Messaggi e commenti per Massimo Cacciari - pagina 10

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Biografieonline non ha contatti diretti con Massimo Cacciari. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Massimo Cacciari.

Sabato 14 agosto 2021 19:28:45

Anche io ho insegnato per 42 anni ma ritengo che non sia necessario avere insegnato per così tempo per non restare indifferenti sul L Zan.
Non è necessario essere studentessa liceale e appassionata di educazione civica per avere un concetto alto della Legge. Mia mamma e mio babbo non avevano la quinta elementare ma da loro ho imparato il concetto di legge e del suo rispetto.
Perchè ritieni che il tuo sia stato un insegnamento personalizzato mentre quello degli altri è deleterio, a gamba tesa, calato dall'alto, che non tiene conto del delicato percorso degli alunni, ideologico, del pensatore "illuminato" di turno?
Mi sembri tanto Cacciari al femminile!
Può darsi che il DL Zan contenga prepotenze e sia irrispettoso. Mi dici quali sono i punti che tu ritieni prepotenti e irrispettosi delle capacità dei docenti?
Dove vedi nel DL Zan "una risposta a una domanda che non si pone"? In altre parole: quale è la domanda che il DL Zan non si pone e la risposta che dà?
E quale sarebbe la formazione pedagogica, psicologica e scientifica degli ultimi anni che invece è in tuo possesso e che contraddice quali parti del DL Zan?
Tante belle parole affermative che però non consentono il dialogo perchè manca il contenuto.
Quale è la parte del DL Zan che non tutela la libertà di insegnamento e viola la Costituzione?
Visto che ti hai vantato il tuo amore per l'educazione civica, dovresti sapere che, piacente o spiacente, è la Corte costituzionale la deputata a stabilire la costituzionalità o meno di una norma. Non io, non tu, non Cacciari.
Ancora: quale parte del DL Zan non favorisce il "consolidarsi di un contesto sano, dove le relazioni non siano condizionate da ideologie e da elementi divisivi"?
Conosci una legge non divisiva? E perchè non è divisiva? Persino il semaforo rosso per qualcuno è divisivo.
Se è divisivo il contenuto del DL Zan, è divisivo anche chi la pensa diversamente e ha proposto emendamenti. O no?
Di nuovo: quale parte del DL Zan introduce una forma di violenza nelle aule scolastiche?
Forse che uno su 200 giorni di scuola è un famigerato obbligo divisivo? Perchè allora non ti lamenti della giornata della Repubblica, del primo maggio, del 25 aprile, di Natale, di pasqua?
Affermi: "È difficile rintracciare, in questa proposta, criteri di ragionevolezza, di logica, di ampiezza culturale".
Ma non impossibile.
Ti risulta invece facile, senza dimostrarlo, che nel DL Zan "c’è solo la volontà di tacitare qualsiasi altra posizione educativa"..
Allora chi vorrebbe vietare la giornata cosa è?
Ma soprattutto ci sono due casette che mi preme esporti anche se per ultimo:
1) non sono un fanatico del DL Zan
2) hai scritto: "Abbiamo già un sistema legislativo che punisce ogni forma di violenza e tutela qualsiasi cittadino".
Ebbene:
a) i detrattori del DL Zan, sono disposti ad aumentare le pene pur di non fare passare il DL Zan. Come ideologismo non c'è male.
b) se come ritieni tu, sono più che sufficienti le norme punitive attuali, perchè la violenza sui non normali (ho semplificato) continua a imperversare?

