Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 53

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Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.

Lunedì 6 aprile 2020 18:33:29

Gent. ma Dott. ssa,
ormai sono anni che seguo le sue inchieste (prima in TV e adesso sul quotidiano) e le voglio esprimere gratitudine per il grande lavoro che svolge per la collettività: con il suo prezioso e serio lavori contribuisce sicuramente ad ad accrescere la consapevolezza dei cittadini sulla realtà che vivono quotidianamente.
In virtù di questa stima, ho deciso di sottoporle alcune mie riflessioni, formulate in questi giorni di prigionia domiciliare su alcuni cambiamenti che penso interesseranno il nostro modo di vivere futuro.
Nel ringraziarla per la sua eventuale attenzione le invio cordiali saluti.
F. to Ing. Giuseppe Acquaro.

Il futuro che ci attende e le scelte da fare.

In questi giorni penso che quasi tutti abbiamo maturato la consapevolezza che il coronavirus - e in generale il rischio legato ad epidemie batteriologiche o virali - cambierà il nostro modo di vivere: il lavoro, la socialità, le modalità di fare acquisti, gli strumenti e i modelli educativi nelle scuole e nelle università, la gestione e la cura della salute e in generale tutte quelle attività umane quotidiane che comportano un contatto con gli altri e nelle quali sarà necessario adottare l’arma del distanziamento sociale.
Tale stato di cose permarrà fintantoché non sarà scoperto un vaccino o una cura sintomatica: ma gli scienziati ci dicono che il virus è di tipo genetico, ossia cambia nel tempo, e quindi il problema si ripresenterà ciclicamente e quando ciò accadrà, ecco che dovremo nuovamente disseppellire l’arma del distanziamento.
In definitiva, possiamo forse ipotizzare che in futuro alcuni cambiamenti saranno transitori, ma altri diverranno permanenti. E come sempre è avvenuto in passato, chi non saprà cogliere per tempo i cambiamenti in atto per adattarsi, subirà un ridimensionamento della propria qualità e stile di vita. Tale regola vale tanto per i singoli quanto per le imprese, le comunità e le nazioni.
Un prestigioso studio di un gruppo di ricercatori dell’Imperial College di Londra, ha messo in evidenza cosa ci aspetta nell’immediato futuro: misure di distanziamento sociale estreme ogni volta che i ricoveri nei reparti di terapia intensiva iniziano ad aumentare alternate a misure più labili ogni volta che i ricoveri diminuiscono.
La frequenza temporale di questo approccio a “fisarmonica” dipende oltre che dalla quantità di letti disponibili in terapia intensiva, anche dal grado di accettabilità di “sacrificare” la popolazione più anziana o più fragile: al riguardo è significativo osservare le differenze di approccio (almeno iniziale) fra i paesi anglo sassoni e quelli neo latini: più liberisti i primi, più “sociali” i secondi.
In questo approccio a fisarmonica, inoltre, quando la soglia degli “infetti” scenderà al di sotto di una certa soglia (R0<1), le misure restrittive saranno revocate ma le persone “infette” rimarranno comunque confinate a casa.
Qualche autorevole studio ha stimato che il distanziamento sociale comporta una riduzione del 25% dei contatti: questo significa che la chiusura delle scuole dovrebbe essere in vigore per quasi due terzi del tempo (attivo due mesi e un mese in pausa). In questo scenario, per non interrompere il processo di apprendimento e di studio anche durante le quarantene, sarà quindi necessario ripensare il modello didattico di scuole e università.
Uno stile di vita da recluso, però, non è sostenibile (né fisicamente né economicamente) per periodi così lunghi e pertanto si dovrà necessariamente pensare ad un nuovo stile di vita sociale.
Il modello che sta prendendo forma è quello coreano: una sorta di grande fratello che segue ogni nostro movimento in ogni istante della nostra vita quotidiana e controlla lo stato di salute in tempo reale per “avvisare” gli altri ovvero tenerci bloccati. In poche parole sarà formalizzato un “lascia passare” con cui sarà possibile acquisire la libertà di movimento sacrificando il nostro diritto alla riservatezza.
Questo elemento costituisce, a mio avviso, un duro colpo alla cultura liberale occidentale, nella quale i diritti individuali sono una pietra miliare delle democrazie, così come esse si sono evolute nella odierna post modernità. Nella odierna cultura liberale, infatti, siamo divenuti poco inclini a tollerare sacrifici del benessere individuale - libertà individuali - a favore del benessere collettivo, atteso che si considera il secondo come una conseguenza del primo.
