Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 52

Messaggi presenti: 634

Lascia un messaggio, un suggerimento o un commento per Milena Gabanelli.
Utilizza il pulsante, oppure i commenti di Facebook, più in basso.

Scrivi un messaggio

Leggi anche:
Frasi di Milena Gabanelli

Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.

Martedì 14 aprile 2020 10:27:24

Gentile Milena, in questo periodo molto tormentato, dove ciascuno interviene senza competenza e conoscenza su tutto, sento il bisogno di un'informazione corretta specialmente sulla questione relativa al rapporto dell'Italia con l'Europa e più precisamente quanto in concreto l'Europa stia facendo oggi in questa fase di emergenza per venire incontro alle necessità e alle richieste del nostro paese.
Da una posizione iniziale rigida si stanno adottando ora misure che a mio parere sono straordinarie e importanti, perchè non tenerle in considerazione e non pubblicizzarle? Dobbiamo riconoscere questi passi e supportare i nostri governanti perchè in questa fase si muovano con lucidità per il futuro dell'Italia e non per vantaggi politici, senza sottostare alle pressioni della politica.
Manca questa informazione chiara, le persone si lasciano quindi trascinare dagli slogan o da emotività senza andare a fondo del problema e decidono per partito preso.. Quanti di quelli che rispondono ai sondaggi sanno realmente di che cosa si sta parlando in questi giorni e saprebbero documentare la loro posizione pro e contro?
la stampa e i social spesso soffiano sul fuoco, meglio sarebbe svolgere in questa fase un ruolo più equilibrato e serio, per questo mi rivolgo a lei che non ha mai esitato a dare informazioni documentate anche se da alcuni non gradite. La invito dunque ad organizzare il prima possibile un intervento su questo tema. La ringrazio Margherita

Domenica 12 aprile 2020 11:17:49

Buongiorno dott. ssa Gabbanelli.
Innanzitutto, auguri per una felice e serena Pasqua.
Mi permetto di scriverti per segnalarti che, in data 26 marzo a mezzo PEC, abbiamo manifestato la volontà di donare, GRATUITAMENTE, il software con app cellulare, per il tracciamento degli spostamenti utile per gestire la fase 2 di ripresa. Questo software elimina l'autocertificazione, scritta a mano, gestendo le aree di massimo contagio e permettendo il controllo, mediante QR CODE, alle forze dell'ordine. Questo software, sviluppato nel mondo del Motorsport mondiale, ha un alto livello di sviluppo e sicurezza.
Ad oggi non abbiamo nessun riscontro e ti sarei immensamente grato se potessi aiutarmi a fare risalto a tale stortura burocratica. Sarei immensamente felice di poter interloquire con te, benché conscio dei tuoi impegni, e, pertanto, ti invio il mio cellulare 393. -------. Nella speranza di sentirti, ugualmente ti faccio i miei complimenti ed affettuosamente saluto. Tuo, Marco Limoncelli

Venerdì 10 aprile 2020 20:52:17

Chiedo scusa per questo mio sfogo, ma mi chiedo perché virologi ed epidemiologi sono continuamente in tv, preferirei saperli al lavoro cercando un vaccino per il Covid. Ma oltretutto Galli dell'ospedale Sacco si permette di dire che le aziende più importanti potrebbero riaprire a Giugno. Io mi chiedo se questi personaggi hanno un ruolo istituzionale o no, perché se non è così rischiano di creare una sorta di terrorismo sanitario nel pensiero delle persone che sono già provate. Chiedo scusa, non intendo offendere nessuno ma credo che l'Italia abbia bisogno di una voce unica e ufficiale. Gli altri stiano zitti. Grazie.
Lorenzo Stanzani.
Auguri di buona Pasqua a voi e grazie per quello che fate.

