Messaggi e commenti per Piergiorgio Odifreddi - pagina 2

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Domenica 1 gennaio 2023 12:21:37

Lettera di condoglianze per Papa Benedetto XVI


Illustrissimo Professore Odifreddi;
come si è diffusa la notizia che Benedetto XVI stava morendo ho subito pensato a Lei. E ora che ne è stato annunciato il decesso con altri attorno a me, sento impellente il bisogno di partecipare al Suo dolore. Sono sicuro che l'evento colpisce Lei e Sua moglie che avete avuto il privilegio di essere entrati nella cerchia delle ultime amicizie di simile santo dell'intelligenza. Ho ripercorso in diagonale le pagine che ho letto e riletto l'estate scorsa, appassionatamente, del Vostro libro "In cammino alla ricerca della verità" Rizzoli, aprile 2022, ammirando il rispetto, la cortesia e la franchezza che hanno presieduto al singolare Cortile dei Gentili che avete condiviso. Mi consenta di non soffermarmi sui temi fondamentali che avete affrontato. Ripasso i punti del libro in cui si schiudono lo stupore e la curiosità del Papa davanti ai regali scientifici che Lei gli recava a Natale e le giocose esplicitazioni matematiche del numero degli anni che compiva. Ho riletto, però, le pagine "su come un ateo vede la morte" richiesteLe dal Papa e ora resto in meditazione sulle pagine 171-172 dedicate al "quaerere Deum".
Illustrissimo professore, accolga le mie condoglianze, il ringraziamento per il Suo libro, e l'augurio di ogni bene anche alla Sua signora.
Padre Basilio Gavazzeni,
Presidente della Fondazione Lucana Antiusura
Mons. Vincenzo Cavalla
Matera 31/12/2022

Mercoledì 14 dicembre 2022 21:48:28

Alain Connes nuovo Galileo (?)


Buongiorno professore !
Ho letto molti suoi libri e la seguo regolarmente su "Le Scienze".
Sul numero di Ottobre della rivista ho visto La sua citazione di libri di Alain Connes, per cui mi sono messo "in caccia".
I risultati mi hanno non poco sorpreso perché " Pensiero e materia" si trova con Amazon a ben 90 Euro (!) solo tra i libri usati con una
sola recensione che gli assegna il voto piò basso.
"Triangolo di pensieri" è invece irreperibile e non si trova neanche più nel catalogo dell' editore Boringhieri...
Lei ha definito Connes l' erede moderno di Platone e Galileo, sia pure sotto l' unico profilo della "divulgazione scientifica".
Lo stato di fatto della "notorietà" di questo autore, per quanto autorevole medaglia Fields, mi induce a pensare che il suo pensiero, intendo di Pirgiorgio Odifreddi, sia abbastanza peculiare e soggettivo...
Certo: se potessi trovare questi "gioielli perduti" (anche in lingua originale, visto che col Francese me la cavo) forse potrei meglio comprendere il suo giudizio.
Per il momento, vorrei pregarla di comunicarmi i titoli originali e di anticiparmi qualche altro motivo del suo entusiasmo. Mille grazie e
Cordiali Saluti Giorgio Gilardoni

Giovedì 21 luglio 2022 01:18:49

Matematica e musica, il perché dei temperamenti


Sono un professore di Conservatorio in pensione, dopo aver insegnato teoria e accordatura del clavicembalo al bienniio di specializzazione. Gradirei un contatto col prof. Odifreddi che seguo da tempo con interesse, per un colloquio sul tema appena accennato. Anche i miei interessi sono vasti (ho dieci pubblicazioni in campo letterario, oltre che in quello nusicale. Grazie e cordialità. Giuseppe

Martedì 7 giugno 2022 21:11:57

Seguo da molto tempo tutte le sue apparizioni pubbliche e dibattiti


Caro signor Odifredi.

