Messaggi e commenti per Corrado Augias - pagina 45

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Biografieonline non ha contatti diretti con Corrado Augias. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Corrado Augias.

Mercoledì 29 luglio 2020 15:05:29

Gentilissimo Corrado Augias, le scrivo per chiedere se lei sa come ottenete la puntata integrale del 1992 che Lei condusse su Gladio.
Su youtube c'è una versione molto accorciata di quel programma, vorrei guardarla nella sua interezza.
Grazie
Suo sincero estimatore.
Giancarlo Bufanini

Mercoledì 29 luglio 2020 13:13:41

Gentile Corrado Augias,
Ho visto una sua intervista di 4 anni fa nella trasmissione di Giovanni Floris. (lo ammetto, arrivo in ritardo). Mi permetto di dissentire su ciò che lei dice in merito al cristianesimo. Fa riferimento a un passo del vangelo di Matteo 10, 34 e seguire, 'io sono venuto a portare la spada' fornendolo come prova della violenza della fede cristiana. Bene, Lei ha capito poco di quel passo. Cristo intende dire che chi porterà la fede fino alla fine, anche nella sua vita famigliare, troverà ostacoli, persecuzioni, questa è la spada, lo abbiamo visto anche nella storia dei martiri cristiani. Non è certo un invito alla violenza ma la coscienza di Cristo che il cristianesimo divide i credenti dai persecutori e che lì parte l'evangelizzazione (dell'amore).
Assai ridicolo anche il suo riferimento al 'crucifige': vogliamo dare la colpa ai cristiani e a Cristo del fatto che il loro Fondatore sia stato crocifisso e che tale momento sia stato riportato nel vangelo?
Lei, mi spiace, è proprio fuori strada, partendo naturalmente da un'analisi solo storica e scorretta dei testi che legge. Studi un po' di teologia!
Quanto alle crociate, sono un'aberrazione quanto lo sono gli islamisti odierni o il governo attuale di Israele.
Cordiali saluti,
Mirko Baglione

Lunedì 27 luglio 2020 16:02:06

Gentile Augias,

mi rivolgo a Lei, nel suo ruolo di giornalista e di documentarista, soprattutto della storia della nostra Roma, per risolvere, restando appunto su quest’ultimo tema, un dubbio che coltivo da tempo e che si riferisce a un episodio di cronaca cittadina da me stesso vissuto nei primissimi anni Cinquanta. All’epoca la mia famiglia alloggiava in via Giulia, al numero 93, che è il portone del Palazzetto di Paolo Terzo, altrimenti noto come Palazzotto Farnesiano. Dopo il restauro del 2012, l’intero stabile è stato convertito in alberghetto di lusso, ma all’epoca dei miei fatti era uno stabile particolarmente fatiscente. Per le “colorite” presenze, umane e no, con cui condividemmo l’appartamentino del palazzetto, ho scritto un memoir, che una volta maturato spero di pubblicare: uno spaccato di vita sociale in quella parte di Roma che all’epoca era vissuta quasi esclusivamente dalle classi più semplici.

Il caso – per me un vero mistero – che Le sottopongo è questo: tra il 1950 e il 1952 nel vicino vicolo delle Palle avvenne un’esplosione. Avevo tra i 5 e i 7 anni, e da alcuni indelebili ricordi ho estratto i termini dell’accaduto che dei seguito sintetizzo. A vicolo delle Palle c’era un deposito di ferrivecchi, e, secondo i miei ricordi infantili, un gruppo di bambini vi avrebbe scovato un ordigno bellico inesploso, il quale, in seguito a maneggiamento e caduta, avrebbe prodotto una deflagrazione che fece strage di innocenti.
Oggi, dove si ergeva la palazzina del ferrivecchi, evidentemente abbattuta dopo il crollo, c’è una costruzione “moderna” a un solo livello, una sorta di muro perimetrale forse abitabile. Ciò che non mi torna, è che di questa gravissima disgrazia, cercando nel WEB, non sono riuscito a trovare alcun riferimento di cronaca giornalistica. Come se il fatto non fosse mai accaduto.

