Messaggi e commenti per Fabio Fazio - pagina 33
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Biografieonline non ha contatti diretti con Fabio Fazio. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Fabio Fazio.
Mercoledì 8 aprile 2020 14:39:36
Mercoledì 8 aprile 2020 11:33:46
Buongiorno Fabio,
ti chiedo gentilmente di dare voce al mio messaggio.
Ai Leader Europei: Non siate il coronavirus della nostra Europa
Sono una cittadina europea di nazionalità italiana, vivo in Belgio. Sono una mamma, una lavoratrice, sono una persona ed esigo dignità.
Questa notte, come succede ormai spesso, non ho dormito molto. Mi sveglio sempre alla stessa ora nel cuore della notte con tanti pensieri che corrono per la mente dopo essere stata su fino a tardi a guardare le n-trasmissioni con la speranza che ci sia qualche spiraglio di barlume in questa notte fonda.
Ho bisogno di scrivere per tirare fuori la rabbia, la delusione derivante dal leggere certe notizie. Ho bisogno di dare un senso ai tanti perché che mi passano per la mente e che non hanno risposta.
Sono una cittadina Europea ed avevo delle certezze. Insieme con la famiglia abbiamo deciso 3 anni fa di lasciare l’Italia e trasferirci a Bruxelles, per motivi di lavoro certo ma anche per dare l’opportunità ai nostri figli di vivere un’esperienza umana, culturale di ampio respiro nel cuore dell’Europa.
Europa appunto, una certezza fino a qualche settimana fa…sono andata banalmente su Wikipedia e digitando Unione Europea ho trovato la seguente definizione:
“L'Unione europea[11], abbreviata in UE o Ue (pron. /ˈue/[12]), è un'organizzazione internazionale politica ed economica a carattere sovranazionale, che comprende 27 Stati membri d'Europa. Nata come Comunità economica europea con il trattato di Roma del 25 marzo 1957, e considerata una potenziale superpotenza…”
Ma la cos ache più mi ha stupito é stato leggere quanto segue…
“Fra i suoi scopi formalmente dichiarati vi è l'incremento del benessere socio-economico e l'attenuazione delle differenze socio-economiche tra i vari stati membri attraverso l'integrazione economica, la crescita economica e il progresso scientifico e tecnologico, promuovendo la pace, i valori sociali e il benessere dei popoli europei, lottando contro l'esclusione sociale, la discriminazione e a favore dei diritti umani (ad es. con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea) ”.
Ho letto e riletto più volta questa definizione, ma non perché non fosse chiara ma perché volevo trovare un nesso tra gli “scopi formalmente dichiarati” ed comportamenti reali, le dichiarazioni e le prese di posizione di certi leader europei.
Allora ho capito da dove deriva la mia rabbia e l’amarezza…non c’é nesso, purtroppo.
In questo momento storico vorrei che i leader europei non facessero di tutto per scardinare le poche certezze che ci sono rimaste, vorrei avere dei leader lungimiranti come lo sono stati i padri fondatori dell’Unione, vorrei dei leader che di fronte alla sofferenza, alla morte dei cittadini europeo, non ha importanza se Italiani, Spagnoli, Francesi, Tedeschi etc.. non rispondessero ci aggiorniamo tra 15 giorni.
Non si puo’ combattare questa battaglia con metodi tradizionali non é possibile! Non abbiamo 15gg.
Se una persona fa fatica a respirare ha bisogno di essere intubata subito, non tra 15gg.
L’Europa ha bisogno di ossigeno ora non tra 15gg, non siate il coronavirus dell’EU, vi supplico!
Avete la responsabilità della vostra nazione, ma non dimenticate che avete anche la responsabilità di tutti i cittadini europei in questo momento o davvero é tutta una farsa.
Sono arrabiata per la cecità di certa gente, possibile che tutto questo non ci sta insegnando nulla? Non sono un’economista e forse la mia visione é semplicistica ma di fronte a questa situazione c’é solo una cosa da fare: agire! Agire con creatività, innovazione e lungimiranza per dare una speranza a tutti noi ed un futuro ai nostri figli.
Smettetela di fare calcoli, complotti, smettetela di pensare al vostro egoistico benessere, non c’é tempo, smettetela di parlare di strumenti che non sono ageduati. E’ come aver mandato in prima linea a combattere i medici, infermieri e tutto il personale sanitario senza le protezioni adeguate ed i numeri urlano piu’ di fiumi di parole. Tutti voi dovete sentirvi responsabili di queste morti!
Un’ultima considerazione…se foste in letto di ospedale in piena crisi respiratoria e vi rispondessero mi dispiace deve aspettare 15giorni…forse avreste già trovato la soluzione.
