Messaggi e commenti per Vittorio Feltri - pagina 33

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Frasi di Vittorio Feltri

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Biografieonline non ha contatti diretti con Vittorio Feltri. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Vittorio Feltri.

Sabato 4 aprile 2020 15:02:42

Caro MAESTRO Direttore
Lei non infastidisce con le sue sagge riflessioni mai nessuno. Questa BESTIA improvvisamente mi ha fatto diventare vecchio appartenendo alla categoria degli over-over 65. Mi sentivo, anche con i miei acciacchi, giovane fino all'inizio di Marzo. In seguito alle restrizioni mi trovo debole e impietrito. Giocavo con i miei nipoti coccolandoli ed ero contento anch' io per le loro manifestazioni d'affetto; ; mi rendevo utile aiutando i miei figli a tirare la baracca.
Ora mi cominciano a mancare compresi i pranzi domenicali quando felici tutti ci ritrovavano a tavola a gustare cio' che era preparato con cura ed amore.
Grazie VITTORIO

Venerdì 3 aprile 2020 14:57:03

Egregio Direttore,
Le scrivo in merito a quelle che sono, o dovrebbero essere, le competenze specifiche in caso di epidemia, come il covid 19. In particolare vorrei sapere se spetta al governo o alla regione decidere l'istituzione di zone rosse, gialle o multicolor che sia, Se spettano al governo o alla regione l'approvvigionamento e la distribuzione dei presidi sanitari, la decisione in merito a tamponi etc. Vista la confusione esistente (in parte creata ad arte) un punto fermo andrebbe pur messo. Grazie per la gentilezza.

Venerdì 3 aprile 2020 08:43:48

Caro Dott. Feltri, vorrei chiedere secondo la sua opinione come possiamo far cambiare idee e ragionamenti a tutti gli Italiani che pensano solo al divertimento e belle donne, al posto sicuro, a scioperare per un non nulla, a combattere le imprese padronali che a loro dire sfruttano i collaboratori (non dico dipendenti in quanto le vere imprese sono considerate squadre vincenti) non pensando che il benessere di una nazione è legato alla crescita industriale e lavorativa del paese e non legato ai sussidi gratuiti e deleteri per lo stesso. Non so se dobbiamo iniziare a parlare di rivoluzione culturale oppure "lasciate ogni speranza o voi che entrate". Approfitto per farle un caro e sincero saluto
Enrico Maggioni

Giovedì 2 aprile 2020 13:41:56

Gentile dott Feltri, da elettore pentito del PD; le invio la lettera che alcuni giorni or sono ho mandato a Massimo Giletti di non è l'arena senza pero' ricevere risposta. Se la ritenesse interessante e volesse commentarla le sarei molto grato. In caso di chiarimenti puo' contattarmi anche telefonicamente. Grazie

Giovanni PASCUCCI <------->
dom 29 mar, 22:00 (4 giorni fa)
a nonelarena

Gentile Massimo Giletti, sono ormai piu' di 10 giorni che vado scrivendo e mail a vari giornali, alla Regione Marche, a qualche esponente politico (Zingaretti) senza ricevere ascolto. le uniche risposte le ho avute dallo staff di Zingaretti e dalla direzione sanitaria della mia regione. Le allego il mio numero di telefono (333 -------) se eventualmente volesse contattarmi per sapere quello che mi e' stato risposto e altro se lo riterrà opportuno una volta letta questa mia lettera.
L'emergenza COVID è una lotta che dovrebbe essere affrontata con ogni arma a nostra disposizione, convenzionale o no poco importa, dobbiamo mettere in campo tutto il possibile. I dati purtroppo sono pessimi, nonostante si propagandi il metodo italiano come uno dei migliori. La percentuale dei morti è superiore al 10%, ben piu' alta di ogni altro paese e le Istituzioni che presiedono alla tutela della salute nazionale vanno barcamenandosi ogni giorno trovando ora un pretesto ora un altro per dirci che comunque si fa il massimo (è colpa dell'età della popolazione, delle patologie connesse come sic l'ipertensione o il diabete ecc.. come se fossimo degli idioti. Un iperteso o un diabetico camperebbero benissimo se non contraessero il virus.). Ci sarà qualcosa di sbagliato nella strategia fin qui attuata? Ma quando mai rispondono. E invece si che c'è!
Fino ad ora si è agito soprattutto a livello ospedaliero. Certo, l'ospedale è un caposaldo insostituibile e essenziale come lo sono tutti quelli che eroicamente ci lavorano in questo momento buio. Non sarebbe pero' opportuno spostare di piu' l'attenzione sul territorio cercando di fare una diagnosi precoce ai soggetti con infezione e trattarli con le stesse molecole usate in ospedale per i ricoverati? Molto meglio dare quei farmaci all'inizio dei sintomi piuttosto che dopo il ricovero ospedaliero quando la malattia è già progredita forse in maniera troppo avanzata. Ottima secondo me la scelta della Regione Veneto che inizierà il trattamento domiciliare con i farmaci ora usati solo in ospedale, purché il tampone venga effettuato nelle 24 ore dalla segnalazione e proporrei addirittura di iniziare la terapia immediatamente salvo sospensione dopo la risposta del tampone se negativo. Un po' di clorochina o qualche pasticca di antivirale non ammazzano nessuno. Ci sono persone che assumono per anni tali farmaci (HIV positivi e soggetti con patologie autoimmuni). Non ci sono ancora le EVIDENZE ci dicono, ma chi se ne frega, se le aspettiamo rischiamo l'ecatombe. Se si possono usare per i ricoverati non vedo perché non si possano usare a casa. Zingaretti ha detto che a casa prendeva gli antivirali video di almeno 15 gg or sono). In quel caso le EVIDENZE si erano palesate? chi lo ha consigliato e rifornito di suddetti farmaci ne ha messo repentaglio la vita? Se glielo hanno consigliato sarà meglio che niente. Che ne pensa?
La saluto cordialmente Giovanni Pascucci medico internista ospedaliero in pensione