Seguo da molto tempo tutte le sue apparizioni pubbliche e dibattiti, che sono davvero molto interessanti e molto istruttivi. Tra l'altro, sono molto colpito dalla semplicità delle sue presentazioni, che rende comprensibili le sue opinioni a tutti, anche a persone che non sono scienziati nel senso letterale della parola. Ho notato che lei s'impegna indiscriminatamente in discussioni con persone che sono dal punto di vista filosofico opposto, e che il suo ego non è suscitato nemmeno dalle affermazioni o argomenti senza senso di interlocutori superlaici. Sopratutto, questo suo tratto caratteriale è lodevole a partire dal fatto che lei non e solo un matematico ma anche un logico per vocazione.

Per tutte queste ragioni, sopra menzionate, mi sono permesso anche io d'avviare un piccolo dibattito con lei, o, più appropriatamente, chiedere la sua opinione sulla mia posizione in alcune tesi della sua discussione.

Inizierei con un argomento che mi ha incuriosito molto seguendo la sua presentazione del libro "La democrazia non esiste" in cui lei ha elaborato, in modo molto analitico, questo fenomeno sociale, usando numerose citazioni e fatti storici. La sua conclusione finale, come la vedo io, afferma che la democrazia, derivata dalla sua definizione di base e in una forma attiva, non esiste. Questa è una conclusione che, attraverso la sua argomentazione, è valida ed è supportata da una moltitudine di esempi sia dalla storia che dal presente. Tuttavia, ciò che viene imposto all'osservatore, sullo sfondo della sua discussione, è la sensazione che qui si tratti di una sorta di comploto, opure una cospirazione degli individui verso il resto della comunità. Qualcosa, quindi, che, come nei film polizieschi, può essere rivelato, condannato, sanzionato e cambiato. Io sono dell'opinione che questo sia un fenomeno definito dalla selezione naturale o, meglio dire, dai principi dell'evoluzione e quindi non possa essere trattato come un fenomeno deviante e un male sociale.

Ad un certo punto del suo dibattito, Lei ha inserito una batutta ironica nel senso, "che la maggior parte delle persone, ad eccezione dei presenti nella sala, sono stupide". In un'altra occasione, mentre parafrasava il grande Umberto Eco, Lei era ancora più ruvido nell'assegnare i nominativi. Penso che la citazione fosse: "Il 90 % della gente sono dei coglioni". Entrambe le qualifiche, più o meno, corrispondono ai valori calcolati nella distribuzione dell'intelligenza umana, specialmente quella di Umberto Eco, perché sulla curva gaussiana il valore della mediocrita si muove esatamente attorno a quel numero. Ciò dimostra, almeno a me mi sembra cosi, che anche Lei sia implicite d'accordo con la mia posizione anche se non la nomina esplicitamente come un fenomeno naturale. In altre parole, la maggior parte dei membri del nostro genere, per le cause naturali, e limitata di prendere decisioni politiche giuste da soli e dipendono fortemente dai "leader". Per questo motivo si sottomettono spontaneamente al comportamento della mandria.

Trovo più accettabile e utile per l'intera comunità umana ritrarre le cose come sono davero, anche se tale cognizione, per alcuni membri, possa essere molto spiacevole.. Sopratutto gli scienziati dovrebbero essere molto più coinvoti in questa attivita, perché il loro impegno innescerebbe più rapidamente i cambiamenti culturali che potrebbero, in definitiva, aumentare il livelo di giustizia nella società. Ed è proprio la politica giusta, cioè quella a beneficio della maggioranza e non solo degli individui, che dovrebbe essere la portata massima della società. Cosi, almeno io, capisco la sua posizione nel dibattito.

Naturalmente, questa conclusione può anche essere considerata esclusivamente come un semplice desiderio, che proviene dalle emozioni quali, naturalmente, sentiamo tutti noi humani. Non si può nemmeno presumere che questo sia davvero uno degli obiettivi dell'evoluzione o che sia completamente diverso. Ciò sarebbe possibile concludere solo se noi fossimo in grado di osservare creazioni biologiche simili come la nostra in alcuni altri mondi, se tali, ovviamente, esistono. Ritornerò più tardi, nel prossimo dibattito, a questo argomento. Per ora rimango con questo sul nostro essere sociale.

