Caligola
Biografia • Percorsi di follia
La morte di Tiberio il 13 marzo del 37 d.C. fu occasione di sollievo per il popolo romano. Morto alla età di sessantotto anni, Tiberio aveva regnato per gli ultimi ventitre della sua vita, e venne ai suoi tempi considerato un tiranno, per via dei cattivi rapporti instaurati con il popolo, il senato e i militari. Pare infatti che la sua morte non fu accidentale.
Quando gli succedette il pronipote Caligola il mondo apparve più roseo. Nato ad Anzio il 31 agosto dell'anno 12, Gaio Giulio Cesare Germanico - meglio conosciuto come Gaio Cesare o Caligola - allora venticinquenne, protendeva infatti verso la repubblica, e iniziò ben presto una efficace collaborazione con i Pater Conscriptis della città.
Tutti lo giudicavano con favore. Caligola promosse amnistie, diminuì le tasse, organizzò giochi e feste, rese di nuovo legali i comizi. Questo periodo felice non durò in eterno. Dopo soli sette mesi da Imperatore Caligola venne colto da una improvvisa e strana malattia. Ne uscì sconvolto nel fisico ma soprattutto nella mente.
Divenne rapidamente cinico, megalomane, sanguinario e assolutamente folle. Condannava a morte per i motivi più futili, e spesso condannava due volte la stessa persona, non ricordando di averla già fatta uccidere.
I senatori, visto il pericolo che era diventato, tentarono di farlo assassinare, ma inutilmente. Quando poi morì la sorella di Caligola, Drusilla, con la quale pare avesse avuto rapporti incestuosi, la salute mentale dell'imperatore ne risentì ancora di più. Divenne rapidamente un autentico despota, facendosi chiamare Imperatore, oltre che padre della patria.
Davanti a lui tutti dovevano genuflettersi, e aveva stabilito che il 18 marzo di ogni anno doveva diventare festa in suo onore. Si faceva chiamare come gli dei: Giove, Nettuno, Mercurio, e Venere. Spesso infatti si vestiva con abiti femminili, e portava braccialetti e gioielli vistosi.
Il suo regno durò solo quattro anni (dal 37 al 41). Fu infatti ucciso il 24 gennaio del 41, quando stava lasciando un'arena durante i Ludi Palatini. Lo pugnalarono trenta volte. Assieme a lui vennero giustiziati tutti i parenti prossimi. Neppure la sua giovane bambina Giulia Drusilla venne risparmiata: fu scaraventata contro un muro.
Come il padre, anche Caligola verrà ricordato come un tiranno. Il regno passerà in mano allo zio Claudio Germanico, cinquantenne, e unico parente superstite.
Aforismi di Caligola
Foto e immagini di Caligola
Commenti
incredibile e sconvolgente è come 2000 anni di storia, di ritrovamenti, di scoperte, di studi non siano riuscite a scalfire la sconcia storia scritta dall'allora giornalismo al servizio del potere.
quando il potere incontra l'intelligenza e la purezza o le contamina o le distrugge con l'infamia e la menzogna.
è triste ma dopo 2000 anni, Caligola paga ancora le conseguenze di non essersi piegato alla corruzione e di essere rimasto (cito) "una colomba in un nido di velenosi crotali"
desidero rendere omaggio ad un grande Imperatore... ad un nobile e sfortunato ragazzo.
Leggendo la biografia di Caligola rimango sconcertato pensando all'evoluzione negativa del suo governo.purtroppo uomini simili sono la rovina dell'umanità perché i malcapitati sudditi sono vittime della sua schizofrenica mania di grandezza.il cavallo "incitato"viene nominato senatore. e' il limite di un pazzo che deve essere buttato, urgentemente, alle ortiche salvaguardando le virtù terapeutiche di queste erbe infestanti ma infinitamente utili rispetto agli squilibri mentali ed etici di chi governava con terrore il popolo romano.
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