Giovedì 2 aprile 2020 11:02:17

Qui nella val Seriana non suonano nemmeno più le campane a morto sono scomparsi i noster vecchi e la gente se la balla e se la suona direttore fai da NS portavoce un abbraccio da Clusone

Giovedì 2 aprile 2020 10:15:22

Oms.

Mi presento, sono un Pensionato mi chiamo Luciano Gargiulo di Lecce anni 68 esperto, in passato, di marketing e strategie aziendali e promozionali, nonchè fantasista e inventore a tempo perso. Rubo un minuto al Suo prezioso tempo e al Suo encomiabile lavoro per suggerire e discutere eventualmente con Lei, se riterrà interessante questa strategia, o anche per ulteriori e incisivi dettagli. Questa è una strategia mondiale da adottare nel mondo per riaprire il mondo. E tale strategia la chiamerei "Decreto Riapri Mondo"

Una volta speriamo superata l'emergenza, bisognerà pensare poi alla ripartenza.
Sarà impossibile per qualsiasi attività o servizio un ritorno al "prima" ormai tutto è cambiato e i danni sono solo all'inizio tutti hanno paura e la gente si evita per strada, è difficile che l'economia riparta se la gente avrà sempre piu' paura di chi potrà incontrare causalmente nella giornata.
Se non si trova un vaccino efficace al Covid19 o una cura efficace su scala mondiale tutto dovrà essere rivisto e protetto.

Premesso che secondo miei calcoli approsimativi il 95 % della popolazione mondiale o è normale o è asintomatica e questo significa che il 95% della popolazione mondiale potrebbe riprendere a fare quello che finora faceva ma con limiti e sicurezza per il momento. Se il 95 % potenzialmente è asintomatico il restante 5 % è contagiato questi bisogna riconoscerli stabilendo le varie gravità di malattia personali e metterci al sicuro dal contatto finchè non avremo certezza della loro guarigione.

Propongo una strategia di marketing, non medica, da adottare su scala mondiale coinvolgendo e obbligando come in stato di guerra tutte le aziend e a produrre esclusivamente questi materiali dispositivi etc che prevengono ed evitano il contagio. Costa molto meno produrre questo materiale da consegnare gratuitamente a tutti tramite i sindaci o le istituzioni per una distribuzione capillare invece dei miliardi stanziati per fare stare a casa le persone.