La pregherei, gentile Augias, qualora la cosa destasse il Suo interesse, di voler operare una ricerca tra gli archivi del suo giornale, o presso altra fonte a disposizione dei professionisti dell’informazione, per verificare la storia. Se essa non fosse riportata da alcuna fonte, scartata l’idea di un insabbiamento, allora il pur articolato ricordo che conservo, sarebbe solo una commistione di equivoci. In tal caso dovrei rivedere il capitolo.

Sperando di averLa incuriosito, La ringrazio per avermi ascoltato e La saluto cordialmente,

Domenico Mariconda*

Domenica 26 luglio 2020 13:29:46

Gentile Sig. Augias,
La seguo con stima e interesse.
Se non vado errata, Lei è stato invitato dal presedente del consiglo Conte a dare un contributo sulla questione dellIstruzione. Vorrei sottoporle e condividere con Lei le mie riflessioni in merito, frutto dii un quarntennio di esperienza.
Ecco il testo, succinto: :

MES: SANITÀ MA NON SOLO
Approfittiamone anche per la scuola.

Il futuro comincia dagli asili nido: verissimo, ma non deve incagliarsi all'inizio della scuola.
Lavoro delle donne e natalità dipendono da questo.
Da tempo la scuola ha bisogno di una profonda RIFORMA STRUTTURALE, su vari piani.

Il TEMPO PIENO è un caposaldo per adeguare gli ORARI dei giovani a quelli della famiglia e del lavoro, almeno fino alle 17: 00, con la mensa ovviamente.
Più occupazione per docenti e non docenti, beneficio per la comunità, l'apertura anche serale includerebbe la Educazione per Adulti, (teoricamente obbligatoria secondo il Consiglio d'Europa), oggi vanamente frammentata in varíe Uni3.
Nelle ore aggiuntive bisognerebbe introdurre le attività penosamente escluse attualmente dal curricolo: arti plastiche, musica, sport e arti della rappresentazione, educazione alla cittadinanza, come laboratori di COMPORTAMENTO CIVICO. L'educazione civica teorica infatti non è efficace come lezione, i giovani devono sapersi muovere nella compagine sociale conoscendo e rispettandone le Regole. Scuola di politica, quella vera, la gestione della polis, la città, il vivere sociale per il beneficio di tutti, basandosi sul giusto equilibrio tra diritti e doveri.

Ma l'intervento tecnico pedagógico di adeguamento agli altri sistemi educativi, UE e altrove, sarebbe la RISTRUTTURAZIONE dei livelli e dei cicli:
PRIMARIO da portare a 6 anni, in 2 cicli di 3.
SECONDARIO da portare a 6, ugualmente in due cicli di 3.
Abolizione delle medie e distribuzione dei loro docenti tra 2° ciclo primario e 1° del secondario.
Alla fine del secondario LICENZA utile all'ingresso nel mondo del lavoro.
Per il DIPLOMA (abolire il termine maturità, vago quanto astratto e inconsistente, sicuramente incoerente con un puro percorso di apprendimento),
il DIPLOMA di scuola SECONDARIA utile all'ammissione all' UNIVERSITÀ, ci sarà il 13° anno di studio e preparazione, dedicato alla preparazione dell'esame, su tre materie minimo di indirizzo (lettere, scienze, arti,.. .) in cui l'allievo abbia dimostrato GIÀ di essere versato, più altre eventuali facoltative, che caratterizzeranno la ammissione all'università.

Questo significa fare e realizzare ORIENTAMENTO SCOLASTICO nella PRATICA, bando alle chiacchiere e le velleità.

SUPERIORE il livello Accademico, nei due attuali 3+2, raggruppando
Università, Politecnici, e Accademia di (belle: esistono Arti brutte? ) Arti: plastiche, musicali, teatro ecc.. dove un allievo possa fare sia musica che pittura o teatro, perché no?

