Messaggi e commenti per Gianluigi Paragone - pagina 50
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Frasi di Gianluigi Paragone
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Biografieonline non ha contatti diretti con Gianluigi Paragone. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Gianluigi Paragone.
Giovedì 23 aprile 2020 21:35:04
Martedì 21 aprile 2020 17:47:39
Caro Gianluigi, ma Le sembra possibile che sta OMS che secondo me deve chiudere, insulti per bocca di Burioni il Prof. Tarro, virologo di fama senza meno degli altri. Il Prof Tarro è convinto che in estate il coronavirus come tutti i corona cesserà o quanto meno non sarà come ora. Purtroppo assistiamo a declamazioni ormai terroristiche su questa faccenda, degne di essere denunciate alla corte dell'Aia come crimini. Questa OMS (dove Trump ha tagliato i fondi, e ha fatto bene,) da un po' di tempo ci da notizie catastrofiche. Sono diventati veggenti vedono e prevedono il futuro, investiti da poteri divinatori che Dio nella sua saggezza non gli ha dato. Per ultimo il presidente dell'OMS che fa un proclama dove dice che il peggio deve venire. Il Prof. Tarro degno di tutto rispetto dice le cose come stanno realmente e noi gli crediamo. Ma l'arroganza di queste persone altro non fa che far star male gli Italiani. Credo che il governo deve prendere le distanze da questi fonti terroristiche e decidere autonomamente per il meglio del paese, riconsegnandoci la libertà con le dovute precauzioni, consentendo a tutti anziani e non di tornare a vivere. USCIAMO DA QUESTA EUROPA MALSANA
Martedì 21 aprile 2020 14:59:01
Ciao Gianluigi... ho visto il video di oggi... 21 aprile... non sono dei 5stelle ma voto Lega e ti seguo ogni giorno. Sei una bella persona perché sei un puro... credi in quello che pensi... infatti sei uscito dal movimento... e questo ti fa onore... condivido e condividiamo con te le tue opinioni... vai avanti così e... fan culo questa Europa di cialtroni... tedeschi e grande finanza... poveri per poveri caro Gianluigi... ma almeno liberi in uno Stato libero... ca**o... grazie
Giorgio @ C.
Martedì 21 aprile 2020 13:50:43
Buongiorno sono Dino Gnassi, un musicista di professione:
NOI, QUELLI DELLA MUSICA, DELL'ARTE, I MUSICISTI, E GLI ADDETTI AI LAVORI...
Tutti indignati, ogni categoria, agricoltori, parrucchieri, ristoratori, persino i calciatori... tutti senza lavoro che alzano la voce, ed è giusto.
Ma poi mi chiedo: e noi?
Noi quelli della musica. Chi ci tutela ?
Chi si indigna per noi ?
Chi va ai TG, ai programmi e talk di approfondimento per dire che il nostro settore è maggiormente penalizzato, e lo sarà per mesi e mesi?
Un settore già devastato da tempo, e senza un sindacato che lo rappresenti.
Ed adesso siamo impossibilitati anche a usufruire dell'unica risorsa che ci rimaneva, quella degli spettacoli, dei concerti, delle rappresentazioni... EVENTIZERO, sino a data da destinarsi.
E dietro ad un evento non c'è solo il musicista o orchestrale, ma un mondo di professionisti invisibili che lavorano spesso con ritmi altissimi e senza orari: tecnici luci, fonici, manovalanza varia, direttori d'orchestra, cantanti, coreografi, ballerini, registi, attori, scenografi, autori, compositori, case discografiche, editoriali, studi di registrazione, tecnici del suono, società che forniscono materiali di ogni tipo, staff di produzione…
Un settore che non è fatto solo di lustrini e paillettes, o di artisti ricchi e famosi, non è solo un concentrato di apparente perfezione e bellezza, ma è fatto, per la totalità, di ciò che non si vede, di ciò che sta dietro, in penombra... è fatto di lavoratori come tanti altri, da gente che lavora sodo e duramente, ha studiato e studia ogni giorno per essere sempre aggiornato e preparato.
Tutto un mondo che NESSUNO, sta citando, e non potrà sopravvivere con i seicento euro al mese.
Si ricordano di noi musicisti solo quando dovrebbero suonare gratis dai balconi.