Descrivo la mia strategia :

1)
Indossare tutti in scala mondiale, senza chiudere le frontiere, affinchè, si possa circolare lavorare e viaggiare tutti liberamente, una divisa tuta o altro da realizzare in materiale plastico lavabile, con cerniere per i bisogni fisiologici e facilmente disinfettabile con dotazione di mascherine ffp2 a norma con inoltre un cappellinio con visiera telescopica in plexigass e scarpe con protezione amovibile per calpestio e guanti lavabili, tutto rigorosamente bianco. Tutto questo deve essere obbligato al 95 % della popolazione mondiale se vuole tornare alla vita normale. Tale divisa tuta o abbigliamento che sia deve inoltre avere un distintivo applicabile a vista a parte che indichi esternamente nazione e nome professione indirizzo etc etc in modo che si possa essere facilmente identificare la persona anche per la sicurezza civile, magari anche una foto da applicare sul distintivo, o basterebbe la copia della carta d'idendità o una targhetta.
2)
Invece per i contagiati conclamati da tampone adottare una divisa delle stesse caratteristiche precedenti, possibilmente ancora piu' severe, di colore rosso che non potranno togliere fino alla loro guarigione Divisa da indossare sempre anche in casa se in presenza di familiari che dovranno attenersi a severe regole di convivenza per evitare il contaggio ulteriore dell'ambiente e della casa. Sofferenza necessaria se vogliono continuare ad uscire almeno fino alla guarigione dichiarata dai Sanitari.
3)
Per i ricoverati in ospedali, centri per anziani, la divisa dovrà essere ancora piu' rigorosa da studiare con i medici per le loro necessità corporali e di cura al paziente di colore viola.
4)
I medici e tutti gli operatori sanitari dovranno indossare una divisa azzurra con tutte le protezioni possibili e immaginabili in piu'da trovare per tutelarli maggiormente dal rischio professionale che incontrano.
5)
Protezione Civile e altri operatori dei servizi divisa verde fluorescente.
6)
Forze di Polizia il colore della loro divisa ma plastificata e repellente e disinfettabile, i politici etc la stessa divisa della protezione civile repellente e l'unico in abito civile il Presidente del Governo, Il Capo dello Stato, e il Papa.

Io penso che questo piano strategico sia facilmente realizzabile, sono pronto a rispondere e discutere qualsiasi obiezione o consiglio o problema che possa essere sollevato da chiunque. Sono pronto anche a collaborare con la Protezione Civile in maniera gratuita, pur di far ripartire il Mondo e tornare alla vita di prima ed evitare anche le ricadute da malattia.

Cordiali Saluti

Luciano Gargiulo
Via -------, 10
73100 Lecce
cell 0039328 -------

Martedì 31 marzo 2020 12:46:06

Egregio Direttore,
vorrei porre alla sua attenzione quello che sta succedendo nella nostra città anche se forse lei ne è già a conoscenza. Tra non molto (si spera) ci sarà un tentativo di ritornare alla normalità con la ripresa delle attività produttive e commerciali anche se graduale. Dall'otto marzo sono già passati più di venti giorni e forse ne passeranno altrettanti per iniziare questa nuova fase. I tanti documenti e filmati che girano su internet e sui canali televisivi mostrano quanto è stata fatto nei paesi più colpiti per preparare il ritorno alla normalità.
Questo virus che, come ci dicono gli esperti, si poggia sulle superfici, è stato combattuto impiegando ingenti forze per un opera capillare di sanificazione delle città.
Ma a Roma lei ha visto qualcosa di simile??? Io abito a piazza Vittorio e le garantisco che lo stato di sporcizia e di degrado esistente sotto i portici ha raggiunto livelli inauditi. Non solo non c'è stata alcuna iniziativa di sanificazione delle superfici, ma ora sotto i portici, approfittando della diminuzione dei passanti, si sono accampati parecchie persone senza fissa dimora che ci vivono.
La nostra sindaca, che è riuscita a chiudere addirittura le spiagge del litorale Romano (noto focolaio di virus), che cosa sta facendo? ? Ma lei è a conoscenza di interventi di sanificazione effettuati nelle stazioni, nelle metropolitane, nelle strade ecc? ?
Di fronte a questa emergenza questa signora continua nel suo sciagurato letargo e Roma, quando si inizierà a tornare a vivere, sarà più sporca e più a rischio di prima.
Se lei condivide quanto le scrivo la invito a farsi portavoce di questa realtà ed a denunciare con ogni mezzo questo stato di cose che è a mio avviso gravemente lesivo della salute dei cittadini.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
Angelo Preziosi

Lunedì 30 marzo 2020 17:39:02

Grande direttore, condivido il 90% dei suoi commenti ma vedere oggi nel suo giornale la foto del virus corona che festeggia il compleanno in famiglia mi ha fatto inkazzare. Non si può dare spazio a un pirla come quello che invece dovrebbe stare al GABBIO e non ai domiciliari.
Si ravveda un pò anche lei.
Cordialmente

