Messaggi e commenti per Mario Giordano - pagina 413

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Frasi di Mario Giordano

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Biografieonline non ha contatti diretti con Mario Giordano. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Mario Giordano.

Domenica 2 giugno 2019 10:57:10

Condivido convintamente tutto quanto esposto da mario cecchini e ribadisco la richiesta, gia' espressati con altro mio scritto, di evitarci il sangue acido, che ci infligge 'sta costamagna, che fara' bene ad andarsene da gad lerner o fazio o lucia annunziata o ancora dai tanti altri sinistronzi, che imperversano non solo in rai, ma anche in mediaset e su la 7.
carissimi saluti ed auguri di ogni bene, valentissimo mario !! !!

Domenica 2 giugno 2019 08:58:48

Le scrivo per metterla al corrente di una realtà poco conosciuta e di cui sia le amministrazioni pubbliche che lo stato preferiscono ignorare. Mi riferisco alla figura professionale del GEOLOGO che viene sono interpellato solamente dopo le catastrofi e non é mai ascoltato quando cerca di fare prevenzione, e anzicchè inserirlo nell'organico di tutte le amministrazioni comunali, viene surrogato, per svariati motivi molto intuibili, da figure poco competenti per la tutela del territorio di propria competenza. Cercherò di allegarLe dei file che faranno più luce su tutto il problema. Grazie e complimenti per il suo programma, anche se purtroppo é per i nostri politici, TUTTI, una " voce che grida nel deserto". GEOLOGI NELLA QUOTIDIANITA' E NON SOLO NELLE EMERGENZE

La storia e la cronistoria delle problematiche di tutto il territorio nazionale italiano ci ha insegnato e ci ha fatto rilevare in tutta la sua, non negabile criticità, sia i molteplici rischi idrici che gli attualissimi rischi sismici.
L'Italia è il paese con il più alto rischio idrogeologico d'Europa e con le più diffuse condizioni di dissesto del territorio, nonché caratterizzato da una pericolosità sismica che seppure di diverso grado interessa l'intera penisola.
Ciononostante non tutte le amministrazioni territoriali sono state sensibilizzate nel dotarsi di figure professionali capaci di favorire sia la prevenzione che una strategia adeguata nell'affrontare le emergenze.
Per rafforzare le attuali conoscenze nella specificità di ogni singolo territorio, le Amministrazioni Comunali avrebbero dovuto avere una maggiore presenza di GEOLOGI nel proprio organico, che, con le loro proprie competenze e conoscenze scientifiche, avrebbero organizzato al meglio le strutture comunali di protezione civile in collaborazione con le altre figure tecniche presenti all'interno, Ingegneri, Architetti, Geometri, e non affidando tale compito a dirigenti non qualificati o del tutto privi delle conoscenze primarie di prevenzione dei rischi idrogeologici.
Inoltre il Geologo svolgebbe funzioni di raccordo e collaborazione con tutte le componenti volontaristiche, comunali e regionali di Protezione Civile.
Purtroppo in questi ultimi anni si assiste ad una intensificazione della frequenza di eventi metereologici estremi conseguenti anche ai cambiamenti climatici, dove l'elevata vulnerabilità dei nostri territori conseguente ai terremoti, si associa spesso a frane, alluvioni e mareggiate.
In quest'ultimo periodo si parla anche di "resilienza" o città Resiliente, questa definizione in fisica è la capacità dei materiali di resistere agli urti senza spezzarsi. Trasferita sul piano sociale, consiste quindi nella capacità di individui, comunità, istituzioni ed imprese di una città di sopravvivere, adattarsi e crescere quando colpite da eventi ad impatto potenzialmente, o effettivamente, negativo.
Questi eventi possono caratterizzarsi come shock improvvisi (terremoti, alluvioni, epidemie, attacchi terroristici, ecc.), il che rende il concetto particolarmente interessante per il nostro Paese, considerato l'assetto idro-geologico e sismico, aprendo nuovi spazi di riflessione anche nella prospettiva delle politiche sociali.
Purtroppo il tema della vulnerabilità sismica del nostro territorio ha in questi ultimi giorni, fatto emergere tutte le lacune e gli allarmi che i Geologi hanno da sempre evidenziato, proponendo prima la prevenzione rispetto alla ricostruzione.
Il terremoto in centro Italia conferma la scarsa presenza di attività dei Geologi che, in alcuni casi, avevano già evidenziato le criticità ma non sono stati ascoltati, e in altri casi nemmeno consultati su temi di salvaguardia del territorio e su come costruire le abitazioni sia civili sia pubbliche, per renderle sicuramente idonee dal punto di vista geologico.