con affetto gmb

Venerdì 13 agosto 2021 19:36:06

DL Zan, ovvero l'educazione imposta dall'alto


Ho insegnato per 42 anni e non posso restare indifferente al dibattito sul disegno di legge: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.
Da studentessa liceale, da grande appassionata di Educazione civica, ho sempre avuto un concetto alto della Legge. Per me una proposta di legge non è semplice ripetizione di norme già definite dagli ordinamenti dello Stato, ma è una novità che tiene comunque presenti più fattori in gioco, dovendo interessare una nazione intera.
Abbiamo già un sistema legislativo che punisce ogni forma di violenza e tutela qualsiasi cittadino. Alla base dalla nostra cultura occidentale, c’è il concetto di “persona” (che esprime la singolarità di ogni individuo), concetto assoluto ed imprescindibile, che non dipende dall’appartenenza ad un gruppo né è legato ad una specificità di qualsiasi genere.
Una legge, tuttavia, ha anche una forte connotazione educativa nei confronti delle nuove generazioni.
Ecco, nella mia esperienza di scuola, ho sempre creduto nell’insegnamento personalizzato, cioè nell’aiutare ogni alunno, in quanto persona unica, a trovare la propria strada, il proprio interesse, la propria motivazione, in vista di un percorso originale, dove la libertà si coniuga con la responsabilità, di fronte alla propria vita ed alla comunità dove si è inseriti.
Nel mio percorso di ricerca pedagogica mi sono accorta di quanto deleteri fossero interventi e proposte a gamba tesa, calati dall’alto, che non tenevano conto del delicato percorso degli alunni. Queste imposizioni, purtroppo frequenti nella scuola, derivanti da mode, da ideologie o dalle idee del pensatore “illuminato” di turno, rischiano di compromettere lo sviluppo armonico della persona, che ha bisogno del suo significato e del suo tempo per crescere nel contesto della scuola, sostenuta dagli insegnanti che ne conoscono i punti di forza e le fragilità.
Questo ddl ha le caratteristiche di un intervento prepotente e irrispettoso della capacità dei docenti di individuare il momento giusto per introdurre contenuti e riflessioni nel contesto classe o su domande specifiche di un alunno.
Il teologo protestante Reinhold Niebuhr sosteneva che «Non esiste niente di più incomprensibile della risposta a una domanda che non si pone”. È proprio il caso del ddl in questione (ideologico e moralistico), che vuole indirizzare culturalmente la scuola ed imporre una visione elitaria dell’educazione.
Questa proposta non tiene conto di tutta la formazione pedagogica, psicologica e scientifica degli ultimi anni. Sì, scientifica, perché non si poggia su dati concreti dal punto di vista dell’apprendimento e dell’insegnamento, né considera il fattore tempo, collegato al bisogno dello studente ed alla scelta del docente, in quella che è la relazione indispensabile per una crescita armonica delle comunità di apprendimento.
E non è solo un problema di autonomia scolastica, ma di rispetto della libertà di insegnamento del singolo docente, come garantita dalla Costituzione.
Le leggi hanno il dovere di favorire il consolidarsi di un contesto sano, dove le relazioni non siano condizionate da ideologie e da elementi divisivi.
Questo ddl, al contrario, introduce una forma di violenza nelle aule scolastiche imponendo iniziative ed obblighi, come, ad esempio, la famigerata giornata nazionale che si vuole introdurre nel calendario scolastico.
È difficile rintracciare, in questa proposta, criteri di ragionevolezza, di logica, di ampiezza culturale; c’è solo la volontà di tacitare qualsiasi altra posizione educativa.

Dott. ssa Anna Rita Prioretti
Docente di ruolo nella Scuola dell’Infanzia statale, in pensione
Anna Rita Prioretti. Via ------- 11. Civitanova Marche.

Venerdì 13 agosto 2021 18:53:27

Buongiorno... chiedo disponibilità per un incontro/dibattito a Mantova sul tema " Democrazia Oggi " - il mio contatto 335-------

Giovedì 12 agosto 2021 20:09:28

L' ho sentita oggi pomeriggio a radio Uno e mi compiaccio di quello che ha detto, dottore:: peccato che l' intervistatore abbia fatto ostruzionismo. Mi consenta cmq di lasciarLe questa citazione come ulteriore traccia. Io apparterrei alla categoria da eutanasizzare, e la cosa non mi sconfinfera ne poco ne punto! Sto sopportando questo Stato di Psicopolizia. malvolentieri, da 18 mesi, ma le trame le seguo sin dal lontano 1980! Legga per favore quanto segue e... inorridisca!
Una buona serata
Bruno
Treviso
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A proposito di citazioni, eccone una dell' economista, saggista e banchiere francese Jacques Attali: ben 40 anni fa. Hanno avuto tutto il tempo di pianificare!

Jacques Attali, an elite advisor to François Mitterrand (former President of France) said this in 1981, and published it in his book: “Brief History of the Future”, published in 2006.
“In the future it will be a question of finding a way to reduce the population. We will start with the old man, because once he is over 60-65 years old, man lives longer than he produces and it costs society dearly.
Then the weak and then the useless who do not contribute anything to society because there will be more and more, and especially finally the stupid.
Euthanasia directed at these groups; euthanasia must be an essential instrument of our future societies, in all cases.
Of course, we will not be able to execute people or organize camps. We will get rid of them by making them believe that it is for their own good.
Too large a population, and for the most part unnecessary, is something economically too expensive. Socially, it is also much better for the human machine to stop abruptly rather than gradually deteriorate.
We won’t be able to pass intelligence tests on millions and millions of people, you can imagine!
We will find something or cause it; a pandemic that targets certain people, a real economic crisis or not, a virus that will affect the old or the elderly, it does not matter, the weak and the fearful will succumb.
The stupid will believe it and ask to be treated. We will have taken care of having planned the treatment, a treatment that will be the solution.
The selection of idiots will therefore be done by itself: they will go to the slaughterhouse alone. “

Orrendo! Al confronto, Herr Doktor Goebbels, era un angioletto!