Nell’attuale scenario non è assurdo temere il rischio che si possano introdurre nuove forme di “discriminazione” legali. In presenza di tecnologie in grado di identificare chi è a “rischio” e chi no, l’informazione sul nostro livello di rischio, accanto ad un suo utilizzo finalizzato a limitare la nostra libertà di movimento (accesso ai mezzi di trasporto, a grandi spazi, a edifici governativi, a locali pubblici e notturni, ai teatri, ai cinema, nei luoghi di lavoro, ecc…), potrebbe essere utilizzate anche per altri scopi.
Al rischio di mobilità potrebbero associarsi altri parametri per valutare un rischio di tipo “economico” e/o “produttivo” delle persone. Potrebbero, cioè, introdursi barriere legali di “ingresso” e quindi criteri intrinsecamente discriminanti: il tutto accettato in nome di una economia di mercato che non può sopravvivere con soggetti a rischio in circolazione.
Se questo rischio di “discriminazione sociale” è fondato, non vi è alcun dubbio che il maggior costo di questo cambiamento sarà verosimilmente sostenuto dai più poveri e dai più deboli.
E come sempre avviene in occasione di grandi cambiamenti, ci saranno alcuni che ci perderanno più di altri: allo stato attuale delle cose, se non cambieranno alcuni paradigmi fondanti della globalizzazione, è ragionevole ritenere che in futuro a perderci saranno quelli che hanno già perso troppo negli ultimi decenni, ossia quelle fasce sociali che hanno subito negli ultimi due decenni un processo di precarizzazione.
Oggi più che mai diventa importante gestire i cambiamenti traguardando al modello sociale che si vorrà in futuro.
Possiamo continuare a difendere l’attuale modello sociale, basato sul liberismo economico-finanziario, con le sue non regole e i suoi meccanismi di controllo sociale, il quale, negli scenari prima descritti, ci condurrà inevitabilmente verso una società sempre più ingiusta e nella quale agli attuali squilibri economici si affiancheranno inevitabili squilibri nelle libertà individuali (chi ha di più è più libero).
In alternativa possiamo avviarci verso un nuovo modello sociale che, riprendendo il paradigma del secondo dopoguerra, nel rapporto individuo–collettività la priorità sia assegnata a quest’ultima: un modello sociale nel quale, ad esempio, accanto alla prevalenza dell’interesse collettivo su quello individuale, individui chiaramente gli asset strategici che devono essere sottoposti al potere di indirizzo e controllo della collettività.
Un modello in cui l’interesse collettivo (sostenibilità e coesione sociale) è prevalente sempre e comunque sui bisogni individuali. Un modello nel quale, ad esempio, la valorizzazione delle intelligenze e delle competenze sia finalmente considerata una priorità “collettiva” assoluta e per tale ragione la collettività se ne farà carico (anche economicamente), bloccando ad esempio l’esodo dei nostri cervelli, giovani o meno giovani che siano.
Un modello che non dà direttamente (e sempre di più) ai singoli (utilità privata) ma indirettamente e di più a tutti attraverso servizi collettivi strategici per la collettività, come ad esempio una sanità (pubblica) adeguata ai nuovi tempi, una istruzione (pubblica) di più elevata qualità, trasporti e infrastrutture (pubbliche) efficaci ed efficienti e così via; un modello sociale nel quale siano individuati chiaramente gli asset strategici che devono essere sottoposti al potere di indirizzo e controllo della collettività.
Un modello nel quale, ad esempio, l’asset che gestisce le informazioni e i dati sia considerato strategico in quanto la loro manipolazione consente di manipolare la realtà e, quindi, non può essere gestito da mani straniere o, ancora peggio, da multinazionali private che sono o telecomandate dai propri governi o da mercenari che vendono al miglior offerente, ma che in entrambi i casi sono comunque mani in grado di mettere a rischio la stabilità politica ed economica di interi paesi e, in definitiva. La tenuta democratica di un paese.
Analoghe riflessioni si possono fare per altri asset non meno importanti, quali ad esempio i trasporti aerei e navali, la logistica delle merci: asset oggi interamente in mano ai mercati (sovente controllato da azionisti pubblici o privati esteri) e sui quali lo Stato non può non avere il potere di controllo e di indirizzo reale da utilizzare al bisogno, specie nei momenti di crisi emergenziale, come quello che stiamo vivenmdo oggi.
Abbiamo il dovere di lasciare in eredità ai nostri figli una democrazia sana, così come ce l’hanno consegnata i nostri padri.
Voghera, 06/04/2020
f. to Ing. Giuseppe Acquaro