Il GEOLOGO nelle amministrazioni comunali rafforzerebbe e ottimizzerebbe l'uso delle conoscenze geologiche-ambientali del territorio di competenza, che porterebbero a decisioni valide e professionali nelle azioni inerenti le trasformazioni territoriali, le scelte urbanistiche, le scelte riguardanti l'edilizia (libretto di staticità di tutti gli edifici, già esistenti e di quelli di nuova costruzione), la collaborazione con i responsabili dei bacini fluviali e dello smaltimento delle acque reflue.
Naturalmente i rischi principali Sismico, Dissesto Idrogeologico, Chimico, Vulcanico, sono condizioni che potrebbero verificarsi nelle maggiori città italiane.
Per i motivi sopraesposti desideravo portare a conoscenza una mia proposta da sottoporre al governo e alle istituzione di questo Paese.
La proposta consiste nell'istituire una legge che obblighi tutti i comuni italiani a dotarsi di almeno un geologo, assunto a tempo indeterminato con tale qualifica, all'interno del proprio staff tecnico.
La legge n. 225/1992 (successivamente modificata dalla legge n. 100/2012) ha introdotto per la prima volta l'obbligo per i comuni di dotarsi di adeguata Pianificazione di Emergenza, coordinata con i contenuti del PGT (Piano di governo del territorio) /PRG (Piano Regolatore Generale) e approvata con deliberazione del Consiglio Comunale.
Solo 8 Regioni (pari al 40%) dispongono di un Piano di Protezione Civile Regionale più o meno aggiornato ed adeguato alle normative vigenti. Su 7. 954 Comuni delle 20 Regioni il 77% dispongono di un Piano di Emergenza (dati DPC al 18. 09. 2015).
Si evince che il 23 % dei comuni italiani sono sprovvisti di Piani di emergenza Comunali, quindi, di fatto, non sono in grado di gestire una qualsiasi forma di emergenza (fonte Ordine Nazionale dei Geologi)
Quindi la mia proposta si incardina e rimarca le necessità esposte in precedenza con l'esigenza di costituire un comitato tecnico - scientifico composto da 1 Ingegnere, 1 Architetto, 1 Geologo, 1 Geometra, 1 Perito industriale, che facciano parte del Nucleo di Prevenzione e Protezione presente in ogni comune italiano.
Naturalmente i comuni sono differenti per numero di popolazione ed estensione, per cui, facendo un rapido calcolo, si potrebbe iniziare con i comuni che hanno popolazione uguale o superiore a 15. 000 abitanti, sono circa 743(fonte comununiverso 2016), mentre i comuni sopra i 60. 000 abitanti sono 104 (fonte Istat 2016). Per i primi può essere presente un solo geologo, ma per i comuni con densità abitative superiori si potranno considerare anche la presenza di più geologi.
Quella del geologo di zona non è una novità assoluta, infatti il 23 gennaio 1969 i deputati Sangalli, Vaghi, Mattarelli, Calvetti e Lobianco presentarono un'analoga proposta di legge, dal titolo "Istituzione del geologo di zona". Era il 1969, della proposta non se ne fece nulla.

Dott. Geol. Alfredo Licciardello

Sabato 1 giugno 2019 23:06:03

Caro Mario guardo con attenzione tutti i giorni la tua trasmissione e ti dico che sono sempre con te
ti consiglio di escludere le signora Costamagna chiaramente come coloro che vogliono migranti, che è sfacciatamente contro Salvini e la destra tutta essendo comunista quasi estrema non c'è bisogno di quella presenza dato che vi sono fin troppi che fanno ciò (giornali intellettuali, fotografi, e radical scic di sinistra) che nelle loro ville dorate e recintate e con guardie del corpo, anziché tacere sputano sentenze e alcuni prendono vitalizi da vergognarsi per la povera gente (Vendola, Bertinotti ecc... ecc...)

Sabato 1 giugno 2019 19:06:32

Ho 70 anni, e anni addietro ho sentito molto bene il sig. Gard Lerner dichiarare che dopo i 60 anni avrebbe smesso di lavorare per far largo ai giovani, visto che da del bugiardo ad altri come lo definiamo?
Non solo Lui, altri lo hanno detto, ma non fatto, targati a senso unico a SX

Sabato 1 giugno 2019 18:36:23

Caro SIG. Giordano la seguo sempre sono una mamma sola con 3 minori e un 4 in arrivo sono in un recidence alla Romanina ROMA... il 10 di giugno mi vogliono mandare via da qui dopo la bellezza di 13 anni... ho un punteggio di 39 punti x la casa popolare ma la sindaca Raggi invece di darmi un appartamento mi vuole mandare in un altro recidence a borgo del Poggio ardeatina, ai ROM casa popolare e noi ?
Se può mi aiuti la prego...
Cordiali saluti