Sabato 7 agosto 2021 14:43:39

Mi rivolgo al filosofo e all'uomo che, di fronte ad un'onda enorme, tsunami di prepotenti certezze e di preoccupante e disarmante unanimità, ha saputo osservarla, fermarsi e frontalmente opporvisi senza timore di esserne travolto. Il suo coraggio di uomo e di filosofo probabilmente non le sarà mai perdonato ma resterà impresso nella memoria e nella storia di questo paese. Grazie!

Venerdì 6 agosto 2021 13:48:44

Was bleibt?


Caro prof. Cacciari (mi permetta di rivolgermi a Lei con affetto), sono da vent'anni docente di lingue straniere, germanista di formazione, prossimamente espulsa dalla scuola via decreto legge in quanto non vaccinata. Desidero ringraziarLa per il coraggio che sta dimostrando a difesa dello Stato di Diritto e contro la deriva autoritaria italiana, che nell'indifferenza generale ci sta trasformando da cittadini di una democrazia occidentale a sudditi di uno Stato totalitario.
L'assenza di un dibattito che possa dirsi tale a qualsiasi livello, l'irrilevanza argomentativa nei giornali e in televisione rispetto a questa drammatica escalation illiberale, la irreperibilità di contributi critici di giuristi e intellettuali, la quotidiana propaganda e pressione psicologica a cui tutti siamo costantemente sottoposti mi fanno ormai disperare.
A questo punto, Jedem das Seine: se la mia inclinazione personale, la mia formazione umana e cristiana, i miei studi, le mie letture, i miei sforzi educativi tesi a promuovere nei miei studenti la conoscenza storica, il pensiero critico, l'esercizio della libertà conducono ormai senza più compromessi alla discriminazione, alla riprovazione di parenti, amici, colleghi, studenti, famiglie..., alla morte professionale e sociale... non potrò che accettarle. Provando democraticamente a dissentire.
Mi ritenga quindi a Sua disposizione (insieme a mio marito Piero Tozzi) per qualsiasi iniziativa di libertà.

Cordialmente

gabriella aimassi, alba

Mercoledì 4 agosto 2021 23:21:36

Covid 19


Egr professore Cacciari. l'ho seguita stasera su rete 4. Vorrei dirle che molti di noi si di sentono già in una dittatura mediatica e sanitaria.
-------Le dittature non hanno forse inizio così, con una informazione esclusiva e martellante, in cui si ripete all'infinito come un mantra che dobbiamo vaccinarci tutti, vaccinare anche i giovani e i bimbi sani?
In Rai, nelle TV Mediaset e su la 7 "vavvicinatevi e vaccinati anche i vostri bambini", solo così sconfiggeremo il Covid. In una televisione e anche in una stampa libera vorrei sentire altre voci oltre a quelle