Devo qui aggiungere che l'idea menzionata di dispersione del pensiero scientifico non è mia ed è per questo che citerebbe qui il biologo evoluzionista Richard Dawkins quando descrive cosi detto gene culturale "memo" ("mem" in originale) nel suo libro The Selfish Gene:

“Se uno scienziato sente qualche buona idea o legge qualcosa al riguardo, lo trasmetterà ai suoi colleghi e studenti. Lo menzionerà nei suoi articoli e lezioni. Se l'idea viene accettata, possiamo dire che si è diffusa, diffondendosi da un cervello all'altro... Quando pianti un memo fertile nella mia coscienza, infetti letteralmente il mio cervello trasformandolo in un trasportatore dei memi. «

La domanda è: come si questo, quindi, possa applicare al cambiamento di paradigma umana nell'attivita politica?

Nello stesso capitolo del suo libro, Dawkins conclude che, oltre al gene biologico, che ha il compito di riprodurre la vita e viggilare la sua sopravvivenza su costanti cambiamenti ambientali, c'è anche il suddetto gene culturale: "memo". Questo, uguale come quel primo, tra altro ha il compito di trasmettere informazioni al scopo di sopravvivenza e quale, dopo di tutto, è molto più efficiente perché è in grado di trasmettere queste informazioni più velocemente del gene biologico. In altre parole, il memo è molto più efficace dei geni perché può rispondere più rapidamente ai potenziali pericoli. Oggi stiamo assistendo al fatto che la nostra specie ha una tale conoscenza tecnologica e potenziale con cui è in grado di cambiare in modo significativo la qualità della vita.

Lo sviluppo del memo, simile a quello del gene biologico, non è uniforme e identico in tutto il nostro pianeta. Proverò a mostrarlo con l'esempio di diverse pratiche politiche nelle due culture dominanti che si scontrano proprio nelle aree in cui viviamo: quella asiatica ed europea. L'asiatica, nella maggior parte dei casi, è despote e speso soggettata a regimi autocratici. L'europea, in particolare quella dei paesi nordici, è in gran parte basata alla parità di diritti di ciascun membro della comunità. Quale delle due culture nominate è attualmente migliore e più accettabile lo dimostrano sopratutto le tendenze migratorie attuali, quali generalmente tendono dal'est al'ovest, e non viceverso.

La creazione di questa cultura europea, che ci piace ancora chiamare "occidentale", non è avvenuta dall'oggi al domani, ma era un processo in corso già dalla Magna Carta e gli ci vollero molti secoli per ottenere la sua attuale forma e la vera scomparsa del dispotismo dal suolo europeo. Oggi, tuttavia, è molto stabile e continua a diffondersi in tutto il mondo come una forma più accettabile di quella autocratica e probabilmente diventerà dominante.

Questo esempio dimostra abbastanza bene la descrizone di Dawkins del trasferimento dei memi e dei effetti derivanti. Da esso si può vedere come la natura sceglie le migliori circostanze per la sopravvivenza usando e adattando i processi culturali nominati. In questo modo viene raggiunto ciò che noi umani ci piace chiamare giustizia (o coscienza del grupo), che io, però, preferirei considerarla e chiamarla "una fase evolutiva della comunità sociale" perché, in sostanza, il compito fondamentale di tutti gli esseri viventi è la riproduzione e il continuo della vita (specie), e non la costruzione dei palazzi iperdimensionati per gli individui abili e furbi. Come si puo raggiungere un tale, relativamente alto grado di giustizia si riflette molto bene nell'esempio della società svedese in cui questi processi hanno portato a un consenso nazionale sull'uguale valore e importanza di tutti i membri della comunità. Esso e implementato nella loro generalmente accettata nozione sociale "lagom" (abbastanza, soddisfacente, trad. aut.) ed è parte integrante dei memi di tutti gli svedesi, indipendentemente dallo stato sociale o potenza capitale.

Intorno allo compito fondamentale della vita, qualle e riproduirsi ed evoluirsi, è relativamente facile concordare le posizioni. Tuttavia, quando proviamo a rispondere alle domande su quale sia il suo obiettivo e lo scopo finale entriamo nel regno della filosofia che, fin dall'inizio, affronta due domande fondamentali: essere e cognizione. (Ciò che chiamiamo in gergo digitale: hardware e software.)