Cosa che sicuramente farà qualche dopolavorista, spinto anche dall’esibizionismo, e pavoneggiandosi di fronte ad una platea che non avrebbe mai avuto, gli stessi poi che vanno nei locali ad esercitare abusivamente la professione del musicista al posto dei professionisti, ed anche a basso costo, in nero e senza versare i contributi o tasse, perché è proprio uno Stato impreparato su questa materia che glielo consente, sollevandolo da questi oneri perché hobbista, favorendo lui, il gestore e organizzatori di eventi. Ma può farlo, accontentandosi anche solo di un rimborso spese o la cena offerta, penalizzando ancora una volta chi esercita la professione e che chiede il suo rispettabile cachet, onesto ed adeguato, e che paga le tasse.
I lavori vanno rispettati tutti, peccato però che nessuno, rispetti questa categoria di lavoratori.
Noi siamo professionisti, che al pari di un operaio, si guadagnano da vivere grazie ad ore ed ore di lavoro svolto, di studio, e sacrifici affinché il pubblico possa godere dello spettacolo.
Questo settore lavorativo è stato il primo ad essere fermato e sarà l’ultimo a ripartire.
Il primo ad essere penalizzato in tempo di pandemia.
Centinaia di migliaia di persone ferme, senza tutela sindacale, partite iva senza fatturato, cinema, teatri o qualsiasi luogo da concerto tenuti chiusi.
Però poi gli artisti italiani ed i musicisti veri, sono quelli che vi fanno cantare, vi fanno innamorare, sognare e commuovere, che vi regalano spensieratezza durante le giornate terribili e da incubo come quelle che stiamo vivendo.
E la musica la vogliamo ovunque, fa parte della nostra vita, ne abbiamo sempre bisogno: in macchina, in ufficio, in casa, nei supermercati, nei centri commerciali, nelle sale d’aspetto e negli ascensori, abbiamo bisogno del tormentone estivo, film che hanno raggiunto il successo proprio grazie alla sua colonna sonora, programmi TV basati esclusivamente sulla musica ed il canto, e l’evento Italiano in TV più visto di sempre, con milioni di telespettatori è proprio una milionaria Kermesse musicale, tra l’altro oggetto di grandi polemiche proprio riguardo paghe e orari degli orchestrali di cui ne fanno parte.
Per concludere, purtroppo la categoria degli invisibili non è tutelata nel nostro amato Belpaese, sebbene poi alcuni politici, che avrebbero dovuto salvaguardarla, riempiono le prime file dei teatri, di eventi e concerti, prestigiosi programmi musicali in TV, senza mai pagare il biglietto e come se tutto fosse dovuto.
Chiediamo che si parli anche di noi e che venga presa in considerazione l’idea che qualche politico sensibile a questo importante tema, si prenda la responsabilità di pensare anche ai lavoratori dello spettacolo, ai musicisti professionisti, categoria senza rappresentanti sindacali, senza un organo istituzionale che possa decidere, autorizzare ed abilitare chi può svolgere questo importante lavoro, ed è inaccettabile che ad oggi possa essere svolto da chiunque, senza limiti e senza regole.
Provate ad immaginare un mondo senza arte, show, teatri, concerti, cinema ed eventi culturali. Che mondo sarebbe? Un mondo senza sogni...
E l'arte, la musica che tutto il mondo ci invidia con la qualità e l'esperienza che mette in campo con i professionisti del settore, costituisce un valore inestimabile per il nostro Paese, magari siamo una categoria invisibile, ma non per questo inesistente.
Dino Gnassi
Anche qualche importante musicista o artista ha contribuito a farlo capire:
Francesco De Gregori:
https://www. ansa. it/sito/notizie/ cultura /musica/2020/04/11/ francesco-de-gregori-tutelare-i- musicisti_7551d7f4-f9a7-434c-bf81-8f3cb82b19d0. html
Laura Pausini:
https://www. instagram. com/p/B_C4KkgDqjy/
Tiziano Ferro
https://youtu. be/LLHBwQuqLYU
Martedì 21 aprile 2020 09:45:02
La fantasia al potere.
Dichiarazione del ministro Gualtieri a La Vita in Diretta.
"per chi non è lavoratore dipendente abbiamo fatto uno stanziamento... Sappiamo che è una cifra limitata... e ci aspettiamo anche che chi non nè ha bisogno non nè usufruisca. "
Il Governo non solo ha discirminato tra lavoratori dipendenti ed autonomi, ma tra gli stessi lavoratori autonomi e in più ha deciso che chi prende una pensione indipendentemente dall'importo non nè ha bisogno.
Così dopo aver pagato i contributi previdenziali e l'iva del mese di febbraio dovremo pagare anche le imposte, infatti Gualtieri con un'altra trovata ha detto, che in ogni caso avremo il bollino blu.
Il ministro Gualtieri dimentica che:
alcuni non hanno ricevuto nulla,
abbiamo le attività bloccate,
dovremo rimanere sigillati a casa perchè anziani.