Lunedì 6 aprile 2020 18:30:16

Ospedali di Roma. Né sicurezza né centralino.

Guardie giurate usate sistematicamente come centralinisti all'Ospedale Sant’Eugenio e Cto (cui talvolta si aggiunge il Pertini) sono costrette a disertare loro malgrado i servizi di sicurezza per svolgere un compito improprio.

Il Responsabile della U. O. C. Direzione Amministrativa Ospedali Dott. Giulio ROSSI, interessato del problema dal SAVIP, pare insensibile e continua nella sua politica di depotenziamento della sicurezza dei nosocomi: sopprime le ronde di sicurezza per adibire le Guardie al centralino.

Tale pessima gestione, avallata anche dall'Assessore Regionale alla Sanità, Alessio D’AMATO, che nulla ha fatto per mettervi fine, fra l'altro scarica sulle Guardie giurate responsabilità e compiti per i quali le stesse non sono formate, non conoscendo le articolazioni vitali degli ospedali e delle istituzioni che, specie in caso d'emergenza, con rapidità devono essere telefonicamente interconnesse. Per contro, i pazienti e le infrastrutture, soprattutto nelle ore notturne, restano privi di sicurezza, lasciando campo libero ai malintenzionati d'ogni risma.

Vorremmo proprio sapere chi ci guadagna da questa palese incapacità di gestire i servizi di sicurezza nell'ambito della Sanità, con evidenti aggravi anche per l'Erario.

Chiediamo anche che anche la Questura di Roma intervenga per mettere fine a questo malcostume, impartendo direttive sui servizi alla ASL competente secondo quanto previsto dalla legge.

Roma 6 aprile 2020
IL SEGRETARIO PROVINCIALE
Enzo Lombardo

Lunedì 6 aprile 2020 14:04:58

Dataroom 6. 4. 2020. Trattato Schengen di fatto sospeso. Grande scoop giornalistico. Si fa per dire. Anche in Sicilia "si passa a condizione che... " Siamo in piena Pandemia e tutti si cautelano. Fanno bene o no?

Lunedì 6 aprile 2020 13:57:03

Mi chiamo Degli Esposti Annalita e abito a Modena. La disturbo perché avendola sempre ammirata so che Lei mi può dare informazioni attendibili. Ho provato in ogni modo a procurare mascherine PPF2 con la valvolina per darne a mia figlia che lavora in una farmacia di Modena. Niente da fare... un mio ordine alla ditta RS Components di Sesto San Giovanni -Milano del 24 febbraio non mi è mai arrivato. Mia figlia ha ordinato mascherine da un mese ma non ci sono consegne. Lei può darci indicazioni in merito? Una ditta seria in grado di fornircene la conosce? Nel 2019 ho perso mio marito e mio padre per tumori e quest’anno ho paura per i contatti che mia figlia di 30 anni potrebbe avere con il suo lavoro. Scusi ancora. 349 -------

Lunedì 6 aprile 2020 12:00:40

Gentile Gabanelli,
perfettamente d’accordo con lei. Non è possibile che in posizione pubbliche di vitale importanza per il paese e per l’interesse generale, si scelgano, troppo spesso, le persone in base a logiche di scambio politico e non secondo competenze e meritocrazia. Antonio

