Sully Prudhomme
Biografia
René Francois Armand Prudhomme nasce il 16 marzo 1839 a Parigi, da Sully, piccolo commerciante che solo due anni dopo lo lascerà orfano di padre, e Clotilde Caillat. Compie i primi studi fino al baccellierato (una sorta di diploma) in Scienze al quale aggiunge, nel 1858, quello in Lettere: i suoi molteplici interessi, infatti, spaziano dalle scienze al diritto fino alla filosofia ed alla letteratura, ma sarà quest'ultima a tracciare la sua via maestra. Nel 1859 trova lavoro presso le officine metallurgiche di Le Creusot, nel cantone di Montcenis. L'anno seguente torna a Parigi per iscriversi all'Ecole de Droit per poi ripartire, con alcuni amici, alla volta di Bruxelles e Anversa, viaggiando lungo le sponde del fiume Reno.
Nel 1861 aderisce al gruppo artistico-letterario "Conférence La Bruyère", una società di studenti che ha molto apprezzato le sue poesie e che rappresenta il trampolino di lancio per la sua carriera artistica. Ancora ventiquattrenne, Sully Prudhomme (come ha deciso di chiamarsi) ha già le idee chiare sul ruolo della poesia e dei poeti: contrario alle esasperazioni del romanticismo, egli intende l'arte come pura espressione di bellezza, scevra da ogni influenza esterna, quindi impersonale e non contaminata da impegno sociale o politico. Questa sua visione di "perfection formelle" lo porta inevitabilmente ad aderire al movimento parnassiano, anche se il suo stile - con la propensione verso i temi filosofici e scientifici - rimane fortemente personale.
Dopo la pubblicazione del suo primo libro "Stanze e poemi" (1865), che nel 1879 gli varrà il premio Pulitzer e grazie al quale raggiunge la notorietà, parte alla volta dell'Italia con il suo amico poeta e critico d'arte Georges Lafenestre.
La guerra franco-prussiana, che vede Parigi assediata dai tedeschi nel 1870, lo induce ad arruolarsi nell'8^ compagnia del 13° battaglione della Guardia Mobile e gli costerà gravi pregiudizi alla salute. L'evento bellico viene trattato da Sully Prudhomme in "Impressions de la guerre", nel 1872, e "La France", nel 1874. Nel 1875 pubblica "Le vane tenerezze", opera che, insieme a "Le solitudini" di qualche anno prima (1869), sono le più rappresentative dello stile parnassiano. Nel 1876 viaggia per Olanda e Belgio. Nel 1877 l'Académie Francaise gli assegna il premio "Vitet" per la sua attività letteraria; qualche anno più tardi, nel 1881, entra a far parte a pieno titolo dell'Istituzione, come Accademico di Francia.
Con "La giustizia" (1878), poema filosofico, sposa le idee positiviste; seguono "Il prisma" (1884), "La felicità" (1888), altro poema filosofico, "La vera religione secondo Pascal" (1905). In quest'ultimo filone, tuttavia, non riesce ad esprimere la stessa intensità poetica della fase precedente. All'atto dell'individuazione del primo destinatario del premio Nobel per la Letteratura, nel 1901, l'Accademia di Svezia individua in Sully Prudhomme il vincitore "in riconoscimento della sua composizione poetica, che dà prova di un alto idealismo, perfezione artistica ed una rara combinazione di qualità tra cuore ed intelletto".
Con il denaro ricevuto istituisce un premio di poesia in seno alla "Società degli uomini di lettere" e, l'anno successivo, insieme a José-Maria de Heredia e Leon Dierx dà vita alla "Società dei poeti francesi".
Le precarie condizioni di salute lo costringono sempre più all'isolamento fino alla morte, giunta improvvisa, Châtenay-Malabry, il 6 settembre 1907, all'età di 68 anni. Suo unico erede è il nipote Henry Gerbault. Fra il 1883 ed il 1908 escono gli otto volumi delle sue opere, dal titolo "Oeuvres".
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