Se non saremo morti con il virus moriremo di fame.
Grazie infinite per la riconoscenza e quale lungimiranza!!!
Martedì 21 aprile 2020 08:35:26
Io sono fondamentalmente d'accordo con gli altri nostri amici e sostenitori che questa Europa e' disastrosa per l'Italia, ma guardiamoci anche dentro, (purtroppo guardando la vostra striscia la notizia e non programmi seri di stato) si evince quante opere soprattutto al sud (non e' razzismo e' una realta') finanziate dalla CE siano abbandonate fatiscenti, in degrado mai rese operative, con milioni e milioni di € sprecati, bruciati o finiti probabilmente nelle mani di mafiosi o politici locali o di Roma. Ecco prima a mio avviso il rigore deve essere all'interno del paese e cosi poi le lotte si fanno a pieni diritti. Peccato che Lei Dottor Paragone non possa rispondere a questi nostri commenti, Grazie comunque.
PS: noi diamo lavoro a 210 persone in Italia e il nostro interesse e' di continuare, ma se diventa il Venezuela 2, niente si puo' piu' garantire.
Lunedì 20 aprile 2020 12:02:48
Buongiorno Gianluigi, ho una grande ammirazione del tuo pensiero "onesto",
In Italia ci vorrebbe un "condottiero" capopopolo che possa trainare gli italiani in un progetto di uscita dall'euro e rimettere la lire per ottenere la sovranità.
Non sono il solo italiano che vogliamo questo, ma non c'è qualcuno che ci guidi.
E' chiaro che devi fare tutte le dovute valutazioni e considerazioni sulla convenienza di uscire.
Chiamami sarò un tuo acerrimo sostenitore. Fai un movimento non sarai solo.
Sono di Misilmeri (PA). Grazie per l'eventuale risposta. Buon lavoro.
Domenica 19 aprile 2020 13:58:04
Buongiorno, Gianluigi, mi chiamo Giorgia Loi, sono un'insegnante di una scuola superiore di Iglesias, provincia del Sulcis (Sardegna).
Ti invio un pezzo di riflessione scritto da me sull'attuale situazione. Il Sulcis è stata dichiarata qualche anno fa la provincia più povera d'Italia. Ti lascio immaginare cosa significhi per noi adesso questo periodo.
Il divano e la trincea: riflessioni di una quarantena impertinente.
È dalla definizione ufficiale di quest'emergenza che i media ci bombardano con messaggi apparentemente innocui e generosamente altruisti, sempre uguali a se stessi. Penso ad esempio alla campagna governativa siglata con l'hashtag #iorestoacasa, che passa sottoforma di pubblicità in TV 30, 40, forse 50 volte al giorno: una sorta di vademecum con "preziosi" consigli su come trascorrere le nostre giornate da reclusi. "State a casa", "Fate attività fisica", "lavatevi le mani", "non entrate in contatto coi vicini" etc., il tutto condito naturalmente con colonna sonora tranquillizzante e malinconicamente confortante, per simulare e addolcire evidentemente quello che appare un invito ma è in realtà una condizione coercitiva bell'e buona. Non nascondo che a casa, appena appare questa pubblicità, si cambia canale, perché il fastidioso senso di offesa alla nostra intelligenza prevale su tutto.