Venerdì 10 aprile 2020 12:26:11

Bungiorno Milena, in questo periodo di 40ena siamo "liberi" di navigare in rete per piacere e per curiosità. Dalle scuole medie non ho mai "accettato" le Regioni a statuto Autonomo per la loro diversità post bellica mondiale, ormai anacronistica. Ora, dopo essere divenuto io un piccolo imprenditore fatico ancora di più a farmene una ragione, quanto del mio lavoro ritorna in queste 5 isole fiscali, una sopratutto.
Le chiedo gentilmente se possibile avere una sua versione di questa realtà italiana e, come solo Lei sa fare, a dare una dimensione anche numerica dei vantaggi, svantaggi, locali e nazionali di tutto ciò.
Grazie per ora della sua disponibilità.
Emanuele S.
Carpi (MO)

Venerdì 10 aprile 2020 01:52:24

Buongiorno, avrei un quesito da sottoporle in merito ad una questione della quale si era occupata durante la conduzione di Report. potrebbe scrivermi al mio indirizzo? grazie

Giovedì 9 aprile 2020 19:59:51

Gent. ma Dott. ssa Gabanelli,
Le scrivo in relazione al piano di rinascita nazionale, che dovrebbe seguire il termine dell’emergenza coronavirus.
La prima condizione necessaria (ma non sufficiente) per avviare una fase di sviluppo è l’acquisizione delle risorse, la seconda necessaria (ed anche sufficiente) è quella di un impiego equo e proficuo di queste. La seconda condizione sarà ancora più impegnativa in quando lo stato sembra voler utilizzare la strada dell’indebitamento, senza ricorrere alla fiscalità.
Si parla di una ripresa simile a quella del dopoguerra, che io ho vissuto da bambino, in quanto sono nato nel 1954 e non La tedierò con i ricordi dell’Italia tra ricostruzione e boom. A quell’epoca l’intervento pubblico è stato poderoso ed anche efficace, pur in presenza di squilibri generati, oltre che dagli inevitabili fenomeni speculativi, anche dalla necessità di provvedere, con assoluta urgenza, ai bisogni minimi della popolazione (cibo, vestiario, alloggio, istruzione, lavoro …), da parte di governi che temevano, più di ogni altra cosa, l’insurrezione popolare.
Uno dei punti cardini della rinascita è stata la ricostruzione fisica del paese, con strumenti legislativi quali il “piano Fanfani” e le leggi Aldisio e Tupini, che hanno messo in campo la contribuzione dei lavoratori, con la GESCAL, le risorse dell’INA e della Cassa Depositi e Prestiti, anche in termini di garanzie sui mutui.
Le speculazioni, sappiamo, non sono mancate e ne stiamo ancora pagando il prezzo in termini di vivibilità degli ambienti urbani, piccoli o grandi che siano.
Nel 1967, col la c. d. “legge ponte” e con il decreto sui minimi standards urbanistici, si è posta una prima base di regolazione dello sviluppo urbano; ovviamente si è regolato quello per gli anni a seguire, senza poter intervenire sull’esistente.
Il patrimonio edilizio realizzato nel ventennio ’46-’67 è imponente (circa diecimilioni di abitazioni) ed in moltissimi casi interessa aree divenute centrali negli ambiti urbani. La maggior parte di questi fabbricati è priva di pregio architettonico, non è antisismica ed ha prestazioni energetiche scadenti.
La lunga premessa per affermare che la rigenerazione urbana dei quartieri edificati nel dopoguerra può essere uno dei motori della rinascita economica, potendo impegnare risorse nell’ambito dell’industria delle costruzioni, a tutti i livelli, dalle piccole alle grandi imprese ed agli studi professionali, coinvolgendo il vastissimo indotto che ruota intorno all’edilizia.
La pianificazione, basata sui carichi urbanisticamente ammissibili, dovrebbe essere finalizzata alla restituzione all’uso pubblico di parte del suolo oggi occupato dalle costruzioni, prevedendo la riqualificazione di quanto è compatibile e adeguabile, oppure la sostituzione dell’esistente.
L’azzeramento del consumo di suolo, con la conseguente riduzione delle aree occupate dagli edifici e con il limite di edificabilità connesso ai volumi demoliti, restituirebbe valore agli edifici obsoleti, compresi quelli non più utilizzati degli enti pubblici, incrementando, in un solo colpo, il patrimonio di questi (scuole, caserme, ospedali, ecc.), tramite il valore della cubatura e della superficie che sviluppano.
Alcune regioni hanno già emanato leggi regionali in questo senso, mentre il disegno di legge approvato alla Camera nella passata legislatura, non è stato trasformato in legge.
Le resistenze, per ovvi motivi, da sempre presenti, rispetto ad un approccio alla pianificazione urbana sopra descritta, oggi sarebbero rafforzate da presunte esigenze di investimento immediato che, in assenza di strumenti normativi, aggraverebbero le condizioni in cui versano i nostri ambienti urbani; di contro esistono ambiti di investimento, quali le infrastrutture nel mezzogiorno o la tutela del patrimonio architettonico, che possono essere oggetto di investimenti a breve.
Affido a Lei, autorevole e soprattutto libera esponente del giornalismo italiano, queste riflessioni affinchè, se valutate interessanti, possano essere spunto per un dibattito di approfondimento.
Con stima
Ing. Giancarlo Ritucci

