Messaggi e commenti per Lilli Gruber - pagina 262
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Frasi di Lilli Gruber
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Biografieonline non ha contatti diretti con Lilli Gruber. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Lilli Gruber.
Giovedì 7 febbraio 2019 20:53:14
Giovedì 7 febbraio 2019 20:51:14
Per favore togliete le parolacce dal vostro titolo (7/2). Non abbassatevi alla volgarità imperante. Grazie
Giovedì 7 febbraio 2019 20:28:20
Gentilissima dottoressa Gruber,
semplicemente per ringraziarLa della sua quotidiana presenza che, fa sentire meno solo, il mio pensiero.
Giovedì 7 febbraio 2019 19:45:23
Anche io ho incominciato a disertare la trasmissione, che seguivo veramente con piacere.
Sono "contenta" di non averla seguita ieri 06 febbraio, mi ferisce troppo vedere il signor Travaglio che si accanisce con le persone piu' educate di lui.
Le auguro comunque Buon Lavoro!!!
Giovedì 7 febbraio 2019 19:45:16
Gentile dott.ssa Gruber, vedo molto spesso la sua trasmissione(8 e 1/2), che gradisco per il garbo ed il piglio giornalistico obiettivo della sua conduzione. Devo pero' dire che, negli ultimi tempi, cambio canale quando e' presente tra i suoi ospiti, il giornalista Travaglio che non si distingue ne' per educazione ne' tantomeno per obiettivita' e per disponibilita' al dialogo, direi costruttivo, ma anche educato. Non e' solo un mio comportamento, ma ho scoperto di condividerlo con varie altre persone che per questo criticano l'intera trasmissione. Ho notato anche che ha difficolta' lei stessa a gestirlo. Spero di poter contribuire a migliorare la sua trasmissione, che e' poi l'unico talk show che seguo (e come me molte altre persone)
Cordialmente
Gf Corini
Giovedì 7 febbraio 2019 19:34:19
Gent.ma dr.ssa Gruber, mi consola condividere con parecchi suoi spettatori il sentimento di fastidio che suscita in me la ripetuta ed eccessiva presenza di Travaglio nelle sue trasmissioni. Al di là delle opinioni, che si possono apprezzare o criticare in relazione al proprio modello di società, disturbano l'espressione beffarda, l'atteggiamento di superiorità nei confronti degli interlocutori, il suo non rispettare i tempi degli interventi, il tono di voce sgarbato e supponente che si alza a dismisura per impedire agli altri, compresa lei, di inserirsi nel suo sproloquiare. Il suo incontro/scontro con Delrio è stato uno spettacolo veramente indecoroso nel quale l'educazione, il garbo, la correttezza dell'ex ministro si sono imposti dando una bella e unilaterale lezione di confronto politico.
Giovedì 7 febbraio 2019 17:36:47
Gentilissima dr.ssa Gruber, vorrei inviarle un messaggio per ricordare e far ricordare la data del 9 febbraio 1849.
Il 9 febbraio del 1849, nei territori già dello Stato Pontificio, venne proclamata la Repubblica Romana trasferendo al Popolo la sovranità fino a quel momento appartenuta al Papa quale capo del potere temporale.
Evento tanto straordinario e rivoluzionario allora, quanto ancora oggi attuale.
Con l'introduzione costituzionale del suffragio universale (anche se ancora non esteso alle donne), con l'abolizione di tutti i privilegi di nascita e di casta, con la garanzia per tutti della libertà religiosa, della libera manifestazione del pensiero, dell'insegnamento libero, con il divieto di giurisdizioni speciali e con la distribuzione equa degli interessi locali in armonia con l'interesse politico dello Stato, la Repubblica segnava il passaggio, per la prima volta e per tutti i cittadini ad una vita democratica.
Princìpi che hanno plasmato con evidenza la struttura della nostra attuale Costituzione, ma anche quella delle principali Costituzioni europee.
La Repubblica Romana è stata però anche ben altro, segnando un nuovo e più avanzato orizzonte politico e ideale sul quale le due culture dominanti nel nostro Paese, quella Cattolica non liberale e quella Comunista, hanno sospeso il ricordo, abbandonandone il pensiero ed il sentimento.
Nella Costituzione promulgata la "FORMA REPUBBLICANA" di governo assumeva, di per sé, "VALORE ORIGINALE ED AUTONOMO", anche rispetto all'idea di Stato, sostanziando i principi di libertà, uguaglianza e fratellanza perché fondata sulla pura sovranità del Popolo, responsabile questo e attivo, con il costante e faticoso esercizio dei "DOVERI DELLA CITTADINANZA" per il bene della Comunità di riferimento.
