Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 55
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Frasi di Milena Gabanelli
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Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.
Venerdì 3 aprile 2020 01:26:09
Giovedì 2 aprile 2020 18:49:29
Segue l'email precedente
https://www. adocnazionale. it/animali-domestici-per-un-cane-si-spendono-1700-euro-lanno-per-un-gatto-oltre-600-euro/
In occasione della Giornata Mondiale del Gatto l’Adoc diffonde un’indagine sui costi degli animali domestici presenti nelle case degli italiani. Una presenza importante, visto che circa il 40% delle famiglie ne possiede almeno uno. Per un gatto si spendono circa 600 euro l’anno, per un cane di taglia media quasi 1800 euro, praticamente più di uno stipendio medio. E rispetto a 10 anni fa si spende il 70% in più.
“Occuparsi di un cane costa poco meno di 1800 euro l’anno tra alimenti, accessori e spese mediche – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – mentre per un gatto si spendono poco più di 600 euro l’anno. La spesa è aumentata in media del 70% dall’introduzione dell’euro, circa il 5% ogni anno. Per un gatto si spende in media, solo per gli alimenti, il 62% in più, per un cane la cifra lievita al +86%. Nel 2001, infatti, per mantenere un cane di media taglia bastavano circa 1000 euro l’anno, per un gatto servivano massimo 300 euro. Oggi accudire un animale domestico rappresenta una spesa e un costo considerevoli, che va ad aggiungersi agli altri problemi di bilancio delle famiglie. Senza contare che circa il 10% della spesa per gli amici a quattro zampe finisce nella pattumiera: dalle nostre indagini risulta che il 7% dei prodotti alimentari acquistati non viene utilizzato, perché scaduto o “non gradito” dall’animale, mentre c’è uno spreco di medicinali di circa il 3%. La causa principale è il mal confezionamento, non conforme alla terapia prevista. ”
Secondo l’Adoc il giro d’affari per cani e gatti è pari a poco più di 10 miliardi di euro annui.
“Il 40% delle famiglie possiede un cane o un gatto, per un totale di circa 10 milioni di amici a quattro zampe – continua Santini – considerando che la media di vita, sia per un cane che per un gatto, è di circa 15 anni, mantenere un cane per tutta la sua vita costa circa 26000 euro, un gatto si spendono più di 9000 euro. Cifre considerevoli, molto più elevate rispetto a quelle sostenute per altri animali domestici come tartarughe, criceti o uccellini: sebbene per questi ultimi la spesa iniziale sia più sostenuta, nell’ordine di circa 150 euro, comprensiva di acquisto dell’animale, di gabbiette e prime cure. Ad ogni modo le spese di “gestione” non superano in media i 300 euro l’anno”.
Giovedì 2 aprile 2020 18:39:03
Prima di tutto Brava, per aver portato a conoscenza la strategia di Salvini la “Bestia” che partica sui social.
Ho letto il suo articolo sul taglio della sanità, sul Corsera, bene l’osservazione, sono sempre d’accordo con le sue riflessioni, però ha dimenticato di aggiungere qualcos’altro.
A volte mi vien da dire che vergogna, ma lascio a voi giornalisti riflettere sul perché. Muoiono migliaia di persone per fame nel mondo tra questi tanti bambini, (http://www. repubblica. it/Fame nel mondo, oltre 113 milioni di persone nel mondo allo stremo nel 2018) poi bisogna ascoltare annunci di cosa dar da mangiare al cane o al gatto per tenerli in forma, a me sembra un paradosso e sarebbe bene evitare queste pubblicità, per non cadere nel sarcasmo, ma soprattutto per non offendere queste povere persone. Possiamo aggiungere poi, la possibilità che hanno i possessori di animali domestici di detrarre anche le spese veterinarie ed altri costi per il loro mantenimento. La criticata fatta da tanti alla Sanità per i suoi tagli va bene, ma i soldi sprecati per questa spesa non se ne parla mai. (La risposta la troverete più avanti). Tutto ciò per far contenti ai proprietari di queste “povere” bestie, così possono avere il loro giocattolini, e restare a passo con gli altri, (ed anche parlare dei loro “bambini” nell’incontrarsi, perché due detentori di questi animali se devono chiedere di che sesso sono, esempio il cane, dicono cos’è un bambino o una bambina). Ormai sono più importanti dei figli, dei bambini, dei vecchi dei giovani, di tutti e li troviamo da per tutto, nei negozi alimentari, supermercati, farmacie, ristoranti, alberghi, insomma in qualsiasi negozio e luogo ed anche in casa possono accedere da per tutto, cucina, camera, salotto, (anche dopo aver passeggiato in strada mettendo muso e zampe in qualsiasi posto), poi baci e carezze si sprecano, (osservanza igienica “rispettata” come da raccomandazione in questi giorni). Gli animali possono essere pure venerati ed amati, però come si usa dire che siano meglio degli esseri umani è proprio un’ eresia, anche Adolf Hitler ammazzò il suo cane per amore per non farlo rimanere solo e per non darlo in mano al nemico, quest’uomo era normale?