Ora colgo l'occasione per aprire un seguente argomento che si basa sul dibattito che lei ha avuto con Vito Mancus, quale è stato condotto sotto il titolo: "La ragione e il senso della vita".

Anche se mi sono gia stufato delle permanente e infinite discussioni della religione e del suo significato, tanto che li considero anche come una grande perdita di tempo, ho seguito il suo dibattito con Vito Mancus con grande interesse, soprattutto grazie alle sue argomentazioni bravuroze. Infine, dopo aver ascoltato tutta la discussione, ho rafforzato la mia convinzione che in ogni tentativo di pronunciare una risposta a queste domande si sta spontaneamente cadendo nella trappola impostata dall'approccio antropologico sempre presente, quando tutto è subordinato all'uomo, ai suoi valori e alle sue percezioni, per lo più limitate. Durante la discussione, Lei ha questo persin confermato, cito:

- „Cosa ci puo dire la religione sul senso delle cose? Ci puo dire: che le domande di senso sono domande superstiziose. Sono domande che l'uomo si pone, sono domande di valori. E l'uomo e la misura di tutti i valori. Ma di valori humani, naturalmente. Perche, i valori non ci sono nel Universo. Nel Universo ci sono i fatti! “

Io aggiungerei a questo che l'uomo, oltre che tenta di costruire l'Universo "a la propria immagine" (mi scusi questa citazione biblica, ma qui sta proprio bene), ha anche il problema della relativa breve durata del suo essere biologico. Perche, in relazione alle calcolate approssimazioni dell'età del nostro Universo, gli 80 anni di esistenza dell'uomo sono davvero dei miseri bricioli, e lui (l'uomo), durante questo breve periodo, vorrebbe comunque scoprire e conoscere tutti i suoi fatti. E quando, alla fine, si rende conto che ciò non è possibile di solito finisce nel misticismo.

Ovviamente, qui parliamo sempre di dimensioni relative. Perché, ad esempio, nel nostro ambiente ci sono esseri che vivono molto meno dell'uomo, eppure riescono a portare a termine il loro compito evolutivo - la riproduzione. Ad esempio, Ephemeroptera (fiore d'acqua) vive solo 24 ore, il che significa che l'uomo vive circa 30.000 delle sue vite. Immaginiamo ora come penserebbe e ragionerebbe l'attuale uomo-scienziato se gli potrebbe capitare di vivere 30.000 anni! ? Soprattutto quando assistiamo allo sviluppo attuale della tecnologia (quello che Dawkins chiama memo) che in soli cento anni è riuscita a cambiare completamente i precedenti paradigmi del mondo scientifico.

Un altro grande handicap che fin ora ha sempre limitato l'uomo in una migliore conoscenza dell'Universo sono i propri sensi, funzionalmente limitati a la sopravivenza nell'ambiente dal nostro minuscolo pianeta. Inoltre, anche loro si sono indeboliti nel tempo tanto che, in senso biologico, l'uomo è diventato l'essere vivente più debole sulla terra, perché non ha velocità, senso dell'olfatto, vista o forza fisica di altre specie. Tuttavia, durante questo periodo ha sviluppato la conoscenza, e con essa la tecnologia, che gli ha portato la superiorità assoluta su tutti gli altri e lo ha reso la specie dominante.

