Messaggi e commenti per Paolo Mieli - pagina 24

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Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Mieli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Mieli.

Domenica 17 gennaio 2021 17:56:11

Mezz'ora in più del 17 01 2021


Buonasera, che brutta figura da Lucia Annunziata! Renzi l'ha sovrastata, non è riuscito a farsi rispondere da una persona incoerente "senza parola né faccia".
Da storico ricorderà la frase di non molto tempo fa "se perdo vado a casa". Cordiali saluti

Domenica 17 gennaio 2021 17:35:49

Sempre obiettivo e saggio


Complimenti dr. Mieli per la Sua saggezza e imparzialità nelle trasmissioni di approfondimento politico, qualunque siano le emittenti e le... conduttrici ! Grazie

Mercoledì 6 gennaio 2021 20:38:39

Trasmissione odierna di "Passato e presente"


C. a. Dott. Paolo Mieli
Come ha detto giustamente, "una delle più affascinanti puntate".
Vorrei segnalare dei lavori di interesse per gli studiosi presenti in relazione alle tematiche che avete trattato:
-Maddalena Mazzocut-Mis, "Mostro. L*anomalia e il deforme nella natura e nell'arte", Milano, Guerini e Associati, 1992;
-Maddalena Mazzocut-Mis, "Deformazioni fantastiche", Milano, Mimesis, 1999
-Tziana Carena, "Critica della ragion poetica di Gian Vincenzo Gravina", Presentazione di Maddalena Mazzocut-Mis, Milano, Mimesis, 2001 (vincitore del "Premio Gravina" 2002).
Gian Vincenzo Gravina, giurista della "Sapienza" di Roma, fine conoscitore dell'arte, in particolare dell'estetica, padre adottivo del poeta Metastasio, fondatore dell'Accademia Arcadia, ha dedicato particolare attenzione alla facoltà dell'immaginazione e al vero, al falso e al verosimile. Winckelmann scrive, in una lettera del 9 giugno 1762, di "preferire la "Ragion poetica" a tutti gli scritti di estetica. " E sulla poesia Vincenzo Gioberti ("Del rinnovamento civile d'Italia" (1851), Bari, Laterza, 1912, vol. I, p. 69) ha scritto: "La filosofia, cima della scienza, è il tirocinio dell'intelletto e dell'anima, nel modo che la poesia, fiore della letteratura, è la disciplina dell'immaginativa e dell'affetto. La loro parentela nasce di qui nonostante le molteplici dissomiglianze. "
Colgo l'occasione per porgerLe le mie congratulazioni per la trasmissione da Lei condotta e che seguo assiduamente.
Tiziana C. Carena

Lunedì 4 gennaio 2021 17:28:57

Libro sulle famiglie ebree nascoste dal '43 al '45 in un paesino del bergamasco


Gentilissimo dottor Mieli,
mi chiamo Aurora Cantini, poetessa e scrittrice di Aviatico, Orobie Bergamasche.
In occasione del 75° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, vorrei sottoporre alla sua attenzione il libro
"Un rifugio vicino al cielo", la storia vera di 5 famiglie italiane di religione ebraica e dei loro bambini nascoste dal 1943 al 1945 in alcune case del paesino di Ama, piccola frazione del comune di Aviatico, Orobie Bergamasche, tra perquisizioni e sfollati, sulla base della testimonianza diretta di Giuditta Maria Usubelli, che non ha mai dimenticato la sua amica di infanzia Elsa Iachia e i suoi fratelli e cugini. È la storia di una fuga (verso la Svizzera) e di un ritorno (verso casa), di un amore grande per la vita e di un intero paesino con i suoi abitanti che divenne culla e rifugio per 16/17 persone in fuga dalla guerra, dall’orrore, dalla Shoah.

Erano circa cinque famiglie legate da parentela che abitarono nelle case messe a loro disposizione da alcuni paesani, a loro volta imparentati. Di quelle famiglie e di quei bambini oggi sono rimasti pochi sopravvissuti ormai anziani, i quali, grazie ad una meticolosa ricerca, si sono messi a disposizione per riuscire a ricostruire, anche solo parzialmente, le vicende di cui sono stati protagonisti, fornendo fotografie e documenti preziosi.
Una storia tragica eppure ricca di valori e di coraggio, nata e cresciuta germogliando da semplici gesti di solidarietà, generosità e salvezza, fino ad arrivare ad un’amicizia semplicemente autentica. Un affresco corale, dove ha inciso l'aiuto del parroco, della maestra e di molte famiglie del paese, ma anche l'aiuto dei giovani alpini ricercati che, che, seppure loro stessi in costante pericolo di fucilazione, non esitavano a nascondere i bambini ebrei e i loro nonni e genitori nelle grotte sotto il paese alla notizia di un imminente rastrellamento da parte dei nazifascisti.
Per non dimenticare, per dare un segno di speranza. Una storia a lieto fine!
Se la storia e/o il contenuto fosse di vostro interesse sarei davvero onorata di dare il mio contributo
in qualsiasi modalità voi riteniate opportuna.
Rimango a vostra completa disposizione PER L'INVIO DI UNA COPIA DEL LIBRO
così da farvi un'idea.

