Messaggi e commenti per Paolo Mieli - pagina 15

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Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Mieli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Mieli.

Mercoledì 4 agosto 2021 01:41:08

Dr. Mieli, Lei è stato in Vietnam entro il 1975? Se sì, posso incontrarLa per una mia ricerca storica? La ringrazio.

Martedì 3 agosto 2021 19:18:11

Guerre statunitensi


Gentile Dottor Mieli, buonasera.
Sono Emilio Foltzer; nel 1991, col grado di Capitano di Corvetta, sono stato nel Golfo Persico dall'inizio alla fine di Desert Storm a bordo di un cacciatorpediniere che ha partecipato alla coalizione insieme ad altre unità italiane. Qualche anno fa, col grado di Ammiraglio di Divisione, sono andato in pensione. A parte questo, ieri ho visto una trasmissione, moderata da lei, che parlava di quel periodo; c'erano tre giovani che parlavano di motivazioni. Non mi voglio dilungare, solo sottolineare che spesso, quando uno indica la luna, tutti guardano il dito. Saddam non aveva neanche un grammo di armi letali; lo si è visto dopo. Era un malefico dittatore, come peraltro tutti i dittatori, neri, rossi, bianchi..., ma non aveva armi per distruzione di massa. Dall'altra parte, un'agguerrita famiglia di petrolieri.
La dietrologia a volte è sbagliata, altre volte aiuta a capire. Saddam non era totalmente stupido e sapeva bene che toccare il petrolio poteva essere pernicioso, quindi "qualcuno" deve avergli fatto credere che poteva farlo. Ma perchè? Perchè il petrolio (ed il gas) dall'Asia centrale non poteva transitare dalla Turchia (Georgia esplosiva) e tantomeno attraverso il Curdistan (esplosivo pure lui) ed allora cosa meglio di uno sbocco sul Golfo Persico? Allora botte a Saddam, ma di certo non potevano essere gli USA da soli, altrimenti il Grande Satana avrebbe attirato le ire iraniane. Ovvio, una bella coalizione internazionale, per garantire davanti al mondo intero che si rattava di una crociata giusta (almeno una!). Chi stava lì lo aveva capito, perchè il succo della partecipazione era del tipo: "state sotto le nostre alucce e non agitatevi, vinceremo".
E chissà perchè gli USA hanno poi consentito agli iracheni di attaccare i curdi. Che popolo di sfigati! Se li gasano gli iracheni, questi ultimi sono dei bastardi; se li bombardano i turchi, questi hanno ragione (eh, sono della NATO...), mah...
Alla fine, è andata male, ma il problema degli oleodotti/gasdotti rimane. Che fare? Semplice, ce lo insegna Nerone, e qualche tempo dopo lo codifica Machiavelli: quando hai dei problemi interni, trova un nemico esterno ed ottieni l'appoggio della nazione intera! Quindi il petrolio potrebbe transitare non verso il Golfo, ma verso l'Oceano Indiano. Grande! Attraversando cosa? Bah, supponiamo che la via più breve possa essere l'Afghanistan. Ma lì ci sono i figliocci che gli USA hanno armato fino ai denti per scacciare i sovietici. Ahi, ahi, come fare? Occorre un'azione tremenda (sempre in nome del petrolio) per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica altrove (soprattutto lontano dai problemi economici del tempo) che scateni l'indignazione non solo americana (vedi stessa ricetta del Golfo), ma mondiale, tale che nessuno possa mettere in dubbio la legalità di un attacco ai figliocci per garantirsi uno sbocco al mare. E vai, se l'impegno è internazionale, non è più satana, ma l'angelo custode. Improvvisamente, non ci sono più problemi economici; il Congresso apre i cordoni della borsa e si apre la stagione venatoria: tutti a caccia di terroristi (peraltro in riserva). E sfiga vuole che per l'ennesima volta l'Afghanistan non si pieghi a nessuno. Tanti morti e basta. E il petrolio? Se lo berranno i cinesi!
Caro Dottor Mieli, tanto le racconto, con la raccomandazione di dire a quei giovani di imparare a farsi un'idea propria (perchè mi hanno dato l'impressione di ripetere una lezione universitaria) come ha fatto lei negli anni difficili di questa Repubblica.
Con i più cordiali saluti
Emilio Foltzer

