Messaggi e commenti per Paolo Mieli - pagina 19

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Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Mieli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Mieli.

Sabato 12 giugno 2021 14:12:40

Lo sciopero del pane e delle rose, Lawrence, Massachusetts 1912


Salve, seguo sempre con molto interesse le Sue trasmissioni. Vorrei chiederle di dedicare una puntata allo sciopero degli operai tessili di Lawrence, Massachusetts dal gennaio al marzo 1912, nota anche come la rivolta del pane e delle rose. Mi sono imbattuta in questa storia facendo ricerche su una parte della mia famiglia che era emigrata a Lawrence nel 1906 e dopo qualche anno si spostò a Rochester, NY, prima dello sciopero. Ho cercato film sull’argomento ma non ne ho trovati. L’argomento ci riguarda da vicino perché moltissimi degli operai e gli organizzatori stessi dello sciopero erano di origine italiana.
Grazie per l’attenzione.
Adele Cammarata

Venerdì 11 giugno 2021 10:27:06

Dalla pandemia la riscoperta dell' Europa


Gent. dott. Paolo Mieli,

vorrei sottoporre alla sua attenzione un libro in uscita in questi giorni in cui si sostiene che grazie alla pandemia potremmo riscoprire e riumanizzare l' Europa.
Io ne sono l'autore. Il libro è intitolato RI-SCOPRIRE L' EUROPA LE RADICI UMANISTICHE SMARRITE E IL CORONAVIRUS, Le Lettere, Firenze, 2021.

Se mi lascia u recapito postale posso fargliene inviare una copia. Se mi dà un indirizzo E mail posso inviarle la quarta di copertina, l'indice e l'introduzione.

Cordialmente

Umberto Baldocchi

Giovedì 10 giugno 2021 09:04:05

Precisazione su affermazioni gesu' storico


Devo precisare che il Dott. Mieli non ha affermato in modo esplicito e diretto che la condanna di Gesù fosse stata "giusta", ma che questa tesi si potrebbe leggere sullo sfondo delle sue affermazioni. Da una parte, se l'impressione fosse corretta, sarebbe ancor più spiacevole di un'affermazione diretta, dall'altra dobbiamo concedere il beneficio del dubbio a anche ammettere l'ipotesi di non aver ben capito.

Mercoledì 9 giugno 2021 17:35:23

Opposizione


L'affermazione che Gesù fu condannato "GIUSTAMENTE"da Ponzio Pilato proprio non me l'aspettavo da parte di Paolo Mieli, che non credo sia un ebreo osservante.
D'altra parte io, da buon cristiano, ho sempre ammirato la pagina del Vangelo nella quale si descrive la cacciata dal tempio dei cambia-valute (gli odierni banchieri) e
dei venditori di animali, perchè penso che Gesù, oltre che figlio di Dio, era anche uomo e, quindi, era normale che si arrabbiasse di fronte all'invasione del tempio da parte di persone legate solo al denaro, tanto da essere accusate, dallo stesso Gesù, di avere fatto del tempio una "spelonca di ladri". A paolo Mieli ricordo ancora una volta il voto contro il Commissario Calabresi, poi annullato con la incredibile motivazione di non aver letto l'istanza firmata da altri 800 !!! AMEN AVV Pietro

Mercoledì 9 giugno 2021 17:09:25

Trasmissione su gesu' storico


Gent. Dott. Mieli

Le scrivo in quanto ho visto poco fa un video di storia, ormai datato, che la vedeva conduttore al quale partecipava anche il Dott. Barbero come invitato; si parlava di Gesù, con metodo storico.

Il motivo della mia lettera riguarda l’orientamento da lei espresso, durante la trasmissione, attribuendo un significato alla sua condanna a morte.
Naturalmente dobbiamo prescindere da criteri che si basano sulla fede, in quanto l’approccio era quello storico. Nondimeno non possiamo non riconoscere che la vicenda di Gesù, con tutte le implicazioni che ha avuto nella storia, non è di scarsa importanza e che questa importanza deriva anche dal fascino e dalla bellezza del suo messaggio, che lo si giudichi come credenti oppure no.

Mi permetto di sostenere che l’orientamento che è emerso da alcune sue affermazioni sminuisce questa importanza, in alcuni passaggi che elenco di seguito.

Definire il movimento delle origini di Gesù una “rivolta”, lo inserisce nel contesto delle molteplici rivolte che Israele ha dovuto subire nella storia e ne giustifica, come normalmente avviene, la repressione, negando che Gesù abbia agito in modo non-violento.
A prova di questo, lei ha citato l’episodio evangelico della cacciata dei mercanti del Tempio: l’unico episodio, in tutto il Nuovo Testamento, nel quale Gesù possa essere citato in una azione “violenta”. Eppure avete affermato entrambi, lei e i Dott. Barbero, che i Vangeli non possono essere letti come libri propriamente storici, pur potendo contenere dati storici; ebbene, se questo è vero per i Vangeli, non è corretto estrapolare l’unico episodio che possa avere un certo orientamento, ma bisogna considerare il Nuovo Testamento nel suo insieme. Come è possibile inquadrare Gesù come “violento”, quando anche Ghandi a parlato delle beatitudini come uno dei più grandi brani che sia mai stato scritto?