Lunedì 6 aprile 2020 11:21:24

Gent. ma Gabanelli
Le sarei molto grato se potesse qualche volta commentare l'indecenza di chi propaganda su internet le biofrequenze, le biorisonanze ed i relativi inesistenti vantaggi. Purtroppo se qualcuno fa una ricerca su Google trova solo siti accattivanti, facile esca per gli ignoranti (tipo i novax) e nessuno (tranne wikipedia) che dica cosa effettivamente sono queste pratiche: bool shit ad essere buoni!
Grazie per quello che sta facendo

Lunedì 6 aprile 2020 10:17:36

Preg. Milena Gabanelli
Sarò breve:
in merito alla sua intervista su"le competenze al Governo" ci sarebbe da parlare all'infinito, esprimo la mia delusione verso la classe politica intera dal ministro al parlamentare e giù fino ai ns. rappresentati politici territoriali locali, sicuramente una grande fetta è scelta dalla politica, per interessi personali e degli amici, degli amici degli amici, parenti etc., a mio parere non è il solo titolo in se una laurea o un master che fanno di una persona capace (titoli che abbiamo conseguito con enormi sacrifici in tanti) ma è la mancanza di dedizione, di impegno alle problematiche di cui siamo vessati noi cittadini italiani che io non percepisco, la permanenza a tempo indeterminato (? ? !!!) ad occupare le fatidiche poltrone non è determinata dai risultati raggiunti da questi personaggi., oltretutto scandaloso sono gli stipendi veramente esorbitanti che la classe politica percepisce oltre le indennità e chissà cos'altro. Per molti che non hanno o meglio non abbiamo l'amico giusto al posto giusto, le conseguenze e i risultati che si possono ben capire, mi chiedo quanto tutte queste forme di ingiustizia siano sopportabili e giusti. Mi unisco a quanti mi hanno preceduto e a quanti seguiranno.
Le sue parole, il suo pensiero è da me condiviso pienamente. Io ci sono.
cordialmente
Rosaria M. G. Aiello
06. 04.. 2020

Lunedì 6 aprile 2020 09:43:13

Gentilissima Signora Gabanelli,
la seguo spesso nei suoi programmi, e di recente ho visto un suo video nel corriere della sera, dal titolo: "Corona Virus: perché non si trovano le mascherine". Sono d'accordo con Lei ma in questo caso penso che non sia andata pienamente a fondo, perché c'è di più. Io mi occupo della vendita di DPI da 16 anni, e sono tra quelli che sta cercando d'importare in Italia le introvabili mascherine, e mi sono dovuto scontrare con una serie di problematiche che mai mi sarei immaginato, Le riporto integralmente un post che ho fatto qualche giorno fa su Facebook:


Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento in merito.
Cordialmente
Ilario Serci

Domenica 5 aprile 2020 17:44:35

Gentile Signora Gabanelli,
credo che oggi abbiamo la classe politica più mediocre (per usare un eufemismo) della storia della Repubblica, la più superficiale, priva di scrupoli e consegnata ormai a un totale dilettantismo. Responsabilità di comando e potere decisionale sono nelle mani di soggetti palesemente impreparati, con le inevitabili conseguenze di cui soffrono i cittadini, sempre più disgustati dalla prevalenza dell'ignoranza, accompagnata dall'immancabile sorella, l'arroganza. Mi unisco pertanto all'appello do chi, prima di meha sollecitato una Sua iniziativa volta alla istituzione di uno strumento che consenta l'approdo alla guida del nostro Paese di persone selezionate, dunque (oltre che oneste) preparate, lungimiranti, dotate di cultra tecnica specifica in relazione al ruolo rivestito oltre che di una buona cultura di base, anche umanistica. Nutro la massima stima nei Suoi confronti e La ringrazio per quanto potrà fare

Domenica 5 aprile 2020 14:57:57

Gentile Signora Gabanelli
Sarò breve, sono assolutamente d'accordo con il referendum con un movimento che smuova tanti italiani stanchi di questa situazione.
Cariche mirate, uomini e donne con esperienza nel settore che ricoprono, cultura, onestà, limpidezza e... Basta con questi stipendi stellari, questi vitalizi vergognosi.
Termino ma, non smetto.
Io sono con lei. Marisa

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