di Pregliasco, Bassetti, Gall e compagnia bella di virologi, che quotidianamente ci assillano con soliti discorsi e che purtroppo sonnnriusciti a convincere le masse che è giusto vaccinare anche bambino e giovani sani. In una società libera vorrei sentire altre voci, vorrei sentire il professore Garavelli, il professor Tarro, vorrei sentire le parole di Robert Malone, dei medici che sono in corsia e che curano e di tanti altri che hanno voce solo in radio e TV libere. Non ho mai assistito in TV ad un confronto di opinioni sull'opportunità di vaccinarei giovani ed bambini. N
Vorrei anche sentir parlare di cure, dei medici di Terapie domiciliari che da 17 chiedono di essere ricevuti dal ministro Speranza. Vorrei che i presentatori tv come Floris non prendessero in giro come diffusore di fake news un premio Nobel. Vorrei sentire le tante voci diverse che non mi fanno ascoltare!.
La conseguenza delle informazioni che ci danno sono le maree di giovani sani che si vaccinano per essere "liberi", le mamme che portano i ragazzini a farsi inoculare un siero genico sperimentale, di cui non si conoscono gli effetti a medio e lungo termine e che accusano quelle che vogliono proteggere i loro figli, di essere la causa del diffondersi del virus. Per me stanno uccidendo i nostri diritti costituzionali e la democrazia e per fortuna molti l'hanno capito. Erodoto mi pare scrisse che è più facile trarre in inganno le masse che un singolo individuo. È quello che sta accadendo. se non ti vuoi vaccinare ti fanno sentire in colpa. n Aggiungo il post di un medico di cui non scriverò il nome, che a mio avviso analizza bene lo stato delle cose al momento. Chiedo scusa per gli errori ma scrivere su uno schermo digitale per me è un problema. Cordiali salut
POST: i
Prima che sia troppo tardi
Siamo in piena estate, con zero decessi da Covid e le terapie intensive semivuote, ma ad ascoltare i tiggì di stato “siamo alla quarta ondata”.
Vorrei fare presente che il numero dei “contagi”, come dico da un anno, si basa solo sulla positività ai tamponi di persone sane e, per il 95%, prive di sintomi. Tamponi che diverse sentenze europee hanno valutato come inaffidabili (ma perfettamente funzionali a scatenare il panico negli ipocondriaci TV-dipendenti). In più, con lo “stato di emergenza” ormai permanente, in violazione di ogni nostro diritto, permane in vigore la leggina secondo cui al raggiungimento del 20% di occupazione delle terapie intensive, scatta la zona rossa, così che possano impunemente alla prima influenza tornare a chiudere scuole, fabbriche, libera circolazione, per mandare definitivamente a rotoli questo paese e imporre il cosiddetto “grande reset” tanto gradito alla finanza mondiale. E noi stiamo ancora qui a discutere di green cazz, di diritti dei vaccinati, di smart working e di banchi a rotelle, mentre il sito ufficiale EMA (Eudravigilance) ci dice che i decessi da vaccino documentati al 24/7 sono ormai 19. 500, con 781. 000 effetti collaterali gravi o permanenti (ictus, miocarditi, paralisi, cecità, amputazioni).
O scendiamo in piazza, tutti, compatti, contro questi cialtroni incapaci di difendere i nostri diritti o è finita. Vogliamo capirlo? Non ci vuole Einstein, basta avere il cervello che funziona e spegnere la TV.
A ottobre EMA autorizzerà 5 nuove terapie anti-Covid, di cui 4 saranno con anticorpi monoclonali (leggi siero iperimmune). Motivo per cui un De Donno, che il 27/7, giorno della sua tragica scomparsa, urlava ai quattro venti la sostanza dell’imbroglio, andava fatto tacere.
Da chi comprereste un’auto usata, tra questi due sguardi? Io non ho dubbi. O scendiamo in piazza tutti, subito, o quest’autunno sarà dittatura. Un anno fa eravamo in pochi a sostenerlo, prendendoci dei complottisti terrapiattisti novax. Oggi siamo in tanti, sempre di più, come in Francia, e per ciascuno in più che si risveglia dall’incubo c’è una speranza in più di non essere tra pochi mesi di nuovo schiavi.
Io so da che parte stare, per il rispetto dei miei diritti costituzionali che nessuno difende, per la dignità del mio lavoro di medico non asservito all’industria e per il futuro dei nostri figli, che mi auguro possano ancora abbracciarsi e vivere

Mercoledì 4 agosto 2021 22:51:47

Complimenti ed avanti così


Chiarissimo professore, La sto guardando su Retequattro (Zona bianca) e, da avvocato, Le manifesto la mia più viva adesione ed il mio più vivo apprezzamento per le Sue idee e per la chiarezza e precisione d'espressione. La prego di non desistere, anche se è chiaro il lavorio ai fianchi ai quali viene sottoposto. Si tratta del logorio verbale posto in essere da chi non ha altro che la cattiva coscienza e la menzogna e che consiste in travisamento dei fatti, etichettature denigratorie, oltre a tutto lo scadente armamentario lessicale ormai noto a chiunque voglia avere occhi per vedere, orecchie per ascoltare ed intelletto per capire. Mi creda, non siamo pochi, non siamo più nemmeno tanto silenziosi ed abbiamo bisogno di voci autorevoli come la Sua. Con molta stima.

Mercoledì 4 agosto 2021 18:49:49

Sono Maria Luisa Ghezzi docente di filosofia e successivamente dal 2000 al 2008 fondatrice e direttrice di una rivista di giornalismo culturale, vorrei sottoporre le mie ricerche a Massimo Cacciari per la stesura di un testo sulla grande rilevanza culturale del suo pensiero

Martedì 3 agosto 2021 15:38:23

Il green pass è si una patente, ma non immunologica


Caro Prof. Cacciari,
Visti i dati provenienti dal mondo reale (Inghilterra, Israele e ora anche Stati Uniti - vedi ht tps: //www. cdc. gov/mm wr/volumes/ 70/w r/mm70 31e2. h tm) che dimostrano la sostanziale l’inefficacia dei vaccini nel prevenire la diffusione del virus SARS-CoV-2, non ci sono le basi scientifiche per conferire delle finalità epidemiologiche al Green Pass. Con sempre maggior evidenza, il possesso del documento verde servirebbe solo ad attestare l’atto di sottomissione del cittadino (suddito?) alle istituzioni scientifico-governative. Semplificando, una «patente» per certificare la fedeltà allo Stato (democratico?).

Con stima e gratitudine,
Stefano Menini

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