Messaggi e commenti per Corrado Augias - pagina 43

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Frasi di Corrado Augias

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Biografieonline non ha contatti diretti con Corrado Augias. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Corrado Augias.

Lunedì 19 ottobre 2020 16:49:30

Gent. mo Sig. Corrado
Innanzi tutto volevo esprimerle la mia più incondizionata adesione alla campagna, che lei porta aventi da tempo, contro l'uso, e, direi, abuso di anglicismi. Penso che anche lei, come me, ovviamente fatte le dovute palesi proporzioni, si sentirà alquanto demoralizzato dalla cultura, purtroppo prevalente che considera una persona molto colta e moderna colui che più utilizza termini e neologismi inglesi. Questo modo di pensare è, ahimé, comune, anche, direi, alla maggioranza dei suoi colleghi giornalisti e conduttori televisivi e radiofonici per cui l'impatto e l'influenza sul linguaggio comune diventa determinante. In questo modo, secondo me, si corre il serio pericolo che la nostra bella, meravigliosa lingua vada a morire. Noi italiani soffriamo di "esterofilià" in maniera particolare, cosa che non mi risulta accada, se non in misura minima ai cugini francesi che, evidentemente sentono di più l'orgoglio di appartenere ad una nazione. Forse parte della spiegazione sta proprio nel fatto che non ci sentiamo una vera e propria nazione eredi come siamo di una miriade regni, regnetti, granducati ecc.. Discorso analogo, secondo me, andrebbe fatto per l'utilizzo e talvolta l'invenzione da parte dei media (giornali, riviste, libri, ecc,) di termini che non sono corretti, mentre ci si aspetterebbe un uso più attento soprattutto da testate molto autorevoli. Gli esempi sono innumerevoli e lungi da me l'dea di proporne un elenco ma, a parte l'uso ormai divenuto corrente del termine "premier" (e qui ritroviamo anche l'anglicismo) per indicare una figura che ha un nome preciso, scolpito nella nostra Costituzione, di Presidente del Consiglio dei Ministri, ; un termine ormai divenuto classico per gli addetti all'informazione è quello di denominare o chiamare il Presidente della Giunta Regionale (come indicato dall'art. 121 della Costituzione della Repubblica Italiana) "governatore". Forse, ma non tanto, giornalisticamente parlando fa più effetto più indice di ascolto (in questo caso di lettura) usare un termine "americaneggiante" che è un altro termine che denota la nostra sudditanza anche psicologica per cui tutti identifichiamo gli USA, per noi Stati Uniti d'America con l'America; quindi, come ebbi a polemizzare con una cara amica, se dico che sono andato in America è inteso che sono andato negli Stati Uniti anche se in America ci sono decine di altri stati, alcuni dei quali (es, Canada e Brasile) sono altrettanto grandi territorialmente. Circa la parola governatore e con riferimento alla preziosa categoria dei giornalisti, mi è capitato di leggere un fondo dell'ottimo Marco Damilano in cui giustamente rimproverava ai Presidenti di Regione, di farsi chiamare governatori (ma forse, anche seppur inconsciamente, anche lui è "colpevole del misfatto"). Credo che forse i "comunicatori" quindi giornalisti, politici, opinionisti ecc. ecc. non abbiano chiaro che nel nostro bel paese gli "over" sono tra il 20 ed il 30 per cento della popolazione e, per giunta, riferito alla categoria dei politici, con diritto di voto ed una grandissima parte di loro non capiscono cosa stia dicendo uno che parla di "coming out", di "sold out" o di "compliance" e via dicendo. In conclusione e con le mie scuse per la prolissicità di questa mia, La prego, gentile sig. Corrado di farmi partecipe di qualsiasi iniziativa intendesse intraprendere in difesa della sopravvivenza della nostra bella lingua e di contare sulla mia partecipazione nei miei modesti limiti.
Con i più cordiali saluti
Giacomo Bruzzo

Lunedì 12 ottobre 2020 18:25:15

Salve Corrado, sono Filippo Portera musicista-compositore, ho bisogno di parlare con Lei, potrei avere un suo indirizzo ?
Nel ringraziarla porgo i miei cordiali saluti.

