini, scrivo a lei che è una persona che stimo. Come si può stare indifferenti di fronte all'orribile vignetta di natangelo sul Fatto quotidiano di oggi? Questa non è satira è un attacco gratuito ripugnante e di pessimo gusto solo per usare un eufemismo.
Io non so se natangelo sia padre ma vorrei che per un momento posasse la matita e riflettesse sul dolore che ha provocato non solo in Mattia, lui è giovane e forte e andrà avanti combattendo sempre più proprio questo tipo di messaggi, ma nei suoi genitori che si ritrovano a leggere su una lapide il nome e cognome del loro figlio ....
E' una vergogna immane!
Per fortuna sono proprio questi attacchi insensati, gratuiti e cattivi che fortificano sempre più le sardine che non sono per nulla morte anzi sono sempre più vive anche nei cuori di quella parte dell'Italia bella e onesta che crede in certi valori e che combatterà sempre questa pochezza e meschinità.
Le invio un caro saluto
Mercoledì 4 marzo 2020 16:39:04
Buongiorno Massimo.
Sono una mamma e dipendente privata nella città di Torino.
In questi giorni stiamo vivendo momenti di ansia dovuti all'emergenza Covid 19 ma anche perché non sappiamo come rapportarci ai nostri figli non avendo certezze sulle modalità della vita quotidiana. Abbiamo capito quali sono le regole dell'igiene per evitare di trasmettere il virus, le scuole sono chiuse ma perché tutte le altre attività no?
Perché gli impianti sportivi che accolgono i corsi per bambini sono aperti ed è a nostra discrezione la non frequenza?
Le mamme e i papà lavorano in uffici affollati, vanno a fare la spesa per sopravvivere, si spostano con i mezzi n pubblici. In queste realtà il virus non si trasmette?
Nessuno di noi vuole sottovalutare la situazione perché siamo responsabili dei nostri figli, ma proprio per questo ci stiamo preoccupando: che senso ha evitare gli assembramenti in alcuni luoghi e vedere una realtà opposta e normale in altri?
La mia non è una polemica ma una richiesta di chiarezza e di una ferma decisione da chi ne ha la possibilità.
Grazie.
Domenica 1 marzo 2020 10:52:47
Gentile dott.. gramellini da sempre apprezzo la semplicità e sensibilità con cui si confronta con i problemi di questa società,
nella puntata di ieri delle parole della settimana sono rimasto colpito dalla vicenda di mamoud: vorrei sapere come è possibile aiutarlo, possibilmente in forma anonima.
un saluto cordiale
carlo
Sabato 29 febbraio 2020 22:05:10
Gentilissimo Dottor Gramellini:
E' appena terminata la puntata della Sua trasmissione "Le parole della settimana" e la "Buonasera" dedicata a Mahmmoud è stata veramente toccante. Le chiedo come fare per rifondere questo ragazzo di quanto ha speso, ovviamente aggiungendo anche altro. Si può lanciare una campagna raccolta fondi e dove inviarli. Mi piacerebbe fare qualcosa per lui, molto meno di quanto ha fatto lui certamente.
Grazie
Monica Scarpitta
Venerdì 28 febbraio 2020 09:50:29
L'olio santo-
carissima amica, la vendita di un litro d'olio di questi ragazzi, non e' stato fatto per specularci o per rivenderlo e guadagnarci. e' un olio quasi santo, fatto di dignita', da persone umane di categoria - tossici, carcerati, psichiatrici. niente a vedere con il denaro. dieci euro di dignita' in cambio di un litro d'olio, magari non perfetto.
forse dovremmo tornare un po' indietro, diventare un po' meno malfidenti. per amore degli uomini, forse, a volte, e' anche bello farsi fregare- magari quando uno per sopravvivere, ci vende qualcosa che non ha molto valore, come se fosse un grande affare..