Lunedì 30 marzo 2020 15:18:36

Egregio Direttore,
ho appena letto luna notizia secondo cui <<La Federazione mondiale delle borse (World Federation of Exchanges - WFE) ha rilasciato una dichiarazione in cui critica i recenti divieti di vendite allo scoperto, affermando che sono dannosi per i mercati e non hanno l'effetto desiderato >>.
Che dire? Non c'è proprio limite all'indecenza di chi pretende di dettare regole di comportamento al mercato per soddisfare una smodata ingordigia: regole, invece, che in tema di formazione dei prezzi degli strumenti finanziari sono state dettate, almeno da noi,  in modo assai chiaro dal legislatore comunitario e nazionale. E nessuno che muova un dito o dica qualcosa su tali fuorvianti affermazioni.
La legge 62/2005, in attuazione del diritto comunitario è infatti intervenuta nel corpo del Testo Unico della Finanza riformulandone più di una disposizione. In particolare, l'art. 9, comma 1, lett. e), della legge 62/2005 ha riscritto la disposizione di cui all'art. 114 TUF in tema di obblighi di comunicazione al pubblico cui sono tenuti gli emittenti quotati ed i soggetti che li controllano, al fine di disciplinare la diffusione al pubblico di informazioni relative agli emittenti strumenti finanziari quotati che siano suscettibili di incidere sulla formazione dei loro prezzi, che non ha nulla, ma proprio nulla a che vedere con lo short selling.
La previgente formulazione dell'art. 114 TUF prevedeva un generico obbligo di informazione in ordine ai "fatti che accadono nella loro sfera di attività e in quella delle società controllate, non di pubblico dominio ed idonei, se resi pubblici, ad influenzare sensibilmente il prezzo degli strumenti finanziari" (c. d. notizie price-sensitive).
Siffatta norma, incentrata sulla generica definizione di notizia price sensitive, è stata dunque sostituita da una nuova e più ampia formulazione che impone agli emittenti quotati uno specifico obbligo di comunicazione delle informazioni privilegiate, così come oggi definite dall'art. 181 TUF: disposizione pure novellata per effetto della legge n. 62/2005.
Ed invero, la disposizione di cui all'art. 114, comma 1, TUF, prevede oggi che "fermi gli obblighi di pubblicità previsti da specifiche disposizioni di legge, gli emittenti quotati e i soggetti che li controllano comunicano al pubblico, senza indugio, le informazioni privilegiate di cui all'art. 181 che riguardano direttamente detti emittenti e le società controllate". La medesima disposizione rimette poi al potere regolamentare della Consob di stabilire le modalità ed i termini di comunicazione delle informazioni.
Il legislatore italiano, dunque, in conformità delle indicazioni di Bruxelles (formulate già con la c. d. "direttiva base" 2003/6/CE), ha inteso creare i "giusti" incentivi per l'esternalizzazione di informazioni privilegiate, in conformità della c. d. "efficient capital market hypothesis", ossia della teoria economica secondo cui i prodotti negoziati nei mercati finanziari devono esprimere prezzi che riflettano completamente tutte le informazioni disponibili. In questa prospettiva l'ordinamento giuridico mira ad assicurare a ciascun investitore l'informazione necessaria per effettuare un investimento consapevole ed inoltre tende ad individuare i canali che agevolino l'esternazione di siffatte informazioni proprio da parte di quei soggetti (per lo più istituzionali) in grado di sostenere i costi necessari per raccogliere ed elaborare i dati disponibili, assicurando così una corretta formazione dei prezzi.
Del resto, la norma incriminatrice del delitto di aggiotaggio su strumenti finanziari [punito, oltre che dall'art. 501 c. p., anche dall'art. 185 d. lgs. n. 58/1998 e successivamente dall'art. 2637 c. c., come riformato dal d. lgs. n. 61/2002 e, quindi, dalla l. n. 62/2005 (c. d. legge comunitaria 2004), che ha modificato ulteriormente l'art. 2637 c. c., riservando la fattispecie agli strumenti non quotati ed introducendo nel contempo una fattispecie analoga per gli strumenti finanziari quotati] è sempre stata costruita come norma a più fattispecie (e non a fattispecie alternative), rappresentate dall'avere diffuso notizie false (od anche “esagerate o tendenziose”, nel testo originario dell'art. 181 TUF) ovvero dall'avere posto in essere operazioni simulate o altri artifici idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari, intendendosi il concetto di “artificiosità” non solo come illiceità intrinseca dei mezzi utilizzati, ma anche come condotte di per sé lecite ma che, combinate tra loro ovvero realizzate in determinate circostanze di tempo e di luogo, intenzionalmente realizzino una distorsione del gioco della domanda e dell'offerta, in modo tale che il pubblico degli investitori sia indotto in errore circa lo spontaneo e corretto processo di formazione dei prezzi (Trib. Milano, 23 novembre 2006;   Trib. Milano, 7 gennaio 2008).
