Messaggi e commenti per Corrado Augias - pagina 41

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Biografieonline non ha contatti diretti con Corrado Augias. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Corrado Augias.

Mercoledì 2 dicembre 2020 00:06:13

Egregio professore
ho appena seguito il breve dibattito televisivo nel corso della trasmissione televisiva " Cartabianca" che La contrapponeva, aimé, a Matteo Salvini. Nei pochi minuti che Le é stato consentito di parlare, mi ha fatto enormemente godere nel primo intervento quando, contestandolo su tutte le affermazioni che aveva fatto, lo ha spiazzato e destabilizzato con eleganza, maestria e cognizione di causa. È stato bello vedere il volto del leghista diventare prima rosso, poi paonazzo e mostrare lo sguardo da ebete che gli è proprio. Mi è piaciuto il termine "frullatore", appropriatissimo per un affabulatore che salta sempre di palo in frasca, sentendosi sempre in campagna elettorale. Da ascoltatore e condivisore del Suo pensiero, un Grazie enorme.
Maurizio Pensavecchia

Venerdì 27 novembre 2020 17:40:14

La seguo nei suoi interventi in TV e in data odierna ha evidenziato che la Calabria sara' sempre vittima del suo sistema di vita di origine ndranghetista ; per affermare cio' si avvale e avvalora le tesi di figure istituzionali che spesso si presentano quali paladini difensori in prima linea di buoni principi. In Calabria è vero, esiste il connubio sanita'-malaffare, ma nessuno dei paladini suddetti vuol "sacrificarsi" a risolvere il problema -Lo spaccio di droga che sposta e opera con ingenti capitali è la vera industria in calabria, lo sbandierano tutti, ma di uomini dello stato che hanno cercato davvero nel torbido, oggi sono amministratori nel proprio comune ; non credo occorra fare nomi, non credo occorra ricordare le vittime del proprio dovere, lei da giornalista interpreta bene e allora dovrebbe ammettere che questo stato di malesseere sociale vige in ogni posto d'ITALIA e non solo in Calabria, Tutto è di facciata, di coltivazione del proprio orticello e mi creda, da tempo considero la giustizia come istituzione ma non ho fiducia negli uomini che si pavoneggiano quali tutori e rappresentanti-Da intelletuale le chiedo: come puo' una societa' migliorare se la scuola viene strumentalizzata a fine di proselitismo, sfornando figure sempre meno professionali causa docenti reperiti senza attitudini, senza superare concorsi ? Docenti che lavorano mediamente due ore effettive al giorno nonostante il numero esiguo di studenti per classe, che minacciano scioperi al sol parlare di cambiamenti e nessuno osa quantificare l'effettiva pianta organica esistente e le risorse economiche sperperate senza controllo, Se giustizia, scuola e sanita'sono istituzioni malate, purtroppo non è colpa dei calabresi, del sud o del nord italia o delle isole, ma della classe dirigente e probabilmente anche del potere religioso, e dei cosiddetti colletti bianchi.
Chiedo scusa del mio sfogo, ma credo siamo in pochi a porci questi punti interrogativi.
Le invio cordiali saluti