Grazie all'attuale fase di sviluppo tecnologico, quale rapresenta un aiuto molto efficace ai suoi sensi primari, l'uomo può guardare in profondità nello spazio che prima non era in grado di fare. E qui parliamo di meno di cento anni fa. In questo relativamente breve periodo lui si rese conto che ci sono miliardi di altre galassie lassù con innumerevoli stelle di tutte le dimensioni ed età. Questa conoscenza gli diede l'opportunità di osservare e stabilire con precisione la dinamica della formazione, durata e spensione di queste brillanti strutture, ma anche l'intero cosmo visibile. La comunità scientifica non aveva idea di questa conoscenza prima del questo punto perché, ovviamente, ha formulato le sue interpretazioni e conclusioni sulla base di ciò che poteva osservare e calcolare alora. E questo, poi si è mostrato, per lo più era sbagliato. Possiamo alora presumere che il grande Gelileo Galilei, se avesse posseduto la tecnologia odierna al momento della sua esistenza, piuttosto che il misero telescopio manifatturato in casa, avrebbe potuto trarre le stesse conclusioni degli astronomi di oggi? Ne sono convinto ancora meglio perché, da genio evidente, aveva una grande intuizione.

In seguito, con questo detto finora, chercherei di concludere con la mia posizione su questa eterna questione filosofica riguardante la ragione e il senso della vita. Naturalmente, non mi viene neanche in mente di dare visioni mie. Qui farò solo una ipotesi su come le cose potrebbero svilupparsi.

Vorrei iniziare con una piccola digressione, cioè, un errore storico ben noto a tutti, ed è quello della Terra come un disco piatto situato al centro dell'Universo. Questa in seguito, ovviamente, si è rivelata una visione completamente sbagliata, ma non dimentichiamoci che proveniva da un mondo erudito che si basava principalmente sui suoi sensi di percezione sopratutto biologici.

Introducendo metodi scientifici e tecnologie in costante progresso, oggi, non solo abbiamo superato tutti i pregiudizi precedenti ma siamo riusciti a determinare con precisione l'origine, l'età e la composizione chimica delle stelle. Attualmente stiamo lavorando alla scoperta di esopianeti con possibili condizioni per la vita organica, la cui esistenza, per ora, possiamo solo supporre. Ciò non significa che, data l'odierna velocità di sviluppo tecnologico, non saremo presto in grado di rilevare e osservare direttamente questi processi. (Il termine "presto" qui anche deve essere preso relativamente, prendendo in considerazione le dinamiche dell'Universo e non dell nostro essere transitorio.) Sono del parere che solo allora potreremo argomentare il senso della vita perché, in tal caso, analogamente all quello provenuto dell'osservazione delle stelle, saremo in grado di vedere il suo passato e il futuro, come anche confrontarne con la nostra posizione in tale momento. Fino a questo punto, a quando non saremo in grado di confrontare la vita sul nostro pianeta con qualcun altra, qualsiasi dibattito filosofico sulle ragioni e il senso della vita ha potenzialmente una possibilità di finire, metaforicamente detto, su un paradigma del tipo: "La Terra è piatta. "

Infine, vorrei aggiungere alla mia discussione una citazione dal libro “Origins“ di due astrofisici Neil deGrasse Tyson e Donald Goldschmith:

"Mezzo millennio fa, iniziò ad emergere una nuova comprensione della natura. Questa visione, che oggi chiamiamo scienza, è nata da una combinazione di nuove tecnologie e dalle scoperte che gli hanno reso possibili. La diffusione dei libri stampati in Europa, con contemporaneo miglioramento del trasporto terrestre e marittimo, ha consentito alle persone di comunicare in modo più rapido ed efficiente, in modo che pottevano scoprire ciò che gli altri hanno avuto da dire e reagire molto più velocemente rispetto al passato. Nel corso dei secoli XVI e XVII, ciò portò ad uno scambio di idee molto più vivace, un nuovo modo di acquisire conoscenze, basato sul principio che i modi migliori per comprendere l'Universo si basano su un'osservazione attenta e su sforzi successivi per scoprire principi più ampi e fondamentali che forniscono spiegazioni per i risultati di queste osservazioni. "

Aldo Dobrovac
Pola, Croazia

P. S.
Per favore scusatemi per qualche errore grammaticale o frase goffa perché l'italiano non è la mia lingua madre né l'ho studiato.