Lunedì 2 agosto 2021 18:23:33

Segnalazione Pubblicazione - Paolo Mantegazza


Gentile dottor Mieli,

sono Matteo Loconsole (1992), dottore di ricerca presso l'Università degli studi Roma Tre, ed è stato appena pubblicato, nella collana di "Storia, politica, società" dell'editore Biblion di Milano, un mio volume (300 pp.) su Paolo Mantegazza e le origini dell'educazione sessuale, nel quale è contemplato un intervallo di tempo che dalla seconda metà dell'Ottocento giunge agli anni Sessanta del Novecento, guardando all’eredità della “pseudo-scienza” e dei pregiudizi di matrice ottocentesca nell’Italia del XX secolo. Si tratta di un lavoro che, incentrato su Paolo Mantegazza, si propone di colmare un vuoto storiografico e, al contempo, contribuire alla ricostruzione della storia dell'educazione sessuale e del costume italiano. Con la presente, nella speranza di non risultare inopportuno, mi permetto solo di segnalare il volume (del quale trasmetto il relativo link) e, qualora potesse essere di suo interesse, sarei onorato di potergliene spedire una copia. Nel ringraziarla per l’attenzione prestatami, porgo distinti saluti,

Matteo Loconsole

htt ps: //ww w. biblio ned izioni. it/pao lo-mant egaz za-pio niere-delle ducazi one-sess uale/

Lunedì 2 agosto 2021 14:14:04

Kuwait war 1990


Preg. mo Dott. Mieli,
gradirei parlare con Lei al telefono. Ho del materiale inedito riguardante la guerra del Kuwait 1990. Potrebbe essere di suo interesse per un nuovo programna TV? Roba mai pubblicata..
Attendo un suo contatto.
Ing Lino Da Re, tel. 0438. -------, Vittorio Veneto TV.
Cordiali saluti

Lino Da Re

Venerdì 30 luglio 2021 14:09:33

Preg. mo dott
Paolo Mieli
Nella puntata odierna di Rai Storia, Lei ha posto una domanda che con mia grande meraviglia, NON ha trovato risposta da parte degli storici ospiti.
La sua semplice domanda era la seguente: perché gli anarchici nel sxegliere gli obiettivi preferivano leader, re e capi politici progressisti piuttosto che radicali anti popolari?
Ebbene, ritengo, che tale strategia ben espressa nel congresso anarchico del secolo scorso, giustamente puntasse ad eliminare quei leader che meglio di altri sapessero difendere il potere costituito. Cosi per tutti gli obiettivi centrati di re e zar progressisti piuttosto che leader politici radicali incocludenti.
Grazie. Sergio Ernesto La Porta.
Grazie per l'attenzione.