Mercoledì 25 novembre 2020 11:48:17

Gentilissimo, sono una docente di educazione musicale e strumento della provincia di Udine. Sapendo della Sua passione per la musica sono certa che questo appello non Le sarà indifferente.
Le recenti ordinanze di molti prefetti hanno vietato le attività in presenza delle scuole di musica, delle bande e delle associazioni analoghe.
Noi docenti siamo pienamente consapevoli della gravità della situazione, ma abbiamo compiuto ogni sforzo per rendere sicure le nostre attività con protocolli molto rigorosi - ad oggi non abbiamo notizia di focolai legati a questi ambienti, al massimo di casi isolati. Cosa che evidenzia l'efficacia delle misure messe in atto con grande dispendio di risorse ed energie.
Potrà sembrare una questione marginale, ma si sta parlando del lavoro di centinaia di persone (perlopiù giovani che hanno già dovuto cessare le attività concertistiche dal vivo) e soprattutto dell'educazione di tantissimi bambini e ragazzi che trovano ormai soltanto nelle nostre scuole di musica uno spazio di serenità e benessere - in piena sicurezza. Le misure restrittive stanno colpendo soprattutto loro, che dovranno pagare i danni e i debiti causati da questa pandemia. Togliere anche queste attività è l'ennesimo schiaffo che non ci sentiamo di accettare passivamente, perché non farà alcuna differenza nella diffusione dell'epidemia, mentre ne andrà della salute psicologica e della formazione di chi non ha colpe delle attuali condizioni del Paese. Non chiediamo sussidi o trattamenti di favore: semplicemente, di poter svolgere il nostro mestiere secondo le regole.
Abbiamo elaborato una petizione online, rivolta a Presidente Mattarella e al Presidente Conte che ha raggiunti in due giorni più di ottocento persone https: //www. change. org/lamusic asicura2020 ; in Emilia Romagna una petizione analoga ne ha raggiunti più di tremila, segno del diffuso interesse in merito. Per quanto Le è possibile, vorrei pregarla di darci voce, di mettere in evidenza per quanto possibile le nostre richieste e di aiutarci a sensibilizzare chi di dovere a riguardo (ripeto, nel pieni rispetto dei protocolli che abbiamo adottato da mesi e che evidentemente sono efficaci).
La ringrazio per l'attenzione e la disponibilità.

Mercoledì 25 novembre 2020 09:59:51

Spett/le Dott. Augias
Ho scritto un libro, che Lei sarà in grado, se lo vorrà, di leggere in una manciata di ore. Si tratta di un ”saggio”, provocato – anche - da decenni di ascolto dei suoi interventi giornalistici e delle trasmissioni da Lei curate. Sono un settantenne, un cittadino portatore come tanti di una pur minima parte di intelligenza (nel senso di intellĕgĕre) collettiva: periferica, estranea ai percorsi gerarchici della notorietà, e pertanto marginale. Il sistema dell’editoria non può evidentemente essere interessato alla miriade di soggetti come il sottoscritto che, pateticamente, ardiscono offrirsi ad una valutazione da parte di mostri sacri come Lei e pochi altri. Tuttavia, per questione di denari, lo stesso sistema è ben sensibile a produzioni che Lei probabilmente definirebbe “scellerate”, se non inutili o dannose per la collettività, ma che hanno certezza di cassa e pertanto vengono promosse in mille vetrine - di vetro e virtuali - come best-seller, o se preferisce, come opere di ottima vendibilità.
Così glielo vorrei inviare, se solo avessi un indirizzo materiale, conscio del fatto che alcune ore del suo tempo sono preziose, come del resto sono preziose per ognuno.
Le allego di seguito il testo di un’intervista di presentazione di questo mio lavoro che potrà, in un paio di minuti, convincerLa o meno ad avvicinarsi al contenitore della carta da riciclare.
Con profonda stima, non esente – ritengo giustamente - da alcune critiche. Cordialmente
Alberto Gabrielli –Dott. Forestale Pieve di Teco 25 novembre 2020

Con questo saggio, oltre a farmi un regalo per i miei settant’anni, mi sono proposto di mettere in fila una serie di conoscenze scientifiche sull’universo, la terra e i viventi, ponendole in relazione secondo l’assunto che “ogni evento è collegato” e che “ogni cosa è complessa”.
La cornice in cui si muove il libro è circolare: parte dall’ universo, con il Sole (l’energia, la fotosintesi, la vita), attraversa l’evoluzione biologica, le grandi estinzioni di massa, l’evoluzione culturale del sapiens e la storia umana, ed all’ universo ritorna con la Luna, regolatrice della vita e della fecondità.
Ritengo che un’indagine che non cerchi di andare nel profondo delle relazioni - siano quelle fisiche (da Newton ad Einstein ed oltre), quelle biologiche (da Aristotele a Watson e Crik passando per Darwin), quelle ecologiche (da Haeckel a Edgar Morin), quelle sociali (da Aristofane a Engels, Marx, Kropotkin) - rischi di essere settoriale e dunque poco significativa rispetto alle sfide globali che dobbiamo affrontare.
Dentro queste relazioni sta infatti l’uomo con le sue abilità e la sua sapienza, le sue creazioni, le sue violenze, le sue bellezze, le sue barbarie, la sua scienza ed anche con la sua volontà di egemonia fortemente ideologica e/o religiosa che solo i sapiens hanno nei confronti delle altre specie viventi, per lo più considerate come oggetti alla mercé della sola specie umana. All’ interno della famiglia umana questa volontà egemonica trova espressione nella storica subordinazione della Donna all’Ordine Maschile.
E’ questo Ordine Maschile che, sotto la forma ideologica del Patriarcato, si impone oltre che sulla Donna, sui popoli e sull’ intero pianeta tramite il suo braccio economico - il capitalismo - strutturalmente poco idoneo al rispetto dei cicli biogeochimici e dei limiti imposti dal secondo principio della termodinamica con nefaste e praticamente irreversibili conseguenze per il Pianeta. Di questo testo - apparentemente complicato – costruito fra scienza e storia, sono parte integrante i riferimenti musicali, poetici, letterari (che nella edizione in e-book saranno integrati come collegamenti ipertestuali) che molto di tutto ciò hanno compreso, prefigurato descritto - inascoltati - e che nella loro estrema capacità di emozionare nobilitano la nostra storia.
Nel libro sono anche presenti digressioni leggere, approfondimenti territoriali e paesaggistici, note esplicative che rimandano a considerazioni politiche e filosofiche, il tutto nell’ ottica della possibile – forse necessaria – apertura di un dibattito serio perché si progetti davvero un futuro senza tornare, banalmente, ad una “normalità” che, a fronte di potenzialità incredibilmente positive, è stata anche, ed è, causa di problematiche immense.
Alberto Gabrielli: Discrezione (… di Scienza. Donna, Lupi e Dei) – On line o nelle Librerie di Imperia