Il DOTTORATO deve diventare una cosa seria, cosa che oggi non è, così senza regole né di ammissione né di curricula né di finalità.
Deve veramente preparare alla RICERCA, e ASSORBIRE i ricercatori che produrrà.

Stato Sociale.
Gli studenti a partire dai 18 anni devo essere SUSSIDIATI personalmente, non con assegni familiari, ma con finanziamenti a loro stessi, così che prendano la responsabilità dei contributi e /o dei prestiti loro elargiti per la loro l' educazione SUPERIORE. (non tutte le famiglie garantiscono l'uso corretto degli assegni familiare a beneficio dei figli, e cmq dopo i 18 anni l'individuo deve imparare a gestirsi).

Il percorso di INSEGNAMENTO dovrà essere scelto dopo il primo triennio universitario con due anni pedagogici nelle materie scelte. Flessibilità nelle ABILITAZIONI, quante più materie un docente possa insegnare, anche di ambiti diversi, anche ginnastica e religioni, matematica e musica, lingua straniera e lingua madre, perché no? (se funziona in Germania può funzionare altrove), tanto meglio per il funzionanto delle scuole, senza precari e senza supplenti laddove il personale è in grado di coprire più insegnamenti possibile.

Questo mi auspico, ma abbiamo bisogno di PEDAGOGISTI ed ESPERTI di ampie VEDUTE e profonde conoscenze ed esperienze, per adeguare il SISTEMA SCOLASTICO EDUCATIVO e FORMATIVO alla realtà della vita di oggi e di domani.
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Si tratta ovviamente di un semplice schema da approfondire e dettagliare, per la qual cosa resto a disposizione.

Docente statale di vari ordini e gradi dal 1975, ho concluso il mio servizio come lettrice di italiano all: estero, con incarico MAE, e come ad ogni docente consapevole e coscienzioso, mi sta molto a cuore il miglioramento, il benessere dell'Istruzione, coniugata con l'educazione.

Gradirei un Suo parere, e mi auspicherei che anche i docenti e i veterani come me potessero dare un contributo.

Cordialmente
Serenella Pelaggi

Venerdì 24 luglio 2020 10:57:04

Carissimo Corrado,
innanzitutto voglio esprimere la mia enorme stima nei suoi confronti come professionista, ma soprattutto come uomo. Ascoltarla nelle sue trasmissioni o nelle interviste è sempre un'esperienza arricchente e capace di accendere nuove luci. Ho iniziato a leggere Breviario per un confuso presente ed ho trovato scritto famigliare, che a mio avviso non vuole il gl, come mai?
Con tutta l'ammirazione e l'affetto che posso
Giancarlo

Giovedì 9 luglio 2020 17:22:36

Buongiorno,
mi chiamo Brignone M. Bruna e sono un'insegnante di Cuneo.
Chiedo, per cortesia, un indirizzo a cui poter inviare un mio elaborato da sottoporre a visione del Dottor Corrado Augias.
Grazie.
BRIGNONE M. BRUNA
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Giovedì 25 giugno 2020 19:45:23

Leggo con interesse i suoi libri. La sua profonda cultura, unita alla sua multiforme esperienza di vita e ad un raro discernimento nell'orientare il cammino dell'umanità verso il futuro di speranza, ho riflettuto sul fatto che la memoria è storia ma non è statica, ma è dinamica, come a dire che alle domande del presente e del futuro le risposte spesso risiedono nel passato. Essendo docente di filosofia sociale ed etica economica e di storia socio-economica della Scuola francescana alla Pontificia Facoltà s. Bonaventura-Seraphicum (Roma), mi sono cimentato, dopo aver scritto libri, saggi e articoli sulla tradizione del pensiero economico francescano, nella composizione di un copione per commedia o film sul contributo dei pensatori francescani all'evoluzione della scienza economica. Il titolo (provvisorio) è "L'economia in saio".: Notizie su di me le può trovare (ormai) su Internet. Desidererei conoscere la sua valutazione. Non sarebbe male, in questo momento assai delicato della nostra storia e del nostro presente, soddisfare, dopo 8 secoli un desiderio di san Francesco, che ha voluto i suoi frati non nei monasteri, ma in mezzo al popolo. Un cordiale saluto. Oreste Bazzichi.