Il prossimo articolo suggerisca che le detrazioni per le spese sanitarie sarebbe meglio aumentarle agli esseri umani, che darle a chi vuol giocare con le bestie, logicamente con tutto il rispetto verso il regno animale.
La saluto con stima e la invito a consultare questo sito. https://www. open. online/2020/03/30/ coronavirus-esodo-di-massainindia-in-fuga-a-piedi- dalle-citta-le-immagini/ (Forse ognuna di queste persone ha avuto la disgrazia di non nascere un animale domestico). Salvatore.
Giovedì 2 aprile 2020 13:14:35
Gentilissima Dottoressa Gabbanelli,
Sono un suo grande fan e le scrivo perché non so a chi altro scrivere la mia preoccupazione e una possibile soluzione ad essa.
Il pensiero in questa email nasce da uno dei suoi dataroom sui metodi di controllo digitale per la popolazione italiana e internazionale. Sono il primo disposto a dare via parte della mia privacy per il bene dei miei concittadini, ma io non capisco proprio perché questo debba passare attraverso analisi di big data ottenuti sinlenziosamente dalla "porta sul retro" dei nostri dispositivi smart. Anche se tali dati (registrati, ma non presi in forma anonima) verranno un giorno cancellati, che fine fará l'allenamento delle reti neurali che verrá fatto su e per mezzo di quegli stessi dati che verranno analizzati? Questi software sono su server sul territorio nazionale? Sono posseduti/utilizzati da tecnici, operatori e managers italiani? Il problema é quel training di reti neurali garantirá a chi possiede quell' IA un'arma economica e politica enorme e cioé: la previsione del dato comportamentale dei cittadini di una nazione in tempo di crisi. Son giá sicuro che molti ingegneri di big data in qualche ufficio di FB, Google, amazon, microsoft ecc stiano festeggiando perché in questo periodo, in cui tutto il mondo vive uno sconvolgimento comune stando attaccato ferocemente a contenuti digitali, l'analisi della previsione dei comportamenti umani puó essere testata (e ad ogni test corrisponde un miglioramento della risposta, per questo si chiama training) nei confronti di comportamenti fuori dagli schemi canonici...
Magari il libro della Professoressa Zuboff mi ha troppo suggestionato, ma a me sembra che si parli di controllo occulto con troppa leggerezza. Da qui la mia proposta...
Perché non si prova a sviluppare un'app italiana (spero di non suonar troppo nazionalista) per le persone sul territorio nazionale che serva da portale del cittadino per comunicare in anticipo una richiesta per uscire. Un'app grazie alla quale un cittadino possa CHIEDERE il permesso per andare per esempio a fare un giro con i figli (argomento topico in questi giorni) e l'app, sapendo chi é in giro in quel momento e gestendo le varie richieste con le dovute prioritá, potrebbe essere in grado di dare un via libera all'utente richiedente. Una specie di semaforo verde o rosso ad uscire rispetto alla densitá di persone nei nostri dintorni e che, se rosso, ci possa mettere in una lista d'attesa all' uscita. Insomma invece di farci spiare anonimamente a tappeto (con software esteri) perché non proviamo a creare un collegamento diretto tra cittadini e chi li deve controllare facendo si che i controllori sappiano a priori chi dovrebbe o no esser in giro. Questo modo non differirebbe troppo a livello giuridico dal sistema delle autocertificazioni, ma invece di essere a posteriori, richiedendo un piccolo interrogatorio da parte delle forze dell' ordine per capire la buona fede del singolo cittadino, permetterbbe una rapida identificazione dei furbetti dal sempplice controllo dell' ottenuto via libera da parte del sistema informatico. Come se fosse una carta d'identitá digitale che diventa verde o rossa se siamo o no permessi a stare in giro. Non mi metto qui a scrivere tutte le possibilitá che un tale sistema aprirebbe perché quest' email é giá troppo lunga e immagino che la sua casella sará inondata di messaggi, ma se per puro caso ne fosse interessata, saró felicissimo di scriverle ancora.
Dall' isolamento in quel della Perfida Albione stranamente baciata dal sole le invio i miei piú cordiali e sinceri saluti.