Giovedì 9 aprile 2020 11:17:11

Salve,
perchè tutti sono concentrati sull'economia reale e nessuno pensa al danno socio-economico dovuto al trauma della cattività di milioni di persone?
Il problema di ansia, depressione, stress, incubi, incertezza per il futuro ecc. è attualmente, a mio parere, molto grave e comporterà in seguito dei danni psicologici a lungo termine, questi andranno a colpire una vasta parte della popolazione (bambini compresi) che dovrà essere assitita.
Certo, sarà meno grave della pandemia, ma costituirà un problema difficile soluzione, senza adeguato e professionale supporto.
Vorrebbe essere così cortese di fornirmi un suo parere?
Grazie
Antonio

Giovedì 9 aprile 2020 04:08:52

E se per oggi 9/3/2020 proponessimo agli europei del sud... ovvero a tutti quelli colpiti da C19.. di fare un minuto di silenzio... fermi ovunque essi siano.. per far capire alla CEuropea... che oggi. la SUA decisione CONGIUNTA... puo' VERAMENTE essere UTILE.. per TUTTI NOI... ???

Mercoledì 8 aprile 2020 14:13:31

Spett. Milena. sono un ricercatore (scalzo), in viaggio tra STORIA della MEDICINA e STORIA e FILOSOFIA della SCIENZA MEDICA, mi chiedevo se ci fosse volontà da parte vostra di aprire una finestra da un punto d'osservazione privilegiato per approfondire quanto stiamo affrontando (COVID-19), Spero la mia formazione sia sufficiente a stuzzicarle la curiosità,. distinti saluti...

Martedì 7 aprile 2020 10:12:28

Buongiorno, ma nessuno fa una indagine seria sulle condizioni di lavoro dei dipendenti delle rsa private a Milano, gestite spesso da enormi cooperative, sul trattamento degli ospiti che pagano intorno ai 3000 euro al mese, Sull’inesistenza di diritti e sulla latitanza dei sindacati, sulla connivenza delle istituzioni delegate ai controlli che trovano, dopo aver avvertito in anticipo dell’arrivo dell’ispezione, solo piccole mancanze e ignorano le enormi. Soprattutto in questo periodo di emergenza le rsa hanno minimizzato per non preoccupare ospiti e parenti, non hanno distribuito i necessari dispositivi medici se non molto in ritardo e, quando hanno distribuito le mascherine, erano fatte di cartaccia subito rotte. Molte non controllano la febbre dei dipendenti all’entrata, nascondono i veri dati sulle infezioni in una omertà dolorosa per i parenti con i medici interni collusi ed evasivi, non hanno ancora un protocollo rigido di comportamento, ma sono superficiali perché per loro gli operatori, per lo più extracomunitari o dell’est, sono cose e quello che importa è solo il Dio denaro. È schifoso che in Italia siano permesse queste isole di sopraffazione e spesso di illegalità e così diffuse. Nessuno le denuncia perché verrebbero licenziati immediatamente. Vi prego fate quello che potete

Commenti Facebook