Sabato 1 giugno 2019 02:57:32

Salve Mario, mi piacerebbe se mi contattasse, sono un invalido al 100 % inabile e sto aspettando la carrozzella che non entra nell'ascensore, mi prendono in giro ed ho bisogno di parlare con lei Grazie

Venerdì 31 maggio 2019 20:56:39

Nel ringraziarLa sempre di esistere sono purtroppo però in disaccordo con il suo punto di vista sulla chiusura dei negozi di prodotti a base di cannabis. Vorrei che analizzasse questo mio pensiero:
visto che lo Stato mantiene legalissimo il commercio del tabacco lavandosi la coscienza con la scritta "il fumo uccide" sulle confezioni, perché invece di chiudere i negozi incriminati (regalando detto commercio alla mafia... !! sniff... sob) non introduce l'obbligo di aggiungere una scritta tipo
" l'assunzione del prodotto rilassa" oppure
"Non mettersi alla guida dopo aver assunto il prodotto" ?
Lo stesso per gli alcolici: legalissimi. Peccato che l'abuso regali una serie di patologie gravissime come p. e. la cirrosi.
Personalmente non fumo tabacco né ho mai assunto cannabis ma se fossi un malato bisognoso di terapia x il dolore, vedermi negare la possibilità di soffrire di meno mi umilierebbe moltissimo.
Ho trovato questo canale x comunicare con Lei ma vedo che riceve tantissima posta e non vedo Sue risposte ma comprendo l'impossibilità di leggere e rispondere a tutto il mondo. Mi auguro solo che riesca a leggere questo mio messaggio prima o poi.
Con la più alta stima, Le porgo i miei più cordiali saluti.
Sara Piacenza

Venerdì 31 maggio 2019 17:31:45

Buonasera Sig. Giordano,
La contatto per portare alla sua attenzione l'ormai noto fallimento di Mercatoneuno,
Non vogliamo essere dimenticati abbiamo bisogno di risposte ci hanno promesso risoluzione in tempi brevi ma mi domando quanto brevi noi non possiamo aspettare perché le nostre famiglie i nostri figli non dovrebbero subire questo trattamento siamo meno di zero, ma noi tutti i giorni abbiamo bollette da pagare mutui e affitti. Come dovremmo vivere in questi mesi non abbiamo percepito per intero lo stipendio di aprile non prenderemo quello di maggio. Credo che sacrifici ne abbiamo fatti abbastanza sia prima che quando ci hanno rilevato non dimentichiamoci che passiamo già da un'amministrazione straordinaria e da quando ci hanno acquisito ci hanno dimezzato le ore dei miei colleghi lavorano per 20 ore settimanali con conseguente riduzione dello stipendio, hanno congelato gli scatti di anzianità e tutto ciò che avevamo maturato e che ci aspettavano di diritto. Le chiedo gentilmente di ascoltare la nostra voce non ci dimenticate. Grazie di avermi ascoltato, se vuole può contattarmi al 392------- o alla mia mail.
Cordiali saluti
Barbara Finotti

Venerdì 31 maggio 2019 15:36:55

Gentilissimo Mario Giordani vorrei chiedere se avete un po' di tempo di dare uno sguardo alla legge 145/2018 introdotta nell' ultima legge di bilancio riguardante l' indennizzo ai commercianti costretti a chiudere. Vi faccio presente he ex legge 207/ 1996 riguardante lo stesso argomento aveva come scadenza il 31 dicembre 2016. io personalmente per 6 giorni, poiché convivo 57 anni necessari per ottenere l'indennizzo, il 6 gennaion2017 non sono rientrata in questa misura. Io come tanti altri, abbiamo atteso per 2 anni una proroga a tale legge. La nuova legge 145/2018, operativa dal 1 gennaio 2019, ha cancellato di colpo il 2017 e il 2018, dando la possibilità a chi chiude dal 1 gennaio 2019 di poter usufruire di tale indennizzo. Per noi che siamo stati esclusi sia dalla prima che dalla seconda misura, stiamo subendo questa grande ingiustizia, poichè comunque abbiamo pagato la nostra quota per molti anni, che avrebbe dovuto garantirci un reddito in caso di chiusura attività. Non sappiamo se sia stata mal interpretata dall'Inps, che sta respingendo tutte le domande di chi ha subito la chiusura nei 2 anni precedenti o se sia stata mal elaborata la legge. Sono sicura che sappiate a chi rivolgervi perché venga fatta giustizia in tal senso. Saluti, Antonia.

Venerdì 31 maggio 2019 14:57:39

Stimato Direttore almeno Lei ci dica (in tele)
o ci scriva qualcosa circa il ponte Morandi, le famiglie delle vittime, gli sfollati, il processo, autostrade e soci.
C'è qualcosa che non torna: silenzio assoluto prolungato.
Molti cordiali saluti

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