Giovedì 25 giugno 2020 19:32:37

Gentile Corrado Augias

Ho letto il suo libro su Amedeo Modigliani..
Voglio complimentarmi con Lei, in quanto scrivendo del grande artista, - genio - ha colto la vera essenza dell'animo di modi.
Di tutte le biografie, romanzi su Dedo, la sua e' la piu' completa, affascinante.
Sembrava di essere a Parigi con lui.
Grazie infinite di avermi, o meglio averci regalato un dono cosi vero.

Raimondo Doria Colonna

Domenica 21 giugno 2020 10:03:59

Buongiorno dott. Augias,
Mi chiamo Menotti Mauro Militello e sono un prof di musica, come Lei non credente.
Da sempre appassionato di vicende storiche ed umane, sopratutto che riguardano il periodo antico.
Ho letto con grande interesse la Sua “Inchiesta su Gesù” con la preziosa collaborazione di Mauro Pesce. Adesso ho appena concluso “ Il grande romanzo dei vangeli” con la partecipazione del prof G. Filoramo.
Sarebbe interessantissimo adesso sottoporre le stesse problematiche ad una persona di cultura eccelsa e di grande apertura mentale quale è Monsignor GIANFRANCO RAVASI, con cui ho avuto tanti anni fa il piacere di collaborare nell'ambito di una trasmissione televisiva da lui condotta, “Frontiere dello Spirito”.
Spero che un giorno possa prendere in considerazione tale idea e presentare al pubblico un altro ragguardevole punto di vista, quello di Monsignor Ravasi appunto, che certamente arricchirà di molto questo interessante argomento.
Cordialissimi saluti

Martedì 16 giugno 2020 09:26:38

Stimato Dr Corrado Augias,
Spero di trovarla in buona salute, come dicevano nelle loro missive gli antichi Romani (SVBEEV).
Desidero innanzitutto ringraziarla per “Il Grande romanzo dei vangeli”, che ho letto con estremo interesse e ovviamente ringrazio anche l’ottimo Prof Giovanni Filoramo coautore del testo.
Devo dire che dopo questi giorni bui di COVID-19 è stato per me un ristoro, la riapertura di un orizzonte di riflessione.
Prima di continuare con alcune che, definisco per primo, sono “modeste considerazioni”, forse è bene che mi presenti. Sono un terziario francescano, un poco eretico forse. La mia attività prevalente è quella di ricercatore (di nuovi farmaci o presidi), docente di Farmacologia Clinica (come Adjunct Professor dal 1995) presso la Loyola University School of Medicine di Chicago e docente di tossicologia alimentare presso l’ITS (Istituto di Nuove Tecnologie della Vita) di Bergamo. Ho 75 anni, son sposato con Elena (bellissima), abbiamo due figli oramai cinquantenni e tre nipoti (Beatrice, Clementina e infine Francesco, il più piccolo).
Dal suo testo ho appreso molte cose bellissime, come la differenza tra giovane donna e vergine che riguarda Maria, oltre che la pratica delle “acque amare” e anche moltissimi altri aspetti, che non mi pare il caso di sottolineare, in quanto renderebbero troppo evidente la mia ignoranza.
Il libro lo definirei come un arabesco (è un grande apprezzamento), nel quale sono inseriti molti messaggi bellissimi.
Mi ricorda quei grandi medaglioni arabi, della Basilica di Santa Sofia, dove è inciso il nome di Allah; difficile da rintracciare per chi non abbia familiarità con quella antica e affascinante grafia.
Di fatto, tutti i personaggi che avete tracciato hanno bisogno di una profonda cultura per essere apprezzati e per poter entrare nella mente come fermenti di conoscenza.
Come da lei indicato nella prefazione, i testi sacri, secondo Borges, sono un ramo della letteratura fantastica. Vero, e come tali soggetti ad un’esegesi, che a volte è ispirata come i testi stessi, tanto da divenirne una parte. Possono essere guidati, come avviene nelle varie Lectio divine, e ciascuno ne coglie aspetti diversi, tanto che sono stati scritti volumi sino a diventare fondamento di Scuole di pensiero. Si evolvono come si evolve l’intuizione di Dio.
In questi innumerevoli volumi, si va dall’osservazione al suo approfondimento estremo, che resta sempre interpretativo e molto spesso conflittuale, risolto a volte ricorrendo al dogma.
Il dogma altro non è che il limite della comprensione umana, direi anche il limite della percezione. Tanto che quello che per alcuni è dogma, per altri è risolto con la conoscenza. Dogmi un tempo erano i batteri, per non parlare dei virus, tanto che le malattie, ancora ai tempi nostri, in buona parte del mondo sono trattate dagli sciamani, che spesso risolvono le malattie meglio di quanto facciano gli antibiotici/antivirali (anche questo si può definire un dogma).
Il rischio delle interpretazioni esegetiche è stato all’origine degli scismi, problema irrisolvibile perché diventa una vera e propria lotta tra ispirati. Chi è nella verità? Direi nessuno, perché questa non ci appartiene. Siamo tutti dei ricercatori ed è infine giusto che sia così. Così, si deve purtroppo ammettere che quello sciagurato di Ali Agca voleva uccidere il capo degli “infedeli”, tanto che i mussulmani potrebbero invocare la sua santità.