In questo senso, l'immissione di uno o più ordini di compravendita all'unico fine di influenzare il   prezzo di uno strumento finanziario costituisce un artificio, sanzionato come aggiotaggio già dall'art. 181, comma 1, TUF, con una norma confluita prima nell'art. 2637 c. c. e ora nell'art. 185 TUF (Trib. Milano, 24 giugno 2006).
E la Borsa sembra a volte offrire un'ottima occasione per implementare tali devastanti distorsioni, come quando si fanno confluire violentemente ingenti capitali nelle transazioni al solo scopo di determinare, in netto contrasto con l'informazione che l'ordinamento pone a garanzia di investimenti consapevoli, una inammissibile forzatura nella formazione dei prezzi, creando così le condizioni per poter poi agire a piacimento sui valori formatisi che, essendo ormai assai diversi da quelli negoziati dai piccoli investitori, ne condizionano irrimediabilmente le scelte operative con il ricatto di pesanti perdite. Come, appunto, nello short selling.
E dovremmo pure abbozzare?
Io, la mia parte l'ho fatta, denunciando il tutto alla competente Procura della Repubblica.
Mi consenta, infine di osservare, con riguardo alla richiesta rivolta alle banche dalla BCE di sospendere la distribuzione dei dividendi, che io, in qualità di azionista, in virtù dell'affidamento generato dalla estrema cura che ha sempre caratterizzato l'azione di Intesa Sanpaolo verso i propri azionisti, ivi compresa l'annunciata capacità di poter resistere ad eventuali shock sistemici - che ha fatto dire al dott. Messina “Siamo particolarmente soddisfatti del primo trimestre dell’’anno: in un contesto più complesso del previsto, Intesa Sanpaolo conferma la capacità di raggiungere risultati importanti” - mi auguro che l'imminente cda possa considerare, dopo attento e prudente scrutinio, la possibilità di non aderire alle sollecitazioni provenienti dalla BCE e, di conserva, dalla Banca d'Italia, circa l'opportunità di non procedere alla distribuzione del previsto dividendo.
Invero, l'eventuale rinuncia ad un più che legittimo profitto, attesa l'irragionevole sottrazione del rendimento atteso, a tutto discapito di una liquidità quanto mai necessaria in questo stato di crisi e quindi immediatamente profittevole sia per il mercato che per l'auspicata circolazione monetaria, si presenta, per contro, come intrinsecamente contraddittoria rispetto alle sue stesse premesse, che vorrebbero preservare quella liquidità e la conseguente circolazione monetaria attraverso il meccanismo posticipato di un eventuale finanziamento a famiglie e imprese, le quali magari sono anch'esse interessate proprio alla regolare distribuzione del dividendo quale forma di programmato finanziamento, a vantaggio dell'intero sistema economico-produttivo.
Ciò, senza considerare il beneficio che ne deriverebbe per le casse dello Stato, considerato il non indifferente prelievo ai fini fiscali sui dividendi.
Insomma, l'invito della BCE appare non solo contraddittorio, ma addirittura dannoso e per ciò stesso incomprensibile in una sana economia di libero mercato, che proprio nel profitto lecito individua la precondizione per la profittabilità di un sistema che non si voglia predestinare o condannare ad essere improduttivamente assistenziale.
Del resto, i provvedimenti che si stanno predisponendo vanno tutti nella direzione di assicurare adeguati margini di intervento sull'erogazione del credito da parte delle banche, perché, dunque, dare con una mano e togliere con l'altra?
Distinti saluti.
Vincenzo Varriale

Lunedì 30 marzo 2020 12:12:26

Ho 70 anni.. Le scrivo per simpatia. Virologa Gismondo in TV: virus non può essere fotografato perché si muove a sciami: ERRATO. Criofotografia con microscopio elettronico. In Italia esiste solo al Politecnico di Milano, Costa 3 milioni di euro. Comprato solo 2 anni fa dopo il Nobel con questo metodo. Ogni ricercatore chimico di questo mondo lo sa. Prego non nominarmi: soffro di depressione e non voglio essere nominato. Faccia però le dovute ricerche. In questo circo posso anch'io dare numeri. Le rinnovo la mia gratitudine per il suo lavoro. Paolo Barbieri, via ------- 20, 54036 marina di carrara MS

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