Messaggi e commenti per Vittorio Feltri - pagina 21
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Biografieonline non ha contatti diretti con Vittorio Feltri. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Vittorio Feltri.
Lunedì 27 aprile 2020 12:21:37
Lunedì 27 aprile 2020 12:03:28
FESTA DI LIBERAZIONE DA RIFONDARE
In primis vorrei dire che disapprovo l’affermazione per cui la non condivisione della festa di liberazione equivalga necessariamente a un non rifiuto dei regimi e le loro espressioni più bieche ed abominevoli come le leggi razziali e le persecuzioni susseguenti.
Ragioni storiche, infatti, ci imporrebbero, in primis, di ridimensionare grandemente il contributo e ruolo giocato dalla resistenza nella cosidetta liberazione dell’Italia.
La liberazione si è compiuta grazie alle forze alleate ed al loro sacrificio e non già alle forze partigiane che tutt’al più possono aver in taluni casi agevolato le operazioni che sarebbero giunte comunque a compimento.
Credo che già questo sia un motivo sufficiente per ritarare i festeggiamenti del 25 aprile indirizzandoli verso quegli uomini di diversi paesi che pur provenendo, molti di loro, da oltreoceano (USA, Nuova Zelanda, Australi etc), decisero di sacrificare la propria vita per restaurare la democrazia in Italia ed in Europa ponendo fine alle odiose persecuzioni razziali.
Aggiungo che ragioni storiche ci imporrebbero, altresì, di riconoscere il valore, il coraggio anche di quanti decisero di rimanere fedeli al Re o all’Italia piuttosto che al regime non tradendo i loro ideali, per quanto sbagliati (ex post).
Non può, pertanto, essere una festa nazionale una festa che mistifica, che esclude chi è rimasto fedele alla nazione cui ha sempre cecamente obbedito a tutto vantaggio di coloro che decisero di servire la nuova causa tradendo il passato per quanto sbagliato.
Aggiungo, poi, che chi come il sottoscritto proviene da una regione come il FVG ha ben presente la deriva, direi politica, che la lotta partigiana assunse in queste terre con i suoi ammiccamenti ai titini e macchiandosi di stragi (Porzus) ed eccidi come la tragedia delle foibe e, cosa ancor più grave, sui silenzi successivi.
Credo non sia un segreto ma ormai di pubblico dominio, grazie anche ai libri di Panza, ed anche se solo una cinquantina d’anni dopo (ma per fortuna la storia si lascia ricostruire) i loro accadimenti, le persecuzioni politiche e religiose perpetuate contro uomini di chiesa o cittadini (con backgroud di fedeltà fastidiosi) a guerra finita compiute da alcuni campioni della resistenza.
Credo non sia un segreto che i libri di storia e non solo che le generazioni postbelliche hanno letto a scuola formando la loro cultura siano stati mal scritti, o non scritti (foibe) o peggio asserviti alla ideologia e retorica della liberazione con tutte le sue falsità.
Credo sia noto a tutti il tentativo, direi riuscito, grazie ai testi di scuola taroccati, di nascondere quanto di buono il ventennio ci aveva lasciato in eredità in termini di organizzazione degli apparati dello Stato, a livello di urbanistica (basti pensare alla Stazione centrale di Milano che risulta ancora funzionale alle accresciute necessità della Milano divenuta metropoli), delle bonifiche territoriali, dei buon i risultati raggiunti dal commissario speciale inviato in Sicilia per combattere la mafia, direi anche dell’arte che durante il regime ha espresso l’ultima vera avanguardia italiana famosa in tutto il mondo: il futurismo!
Come amante dell’arte a proposito del tentativo di far cadere l’oblio sulla corrente artistica del futurismo vorrei raccontare un aneddoto personale che ho vissuto direttamente ma che è paradigmatico dell’ostracismo della cultura del regime di liberazione verso tale corrente artistica.
Per ragioni familiari ho ereditato la passione della fotografia o meglio per il collezionismo fotografico ed avendo ritrovato, tra le foto antiche di familia, quella di un fotografo, poi, scoperto essere triestino, tal Ferruccio Demanins, mi sono in questi ultimi anni dedicato alla ricerca ed acquisto di foto del suo studio di cui sono un affamato collezionista.
Aggiungo che Trieste è stata una delle sedi più importanti per la fotografia futurista, essendosi tenuta nel 1932, una delle 4 mostre fotografiche futuriste, inaugurate anche a Trieste, da Filippo Tommaso Marinetti.