Ora è evidente che chi è esperto di comunicazione sa molto bene che dietro questo sistema ci sono sottilissimi accorgimenti per il controllo della massa, degni di un perfetto regime e che vanno dalla "dolcezza" con cui il messaggio viene passato, al linguaggio infantile usato per imbonire facilmente una massa che, come direbbe Chomsky, è più suggestionabile se trattata alla stregua di un dodicenne, alla frequenza (improponibile durante la giornata) con cui tali messaggi passano nelle nostre case mentre nelle nostre menti avviene a livello inconsapevole molto più di quanto riusciamo a realizzare consapevolmente e cioè un controllo e autoconvincimento che se faremo la cosa giusta, e cioè "starcene comodamente seduti sul divano -che vuoi che sia? Ai nostri nonni fu chiesto di scendere in trincea! - ne usciremo tutti al più presto". Ovviamente chi è che non si convincerebbe che il divano non ha niente a che vedere con la trincea? L'esperto di comunicazione sa anche che il messaggio, per passare, deve essere chiaro ed eticamente indiscutibile, in linguistica diremmo "denotativo" e cioè afferente al suo significato primario, mentre noi sappiamo che il rapporto tra lingua e comunicazione è molto più complesso e che, per esempio, in questo caso le parole "divano" e "trincea"
possono assumere in altri contesti significati differenti, metaforici, allargati. In quanti lo sappiamo, però? O lo realizziamo almeno nel mentre che la "pubblicità di stato" ci bombarda? In quanti pensiamo che molti un divano neppure ce l'hanno in questo momento o che, a pandemia finita, forse lo dovranno vendere per comprarsi il pane? Anche le case, se sono di 50 metri quadri e senza balcone o ci abita la famiglia di un piccolo impresario che ha dovuto abbassare la serranda o di un lavoratore in nero che non può uscire a farsi la giornata o di anziani e disabili che sono costretti alla loro solitudine, non sono forse trincee contro la fame e la depressione? È quanto si legge in "Armi silenziose per guerre tranquille" ("Silent weapon for quiet wars") un documento del 1979 che, al di là della sua autenticità, è un perfetto manuale di addestramento per piegare inconsapevolmente le masse alla volontà di pochi, manovrando le percezioni e facendo credere cioè alle persone di pensare liberamente ed effettuare libere scelte. Queste armi - afferma il testo - non sparano PROIETTILI ma SITUAZIONI che distraggono le masse fino ad esaurirle, mentre il potere, quello vero, si fa strada. E fanno affidamento sul fatto che la popolazione non capisce e si adegua accettandone le conseguenze. Così, le strade si svuotano, le nostre città diventano spettrali e contemporaneamente territorio per le squadre di polizia a caccia dell'untore di turno che, proprio come in un regime, paga per tutto e per tutti. I social vengono inondati dall'hashtag #iorestoacasa e forse non riflettiamo abbastanza sull'impatto sociale che i commenti con l'hashtag acquistano in rete, maggior visibilità e un'autorevolezza che li rende onnipotenti dal punto di vista comunicativo. Mentre scrivo sto pensando che non sarebbe male se nelle scuole (almeno dalle superiori) si introducesse una nuova materia: "Tecniche e strategie di comunicazione", ma nulla a che vedere con quelle noiosissime pillole che somministriamo noi docenti d'italiano quando spieghiamo la differenza tra mittente e destinatario. Parlo di roba seria, di uno spazio orario scolastico per studiare insieme tutti i meccanismi di quello che a ragion veduta viene definito il quarto potere dello Stato, è cioè la COMUNICAZIONE. Credo che la mia ovviamente sia e resti solo un'utopia, perché, francamente, quale governo potrebbe mai volere, attraverso la scuola, svelare i segreti del proprio meccanismo di controllo del sistema? Ci vorrebbe qualcuno al timone di alta caratura morale, di fine intelligenza unita ad un alto senso dello Stato, che veda e ami gli altri come vede e ama se stesso, che si senta tramite per la realizzazione di un Bene comune reale e non propagandistico, e non vedo in giro nessuno con queste virtù, nessuno, per lo meno, che voglia assumersi responsabilità di governo. Solo eremiti, voci solitarie, poco ascoltate, impopolari e sconfitte in questa grande "guerra" mediatica.
Il senso critico, la lucidità di pensiero sarebbero le armi vincenti in questa guerra e la dimensione della vera libertà. Sarebbero il tributo migliore alle oltre 20. 000 vittime di questo momento: non è il virus il vero killer, non sono i runner o i passeggiatori solitari, non è lo stato di eccezionalità. Sono decenni di mala politica e di mala sanità, di corruzione e ruberie, di risorse convogliate al privato e sottratte al pubblico, salvo oggi scoprire che, invece, di fronte alla malattia non ci sono ricchi o poveri e che investire nella Sanità pubblica per tempo e con lungimiranza sarebbe convenuto a tutti, perché c'è sempre un momento in cui si arriva alla resa dei conti.
Giorgia Loi
Iglesias (SU)
Un caro saluto
Domenica 19 aprile 2020 11:25:20
Datemi un punto di appoggio e con una leva vi solleverò il mondo. "Archimede"
I ministri Gualtieri e Di Maio con 1 miliardo cadauno hanno prodotto una leva finanziaria di 200 miliardi cadauno e hanno varato un decreto liquidità ! ! che sarà un decreto disastro per le imprese, in compenso sarà un discreto affare per i bilanci delle banche:
Complimenti. ! !
Sabato 18 aprile 2020 11:40:57
Sig. Paragone cosa ne pensa delle dichiarazioni fatte dal Generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo in un video a Leonardo Leone "I politici sono tutti abusivi". Sarebbe il caso di indagare.
Nelle prossime trasmissioni dove verra invitato potra dire anche da dove vengono questi signori della "Task force" Colao La stretta del Biolderberg su Governo della G5.
La ringrazio anticipatamente.