Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 54

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Frasi di Milena Gabanelli

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Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.

Sabato 4 aprile 2020 21:10:41

Signora Gabanelli, buona sera. LEI HA RAGIONE si deve promuovere un referendum oppure, se non è previsto dalla legge, un movimento che imponga che non ci si può candidare per ruoli amministrativi o legislativi se non si possiede una esperienza o un titolo di studio idoneo.
Ma l'ha sentito quel... di Zingaretti che afferma "in Italia non ci sarà nessuna ripresa economica se prima non si sconfigge il coronavirus! È folle. Ma chi lo, paga perchè distrugga la 7º potenza industriale del mondo ? Bisogna muoversi. Prima che ci distruggano completamente.

Venerdì 3 aprile 2020 22:49:51

Gentile Dottssa Gabanelli,
sono padre di un medico che presta servizio presso il centro clinico del carcere Dozza
(nella sua Bologna).
Mia figlia è attualmente positiva al Coronavirus al pari del marito anch’egli operatore sanitario al Dozza. I contagiati sanitari sono 10 medici e 15 infermieri naturalmente ci sono anche guardie carcerarie e detenuti.
Ieri il primo detenuto morto di Coronavirus proprio recluso al Dozza.
Ma tutto questo, insieme alla rivolta del 9/3, con i tre piani del carcere dati a fuoco e il centro clinico distrutto... sono cronaca.
Ciò che vengo a sapere da mia figlia è però sconcertante!
Essendosi dotata intorno al 20/2 in piena pandemia (a sue spese), alla pari di altri colleghi di dispositivi di protezione (a loro tutela ma anche soprattutto a tutela dei detenuti), alcuni ispettori di polizia penitenziaria ne richiedono la rimozione.
La motivazione era che, essendone le guardie sprovviste, anche i sanitari dovevano omologarsi.
Ovviamente il medico o l’infermiere non rispondono alla direzione carceraria e quindi loro continuano ad operare in protezione.
Sorprendentemente il 24/2, il Responsabile di Medicina Penitenziaria Dott Roberto Ragazzi, inoltra a tutti gli operatori sanitari una mail nella quale intima: “medici ed infermieri non devono mettere mascherina durante la visita e se al momento della visita ritenete sia necessaria mascherina per il detenuto, lo dotiamo della stessa segnalandolo”.
Al riguardo il 28/2 viene inoltrata (a tutti gli operatori) sempre dal Dottor Ragazzi una mail inviata da Anna Cilento Dirigente Salute nelle carceri Emilia Romagna che raccomanda: “Qualora il detenuto richieda, a salvaguardia della propria salute, che l’operatore sanitario indossi la mascherina, sarà a discrezione dell’operatore sanitario indossarla; si suggerisce tuttavia nell’operatività quotidiana di indossare le mascherine utilizzando tali dispositivi ogniqualvolta possa servire a tranquillizzare la persona detenuta ma, allo stesso modo, sarà opportuno evitarne l’utilizzo laddove non strettamente necessario”.
Trovo tutto ciò aberrante!
Al Dozza è morto un detenuto e tanti tra operatori sanitari, secondini e detenuti sono ancora malati. Sarà un miracolo se questo bilancio non si aggraverà e se tutto ciò non aggraverà la tensione nel carcere di Bologna e negli altri penitenziari.
Tutto ciò merita di essere denunciato!
Dottssa Gabanelli, forse riusciremo a sconfiggere questo virus... ciò da cui non riusciremo a difenderci è la totale inadeguatezza di una certa classe dirigente.
Con stima
Augusto Caforio
P. S. Ciò da me riferito è tutto documentato. Qualora ritenesse di qualche interesse questa denuncia posso inoltrare tutte le mail citate.

Venerdì 3 aprile 2020 18:22:00

Mi rivolgo a lei sempre attenta alle sfumature a ciò che sfugge. Mio padre è morto di covid19, come tante altre persone. Una domanda che nessuno si è fatto e non ho visto riportata da nessuno. I funerali sono stati impediti. Perchè nessuno ha pensato che queste bare si potessero stoccare in caserme militari abbandonate piantonate da militari, in attesa di un funerale decente? Dicono che è per sicurezza. Mi chiedo io: ci sono capannoni come a Saluggia (TO) dove da anni sono staccati in maniera pericolosa barili di scorie nucleari. Una bara con un morto da covid19 è forse più pericoloso di un barile di scorie nucleari? Perchè nessuno ha posto questo problema? La ringrazio e spero che almeno lei riesca a notare questa cosa.