Un’altra affermazione che mi ha lasciato perplesso è quella secondo la quale Gesù sarebbe stato condannato da Pilato con un fondamento giuridico, avendo commesso il reato di “lesa maestà”. Pur non avendo le competenze di un giurista, non credo che questa possa essere un’affermazione storicamente accettabile, mentre è riconoscibile un intento di assolvere il popolo d’Israele dalla uccisione di Gesù.
Per quanto mi riguarda personalmente, non ce n’era bisogno. Io non credo che si possano attribuire delle colpe ad un popolo intero, le colpe sono dei singoli.

D’altra parte rimango deluso e mortificato nel leggere sullo sfondo delle sue tesi la teoria secondo la quale Gesù sia stato ucciso “giustamente”. Questo, Dottor Mieli, è come metterlo in Croce un’altra volta.

Come credente, non potevo non scriverlo.
Come uomo e fratello, se mi consente questo termine, le auguro di saper distinguere le caratteristiche degli eventi della Storia che hanno avuto il merito di aver arricchito l’umanità, che gli stessi abbiano avuto o meno natura divina.

Cordialmente

Paolo Marchioni

Martedì 8 giugno 2021 16:53:04

Schiavismo e razzismo


Ieri, nel corso della trrasmissione, avete alluso al fatto che gli americani fossero preoccupati per i fatti di Haiti che voi vi siete guardati bene dall'illustrare nella loro terrificante completezza. Avete accennato al ruolo delle donne americani nella lotta allo schiavismo e il loro rifiuto, poi, di concedere il voto alle donne nere. Trovo strabiliante che voi, come tutti, non mettete in conto, nel discutere di storia, del fattore sessuale, come se questi fosse del tutto irrilevante nei fatti umani. Io penso e credo che alla base del contrasto tra bianchi e neri ci sia la concorrenza sessuale. Malcom X voleva separare le due razze ma fu ucciso dai suoi "fratelli" neri che non volevano rinunciare alle donne bianche come ben esplicitato in un film sulla sua vita.
Le donne bianche sposano volentieri uomini neri mentre i bianchi cercano le donne dell'est.
Caro Mieli, coraggio e parla del fattore sessuale nelle relazioni umane.
Gallozzi ferdinando

Lunedì 7 giugno 2021 13:51:41

Schiavitù USS


L'approvazione dell'emendamento che voleva abolire la schiavitù negli USA, non ha comunque raggiunto il suo scopo.
Gli Usa sono stati e rimangono uno stato razzista.

Venerdì 4 giugno 2021 14:38:07

L'Italia fascista occupa la Corsica


Buongiorno sig. Mieli, le chiedo di dedicare una puntata della sua trasmissione all'occupazione italiana della Corsica.

Mercoledì 2 giugno 2021 15:01:27

Nel festeggiare il due giugno tutti sottolineano il" voto alle donne" quale fatto storico, non solo in italia... come fosse piovuto dal cielo; ho
visto che anche lei nella sua trasmissione
Rai del 2/6/2021 si omologa agli altri; fatto grave essendo la sua una trasmissione di
approfondimento...
Mi domando: perché
non specificare (cosa non banale) che fu il PCI tramite Togliatti che telefono' a De Gaspare per trattare l'argomento
In CDM...
La saluto

. gonario melis

Sabato 29 maggio 2021 10:34:06

Egregio dottor Paolo Mieli,
vorrei portare a sua conoscenza che ho pubblicato con Pathos Edizioni di Torino questo mese di maggio Persian Arabesques
E' una pagina inedita della storia della diplomazia russa raccontata da un suo brillante protagonista Ivan J. Korostovetz (1862-1933) così come viene definito dal noto ricercatore russo Pavel N. Dudin ("one of its brightest representatives"). Egli, a seguito dei successi ottenuti sia in Cina, sia con il Trattato di Pace di Portsmouth e anche con il trattato di amicizia con la Mongolia, narra dettagliatamente le memorie delle attività politiche degli ultimi eventi della sua carriera diplomatica dal 1913 al 1918, prima di dover andare in esilio per non essere imprigionato, riferendosi principalmente al periodo di permanenza in Persia quale Ministro Plenipotenziario Russo (1913-1915) ma non solo. Il testo oltre ad essere considerato un importante documento storico in quanto classificato quale fonte primaria d'informazione dell'epoca é di gradevole e interessante lettura in quanto descrive non solo degli eventi temporali politici ma anche usi e costumi locali di varia natura. Egli spazia dalla storia alla geografia includendo delle pennellate sulle religioni regionali e sulla letteratura bizantino-persiana.
Ringraziandola per la visibilità La saluto molto cordialmente
Carlo Gastone

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