Martedì 24 novembre 2020 11:14:45

Premesso che tra i vari autori lei è quello che sento più in linea con i miei pensieri /mi piacerebbe qual ora possibile se l abbia letto, un parere sul libro di Simonetta Torresi "II + II" (la storia dei popoli delle Marche ovvero l origine d Europa) /si legge male ma riporta molte teorie per cui presenta buone considerazioni (che io non sono all altezza di valutare in credibilità), e qual ora ci siano possibilità di realtà, risultano avvincenti... (tanto più per un marchigiano visto che le Marche diverebbero il centro del mondo europeo moderno...) /Parigi come Macerata /Charters come Camerino/ la Francia in pratica nata nelle Marche... Oltre ad Aquisgrana qui tra s Claudio e Rambona (Ratisbona) /scrivo a lei in quanto la penso più motivato a far ricerca che a consolidare verità acquisite /grazie comunque se legge messaggio 335------- mio cell può usare anche wuzap se ha bisogno /cordiali saluti gf

Sabato 21 novembre 2020 09:22:47

La "solita" abilità nel gestire le "emergenze" e poi morire di normalità. Emergency ne è un champion - lo dice il nome stesso - e Gino Strada ha salvato vite in condizioni peggiori di quelle che noi possiamo immaginare. Per fare ciò è capace anche di trattare con le autorità -anche pazzi signori della guerra- che non hanno motivo di contrastare un servizio che gode di "referenze" inappuntabili, gratis e senza condizioni tranne che "lasciateci lavorare nel nostro brodo". Gino Strada si avvale dei suoi collaboratori, di suoi schemi organizzativi e di sue procedure - VINCENTI. PERO' la tragedia ultradecennale della Calabria non è (solo) la necessità di salvare gente moribonda nelle tende. La normalità da ripristinare è basata su procedure, leggi e PERSONE che i vari "commissari" non possono cambiare. Su strutture che non vengono montate dall'esercito nei parcheggi ma sono già attive - e disastrate - nelle città calabresi (ambulatori, ospedali, ASL). I malati di cancro non si rivolgeranno a Gino Strada per fare la chemio e non potranno facilmente "migrare" negli ospedali di "eccellenza" del Nord, per ora. Vorrei che tutti si concentrassero - grazie anche all'insostituibile opera della Protezione Civile affiancata da Gino Strada - sul prossimo futuro di normalità. Un futuro che comincerà con il sostegno al nuovo Commissario che verrà nominato - uno che dovrà agire sulla "NORMALITA" mettere a posto i conti e riportare legalità - seguito poi dalle elezioni in primavera.