Venerdì 9 ottobre 2020 11:15:14

Esimio dott. Augias,
mi farebbe piacere inviarLe una copia di un mio libro fotografico sui Cammini di Santiago da me compiuti, intitolato "Bari-Santiago", appena pubblicato dalla casa editrice Mario Adda di Bari. L'introduzione vuole comunicare la Bellezza (usata come parola-chiave) di tale esperienza, anche e soprattutto sul piano estetico e culturale. Il capitolo finale comprende un'antologia personale sul tema del Viaggio e della viandanza nella letteratura e nell'arte, dall'Odissea ai giorni nostri. La presentazione è di Manuel Antonio Castiñeiras González,
Catedrático de Historia del Arte Medieval, Universitat Autònoma de Barcelona.
Se crede, può fornirmi un Suo recapito per la spedizione.
La ringrazio per la Sua attenzione e Le porgo distinti saluti,
Beppe Sebastiani (tel. 347-------

Venerdì 2 ottobre 2020 13:37:31

Caro Sig. CORRADO, sicuramente questo messaggio sarà cestinato ma la speranza come è noto è ultima a morire. La mia richiesta/desiderio sarebbe, dato che condivido spesso il suo pensiero ma soprattutto il metodo di ragionamento, il confronto con un personaggio di cui lei avrà sicuramente sentito parlare, che ultimamente sta, suo malgrado, scuotendo le coscienze di molte persone. Autore di parecchi libri, quindi di scuse se ne possono trovare a volontà. Il personaggio in questione è Mauro Biglino. Sicuramente gli argomenti sono scomodi per il paese in cui viviamo, e di certo un confronto costruttivo e illuminante va fatto da due parti consapevoli oneste e intelligenti per questo rivolgo a lei questa proposta, nella speranza che ciò possa arricchire il mio modesto panorama intellettuale ma soprattutto quello di tutti coloro che potranno/vorranno gustare tale conversazione. Consapevole degli ostacoli che la mia richiesta trova, la ringrazio per la cortesia e dell'attenzione. Un saluto Ivan Cerrina

Venerdì 25 settembre 2020 13:31:50

Dr. Augias, la seguo giornalmente su Raitre; questo è diventato per me un momento irrinunciabile per approfondire gli argomenti all'ordine del giorno ed ai quali Lei, con la Sua preparazione, analisi, obbiettività e simpatia, sa dare risposta in modo semplice, chiaro, diretto ed elegante. GRAZIE!!! Da quando la seguo mi sento meno ignorante.

Lunedì 21 settembre 2020 16:10:12

Dott. Augias, non sono arrivato in tempo a scaricare da Raiplay. la puntata della sua trasmissione Quante Storie di domenica. 6 settembre 2020 con Carlo Rovelli. La trasmissione l'ho trovata INTERESSANTISSIMA e volevo scaricarla da Raiplay ma eramo scaduti i sette gironi, purtroppo! Le sarei moltp grato se mi potesse dare un link da dove scaricarla. Grazie molte e complimenti per la sua grande capacità di condurre la trasmissione. Carlo Ilacqua

Domenica 20 settembre 2020 15:27:22

Buongiorno Signor Corrado, la seguo televisivamente da molti anni e ho sempre apprezzato l'onestà intellettuale con cui affronta gli argomenti, in particolare modo quelli della religione. Proprio per questa sua dote mi piacerebbe avere una sua opinione sullo studioso nonché traduttore biblico Mauro Biglino, noto negli ultimi dieci anni per aver dato una nuova ed inedita versione della Bibbia, sopratutto il vecchio testamento. Questo è solo un messaggio pertanto non mi dilungo e spero nel tempo di avere una risposta diretta od indiretta, senza differenza di preferenza. Con stima
Moreno Fogli

Domenica 20 settembre 2020 11:32:57

Non capisco perché si continui ad usare impropriamente la frase "distanziamento sociale " invece di distanziamento fisico la prima ha altro significato assai pericoloso

Venerdì 18 settembre 2020 17:02:17

Dici ch chi commette un omicidio NON E' COLPEVOLE percio la pena di morte non deve essere data e nemmeno altre si deduce da ciò che dici... perchè la genetica e l'ambiente avverso lo hanno costretto all'omicidio, cioè io posso essere ucciso da un ASSASSINO che non ha colpa, anzi la colpa potrebbe essere mia per averlo ridotto così... secondo logica cio che dici è l'opposto della RAZIONALITA GENETICA E SOCIALE LA TUA E' UNA BIOSOCIOLOGIA INVENTATA E ASSURDA.