Mille grazie per la vostra attenzione,
e attendo fiduciosa

Aurora Cantini poetessa e scrittrice di Aviatico

Sabato 2 gennaio 2021 16:33:35

Buon giorno signor Paolo Mieli,
so quanto ama i libri.
Le suggerisco questo titolo:
L' ultimo testimone. Il violino della Shoah e la sua storia
Carlo Alberto Carutti.
Questo è lo smartphone 339-------
Con osservanza
Raffaele Coluccino

Mercoledì 23 dicembre 2020 16:51:37

E se Penelope quella sera avesse mangiato la foglia?


Caro Mieli
Sono un insegnante di italiano alle medie. Da diversi anni ormai quando ho una prima leggo l’Odissea (anche perché è il libro più bello che abbia mai letto, insieme alla Commedia). In particolare mi piace soffermarmi sull’episodio del libro XIX, l’incontro tra Odisseo e Penelope la sera prima della strage. In quell’occasione Penelope chiede ripetutamente ad Ulisse, camuffato da mendicante, il suo nome e le origini. Ulisse tergiversa e poi abilmente mescola bugie e verità. Penelope gli crede ma ad un certo punto nel chiamare Euriclea: “e certo Odisseo ormai così è nelle gambe, così nelle braccia; in fretta nella sventura i mortali s’invecchiano” (vv. 358-360). Dopo il riconoscimento di Euriclea i due si parlano ancora e Penelope ormai dispera di rivedere lo sposo, ma lui la esorta a tenere duro. Alla fine improvvisamente (vv 570 e seg.) lei annuncia che l’indomani farà la sua scelta tramite la gara dell’arco e lui risponde: “non ritardarla più ormai questa gara…” (v584) e così si lasciano.
Ora, la mia domanda è: ma non è che Penelope ha mangiato la foglia? So benissimo che questo nel testo non c’è, ma non poteva aspettare qualche giorno ancora come diceva Odisseo? E poi proprio con l’arco! Io mettendomi nei suoi panni, se dopo 20 anni mi arrivasse in casa uno che mi descrive per filo e per segno la fibbia del vestito che portava un altro quando era partito direi: “mmm qui gatta ci cova”. Ripeto, so che nel testo non c’è, ma sarebbe proprio una forzatura così grave immaginare che Penelope abbia capito tutto e che proprio per questo si sia comportata in quel modo? Mi pare che anche lo sceneggiato di Franco Rosi (quando la Rai era la Rai…) fosse su questa linea.
E anche se fosse una forzatura, non sarebbe bello? Quanto spessore psicologico acquisterebbe Penelope? Tra tutte le donne dell’Odissea diventerebbe gigantesca: “Ah sì? Sei Etone da Creta? Bene, domani per cominciare mi fai le pulizie in casa (e ti do io la scopa), poi io e te parliamo…”. D’altro canto Ulisse non ha mica sposato una qualunque, no? E quanta modernità acquisterebbe il poema, se ancora ce ne fosse bisogno?
Quando chiedo ai ragazzi di mettersi nei panni di Ulisse alcuni dicono che avrebbero fatto lo stesso, altri che si sarebbero rivelati, ma le ragazze nei panni di Penelope si inorgogliscono tutte e la vedono come me.
Le rivolgo un caro saluto carico di stima e gratitudine per “passato e presente” che guardo con piacere appena ne ho l’occasione

Mercoledì 23 dicembre 2020 12:59:31

Buongiorno, voglio semplicemente ringraziarla per la trasmissione quotodiana di rai 3 alle ore 13. 15 dove Lei mi tiene compagnia da mesi e mi ha dato la possibilità di imparare tanta storia! ! La ringrazio molto per la Sua professionalità e la Sua maniera sempre molto gradite. Un saluto e complimenti di cuore.

Sabato 19 dicembre 2020 16:58:24

"Il Nuovo Rinascimento nell'Epoca della Globalizzazione" Autore Lorenzo Toglia, ex Alto Funzionario del Tesoro, "-------", ovvero come ridurre il Debito Pubblico di almeno 600 mld, rilanciando alla grande anche l'Economia. In altre parole, salvare l'Italia. Il libro chiude con la bozza di un Decreto Legge, pronto per l'uso. Giovanni Capelli

Sabato 19 dicembre 2020 15:11:13

Buongiorno, guardo quasi ogni giorno il programma, sempre interessante, da Lei condotto; se non già fatto, mi farebbe piacere che dedicasse una puntata allo scippo e ai massacri posti in essere dai Savoia ai danni del Sud nel corso del Risorgimento, o è un argomento inaffrontabile? Anche Lei pensa che i briganti fossero semplicemente dei delinquenti?
Grazie

Sabato 12 dicembre 2020 19:08:07

Gent. mo Paolo Mieli,
ho lil desiderio di scrivere su libro l'esperienza vissuta da mio padre nei campi di concentramento in Germania, come tanti altri IMI nel periodo dal 1943 al '45. Lui raccontava spesso a noi figli questa esperienza vissuta nel periodo di internato e sulla quale avrei piacere di poter avere un suo commento del momento storico in cui avvenne quel triste episodio della storia italiana e di cui si parla molto poco. Ho materiale lasciatoci su carta, come un Diario, disegni di internati, uno anche di Giovannino Guareschi (ho già contattato il figlio che ha espresso il piacere di collaborare), ed un elenco di ricette trascritte delle varie regioni da cui provenivano i compagni di sventura di mio padre. Se potesse rispondermi e darmi la possibilità di contattarla, avrei piacere di poter definire una sua possibile pintroduzione storica alla mia ipotesi di libro storico, di ricordi, su tale argomento

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