Messaggi e commenti per Massimo Gramellini - pagina 26

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Frasi di Massimo Gramellini

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Biografieonline non ha contatti diretti con Massimo Gramellini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Massimo Gramellini.

Sabato 10 aprile 2021 19:17:46

Nel Caffe di oggi sabato 10 aprile ho ritrovato la solita intelligenza cultura e spirito. Però, a mio giudizio, il commento ai fatti attuali di Caprona sarebbe stato più comprensibile,. e quindi più incisivo, se non ci fosse stato il riferimento un po' banale all'ultrà di calcio quale ipotetico autore dello striscione contrapposto al murales.. Ad essere comprensivo potrei pensare che calci, zona, faziosità l'abbiano portato a ricondurre la vicenda allo scontro fra diverse tifoserie sportive; ad essere malizioso invece penso che le sia sfuggito che Calci è un comune pisano e che, in aggiunta a Caprona, non si sia sentito particolarmente rappresentato da Dante per le note vicende dell'altro giorno: ecco che in questo caso si apprezza invece la potenza del verso, o almeno del suo significato..
Dal momento che non è toscano, se in effetti fosse incappato nell'equivoco evidenziato, non meriterebbe di essere preso a Calci.
Con simpatia.

Sabato 10 aprile 2021 17:24:48

Ingiustizia sanitaria


Buona sera Massimo,

naturalmente la seguo quando posso e come per molte persone, Lei trasmette un senso di fiducia.
Dopo avere bussato per mesi molte porte, oggi esausta ma non disposta a fermarmi, ho pensato di scriverLe la storia di mia madre.
Scrivo mentre ho sentito per radio per ennesima volta parlare di " medici eroi", addirittura di premi speciali quali un Nobel.

Mia madre, 85 anni, affetta da circa 2 anni di demenza senile (ma non gravissima, noi avevamo comunque un dialogo) il 25 settembre 2020, e quindi non in tempo di pandemia, mia madre è deceduta.

Il 2020 è stato un anno pesante per me e mia madre, chiuse in casa, lasciate sole anche dal medico di base con il quale parlavo per mezzo di una infermiera dal fondo di uno scalone perché i telefoni erano sempre staccati, i centri diurni chiusi, e se avevamo bisogno di andare in un pronto soccorso ho imparato che questi malati fanno ore di attesa e non solo ma in un episodio in cui era caduta e io non sono potuta entrare se non dopo 4 ore circa, nessuno, dico nessuno le aveva allungato un bicchiere d'acqua e quando mi ha vista mi ha supplicato di farla bere... e non le dico la sgarbatezza di un medico che mi ha aggredita dicendo che disturbava perché ogni 10 minuti chiedeva di andare in bagno. Mi è apparso davanti un piccolo animaletto rannicchiato su una barella (ho una foto in merito).

Comunque, salto questi passaggi per arrivare al dunque: ad un certo punto ha qualche linea di febbre e in ospedale le viene diagnosticato un blocco renale.
Dopo averla sballottata per un paio di reparti, arriviamo in nefrologia dove un medico ci dice con un lieve sorriso sul letto della paziente: "sua madre ha un blocco renale di cui non capiamo la causa ma siccome sua madre ha anche la demenza, se venisse curato il blocco renale, comunque la qualità di vita di sua madre non migliorerebbe, quindi non faremo nulla". negandole una biopsia x capire l causa del blocco e una emodialisi... questi malati non sono collaborativi...
Tradotto la lasceremo morire...