Grazie
Tiziana
Mercoledì 8 aprile 2020 08:18:13
Il COVID e la compatibilità elettromagnetica, distanze sociali e mascherine
Da qualche tempo gli esperti di tutti i campi dicono, a torto o a ragione, la loro sul COVID. Oggi è il mio turno visto anche la recente nota ufficiale dell’OMS che sottolinea l’importanza delle mascherine su malati e operatori sanitari ma non generalizza il consiglio per le persone sane. Io sono un ingegnere esperto di compatibilità elettromagnetica. La compatibilità elettromagnetica è quella disciplina che si occupa della convivenza di apparati elettrici/elettronici in uno stesso ambiente che permette il loro corretto funzionamento. Per potere convivere pacificamente, cioè per essere compatibili, ogni dispositivo (vittima) deve essere immune ai disturbi elettromagnetici emessi dagli altri dispositivi (sorgenti o emettitori) e viceversa. Ogni dispositivo è allo stesso tempo sia vittima che sorgente. Per avere una compatibilità perfetta la vittima e la sorgente devono essere separati tra loro. L’ideale sarebbe avere una grande distanza fisica di separazione, ma ovviamente non sempre ciò è possibile, per cui si deve ricorrere alla separazione elettromagnetica. Per esempio due dispositivi (vittima e sorgente) possono essere separati tra di loro (cioè compatibili) anche se sono posti a breve distanza fisica uno dall’altro. Per ottenere ciò occorre aumentare sia l’immunità dei dispositivi sia ridurre la loro emissione elettromagnetica. Un metodo molto semplice è quello di utilizzare schermi. Uno schermo ideale è quello che non fa passare niente, ma ovviamente, se esiste un tale schermo, esso diventa troppo complicato e costoso, per cui si utilizzano schermi imperfetti. Gli schermi riducono l’emissione delle sorgenti ed aumentano l’immunità delle vittime. Se i livelli di immunità e di emissione sono soddisfacenti, si ottiene la compatibilità elettromagnetica che è garantita in Italia con l'apposizione del marchio CE su tutti i prodotti immessi nel mercato che rispettano specifiche normative. Tale scenario ha qualche similarità alla diffusione del coronavirus. I dispositivi sono le persone, che possono essere contagiabili (vittime) oppure possono essere positivi e diffondere il virus (sorgenti). La separazione tra i dispositivi sono le distanze sociali. Gli schermi sono le mascherine. E adesso andiamo al dunque ed al perché di queste mie considerazioni. Alcune attuali politiche di contenimento si basano sul cercare di ottenere immunità totale ritenendo che le mascherine debbano essere praticamente perfette e che debbano arrestare il virus in maniera tale che le distanze sociali possano ridursi a zero, invece che a un metro o due come generalmente richiesto in assenza di tali mascherine. Si cerca cioè di avere schermi perfetti o quasi per garantire l’immunità totale. Si cerca inoltre di avere emissioni zero ma solo in pochi casi (per esempio attraverso la quarantena che si applica solo su una piccola parte della popolazione, cioè sui soggetti indiziate di essere positivi). Invece applicando i principi della compatibilità elettromagnetica a tutta la popolazione si potrebbero utilizzare schermi imperfetti (mascherine chirurgiche) per diminuire l’energia elettromagnetica che arriva alla vittima (cioè la dose o la carica virale) agendo contemporaneamente sulla riduzione dell’emissioni (una sorta di inquinamento virale) e sull’aumento dell’immunità dei soggetti esposti. In questo modo si potrebbero forse ridurre le distanze sociali, non proprio a zero, ma comunque in maniera considerevole. Se le distanze sociali fossero ridotte forse non ci potremo abbracciare o baciare, ma potremmo sicuramente ripartire meglio.
Nelle misure di protezione prese da molte autorità competenti, si sottovaluta spesso l’importanza della riduzione delle emissioni delle sorgenti. In poche parole tutti noi pensiamo più a proteggerci che a proteggere gli altri. Invece le mascherine dovrebbero essere indossate sempre da tutti per ridurre le emissioni, cioè le goccioline prodotte dalla respirazione, i famosi droplet con il virus di cui tanto si è parlato. Io non sono un virologo o un epidemiologo, ma i droplet non dovrebbero essere altro che il mix di vapore acqueo e goccioline di saliva prodotti dalla respirazione, cioè il famoso alito che è ben visibile nei giorni umidi e freddi. Studi hanno dimostrato che i droplet rimangono in sospensione nell’aria per tempi abbastanza lunghi (decine di minuti), poi inesorabilmente si posano su qualche superficie rendendola contaminata. Dove può posarsi una gocciolina? E’ facile immaginare che i droplet con il virus si possono posare ovunque, quindi anche sui vestiti, sulla pelle, sui capelli, sulle pareti, sui pavimenti, sugli arredi, sui mobili, etc. Anche se probabilmente hanno bassa carica virale, risulta molto difficile proteggersi come è evidente in spazi chiusi, affollati o non aerati dove purtroppo non basta lavarsi le mani.