Lunedì 28 marzo 2022 20:30:29

Sequenza numeri primi


Buonasera Dott Odifreddi,

Dopo avere visionato un suo video sui numeri primi, mi sono interessato all'argomento e penso di avere scoperto qualcosa che potrebbe essere interessante.
Ho trovato una sequenza che genera solo numeri primi e multipli di numeri primi.
In più ho trovato che la radice quadrata applicata ai questi numeri è una parabola.
L'altra cosa scoperta è che si possono escludere i multipli perché anche loro fanno parte di una sequenza.
Scusi la semplicità del modo con il quale mi esprimo, ma primo non sono italiano e secondo sono 20 anni che non pratico più la matematica.
Se è interessato sarei lieto di condividere con lei i miei risultati.

Spero molto in un incontro magari.

Cordialmente.

Sami Farfar

Sabato 19 marzo 2022 22:59:48

Robert sapolski


Gentile dott. Odifreddi,
vorrei che aiutasse a far conoscere Robert Sapolsky in Italia, con il quale sono sicura lei condivide opinioni su ateismo, libero arbitrio, scienza. Resto disponibile per contribure e assisterla in questo.
Serena

Giovedì 10 marzo 2022 00:08:14

Brevi riflessioni sul mondo che vorrei


Quel che ho capito del mondo (leggendo Piergiorgio Odifreddi e Telmo Pievani).
Una semplice applicazione della logica ad una banale riflessione su chi siamo, chi è Dio ed altri quesiti sul mondo.

Chi è Dio?
Risposta del catechismo: Dio è l’essere perfettissimo che ha creato il mondo ecc…
Risposta logica: qualcuno l’ha scritto: “Io sono colui che sono”, cioè puro essere. E’ evidente che il concetto risponde ad un nostro bisogno di spiegazione delle cose. Le cose stanno così perché stanno così. Non esiste nessun essere separato dal mondo che ci permetta di spiegarlo.

Ma che tipo di essere è Dio?
Anche questo qualcuno l’ha scritto: “In principio era il verbo, e il verbo era presso Dio, e il verbo era Dio”. Ma tutti sanno (dopo aver letto Odifreddi) che la parola “verbo” è una cattiva traduzione di “logos”, che sta per “parola, discorso, ragionamento”. Si potrebbe quindi dire che Dio è pura ragione. Come pensava Einstein, è la razionalità del mondo. Quindi perché chiamarlo Dio, chiamiamolo Ragione o Intelletto. Questo è sempre esistito.
Ovviamente questa storia della razionalità del mondo è una pura interpretazione. Il mondo è com’è, né razionale né irrazionale. Siamo noi che abbiamo bisogno di pensarlo razionale perché è con la ragione (che ci ha permesso di sviluppare il sapere scientifico) che abbiamo capito le cose.

Ma perché le cose stanno così?
Perché le cose stanno, appunto, così.

Ma come abbiamo fatto noi uomini a capirlo?
Usando la ragione.

Quindi Dio non è l’essere perfettissimo misericordioso che ha creato il modo?
Tutti sanno ormai che l’universo si è fatto da sé (fluttuazioni quantistiche del vuoto, campi inflazionari ed altre amenità della fisica teorica), perché le cose, come hanno capito i fisici, stanno così. Quindi non esiste l’essere onnipotente che crea qualcosa, né tanto meno qualcosa che si interessa del mondo.

E chi era Gesù Cristo?
Uno dei tanti (uomini) che hanno capito come stavano le cose, cioè che l’uomo non usa la propria ragione e non riesce a vivere decentemente ed in pace (ma gli uomini si uccido l’un l’altro e fanno altre amenità). D’altro canto, che fosse un uomo c’è scritto anche noi sacri testi (il”figlio dell’uomo”). Ad esempio un’altro che ha capito l’insensatezza dell’agire irrazionale dell’uomo è Tolstoj.

Che cos’è l’uomo?
Come ci ha insegnato Darwin (e ripete spesso Telmo Pievani), è un animale, ma non come tutti gli altri, perché dotato di ragione, ed ha sviluppato un sapere scientifico razionale che ci ha permesso di capire il mondo. Nessun altro animale sulla terra è stato in grado di fare questo.

Esiste una vita dopo la morte?
Ma che domande fai? Si è mai visto un animale risorgere?