Giovedì 29 luglio 2021 02:07:43

Crimini italiani nei balcani 1940 1943


Gentile Dr Paolo Mieli,

Nel 2020, in concomitanza della istituzione del giorno della memoria per il crimine delle foibe e dell'esodo istriano dalmata, molti programmi televisivi hanno dedicato ampio spazio all'argomento, compreso Passato e Presente.
E' stata una forma di risarcimento morale, seppure tardivo per quei nostri sfortunati concittadini.
Alcune forze politiche si sono gettate a pesce, in particolare quelle di destra, spesso in modo sguaiato.
Trovo curioso che leader politici che non hanno mai completamente reciso i legami culturali e ideologici con il passato fascista si ergano a difensori degli italiani di istria e Dalmazia, che proprio alla guerra fascista hanno pagato il conto più salato.
La sinistra acefala, e ancora succube del senso di colpa per il passato comunista, non ha aperto bocca.
Solo alcune sezioni Anpi hanno posto il problema che è innanzitutto storico.
Quattrocento mila italiani ma ben 9 milioni di tedeschi furono cacciati dalle province orientali che divennero russe, polacche e ceche e, nel nostro caso jugoslave, con una generale ridefinizione dei confini.
E questo fu anche il risultato della politica di occupazione e di oppressione che tedeschi e italiani, cioè nazisti e fascisti condussero in quelle terre.
I nazisti non solo cancellarono intere etnie, come ebrei e zingari, ma operarono campagne di sterminio delle popolazioni slave, considerate inferiori. Nella sola Unione sovietica si contarono a fine guerra 20 milioni di morti.
Noi non ci comportiamo meglio dei nostri alleati tedeschi. Nella sola Slovenia nel 1945 mancava all'appello un quinto della popolazione fra fucilazioni, incendio dei villaggi, deportazioni nei campi di concentramento, fra i quali il tristemente noto campo dell isola di Rab.
È' agghiacciante leggere gli ordini emanati dai generali di corpo di armata, Roatta e Robotti, che dispongono le decimazioni dei villaggi, colpevoli di essere situati in aree di attività partigiana, rimproverando i comandanti intermedi perché si ammazzava troppo poco.
La citta di Lubiana venne interamente circondata dal filo spinato, divisa in quadranti e rastrellata a pettine.
Un paio di anni fa, proprio RAI STORIA, riportò una lunga intervista a un abitante di Dominiki, villaggio della Tessaglia, Grecia settentrionale. Uno dei pochi sopravvissuti perché allora bambino.
Il villaggio venne completamente raso al suolo anche con bombardamento aereo con bombe incendiarie, tutti i maschi superiori ai 13 anni fucilati e gettati nelle fosse comuni.
Le donne e i bambini deportati.
Il signore intervistato era l'unico superstite della sua famiglia.
Non trovo nessuna differenza con le stragi di Marzabotto, Boves e Sant anna di Stazzema.
Con una importante differenza: il presidente della Germania si è recato a Sant anna, assieme a Mattarella e si è inginocchiato davanti alle lapidi.
Nessun politico italiano ha fatto altrettanto davanti alle lapidi dei morti di Dominiki o dei numerosi villaggi sloveni, dalmati e montenegrini devastati dal Regio Esercito Italiano.
Fin dal 1945 e' stata costruita la leggenda dell italiano brava gente.
Leggenda falsa storicamente e che ci ha consentito di non fare mai veramente i conti con il passato fascista e con la sua guerra a tutti i livelli criminale e di aggressione.
I nostri numerosi criminali di guerra, a cominciare dai livelli più alti, come Rodolfo Graziani non sono mai stati estradati e processati nei paesi che li avevano richiesti.
E in Italia dopo condanne lievi sono stati condonati, tornando alla vita politica, come nel caso di Graziani come presidente del neonato Movimento Sociale Italiano.
Roatta pote' evadere e riparare da Franco in Spagna.
In questo clima avvelenato molti si proclamano con spensieratezza fascisti, o ostentano una ignoranza addirittura imbarazzante della storia, come il garrulo Taiani che cinguetta che il fascismo fece anche delle cose buone.
E che poi davanti alle critiche, in realtà più in Europa che in Italia, corregge " fece bene fino al 1938 con le leggi razziali.
Così Taiani ha dimostrato quanto sia vero il proverbio veneziano " ze pegio la topa del buso".
In questo clima, le uniche parole sagge sono venute ancora una volta dal Presidente Mattarella, che al posto di cercare facile popolarità sul tema delle foibe, ha preferito un incontro con i presidenti di Slovenia e Croazia, per riconoscere e piangere le vittime e le sofferenze di entrambi i popoli, nel progetto di una Europa, unita, di pace e senza più guerre.
Sperando che in Passato e Presente dedichi qualche puntata alla guerra fascista e alla occupazione dei Balcani, mi permetto di suggerirle, se già non lo conosce, un saggio del giovane ricercatore romano della Sapienza Davide Conti " L OCCUPAZIONE ITALIANA DEI BALCANI" editore ODRADEK stampato 2009
Mi scuso per la lunghezza della mia lettera.
Riconfermo la attenzione con cui seguo, quando mi è possibile le puntate di Passato e Presente e le rinnovo la mia simpatia personale.
Agostino Guerini Brescia

Martedì 27 luglio 2021 14:49:58

Vaccinazioni


Buongiorno. Quotidianamente vengono riportati da radio e tv i dati relativi ai pz colpiti da covid-19, i ricoverati nei reparti e nelle rianimazione, oltre ai decessi. Consiglierei vivamente di aggiungere, per ciascuna voce, la percentuale dei pazienti non vaccinati, dei vaccinati 1 volta e dei vaccinati 2 volte. Poi ciascuno deciderà liberamente (ma credo che qualche vaccinazione in più verrebbe eseguita.). Mi rivolgo a Lei perché la seguo e la stimo. Buon lavoro

Martedì 27 luglio 2021 12:11:32

Richiesta di indizio, ricordo personale o autore da consultare.