Ebbene scopro nel corso dei miei studi che a questa mostra fotografica futurista parteciparono tra gli altri, 3 fotografi friulani, Wanda Wulz, Sofronio Pacorini e Ferruccio Demanins esponendo proprie fotografie (Demanins con una decina di fotografie).
Scopro, poi, che la vita di Demanins si concluse tragicamente, essendo morto, durante i bombardamenti alleati a Trieste del 10 giugno del 1944, mentre il medesimo era impegnato in alcune riprese fotografiche e il suo archivio fotografico andato perduto.
Ora nel 2014 si scopre che l’archivio del fotografo Ferruccio Demanins, in realtà, non era affatto andato perduto ma, per qualche ragione ora chiara, era in possesso dell’Istituto per la Storia del movimento di liberazione di Trieste che per circa settant’anni aveva pensato di tenerlo nascosto senza promuovere alcun evento e sapete perché? Perché Ferruccio Demanins aveva avuto la sfortuna e la colpa di essere, oltre che un grande artista, il fotografo del regime!
Ora vorrei concludere questa mia disamina che ovviamente solo parziale, per dirvi che la nostra costituzione che rappresenterebbe il frutto di questa, sottocultura o mistificultura (neologismo che calza bene) esprime perfettamente con le sue contraddizioni, con i suoi inciuci, con i suoi equilibri precari, con la pessima organizzazione dei diversi poteri dello stato la sua pochezza culturale.
Non chiedetemi di festeggiare la liberazione o perlomeno questa liberazione che non mi rappresenta. Pronto, invece, a festeggiare una liberazione che venisse rifondata sulla storia, quella vera, non quella raccontata dalla mistificultura.
Domenica 26 aprile 2020 13:50:37
All'elenco di personaggi ETNICAMENTE INFERIORI ; proposto nei giorni scorsi dalla sig. ra Anna, mi permetto di aggiungere Gianlorenzo Bernini e Luigi Vanvitelli, tanto per stimolare il modesto bagaglio culturale di questo rozzo e volgare individuo a nome vittorio feltri.
Un giudizio così dissacrante ed offensivo nei confronti dei meridionali, proviene da chi ha fondato e dirige tutt'ora, una cloaca (chiamata pomposamente "libero") che raccoglie giornalismo spazzatura e scarica, nei suoi titoli di prima pagina, pesanti ed offensive allusioni, disonestà intellettuale e sottocultura ; il tutto in un contesto generalizzato di fanatismo sovversivo e propaganda squadrista.
Ricordiamo, tra le tante scempiaggini, gli indecorosi riferimenti allusivi alla "patata bollente della Raggi ", al "Renzi e la Boschi che non scopano", al "vieni avanti Gretina" per la Thunberg in visita dal Papa. ecc.. ecc..
Abbiamo letto anche i farneticanti articoli di Renato Farina, alias Betulla, sul tragico momento che stiamo vivendo.
Costui, più volte condannato per la pubblicazione di notizie false dietro pagamento, ha prima accusato il governo di aver provocato la diffusione del virus ("prove tecniche di strage") e successivamente la sinistra ("incapace di arginarlo").
Purtroppo questi scempi rimangono senza provvedimenti ed un giornalismo di così bassa lega, ormai sdoganato, viene nutrito dall'abituale presenza in TV di troppi pennivendoli prezzolati.
Egidio Bastianelli
Domenica 26 aprile 2020 11:03:16
Signor feltri, sono un meridionale di puglia, dopo la sua delirante e megalomane esternazione, nella quale ci definisce inferiori, le dimostrero' ora, che siamo piu superiori di quanto lei possa immaginare. il 9 aprile u. s. per essere vicini ai cittadini bergamaschi, a causa di questa immane tragedia che ha colpito tutto il territorio, ed ancor prima delle sue offensive dichiarazioni, ho sentito il bisogno di scrivere un pensiero per bergamo, citta' che sento anche mia. a bergamo. o bergamo, giunge a te il mio pensiero, citta' trafitta dal dolore e dalla sofferenza che piangi i tuoi figli e che nel silenzio delle tue strade, combatti il vile nemico. vorrei stringervi tutti in un grande abbraccio, e sentire sulle mie carni, il tuo grido di dolore per essere e sentirmi parte di questa immane tragedia. non perdere, tuttavia la speranza o citta' che sento anche mia, citta' orgogliosa, vivace, ricca e coraggiosa che tanti hai accolto per dare loro una dignita' e serenita' di vita. saprai rialzarti da questo flagello, ritornerai a sorridere anche se con la morte nel cuore, non perdere il grande valore che hai conquistato nel tempo. noi tutti, meridionali, ti siamo vicini ed il sacrificio di tanti verra' ricordato, e nulla, sara' dimenticato. grazie, grazie grazie. a, dimenticavo signor feltri, ho un figlio trentenne che e' professore di lettere e filosofia presso una univerita' del nord. la vedrei molto bene seduta in una aula, mentre lui fa lezione, avrebbe sicuramente molto da apprendere da un meridionale. raffaele da taranto.