Esiste l’immortalità?
Per il momento no, ma ho letto da qualche parte che Elon Musck (o un altro di quei magnati della tecnologia) conta di raggiungerla entro non molti anni (ovviamente applicando la scienza). Purtroppo, sarà una conquista riservata a pochi ricchi.

Che cos’è l’anima?
Non bisogna essere dei neuroscienziati per capire che l’esperienza interiore (quello che può essere chiamato “anima”) è un prodotto dell’attività del cervello, quindi elettrochimica del cervello quindi, in ultima analisi, fisica quantistica (cioè quello da cui tutto ha avuto inizio). Questo lo si può affermare anche senza essere dei riduzionisti per forza. Tutto è fisica quantistica, ed anche i chimici sanno bene che la fisica quantistica è alla base della loro disciplina.

Perché siamo qui, su questa roccia chiamata terra ai confini della galassia “Via Lattea”?.
Perché è andata così che qui sulla terra è nata la vita, come prodotto spontaneo della materia inorganica, e si è andata trasformando ed evolvendo come ci ha spiegato Darwin. E’ facile capire che ciò difficilmente sarà successo solo sulla terra: da qualche altra parte, nell’universo, c’è vita, anche se, molto probabilmente, difficilmente sarà vita intelligente (troppe sono le contingenze casuali che hanno portato all’evoluzione del cervello umano (come spiega bene Telmo Pievani).

Non mi vengono in mente altre domande sui perché fondamentali della vita, dell’universo e dell’uomo. Mi sembra chiaro che, con la scienza, abbiamo capito tutto.

Che cosa dobbiamo fare, ora che sappiamo come stanno le cose?
Non essere così deficienti da farci la guerra, sfruttarci o cercare di fregarci a vicenda, o distruggere l’ambiente con le nostre mani.
Non è difficile capire che vivere in pace e prosperità per tutti è possibile, basta volerlo e ci sono i mezzi per farlo. Viva la scienza!

Alberto Crespi

Mercoledì 9 marzo 2022 11:46:26

Coincidenze?


Buon giorno Professore

] inizio 1^ Guerra mondiale 28/7/1914
28+7+19+14 =68

] inizio 2^ Guerra mondiale 1/9/1939
1+9+19+39=68

] invasione Ucraina 24/2/2022
24+2+20+22=68

... inizio 3^ Guerra mondiale?

Sabato 5 marzo 2022 20:27:40

Tralla Eulero la


2 storie per lei, premetto che sto ai calcoli come la Olivetti sta alle religioni.
1) il miglior prof. di aritmetica e fisica che conobbi era serio, severo ma giusto, composto, uno che non urla mai e parla poco e quando lo fa dice cose giuste.
Un giorno vedendo che ero indietro nell apprendimento di regole che non avevano alcun senso x me, imparare a memoria senza capire odioso.. bhe smisi di rispondere e mi chiusi in silenzio ogni volta mi interrogava.. io tacevo e fissavo il banco, lui ci rimase davvero male vidi la sua compostezza vacillare e lo tradī un tono di voce sofferto.. credevo si arrabbiasse invece con voce tremante mi disse la cosa più tenera che mai mi aspettavo - Ehi! Perché non rispondi? Ma è colpa mia ho fatto qualcosa di male? - non mi sgridó ne alzo la voce.. anzi aveva il magone, mi senti davvero in colpa, mi si strinse il cuore. Lo guardai e dissi: - no! No! Prof. Non è colpa sua davvero, lei non c'entra, il problema è mio. Smise di interrogarmi..
Lui lo definì {rifiuto psicologico della matematica} in fatti io ero perfettamente in grado di risolvere problemi o capire formule e principi imparare regole ma questo solo in fisica, perché quel calcolo aveva un riscontro logico concreto in natura e mi risultava molto semplice anche un espressione.
Fu molto orgoglioso ogni volta che mi dava un 8 o un 9 o che (addirittura cosa che mai pensavo potesse accadere) io! Passavo appunti alla classe, bhe. Il suo sguardo è ancora impresso in me, fiero quasi commosso, ma al contempo un po' deluso di se, per non essere riuscito a farmi capire e apprezzare la matematica.
Non c'è formula, voto, o titolo di studio, che valga quanto la lezione umana che ho imparato quei giorni. (Grazie ai professori ci che mettono passione serietà e dedizione)