Venerdì 3 aprile 2020 13:59:54

Buon giorno Dott. ssa Gabanelli,
ho letto il suo articolo del corriere di oggi in relazione al problema delle mascherine (DPI FFP2).
io sono un consulente aziendale per l'industria tessile, ho un esperienza di materie prime e tecnologie tessili lunga ormai 40 anni.
Bene vorrei poter parlare con Lei, in quanto ho messo a punto un protocollo industriale che consente il riutilizzo (almeno per una seconda volta) di detti dispositivi di protezione individuale MASK FFP2.
Lei può benissimo immaginare cosa questo progetto può significare come risparmio alla nostra Amministrazione, non serve piu acquistare il 40% (probabilmente il 20 % si perde comunque per danneggiamenti gravi) della mascherine che oggi costano ca 5/8E cadauna.
Bene, sono giorni ormai che cerco di interessare la macchina pubblica per avere i contatti che contano... ma non ho ottenuto nessuna risposta...
Le chiedo un aiuto, ma prima che lei pubblichi alcunchè voglio essere contattato da Lei o suoi collaboratori per spiegarLe esattamente dove sono le mie difficoltà.
queste le mie coordinate :

Sandro Spiller
cell. 335 -------
mail: -------

con distinti saluti
sandro spiller

Venerdì 3 aprile 2020 11:53:00

Buongiorno Signora Gabanelli,
sono Pina, una commerciante che, in questo triste momento, ha la "fortuna"di lavorare, in quanto erogatrice di servizi. Mi ha piacevolmente colpito il suo video, è di stile, è pungente e si distingue da tutti quelli messi in rete, i cui toni, ormai, fanno parte del quotidiano che io vivo tutti i giorni ancora prima del coronavirus.
Riagganciandomi al suo video sul referendum, che condivido appieno e non mi fa sentire una marziana... avrei tanto voluto che i nostri politici avessero aggiunto, al prossimo referendum, oltre la diminuzione dei parlamentari anche:
Che il tetto massimo per i parlamentari e per tutte le cariche pubbliche di ogni organismo comune-provincia-regione fosse di 5. 000, 00 Euro netti. La diaria e i rimborsi se li pagano da soli
Che la spiegazione dei referendum fosse chiara anche al più ignorante dei votanti d'Italia e non avere bisogno di interpretazione.
Che, infine, si rispettasse il voto del popolo italiano ATTUANDO la sua decisione.
Tutti noi conosciamo la grande capacità e complicità nel fare e disfare i buoni propositi che hanno i politici, NESSUNO ESCLUSO, e alla fine che cosa ci rimane... la speranza che questo virus se li porti tutti via.
Io sono pronta... Buon lavoro

Venerdì 3 aprile 2020 09:46:26

Buongiorno dottoressa gabanelli
Tra le inchieste e le denuncie che lei ha fatto durante la sua attività professionale ce n è una che manca è che mi sta molto a cuore perché spendo per curare mio figlio parte del mio stipendio di docente in pensione
I costi dell assistenza sanitaria dei parlamentari del tutto privata ed estesa anche ai familiari.
Quando si parla di tagli ai costi della politica nessuno fa mai cenno a questa vergogna
La ringrazio se almeno lei potesse parlarne ai suoi ascoltatori
Cordiali saluti e buon lavoro

Venerdì 3 aprile 2020 01:26:09

Noi in provincia di Sondrio rischiamo plurimi contagi covid-19 di ritorno dai bostri concittadini che giornalmente vanno in Svizzera, Cantn Grigioni, per lavoro e ritornano alla sera.
Li niente chiusura, si lavora!
Due esempi:
1- Un commesso italiano di un supermercato svizzeto, una mattina indossa una mascherina: viene invitato a toglierla per non spaventare i clienti;

2-Un infermiera italiana di una casa di riposo svizzera una mattina si presenta come il commesso"per salvaguardare gli anziani ospiti". Sorge una discussione con la direzione della struttura e lei rimane tutto il giorno con la mascherina indossata.
Il mattino successivo tutti i dipendenti con mascherina indossata... lei licenziata in tronco dopo 12 anni di lavoro.
Per la questione sanitaria urge intervento Governo Italuano presso Confederazione Svizzera a che, per evitare riricontagi dalla Svizzera sia affrontata la questione sanitaria e quella dis-occupazionale conseguente alla permanenza in italia dei lavoratori italiani in Svizzera.
Altrimenti il nostro rimanere chiusi a cada nostro.. non servirà a debellare covid-19.