Domenica 26 aprile 2020 09:51:58
Buongiorno, scusi se la disturbo, ma è un po' di giorni che mi chiedo se Le si è pentito di avere cercato di ridicolizzare dicendo che Di Maio non conosceva la lingua inglese e tantomeno latina, relativamente alla pronuncia della parola 'VIRUS' che lo stesso aveva pronunciato 'VAIRUS', In questi giorni sento Trump di più volte dire 'VAIRUS'... forse perchè neanche Trump conosce l'inglese?
Domenica 26 aprile 2020 09:30:52
PER LO SCIENZIATO ANONIMO che mi fa l’osservazione sulla « grave » omissione di Ferdinando II. Se avesse letto bene, si sarebbe accorto che non solo Ferdinando II é stato menzionato, ma ANCHE Ferdinando I che non era da meno. Quanto a Boccaccio, se ho VOLONTARIAMETE omesso i suoi natali toscani è perchè ancora oggi non si sa se sia nato a Firenze o a Certaldo. Viceversa SI SA CON CERTEZZA MATEMATICA che ha seguito il padre a NAPOLI nel 1327 A 14 ANNI, si è FORMATO ALLA CORTE DEGLI ANGIO’ ED HA LASCATO NAPOLI SOLO NEL 1340 DOPO AVR SCRITTO UNA GRAN PARTE DELLE SUE OPERE, TRANNE IL DECAMERON CHE è DEL 1348. Come vedi, a Napoli non c’è stato di passaggio. Ecco perchè lo ho annoverato tra i « meridionali ».
Quanto ai sindaci e al Presidente Musmeci, mi pare che IL MINISTRO DEGLI INTERNI abbia voce in capitolo un tantino di piu’ dei suddetti.
Se le parole di Feltri hanno provocato la reazione compatta dell’intero Sud ci sarà una ragione: o siamo una mssa di idioti e abbiamo TUTTI frainteso le sue innocenti intenzioni o l’idiota sei TU. Come non hai capito la mia mail, non hai capito Feltri. PRIMA DI CRITICARE, INFORMATI E FARAI MIGLIOR FIGURA. SEI TANTO ATTENTO QUANDO LEGGI CHE NON TI SEI NEANCHE ACCORTO CHE CHI SCRIVEVA ERA UNA DONNA E NON « UN TIZIO » ANONIMO COME TE. Mi pare proprio che il « TIZIO » sia tu, non io. Sei VERAMENTE UN TIZIO, NULLA DI PIU'.
Domenica 26 aprile 2020 09:25:24
Mai come ora siamo veramente sull'orlo del baratro finanziario perché nessuno ci fa più credito in Europa e le casse sono più che vuote con buona parte del sistema produttivo fermo, senza ordini e con debiti sia con il fisco che con i fornitori che a loro volta devono pagare le tasse e i dipendenti che a loro volta sono in cassa integrazione (i più fortunati) senza parlare di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori che non sanno più a che santo votarsi. Accedere al famigerato MES europeo costerebbe di più come interessi da pagare e darebbe un'immagine disastrosa dell'Italia sui mercati oltre che portarci in casa un'altro Monti straniero è più feroce. Come uscirne? L'unica strada è ancora rivolgersi agli Italiani con modestia è buonsenso politico per chiedere a quelli che ancora dispongono di risparmi di acquistare titoli di stato per finanziare l'aiuto a famiglie, imprese e bisognosi senza indebitarci ancora di più con l'estero arrogante e insensibile. L'ostacolo a tutto questo è uno solo: la tracotanza dei 5stelle nel perseguire il loro programma utopistico e fallimentare concepito da chi non ha mai amministrato nulla (nemmeno un condominio figuriamoci una nazione) ma aiutato in modo sconsiderato in questo da un PD condotto da un'altro dilettante che non capisce di mollare questi visionari e unire le forze con quelli che veramente vogliono uscire da questo grave pasticcio.
Un governo di Unità nazionale per superare assieme come 75 anni fa le difficoltà che sono enormi ma gli Italiani risponderanno alla chiamata con entusiasmo.