forse ho anche sbagliato a pulire le verdure coltivate da questi umani, per uniformarle alle richieste del mercato.. non ho solo lavato la terra, ho anche cancellato, la storia di questi straordinari esseri- gli umani-
nel grande mercato, al banco della vita, voglio mettere olio, pomodori, melanzane, tutto imperfetto, con un po' di terra, un po' d'acqua, qualche filo di erba secca, e i carciofi poi, devono avere il gambo assolutamente corto, perche' loro, gli umani li preferiscono cosi'- non sono fiori, sono carciofi. un abbraccio. carla
Giovedì 27 febbraio 2020 15:28:46
Buongiorno,
anche oggi il bollettino sui contagi da coronavirus ci fornisce dati tra il rassicurante e l'allarmante. Ormai, anche volendo, è impossibile sottrarsi a un tale martellamento mediatico. E il punto a mio avviso è proprio questo. Sono una giornalista anch'io, mi occupo di agroalimentare per alcune testate specializzate e mi interrogo su come colleghi ben più importanti di me hanno e stanno "coprendo" la notizia. Credo che un piccolo esame di coscienza andrebbe fatto. Le notizie vanno cercate e riportate nel modo più fedele possibile, ovvio. Ma qui, secondo me, la ricerca è diventata quasi un'ossessione che come un blob si allarga e si espande andando a toccare le corde più sensibili e spesso indifese della popolazione, generando quel clima che è sotto gli occhi di tutti. Sia chiaro che la politica, e il Governo in primis, non hanno certo favorito un approccio meno allarmistico, ma proprio per questo era forse il caso che fosse la stampa, cartacea o radiotelevisiva poco importa, a fornire un'informazione che anzichè andare a cercare la "curiosità" che può far vendere qualche copia in più perchè solletica la parte "morbosetta" che è in noi, si concentrasse sì a fornire informazioni su Covid 19, ma allo stesso tempo provasse a ricondurre la discussione dentro i binari della razionalità. Cosa che soprattutto nei primi giorni è totalmente mancata. Ora, in qualche modo, si cerca di correre ai ripari, ma credo che il grosso del danno sia stato fatto con le conseguenze economiche che stiamo vedendo e la distruzione di un'immagine, quella del nostro Paese, che se era già compromessa oggi ci vede sul banco degli imputati perchè considerati gli untori dell'Occidente. Siamo passati da "Al lupo al lupo" al "Diamoci una calmata". È chiaro che anche una popolazione meno "sanguigna" di quella italiana avrebbe avuto una reazione a dir poco scomposta, facile preda di paure diciamo pure un po' infondate. La tanto invocata cautela, precauzione, è stata da subito interpretata come un invito perentorio a non vivere.
Non credo serva a molto oggi sapere che il nostro sistema di controllo è stato talmente efficiente da scoprire casi che in altri Paesi non si scoprono semplicemente perchè là i controlli non si fanno o non si fanno come da noi. La paura continua a serpeggiare arcigna e la nostra economia, già così fragile, sta andando a pezzi e con essa l'immagine di un Paese che oltreconfine spesso guardano con ironica compassione. Io sono emiliana, ho vissuto il terremoto del 2012 e soprattutto la straordinaria rinascita dei numerosi territori devastati dal sisma. Voglio pensare che questo modello così vincente potrebbe essere preso a riferimento da tutto il resto del Paese anche in questa circostanza così drammatica, che forse è ancora più devastante. Fosse per me, ridurrei molto il tempo che le trasmissioni televisivi e le pagine dei giornali dedicano al coronavirus senza temere di venir meno al mio dovere di giornalista. Darei spazio solo quando è indispensabile agli scienziati, non a tutti ma ad alcuni solamente, e incalzerei con insistenza la politica a svolgere il suo ruolo affinchè da una deriva di questa portata il Paese possa riprendersi con maggiore forza, facendo leva sulla promozione delle sue innumerevoli eccellenze. Mi piacerebbe pensare che da oggi in poi si preferirebbe NON dare più notizie sul coronavirus e i suoi contagi in una libertà di voci che è ormai diventata una vera e propria babele. La notizia potrebbe essere proprio questa: non parlarne più.
Cordiali saluti
Anna Mossini