2) al funerale di mio padre capito una cosa insolita, io mio fratello e sua moglie usciamo dalla camera mortuaria dopo un ultimo addio. E un gatto grassoccio mi si butta contro e comincia a strisciarmi le gambe mi ha proprio puntato senza che lo chiamassi anzi non mi accorsi nemmeno di lui.. poi andò da mio fratello e subito dopo dalla moglie in questo ordine.. poi torno da me, intanto nostra madre usciva e il gatto si diresse da lei, senza esitare le struscio le gambe con la testa e il corpo e miagolo poi mi passò di fianco miagolo una seconda volta io lo accarezzai, ci guardo un paio di secondi e se ne andò.

Ora sono si era freddo e sicuramente voleva scaldarsi e stava lì in zona cercando magari in cerca di cibo.. normalmente i gatti che si avvicinano all uomo anche se molto domestici... non si avvicinano praticamente mai (ne ho avuti di gatti in campagna so come si comportano, e dove abito ora ce ne sono di domestici abituati alla mia presenza e comunque sono diffidenti non si avvicinano mai per farsi accarezzare) è davvero molto insolito che un gatto che non ti ha mai visto ti avvicini e mostri affettuosità, ok penso dai sicuramente, qui qualcuno gli dà da mangiare spesso.. come fanno certe signore che lasciano ciotole d'acqua e croccantini per i randagi,.. ma non vedo ciotole ne resti di cibo. In più sono passato varie volte i giorni successivi per vedere se cmq era solito vederlo gironzolare li, magari c'era chi lasciava cibo ogni tanto oppure il padrone abita lì vicino.. insomma volevo verificare se era un caso strano quasi unico, oppure era molto probabile facile che accadesse incontrarlo in quanto abitue della zona.. ma non l' ho mai più visto li tra l'altro se ci fosse stato caldo o cibo, sicuramente avrei visto spesso altri gatti.. ma no mai più visto un gatto lì in quel posto.. Ma va bhe avrà solo freddo dai coincidenza.. però come si può negare con così certezza e e semplicità che non fosse papà che dava l ultimo saluto ai suoi cari.. (c'erano altri amici e parenti, no nell' ordine prima da me poi mi fratello poi moglie.. e come è uscita mia madre subito l ha raggiunta, ci struscia, poi ci guarda e sparisce).

Insomma quante sono le probabilità matematiche che accada che un randagio che non ti conosce dia confidenza a 4persone su dieci proprio i famigliari più stretti e proprio il giorno dell ultimo saluto.. in camera mortuaria, prima del funerale. ? Metto anche che fosse ammaestrato dai tizi delle pompe funebri nelle teorie più assurde, ma d'altronde se non viė la possibilità di un discorso ultra terreno, devo per forza puntare sul che strana coincidenza...
Lei so non crede all al dilà, e io non sono molto lontano dal suo pensiero, ma che ne pensa di questa Storia ? Assolutamente reale.

Sabato 5 marzo 2022 17:18:20

Studio dei poteri dei pranoterapeuti


Buonasera.
Cosa pensa la scienza dei pranoterapeuti? Andai da un pranoterapeuta per risolvere un problema di salute (non desidero specificare quale per privacy), risolvendolo parzialmente e non ritengo plausibile parlare solo di effetto placebo. Il pranoterapeuta disse che esistono vari tipi di energia mentale e nel mondo ci sono 10 persone che se ordinano ad un cappello vicino su un tavolo di girarsi si gira. Quali sono questi tipi di energia mentale? Come si entra in contatto mentale con altre persone a scopi benefici? Il pranoterapeuta disse che non devo pensare a persone negative per me per evitare ulteriore male.
Io ritengo che i pranoterapeuti abbiano delle doti innate che esercitano e che i loro poteri debbano essere studiati da scienziati per evitare che parlino di religione.
Distinti saluti.

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