Altre ricerche hanno invece concentrato l’attenzione per sapere quanto rimangano attivi i virus sulle varie superfici. Non credo che occorra essere un esperto per capire quanto può durare una gocciolina posata su una superficie prima di evaporare e di uccidere così il virus? Chiaramente dipende dalle dimensioni della gocciolina, dalle condizioni atmosferiche (temperatura, pressione, umidità, irraggiamento solare, ventilazione, etc.) e dal tipo di materiale, ma è facile intuire che con il caldo e con l’allungamento delle giornate l’evaporazione delle goccioline sia facilitata con una conseguente riduzione significativa del contagio. Anche per questo la bella stagione è il principale alleato contro le malattie respiratorie.
In conclusione per la famosa ripartenza, facendo la similitudine con la compatibilità elettromagnetica, occorre agire contemporaneamente sia sulla riduzione delle emissioni sia sull’aumento dell’immunità delle persone. Per ridurre le emissioni di tutti, cioè per evitare il più possibile che i droplet vadano in giro, occorrerebbe quindi l’uso obbligatorio delle mascherine per tutti, anche se non perfette (mascherine chirurgiche). Per aumentare l’immunità delle persone sane a rischio contagio occorrerebbe a maggior ragione che tutti indossassero la suddetta mascherina, questa volta per proteggersi. L’uso della mascherina chirurgica sia come protezione passiva che per la riduzione dell’emissione dei droplet potrebbe consentire, come avviene negli schermi per la compatibilità elettromagnetica, di ridurre le distanze sociali, portandole probabilmente a qualche decina di centimetri. Le mascherine chirurgiche sono schermi imperfetti, ma in ogni caso sono senz’altro una barriera che attenua il passaggio della carica virale sia in espirazione (quando il soggetto è un emettitore) ma anche in inspirazione (quando il soggetto è una vittima). Secondo le regole della compatibilità elettromagnetica non si può agire quindi solo sull’immunità che è difficile se non impossibile elevare in maniera significativa fino a resistere a qualsiasi agente esterno, ma bisogna per forza ridurre anche l’inquinamento abbassando le emissioni. L’uso delle mascherine chirurgiche, se indossate da tutti, potrebbe ridurre il livello di “inquinamento virale” negli ambienti e abbassare notevolmente il famoso coefficiente Ro evitando forse la separazione sociale che ha costi elevatissimi. Tutto questo discorso chiaramente non si può applicare in ambienti ospedalieri.
Mi scuso per non essermi occupato di cose a me più familiari come il 5G o l’inquinamento elettromagnetico e per le possibili inesattezze. Grazie dell’attenzione.
Mauro Feliziani
Presidente dell'International Symposium on Electromagnetic Compatibility
EMC Europe 2020 Rome, Italy
Professore Ordinario di Elettrotecnica
Università dell’Aquila
Email: -------
Cell.: 320--------
Martedì 7 aprile 2020 12:07:29
Buongiorno, scrivo da Novi Ligure e Le chiedo, gentilmente, maggiori indicazioni in merito alle mascherine presentate nella trasmissione di domenica 05/04.
Buon lavoro da una affezionata spettatrice
Lunedì 6 aprile 2020 19:00:00
Buongiorno
vorrei segnalare un problema legato al mondo scolastico. Oltre alle scuole statali esiste un sistema di formazione IEFP che vede coinvolti tantissimi studenti in tutta italia che frequentano le scuole professionali.
Svolgiamo una grande funzione sociale, accogliamo studenti che per vari motivi, difficoltà, disagi sociali, riescono a diventare bravi lavoratori con un percorso parallelo alla scuola statale.
Sono dirigente presso un Ente di Formazione accreditato dalla Regione Lombardia e mi piacerebbe che si parlasse di questo mondo molto importante.
Anche noi abbiamo gli esami e non sappiamo ancora nulla, è vero che aspettiamo le direttive dalla Regione Lombardia, ma mi dispiace non si parli dei nostri ragazzi che vengono sempre considerati studenti di serie C neppure B.
La invito a vedere il nostro sito www. ialombardia. it per capire chi siamo e cosa facciamo
Grazie
Elisabetta Larini
Lunedì 6 aprile 2020 14:21:26
Buongiorno, Fabio mi chiamo Roberta Balbo e scrivo da Bologna.
Grazie per l'informazione mirata che riesci sempre a dare soprattutto in questo perioCOVID.