Giovedì 2 aprile 2020 18:49:29

Segue l'email precedente
https://www. adocnazionale. it/animali-domestici-per-un-cane-si-spendono-1700-euro-lanno-per-un-gatto-oltre-600-euro/
In occasione della Giornata Mondiale del Gatto l’Adoc diffonde un’indagine sui costi degli animali domestici presenti nelle case degli italiani. Una presenza importante, visto che circa il 40% delle famiglie ne possiede almeno uno. Per un gatto si spendono circa 600 euro l’anno, per un cane di taglia media quasi 1800 euro, praticamente più di uno stipendio medio. E rispetto a 10 anni fa si spende il 70% in più.
“Occuparsi di un cane costa poco meno di 1800 euro l’anno tra alimenti, accessori e spese mediche – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – mentre per un gatto si spendono poco più di 600 euro l’anno. La spesa è aumentata in media del 70% dall’introduzione dell’euro, circa il 5% ogni anno. Per un gatto si spende in media, solo per gli alimenti, il 62% in più, per un cane la cifra lievita al +86%. Nel 2001, infatti, per mantenere un cane di media taglia bastavano circa 1000 euro l’anno, per un gatto servivano massimo 300 euro. Oggi accudire un animale domestico rappresenta una spesa e un costo considerevoli, che va ad aggiungersi agli altri problemi di bilancio delle famiglie. Senza contare che circa il 10% della spesa per gli amici a quattro zampe finisce nella pattumiera: dalle nostre indagini risulta che il 7% dei prodotti alimentari acquistati non viene utilizzato, perché scaduto o “non gradito” dall’animale, mentre c’è uno spreco di medicinali di circa il 3%. La causa principale è il mal confezionamento, non conforme alla terapia prevista. ”
Secondo l’Adoc il giro d’affari per cani e gatti è pari a poco più di 10 miliardi di euro annui.
“Il 40% delle famiglie possiede un cane o un gatto, per un totale di circa 10 milioni di amici a quattro zampe – continua Santini – considerando che la media di vita, sia per un cane che per un gatto, è di circa 15 anni, mantenere un cane per tutta la sua vita costa circa 26000 euro, un gatto si spendono più di 9000 euro. Cifre considerevoli, molto più elevate rispetto a quelle sostenute per altri animali domestici come tartarughe, criceti o uccellini: sebbene per questi ultimi la spesa iniziale sia più sostenuta, nell’ordine di circa 150 euro, comprensiva di acquisto dell’animale, di gabbiette e prime cure. Ad ogni modo le spese di “gestione” non superano in media i 300 euro l’anno”.

Giovedì 2 aprile 2020 18:39:03

Prima di tutto Brava, per aver portato a conoscenza la strategia di Salvini la “Bestia” che partica sui social.
Ho letto il suo articolo sul taglio della sanità, sul Corsera, bene l’osservazione, sono sempre d’accordo con le sue riflessioni, però ha dimenticato di aggiungere qualcos’altro.
A volte mi vien da dire che vergogna, ma lascio a voi giornalisti riflettere sul perché. Muoiono migliaia di persone per fame nel mondo tra questi tanti bambini, (http://www. repubblica. it/Fame nel mondo, oltre 113 milioni di persone nel mondo allo stremo nel 2018) poi bisogna ascoltare annunci di cosa dar da mangiare al cane o al gatto per tenerli in forma, a me sembra un paradosso e sarebbe bene evitare queste pubblicità, per non cadere nel sarcasmo, ma soprattutto per non offendere queste povere persone. Possiamo aggiungere poi, la possibilità che hanno i possessori di animali domestici di detrarre anche le spese veterinarie ed altri costi per il loro mantenimento. La criticata fatta da tanti alla Sanità per i suoi tagli va bene, ma i soldi sprecati per questa spesa non se ne parla mai. (La risposta la troverete più avanti). Tutto ciò per far contenti ai proprietari di queste “povere” bestie, così possono avere il loro giocattolini, e restare a passo con gli altri, (ed anche parlare dei loro “bambini” nell’incontrarsi, perché due detentori di questi animali se devono chiedere di che sesso sono, esempio il cane, dicono cos’è un bambino o una bambina). Ormai sono più importanti dei figli, dei bambini, dei vecchi dei giovani, di tutti e li troviamo da per tutto, nei negozi alimentari, supermercati, farmacie, ristoranti, alberghi, insomma in qualsiasi negozio e luogo ed anche in casa possono accedere da per tutto, cucina, camera, salotto, (anche dopo aver passeggiato in strada mettendo muso e zampe in qualsiasi posto), poi baci e carezze si sprecano, (osservanza igienica “rispettata” come da raccomandazione in questi giorni). Gli animali possono essere pure venerati ed amati, però come si usa dire che siano meglio degli esseri umani è proprio un’ eresia, anche Adolf Hitler ammazzò il suo cane per amore per non farlo rimanere solo e per non darlo in mano al nemico, quest’uomo era normale?
Il prossimo articolo suggerisca che le detrazioni per le spese sanitarie sarebbe meglio aumentarle agli esseri umani, che darle a chi vuol giocare con le bestie, logicamente con tutto il rispetto verso il regno animale.
La saluto con stima e la invito a consultare questo sito. https://www. open. online/2020/03/30/ coronavirus-esodo-di-massainindia-in-fuga-a-piedi- dalle-citta-le-immagini/ (Forse ognuna di queste persone ha avuto la disgrazia di non nascere un animale domestico). Salvatore.