Valori repubblicani di libertà, di laicità e di responsabilità che i Cittadini francesi hanno richiamato e gridato forte in occasione dei recenti ed efferati attentati dell'Isis a Parigi; valori interpretati e comunicati con rara efficacia nel discorso d'insediamento del Presidente deli Stati Uniti d'America JF Kennedy nel 1961 a Washington a proposito della difesa della libertà: "…E così, miei concittadini americani, non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi; chiedete che cosa potete fare voi per il vostro paese. Miei concittadini del mondo, non chiedete che cosa l'America vuole fare per voi, ma che cosa insieme possiamo fare per la libertà dell'uomo"
Valori invero in palese contrasto in Italia con quelli insiti nella pervasiva "TEORIA DEI DIRITTI", ancora oggi propugnati a gran voce dalle culture anche politiche dominanti nel nostro Paese: "poveri, schiavi, infelici: parlateci di miglioramenti materiali, di libertà, di felicità. Diteci se siamo condannati a sempre soffrire o se dobbiamo alla nostra volta godere. Predicate il-Dovere ai nostri padroni, alle classi che ci stanno sopra e che trattando noi come macchine, fanno monopolio dei -beni che spettano a tutti. A noi, parlate di diritti: parlate dei modi di rivendicarceli; parlate della nostra potenza. Lasciate che abbiamo esistenza riconosciuta; ci parlerete allora di doveri e di sacrificio (Mazzini)". Questo è il linguaggio con cui tali culture da oltre un secolo si rivolgono, in forma immutata, al Popolo italiano, perché rimanga sempre suddito del potere e deleghi al "partito" o alla "lobby" di varia natura, di fatto i suoi nuovi Padroni, quella sovranità che invece gli appartiene legittimamente e in maniera "eterna"!
È solo utopia pensare che dall'applicazione dei valori di libertà repubblicana di quella Costituzione della Repubblica Romana possa discendere non solo il benessere civile, ma anche quello sociale ed economico dei Cittadini? Ovvero è solo provocazione proporre di tenerne conto nel momento in cui ci si avvia ad una rivisitazione e aggiornamento della nostra Costituzione?
Ricordiamo e riflettiamo allora un momento sul 9 febbraio 1849.
Giuseppe Balucani
Giovedì 7 febbraio 2019 16:48:19
Gentile drssa Gruber, mi presento: sono un medico specialista gastroenterologo e penso di essere sufficientemente colta, informata e soprattutto educata. Sono abituata sia per la mia professione che per il mio ruolo di divulgatore scientifico ad esporre i temi di mia competenza confezionando le relazioni in base all'utenza (medici specialisti, medici di base, personale infermieristico, pubblico eterogeneo, studenti di vari livelli) stimolando anche discussioni sempre con estrema correttezza ed educazione. Io ammiro la sua preparazione ed i suoi modi di condurre ma mi sento anche di esprimere il mio disappunto riguardo ad un suo troppo spesso ospite che trovo non solo a mio avviso non è corretto verso i suii ospiti ma che ritengo maleducato, supponente, offensivo ed arrogante. Mi riferisco ovviamente a Marco Travaglio. Non è un bell'esempio per nessuno, non conosce le minime regole per esprimere le proprie opinioni, tra l'altro a mio avviso alquanto discutibili. So che questo atteggiamento fa presa sulla pancia della gente comune ma ritengo anche che il suo ruolo dottoressa potrebbe essere utile nell'educare il dibattito anche per elevare il livello degli ascolti.
La ringrazio e la saluto cordialmente, con stima drssa Teresa Lacchin
Giovedì 7 febbraio 2019 10:05:21
Cara dr. Gruber,
seguo con piacere 8 1/2 per l'attualità e competenza sua e dei suoi ospiti.
Ma, ... ieri sera Travaglio ha superato ogni limite. Mi associo ai commenti di molti, non si può essere così maleducati ed insolenti.
Buon lavoro.
Giancarlo
Giovedì 7 febbraio 2019 09:53:22
Ho cercato stamattina un modo di inviarle un messaggio, cosa che intendevo fare da tempo. Ho appena visto che la puntata di ieri sera ha suscitato assai pertinenti obiezioni al comportamento di Travaglio e alla sua acquiescenza nei suoi confronti. Capisco che il contratto (importo ignoto) che lega la sua trasmissione al "Fatto quotidiano" le imponga di invitare fin troppo spesso Marco Travaglio (e penso anche Padellaro e Scanzi). Quello che non considero accettabile che il direttore non si presenti mai in studio ma rimanga immobile (con l'immagine gigante del suo quotidiano alle spalle) pontificando con tempi che non vengono concessi a nessun altro interlocutore e facendo ghigni e risatine mentre parlano gli altri. Ricordo ancora distintamente quando anni fa,
durante una presenza in studio, lei ebbe l'ardire di rimproverare a Travaglio di parlare non guardando mai in faccia l'interlocutore. Una conduzione più equilibrata è ormai un'esigenza inderogabile per la credibilità della sua trasmissione in questi tempi di occupazione politica della tv pubblica.
Un'altra osservazione minore. Ormai il punto di Paolo Pagliaro è spesso eccentrico rispetto al tema della trasmissione e ieri sera, come in altre occasioni, fa da diversivo, all'insopportabile arroganza di Travaglio che lei non riesce a contenere.