Sono quasi tua coetanea (1963) Sto bene ed ho una domanda che spero non banale, possa essere chiarita.: nel caso fossi quello che si dice una "portatrice asintomatica sana" si ha già un idea di quanto tempo possa trascorrere prima di negativizzarsi? Ho sentito che il virus potrebbe morire ad alte temperature; se avessi modo di dare come uno SHOCK termico anche solo facendo una sauna di 10 minuti potrebbe servire?
Mi scuso per la domanda che capisco possa sembrare assurda ma se possibile avere una risposta, Grazie e grazie per quello che stai facendo e auguri di cuore
Roberta
Lunedì 6 aprile 2020 12:29:05
Salve dott.. Fazio.
Ieri sera, durante la sua trasmissione, mi ha colpito tanto l'intraprendenza del suo amico che ha riconvertito la sua attività e si è messo a produrre mascherine chirurgiche...
Mi ha fatto riflettere molto il fatto che con una spesa di 3 milioni di euro (e un minimo di pianificazione...) l'Italia potrebbe risolvere il problema delle mascherine...
Il frutto della mia riflessione (in questo momento uccide di più il virus o la burocrazia... ?) è riassunto di seguito:
E nel frattempo...
Apriamo tutti l’ombrello!
No, no... manca l’omologazione...
Speriamo che fra poco spunta il sole...
E nel frattempo piove... !
Mascherine o fasciacollo per tutti!
No, no... senza sintomi non servono...
Forse nel dubbio... e se l’indossassero tutti... ?
E nel frattempo contagia... !
Test rapidi... o lenti per tutti!
No, no... non c’è certezza...
Meglio tutti ignoti che pochi incerti... ?
E nel frattempo virus per tutti... !
Coronabond, Eurobond!
No, no... il MES è meglio...
Va be’, vediamoci fra quindici giorni...
E nel frattempo fallisce... !
1500, 112!
No, no... Chiami il 118...
Resti a casa... il test non serve...
E nel frattempo 31 e 47... !
Salviamo Geordie!
No, no... la legge non può cambiare...
Ma è legge di gravità... ?
E nel frattempo... impicca... !
“Chi di voi se l’asino cade in un pozzo... ”
No, no... di sabato no!
Ma Lui “sputò a terra e fece del fango... ”
E nel frattempo guarì... !
E nel frattempo... il male minore!
Poi la Perfezione...
Lunedì 6 aprile 2020 10:55:06
Gentile Dott. Fazio,
ho seguito la Sua intervista alla Ministra Azzolina. L'impressione che ne ho ricavato è che il Suo atteggiamento è stato di supponenza fuori luogo. Questa Ministra, giovanissima, insediatasi di recente, sta affrontando una situazione che avrebbe messo a dura prova anche il più esperto politico ultranavigato. Da dirigente scolastica, rilevo tante criticità nell'operato del M. I.: ciò non significa che io non apprezzi quanto si sta cercando di mettere in campo.
La invito, per il futurro, ad assumere atteggiamenti non viziati da malcelata ironia, che in questo momento non fanno bene a nessuno.
Grazie.
Gabriella Liberti
Lunedì 6 aprile 2020 10:24:30
Buongiorno signor Fazio sono Paola volevo fare una domanda molto breve da girare al dottor Burioni che è ospite da voi, per risolvere il problema della carenza di mascherine se queste dopo l uso vengono messe in freezer ovviamente lontano dai nostri surgelati e in una scatola ermetica a meno 18 gradi per 24/48 oro il virus muore? Dopo si può riutilizzare le mascherine che sono state in freezer? Questo potrebbe essere una soluzione al recupero di questi dispositivi introvabili. Intanto grazie per l l'attenzione.
Lunedì 6 aprile 2020 10:05:54
Buongiorno Fabio grazie per tutto quello che sta facendo. Ho una domanda sono un insegnante di asilo nido (3 mesi 3 anni) e nessuno parla del nostro rientro al lavoro, si parla giustamente di scuola ma ci siamo anche noi anzi in primis esistono i nostri bimbi che hanno un età molto particolare e che devono essere tutelati al meglio. Negli asili nido é impraticabile la distanza di sicurezza tra i bimbi e tra i bimbi e gli adulti, le mascherine possono volare via in un secondo, e vengo a chiedere quali possono essere le misure necessarie (se esistono) in un ambiente come questo per la tutela dei bambini e degli adulti? Si riuscirà a tornare al lavoro e ricominciare a sorridere con i nostri cuccioli? Grazie mille e spero di sentire una di queste domeniche sere una risposta io vi aspetto sempre ogni domenica. Un abbraccio a lei e a tutta la redazione.
Un bacio con immenso affetto a luciana litizzetto