Ho cercato di raccogliere il mio credo, non certo per fare dei paragoni che sarebbero assolutamente inopportuni. Ma ognuno ha il suo Dio, molto semplicemente perché, volendo o non volendo, Lo contiene.
Così Pietro, Giovanni, Giacomo, il Battista, tutti erano nel giusto e ciascuno di essi entra nella nostra storia, perché ciascuno di noi può essere uno di loro, anche se in un contesto diverso. Infine, è solo il contesto che diventa importante, più del fatto stesso.
Le avevo accennato, in una mia breve e-mail, come il tempo (mi riferisco al cronos) possa essere considerato come una variabile orizzontale. Tutto si ripete in un solo minuto della vita di più di 7 miliardi di creature: derisione, fustigazione, crocifissione, ma anche risurrezione e gioia, nel senso che gli esseri umani aumentano sempre di più… più o meno con gli stessi sentimenti, nonostante la fine del mondo avvenga tutti i giorni per moltissimi di noi, con la tendenza attuale dell’aumento della durata della vita, praticamente ovunque.
In effetti poi, la vera età è il tempo che ci resta da vivere… nessuno in realtà la conosce, forse lo può intuire.
Tra le molte osservazioni svolte sul testo, ho colto uno dei fili conduttori che mi ha colpito e ritengo importante, rivolto alla “strana famiglia di Gesù”, che si continua poi con la figura di Maria e giunge al personaggio della Maddalena “la prima cristiana”. In sintesi, il ruolo della donna.
E’ a tale contesto che si rivolge la mia riflessione, la quale sfocia poi molto brevemente nel cristianesimo, nelle sue valenze di fede, sociali e politiche. Tralascio quelle teologiche e filosofiche per un motivo che è il seguente:
San Francesco rispettava e stimava San Antonio tanto che lo chiamava “mio Vescovo… aggiungendo poi …non dimenticarti le orazioni”. Ovvero la semplicità delle creature, così come, l’orante è il povero di Jaweh (citazione che, se non ricordo male, è di uno dei vari Isaia).
Sempre sotto tale aspetto francescano, vorrei brevemente richiamare il valore della semplicità, che è comunque un elemento essenziale, come un linguaggio binario -1; 0 + 1. Tutti i calcoli più complessi svolgono su questo semplice linguaggio.
All’epoca delle grandi lotte tra papato e impero (metto volutamente il minuscolo), negli anni della vita di Francesco, Innocenzo III promulgava e articolava le leggi Canoniche, per definire il potere/diritto della Chiesa. Dall’altra parte Federico II promulgava le Costituzioni di Melfi (Liber Augustalis). Infine i due enti/personaggi si scontravano sul potere, in termini brevi sul “questo è mio” e la cosa è andata avanti così per secoli e continua.
Francesco semplicemente diffondeva il messaggio che la vera libertà è nella povertà, nel non possedere, tanto che voleva essere un “minore” uno dei tanti sottoposti all’hominitium.
La stessa semplicità risiede nel battesimo, un’abluzione d’acqua che sancisce il patto con Dio, al posto della circoncisione che riguardava al fine solo il sesso maschile. La donna, in tale modo e di fatto, si è inserita a diritto in questo patto con Dio.