Gentile Paolo Mieli,
appartengo alla Sua generazione, forse di poco più anziano.
Sebbene nel mio passato lavorativo mi sia occupato di tutt'altro, sono sempre stato un appassionato di storia e geopolitica, i cui temi ho la possibiità di approfondire essendo oggi in pensione.
Seguo con vivo interesse i Suoi interventi televisivi e le rubriche da Lei condotte giornalmente, condivido le Sue analisi e mi trovo piuttosto in sintonia con le conclusioni che ne ricava.
In particolare mi rivolgo a Lei nella speranza di avere qualche indizio, ricordo personale o autore da consultare in merito a una mia ricerca su due persone da tempo scomparse, ma che ho avuto modo di conoscere personalmente: Atto Braun e sua moglie Margherita Cajola.
Lo spunto per interpellarLa viene proprio dal gruppo di antifascisti costituitosi nella seconda metà degli anni '30 all'Università di Padova, del quale facevano parte fra gli altri il Suo papà Renato Mieli, Eugenio Curiel e la coppia summenzionata di fidanzatini.
A questo punto Le saranno palesi le mie origini triestine: Margherita Cajola Braun è stata mia indimenticabile e illuminata insegnante di lettere alle scuole medie, splendida affabulatrice e appassionata di letteratura russa. Mi presentò a suo marito, l'ing. Atto e, pur non frequentandolo negli anni del suo impegno politico in consiglio comunale, ne ricavai l'impressione che fosse stato in qualche modo emarginato per la sua "adesione" all'occupazione titina di Trieste nel maggio del 1945, ma forse mi sbaglio.
Fatto sta che la coppia non ha avuto figli, e non ha lasciato significative testimonianze scritte, memorie o articoli per giornali e riviste, almeno alla mia portata di ricerca amatoriale.
Può aiutarmi? Le sarò infinitamente grato.

Francesco Pierobon
Vimercate (MB)

Martedì 20 luglio 2021 13:29:22

Buon giorno dottor Mieli, mi permetto di segnalarle Don Eugenio Bussa, sacerdote molto conosciuto all'Isola (Milano) e Giusto tra le nazioni.
Una di quelle persone sconosciute alla storia ma che hanno davvero fatto molto per collaborare a migliorare la vita di molti. Spero lei sia interessato. Ho pensato di scriverle dopo aver visto la puntata su quel medico a Roma che ha salvato molte persone indicandole come malate e infettive. Se non ne avesse parlato lei non lo avrei mai conosciuto.
La ringrazio per l'attenzione

Martedì 20 luglio 2021 12:38:39

Intervista del 20 luglio a radio 24


Buongiorno dott. Mieli,
ho ascoltato il Suo intervento di stamattina a radio 24 e sono rimasto basito nel sentirle dire che Conte nell'intervista rilasciata dopo l'incontro con Draghi, ha detto una fesseria riguardo la prescrizione ed il processo Morandi a Genova. So perfettamente il Suo astio mai nascosto nei confronti del movimento 5 stelle ed in particolare di Conte. Però mi sembra che stia esagerando. E' lo stesso Mieli che sul corriere durante la discussione per il Recovery, scrisse le seguenti frasi"Conte si appalesa come uno dei più straordinari illusionisti della storia. Ipnotizzata la sua maggioranza, annuncia, dice, si contraddice, rinvia, alla fine, poi ricomincia riportandoci al punto di partenza. " Abbiamo poi visto che Conte ha ottenuto uno straordinario successo e Mieli è rimasto con un palmo di naso! Nello specifico del caso Morandi, molti addetti ai lavori dubitano che la previsione del DDL non lo tocchi, e che possa invece essere dichiarato incostituzionale. Quindi prima di dire affermazioni offensive, aspettiamo. Mi dispiace, avevo grande stima nei Suoi confronti. Ora non più. E' troppo di parte. Un saluto glielo invio per educazione ma non per stima.

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