In fede,
Francescogiuseppe Morabito
Mercoledì 1 aprile 2020 22:18:52
Ho visto la sua inchiesta sulle mascherine e volevo segnalare che sono a conoscenza, anche personalmente che l’ISS, pur essendo trascorsi sei-sette giorni dalla richiesta in deroga, ai sensi dell’articolo 15 e/o 16 del DL cura Italia, per la produzione di mascherine, non abbia ancora risposto. Neanche in forma di autorizzazione preventiva al solo fine di produrre i prototipi necessari per I test. Nutro una grande stima nei suoi confronti e se Vuole ho la Pec inviata all’ISS... senza risposta e la convinzione che non non potranno autorizzare nessuno. Grazie
Mercoledì 1 aprile 2020 19:30:46
Buongiorno Dottoressa Gabanelli,
mi è giunto oggi il video della sua intervista del 6 settembre 2019 sulle competenze che si dovrebbero richiedere ai ministri,
Ritengo che sia stato messo in giro strumentalmente, in questo momento così delicato per la tenuta dell'ordine pubblico, con la gente repressa e compressa, spaventata per la salute e l'economia.
Io non ho voluto condividerlo, ed ho spiegato i motivi alla persona che me l'aveva mandato.
La scritta "fate girare il video" rimane in sovraimpressione per tutta la durata. Diventa quasi subliminale, perché l'attenzione cosciente è sul contenuto dell'intervista e la scritta penetra in profondità,
Le scrivo nella speranza che lei sia d'accordo con le mie considerazioni e voglia in qualche sede spendere qualche parola in merito.
Sul tema posso essere d'accordo, anche se devo considerare che in Francia non se la sono cavata tanto meglio... Secondo me dovrebbe specificare meglio che non si riferiva in particolare a questo governo, che si è trovato ad affrontare una situazione inedita e terribile ed ha avuto l'umiltà e la saggezza di farsi guidare dagli esperti, che non le hanno azzeccate proprio tutte.
E poi, a proposito di governi e di competenze, si ricorderà i riimpasti di governo che ci hanno allietati per decenni!
Grazie della sua serietà e dell'impegno
Le auguro buon lavoro
Giuseppina Armando
Mercoledì 1 aprile 2020 17:58:07
Buon Giorno
Avremmo bisogno di un suo recapito e-mail. Le scriviamo da Lugano in modo assolutamente riservato
Siamo un gruppo di ex soci della soc. TRUSTERS. it di Milano che raccoglie il pubblico risparmio ed abbiamo informazioni serie per fermare se possibile quella che possiamo considerare la prossima truffa finanziaria imminente. La Consob, al momento fa finta di non vedere e così la loro piattaforma di pagamento https://smartmoney. startupitalia. eu/ senza-categoria/66554-20191104- lemon-way-fintech-payment-segreti-successo parte del gruppo BNL
Ci basta un contatto email e le mandiamo un foglio linkato con tutti i riferimenti.
Grazie infinite
Gruppo Lugano
Mercoledì 1 aprile 2020 16:44:31
Gentilissima, seguo da medico di campagna pensionato (virtualmente) la storia COV. In estrema sintesi: 1) si dovrebbe pensare ad abolire le regioni, centri di spesa e di consenso per le consorterie partitiche 2) nella pandemia, in Italia ma non solo, è mancato un piano predisposto da tempo e attuato rapidamente 3) i medici in Italia non sono pochi, siamo al 4° posto per medici/1000 ab in Europa. In alcune strutture e talora sul territorio non lavorano molto 4) mancano infermieri, in ospedale e sul territorio. 5) il SSN è stato in parte definanziato, ma è obbligatorio se il PIL non aumenta. Piuttosto i soldi sono spesi male,: sistema ospedalocentrico, specialistica selvaggia, troppi diabetologi, pochi anestesisti 6) soldi spesi male per le moltiplicazioni burocratiche e l'assenza di un progetto serio di informatizzazione è necessario investire piuttosto nella scuola, nella ricerca, recuperare competenze e merito 7) in conclusione troppi centri di comando finto, pochi che si rimboccano le maniche. alla fine ne usciremo ma si dovrà ragionare, se possibile. Ma ho forti dubbi.
un caro saluto e buon lavoro
Pier Lorenzo Franceschi
Mercoledì 1 aprile 2020 15:00:32
Milena buongiorno sono notti che non dormo per il dolore e per la rabbia. la prego mi aiuti: possiamo cercare di ricordare la video intervista di brusaferro dell'11 febbraio in cui il presidente dell'iss dichiarava - chiediamoci un po' in base a quali elementi - che il virus in Italia non circolava? possiamo fare una bella inchiestina all'istituto superiore della sanità e andare a vedere chi occupa quelle poltrone e come spende i nostri soldi? magari scopriamo che è l'ennesimo carrozzone che fa più danno che altro... e hanno pure ricevuto da Conte un ulteriore finanziamento!
grazie
Anna
Martedì 31 marzo 2020 18:59:15
Le ho mandato una segnalazione riguardante una appropriazione indebita fatta da ERG ma anche Lei se ne è guardata bene dal rispondermi. Forse perché la ERG è come i tralicci dell'alta tensione ""CHI TOCCA I FILI MUORE"" cordiali saluti