In precedenza, la donna, che genera la vita, era di fatto esclusa; questo rappresenta la prima grande valenza rituale del cristianesimo, che stenta tuttavia a diventare attuale.
Per tornare a Francesco, quando arrivò a Damietta, non potendo andare a visitare i luoghi santi, a causa della proibizione del papa, se ne tornò mestamente a casa (dispiaciuto di non aver subito il martirio), insegnando in seguito che ogni casa è una Chiesa, ogni città è Betlemme (presepe di Greggio), ogni donna ha la sua Annunciazione, ogni uomo è un padre putativo come Giuseppe.
Come dire: -1; 0; +1.
La donna
Il ruolo della donna…ho visto lungo la strada da Bagdad a Bassora, tante donne vestite di nero che aspettavano un mezzo di trasporto sotto un sole spietato… facevano ombra al figlioletto seduto in terra. Venivano con i loro piccoli al dispensario che avevamo attrezzato nello Shatt al Arab (a poche centinaia di metri da uno dei palazzi di Saddam), per curare le malattie dei loro figli, dovute alla carenza di acqua potabile.
Al mattino molto presto, per sopportare il caldo, arrivavano come tante colombe. Mettevano i loro figlioletti nelle nostre braccia, come se fossero un dono. Gli sguardi si incrociavano, senza parlare, ma loro capivano che quell’uomo con il camice bianco, senza fucile, li avrebbe salvati.
Le ho amate per questo.
Non voglio certo fare paragoni, ma non mi sorprende affatto che il Cristo amasse Maddalena, perché rappresentava il mistero della donna, che solo lui poteva percepire pienamente con la sua valenza divina, oppure semplicemente spirituale. La differenza non la considero sostanziale.
La Chiesa poi, da quella Apostolica ai giorni nostri, si è svolta come una gerarchia maschile, dove ciascuno dei componenti della struttura sapeva (e sa tuttora) a chi deve obbedire e rivolgersi, coinvolto in una organizzazione che ha dato consentito una stabilità millenaria. La divisione in caste è stabilizzante, giusto o infame che sia.
La donna era (ed è ancora) solamente un aspetto, come dire, ”ancellare” (tralascio San Paolo che diceva anche di peggio). Ancellare è un termine che si usa negli studi clinici per definire delle variabili non fondamentali.
Ma, di fatto, le nostre società più evolute sono fondamentalmente matriarcali, che ci piaccia o no.
Svolgendo un lungo studio sulle apparizioni Mariane, ho misurato le aspettative di vita dei popoli cristiani, dimostrando che sono significativamente maggiori di quelle delle altre fedi, in particolare rispetto alla fede mussulmana (per sua curiosità, la Madonna non è mai comparsa in Finlandia e in Svezia (…clima o fede?).
Ma questo Dio dove mai starà.
Lo stesso Dio per tutti?. .. no non è Dio, ma la sua espressione nell’ambito del libero arbitrio.
Perdoni se mi sono permesso queste osservazioni, ne avrei molte altre, ma sarebbero certamente meno attraenti del suo bellissimo testo.
Dio è stato buono con me e lo sarà anche con lei.
Distintamente
Pax et bomum
Umberto
Economo Fraternità Immacolata & San Antonio Milano- Viale Corsica

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