Giovedì 2 aprile 2020 13:14:35

Gentilissima Dottoressa Gabbanelli,
Sono un suo grande fan e le scrivo perché non so a chi altro scrivere la mia preoccupazione e una possibile soluzione ad essa.
Il pensiero in questa email nasce da uno dei suoi dataroom sui metodi di controllo digitale per la popolazione italiana e internazionale. Sono il primo disposto a dare via parte della mia privacy per il bene dei miei concittadini, ma io non capisco proprio perché questo debba passare attraverso analisi di big data ottenuti sinlenziosamente dalla "porta sul retro" dei nostri dispositivi smart. Anche se tali dati (registrati, ma non presi in forma anonima) verranno un giorno cancellati, che fine fará l'allenamento delle reti neurali che verrá fatto su e per mezzo di quegli stessi dati che verranno analizzati? Questi software sono su server sul territorio nazionale? Sono posseduti/utilizzati da tecnici, operatori e managers italiani? Il problema é quel training di reti neurali garantirá a chi possiede quell' IA un'arma economica e politica enorme e cioé: la previsione del dato comportamentale dei cittadini di una nazione in tempo di crisi. Son giá sicuro che molti ingegneri di big data in qualche ufficio di FB, Google, amazon, microsoft ecc stiano festeggiando perché in questo periodo, in cui tutto il mondo vive uno sconvolgimento comune stando attaccato ferocemente a contenuti digitali, l'analisi della previsione dei comportamenti umani puó essere testata (e ad ogni test corrisponde un miglioramento della risposta, per questo si chiama training) nei confronti di comportamenti fuori dagli schemi canonici...
Magari il libro della Professoressa Zuboff mi ha troppo suggestionato, ma a me sembra che si parli di controllo occulto con troppa leggerezza. Da qui la mia proposta...
Perché non si prova a sviluppare un'app italiana (spero di non suonar troppo nazionalista) per le persone sul territorio nazionale che serva da portale del cittadino per comunicare in anticipo una richiesta per uscire. Un'app grazie alla quale un cittadino possa CHIEDERE il permesso per andare per esempio a fare un giro con i figli (argomento topico in questi giorni) e l'app, sapendo chi é in giro in quel momento e gestendo le varie richieste con le dovute prioritá, potrebbe essere in grado di dare un via libera all'utente richiedente. Una specie di semaforo verde o rosso ad uscire rispetto alla densitá di persone nei nostri dintorni e che, se rosso, ci possa mettere in una lista d'attesa all' uscita. Insomma invece di farci spiare anonimamente a tappeto (con software esteri) perché non proviamo a creare un collegamento diretto tra cittadini e chi li deve controllare facendo si che i controllori sappiano a priori chi dovrebbe o no esser in giro. Questo modo non differirebbe troppo a livello giuridico dal sistema delle autocertificazioni, ma invece di essere a posteriori, richiedendo un piccolo interrogatorio da parte delle forze dell' ordine per capire la buona fede del singolo cittadino, permetterbbe una rapida identificazione dei furbetti dal sempplice controllo dell' ottenuto via libera da parte del sistema informatico. Come se fosse una carta d'identitá digitale che diventa verde o rossa se siamo o no permessi a stare in giro. Non mi metto qui a scrivere tutte le possibilitá che un tale sistema aprirebbe perché quest' email é giá troppo lunga e immagino che la sua casella sará inondata di messaggi, ma se per puro caso ne fosse interessata, saró felicissimo di scriverle ancora.
Dall' isolamento in quel della Perfida Albione stranamente baciata dal sole le invio i miei piú cordiali e sinceri saluti.
In fede,
Francescogiuseppe Morabito

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