Giovedì 19 novembre 2020 10:46:03

Buongiorno sig. Augias
ho letto il suo libro sui segreti di Londra, l'ho trovato molto bello, una fonte di notizie che ho davvero apprezzato
l'unica cosa, non ho capito il commento sui romanzi 'orrifici' di W. Collins
senz'altro ho frainteso il suo aggettivo, perché trovo che i romanzi di Collins siano molto interessanti, una svolta per alcuni versi nel genere del novel,
ho avvicinato all'Università questo scrittore grazie alle lezioni del mio allora professore Guido Fink e da lì non ho smesso di studiarlo e apprezzarlo, quindi mi scusi se ho sentito il bisogno di scriverle questa considerazione
la ringrazio per il tempo che mi dedicherà leggendo queste righe
la saluto cordialmente
MOnica Lazzarotto

Domenica 8 novembre 2020 18:50:50

Circa "Lettere di Corrado Augias", su "La Repubblica" 8 novembre 2020, p. 37: la battuta di Bogart appartiene a Deadline-USA (L'ultima minaccia), film di Richard Brooks del 1952

Sabato 24 ottobre 2020 17:30:57

Errata corrige - Egr. Dr. Augias,
nel pieno dell'avanzamento pandemico alcuni interventi a gamba tesa vengono trascurati anche se la loro carica nel contesto in cui ci troviamo risulta non priva di venature provocatorie. Mi riferisco all'intervento di Montezemolo, organico rappresentante confindustriale, il quale rinfacciava al Governo di praticare una programmazione economica caratterizzata da "assistenzialismo", invece che provvedere a finanziare le industrie. Siamo alle solite: "assalto alla diligenza da parte dei pescecani". Il personaggio in questione, se non vado errato, ha avuto anche una stretta frequentazione con gli Agnelli e la Fiat, i quali in fatto di "assistenzialismo" da parte dello Stato, sono già entrati negli Annali della storia di questo Paese. Col risultato della beffa:: per sottrarsi al fisco italiano, hanno spostato la residenza fiscale !!!
Sta di fatto che, quando manca il senso della solidarietà sociale e si ha di vista egoisticamente ed esclusivamente il "proprio particulare" o quello delle plutocrazie e dei "padroni del vapore", trova piena legittimazione il solito e vecchio detto dialettale: " 'u gurdu 'un crida a lu diunu".
Personalmente ho scritto a vari polici e governanti, che, con la montagna di denaro che arriverà dall'Europa, il "reddito di cittadinanza" dovrà subire un ulteriore avanzamento, diventando " MINIMO VITALE" a persone e famiglie che ne hanno diritto e necessità, perseguendo duramente eventuali "profittatori". E' la sola condizione perchè lo Stato e la Comunità possano ragionevolmente e legittimamente chiedre il rispetto delle "regole" della convivenza civile.
Gradirei un suo riscontro. Distinti saluti, Roel

Venerdì 23 ottobre 2020 18:54:31

Egr. Dr. Augias,
nel pieno dell'avanzamento pandemico alcuni interventi a gamba tesa vengono trascurati anche se la loro carica nel contesto in cui ci troviamo risultano non privi di venature provocatorie. Mi riferisco all'intervento di Montezemolo, organico rappresentante confindustriale, il quale rinfacciava al Governo di praticare una programmazione economica caratterizzata da "assistenzialismo", invece che provvedere a finanziare le industrie. Siamo alle solite: "assalto alla diligenza da parte dei pescecani". Il personaggio in questione, se non vado errato, ha avuto anche una stretta frequentazione con gli Agnelli e la Fiat, i quali in fatto di "assistenzialismo" da parte dello Stato, sono già entrati negli Annali della storia di questo Paese. Sta di fatto che, quando manca il senso della solidarietà sociale e si ha di vista egoisticamente ed esclusivamente il "proprio particulare" o quello delle plutocrazie e dei "padroni del vapore", trova piena legittimazione il solito e vecchio detto dialettale: " 'u gurdu 'un crida a lu diunu". Personalmente ho scritto a vari polici e governanti, che, con la montagna di denaro che arriverà dall'Europa, il "reddito di cittadinanza" dovrà subire un ulteriore avanzamento, diventando " MINIMO VITALE" a persone e famiglie che ne hanno diritto e necessità, perseguendo duramente eventuali "profittatori". E' la sola condizione perchè lo Stato e la Comunità possano ragionevolmente e legittimamente chiedre il rispetto delle "regole" della convivenza civile. Gradirei un suo riscontro. Distinti saluti, Roel

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