Sveglia Zingaretti ! Tutto dipende da voi !
AD MAIORA,
Pietro Pagani
Sabato 25 aprile 2020 22:50:13
Egregio direttore Feltri,
Le scrivo in risposta alle sue ultime esternazioni in merito ai napoletani e le dico subito che non intendo unirmi allo stupido coro di coloro che chiedono la sua radiazione dall’albo dei giornalisti, ci mancherebbe altro! La libertà di opinione è uno dei capisaldi di qualunque democrazia che si rispetti, tra l’altro credo che lei adesso si diverta anche ad interpretare questo personaggio che, in un momento di non alta tiratura della sua testata, le offre perlomeno un po’ di notorietà televisiva; ma venendo ai contenuti dell’intervista penso che ci sia un errore di base allorquando lei e il suo occasionale “compare di zizzania” Giordano dicono che da parte dei “napoletani” c’è stato un sottile, subdolo compiacimento nel costatare il disastroso dato dei contagi in Lombardia, nulla di più falso! Non una voce si è levata in tal senso da nessun autorevole esponente del mondo politico, scientifico o giornalistico e, se polemica si è innescata, ciò è stato un riflesso condizionato di una parte, quella più stupida, dell’opinione pubblica lombarda che in ogni ambito della questione (provvedimenti dei governanti, comportamenti dei cittadini, gestione strettamente sanitaria) non ha resistito alla tentazione di fare confronti anche quando questi ultimi deponevano nettamente a loro svantaggio. Chiarito quindi che il confronto e la susseguente polemica non siano partiti da Napoli, vengo al motivo per il quale ho deciso di scriverle: lei parla di “invidia” da parte dei napoletani per una Lombardia ricca ed opulenta che “produce il 25% del PIL italiano”, ma pensa che si possa invidiare una regione o uno Stato per la ricchezza che produce? Lei, come lombardo, invidia forse la Germania o la Finlandia o l’America o la Cina perché producono un PIL più alto di quello lombardo? Io penso che il continuo sottolineare da parte di molti lombardi la maggiore efficienza, ricchezza della Lombardia etc. etc. rispetto ai napoletani sia il riflesso, questo sì, dell’invidia verso un popolo ed una regione che hanno quello che i lombardi non potranno mai avere: un’identità che li rende unici al mondo! Vede, egregio direttore, l’unità d’Italia ha reso nazione e ha dato un’identità statale ad una miriade di staterelli, città, repubblichette che mai ne avrebbero avuta una, ma non ai napoletani, che ben prima del 1860 avevano, e continuano ad avere, una loro identità, ad essere un popolo, con la loro lingua, le loro tradizioni, i cibi, la musica, il temperamento, che li rende famosi nel mondo intero, e quando vicende come questa del coronavirus evidenziano che quello napoletano è un popolo che oltre ad essere allegro, creativo, esuberante, sa essere anche disciplinato, questo evidentemente non va giù a tanti come lei che amano dipingere i napoletani come una tribù rumorosa di “parcheggiatori abusivi”. Non pensi più a noi, direttore, sappia che ogniqualvolta si scaglierà contro i napoletani, sapremo che è l’ennesimo rigurgito di invidia a motivarla. Mi creda, direttore, se per curarci o per lavoro, noi meridionali verremo lì in Lombardia, ma se è per godersi la vita, ebbene sappia che sempre più lombardi sanno che bisogna venire a Napoli. Ossequi.
Raffaele Battinelli
Sabato 25 aprile 2020 21:28:21
Buonasera Signor Feltri, la sua esternazione sui meridionali inferiori, come lei asserisce, mi ha proprio deluso. Noi non siamo un popolo attaccato al soldo, avidi di quattrini, ci accontentiamo e siamo felici di quel poco che abbiamo. Penso invece che alla mancanza del portafoglio ci sopperisce la ricchezza di cervello e di animo. Buonasera
Sabato 25 aprile 2020 20:23:38
Caro, si fa per dire, direttore (con quale coraggio.)
In altri tempi non avrei perso 5 minuti del mio tempo per commentare le parole che lei ha proferito riguardo al sud, ma avendone in questo periodo in abbondanza mi limiterò a dirle una sola cosa: lei non ha offeso nessuno, perché davanti a tanta inutilità e follia nessuno potrebbe ritenersi offeso. Ci si offende al massimo per il giudizio di qualcuno che conti o che ragioni. Ritengo che lei vada aiutato perché è evidente che ne abbia un gran bisogno. Cordiali saluti.