Venerdì 18 settembre 2020 15:30:07

Gentile Dott. Augias,

premetto di averLa sempre seguita con profondo apprezzamento della sua personalitá, serenamente fine, da vero signore dell'intelletto. Il mio messaggio é quinjdi concepito all'insegna della stima naturalmente dovuta a chi di grande apertura ed in possesso di un bagaglio culturale strabiliante. Ho sempre visto in Lei un modello di persona - nonché di intellettuale - da eleggere ad esempio: pacata fermezza, sottile intuitivitá (cosí rara nel genere maschile), ponderazione nelle valutazioni e... mancanza assoluta di anche solo un'ombra di quella stridente boriositá che tanto spesso caratterizza la comunicazione di intellettuali d'una certa statura. Ecco perché Le scrivo, sperando che il messaggio Le arrivi.

Nella puntata odierna (18 settembre 2020) di QUANTE STORIE, l'intelligentissimo programma di RAI3 che seguo costantemente pur vivendo in Ungheria, Lei, con mia somma e dolorosa sorpresa, parlando del premier russo Putin e del suo modo di governare l'immenso Paese con palese storica e consolidata accezione zarista (condivido: la Russia é un'entitá "a sé stante" per molti aspetti) - parlando di Putin, dicevo, Lei ha affiancato al leader russo due figure della scena politica internazionale: il turco Erdogan e il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Bene: se il primo, Putin, é erede (innegabilmente di grande formato) di una tradizione culturale profondamenrte bizantina che pervade ogni cellula dell'essere russi, Erdogan é, invece, un tipico esempio della bizantinitá scioltasi nell'acido dello spirito ottomano rimasto latente - e riaffiorato - nel tardo "post-Atatürk" (e di questo se ne rammaricano molti, me compresa).

Ma VIKTOR ORBÁN??? Innanzitutto: questo Paese, l'Ungheria, é assolutamente privo di contaminazioni bizantine, ed ottomane. É sempre stato un Paese europeo, profondamente tale malgrado le spesso pesanti vicissitudini storiche tra cui il tormentato cinquantennio "comunista". Dunque, gentile Dottore, quali concretezze L'hanno indotta ad un'affermazione simile? A questo punto La scongiuro - ma prorio SCONGIURO - di dirmi quando mai, in quali frangenti Orbán si é sottratto al piú rigoroso controllo parlamentare ed all'osservanza di lettera e spirito della Costituzione? ! In quali circostanze ha mai sospeso la vigilanza esercitata dalla Corte Costituzionale? Quando mai ha destato il sospetto di essere un prevaricatore, un accentratore di poteri, quando mai ha governato - o provato a farlo - "per decreti", quando ha cercato di zittire con la forza uno solo degli oppositori??? Mai, Dottor Augias. Mai. Qui, Le assicuro: la libertá di parola e di coscienza (religiosa, culturale, ecc.) é totale, il Parlamento é regoramente riunito, funzionante, e lo é stato appieno anche durante i mesi piú poesanti della clausura (ho particolarmente apprezzato la sua garbata osservazione a proposito di preferire una bella, storica parola italiana al servile anglicismo "lock down"). Né Viktor Orbán, né nessuno della maggioranza parlamentare si sognerebbe mai di ricorrere a metodi ottomano-balcanico-bizantini per governare un Paese civile com'é questo. E a proposito di maggioranza: la composizione attuale del Parlamento nazionale é frutto, semplicemente, dell'esplicita ed espressa volontá di un elettorato pensante: un elettorato conscio dei propri valori ed interessi (quelli del Paese...) Un Paese - aperto ed ospitale, sí, ma determinato a salvaguardare la propria identitá forgiata dalla storia. E quest'elettorato ha deciso di accordare il suo consenso, in ragione di un'imponente maggioranza, al Partito guidato da Viktor Orbán. Vogliamo forse mettere in discussione, o addirittura dichiarare sbagliato o nullo l'esito di elezioni democraticissime solo perché forze politiche dagli interessi opposti - soprattutto internazionali, perché quelle nazionali, di una pseudo-sinistra qualunquista e mercenaria, fortunatamente debole e frammentata ma di sproporzionato peso mediatico - sputano rospi e gettano fango a palate su chi le ha sconfitte?

Dottor Augias: Le chiedo una cortesia sola. Quella di consultare fonti autentiche. So che é assai piú facile attingere al materiale delle abili - perché validamente sostenute dall'esterno - campagne di denigrazione in corso contro l'Ungheria, ma anche le fonti autentiche sono accessibili se si vuole.
Per il futuro, confido dunque nell'intellettuale descritto all'inizio del messaggio: nello stimato Corrado Augias: equilibrato nei giudizi.

La saluto dall'Ungheria, col massimo apprezzamento e ringraziandoLa Le auguro, in armonia con i tempi, ottima salute

Edit Boscagli

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