Ho chiesto con una email al primario di idratarla almeno e questo mi ha risposto che sarebbe stato accanimento terapeutico. Aggiungo che nel tempo in cui siamo rimaste in ospedale questo medico che purtroppo ci era capitato, durante la visita quotidiana, non ha mai rivolto la parola a mia madre se non altro per un semplice: Buon giorno Elisa come va ?. .. mai, se lo avesse fatto si sarebbe reso conto che mia madre capiva tutto e comunicava.
Mia madre infatti, sino alla fine mi diceva: "ti prego non mi lasciare morire perchè se ti ho fatto arrabbiare non lo farò più "o ancora " io ti ho voluto più bene perché io non ti avrei mai fatto questo"... mia madre credeva in me e io non sono riuscita a salvarla, non sono stata lucida da portarla via di li e non me lo posso perdonare
Mia madre è morta circa un mese dopo, affogata dai suoi liquidi in un modo che non farei morire nemmeno il mio cane.
L'ho portata a casa, ma non sono riuscita a tenerla a casa, ha passato una notte su una barella in un pronto soccorso, dove non riusciva a muoversi, nonostante abbia supplicato di avere un letto e nonostante fosse alla fine perché morta 3 giorni dopo in Hospice... forse unico posto dove è stata trattata con dignità. Dopo la morte di mia madre ho bussato a parecchie porte anche di illustri medici o addirittura ospedali dove ho imparato che " una biopsia oggi è un gioco da ragazzi " ancora " che una emodialisi costa meno di un antibiotico ormai"; " nel nostro ospedale una emodialisi non si nega a nessuno" ; " se hai un blocco grave non vivi più di 3 gg " e mia madre è andata avanti 1 mese circa ; ho addirittura contattato ospedale Gaslini di Genova che trattano bambini per capire " la non collaborazione di mia madre " e ancora tanto altro.
Ho dimenticato di dire che tutto questo non avveniva in un ospedale di Canicattì o della Calabria ma in un Ospedale della Emilia Romagna, Modena, Carpi... culla della Sanità e dei diritti.
Io non credo che sia giusto che qualcuno decida della vita di un essere umano, esiste articolo 32 (?). .. in un paese che celebra la giornata della memoria...
Per il mondo mia madre era una vecchia di 85 anni con la demenza... per me era mia madre: … per favore non chiamateli eroi.. per favore.
Anche mia madre era un eroe: ha lavorato tutta la vita (faceva la stiratrice), ha cresciuto i suoi figli, ha costruito una casa, ha pagato le tasse, non è mai andata in vacanza, ha rispettato tutti...
Grazie per avermi letto.
Lorena Belloni: ------- tel. 338-------

Sabato 10 aprile 2021 15:51:22

Trasmissione "Ciao Darwin"


Buongiorno dott. Gramellini, provo ad inviare questo breve messaggio nella speranza che Lei lo possa prendere in considerazione. Cosa si può fare per interrompere quella trasmissione televisiva becera, volgare, omofoba, sessista, razzista, triviale e soprattutto irrispettosa di certe categorie di persone che ", lui" il conduttore, si diverte a deridere evidenziando particolari aspetti fisici o difetti, con volgare ilarità da parte degli spettatori. Sfotte e offende con quella sua ipocrita dialettica e allude continuamente al sesso, insieme al suo sodale. Ovvio che mi riferisco al conduttore, certo P. B. il quale crede di stare sollevato 10 cm da terra rispetto ai comuni mortali. E il messaggio che manda dall'alto della sua protervia è meschino e volgare. Grazie per avere letto queste mie riflessioni. Lei si che è un grande giornalista e un serio personaggio televisivo che trasmette valori e cultura. Antonio

Sabato 10 aprile 2021 12:37:10

Come ci si comporterà con chi rifiuta di farsi vaccinare con AstraZeneca


Buongiorno, vorrei capire come ci si comportera' con chi rifiuta di farsi vaccinare con astrazeneca. Ho sentito che passeranno in coda, ma In coda a chi? A quel punto loro potrebbero scegliere il vaccino che preferiscono. Sarebbe opportuno che arrivassero delle chiare indicazioni in merito, per. non trovarsi poi a dover dire che siamo ancora davanti a persone che approfittano, ma soprattutto se tutti rifiutassimo astrazeneca bloccheremmo la campagna vaccinale.. Occorre chiarezza.. Grazie
Lidia Rizzo

Venerdì 9 aprile 2021 23:28:50

Perché? Storia di un sopruso!


9 aprile 2021
Gentile dr. Gramellini,
mi rivolgo a Lei perché apprezzo molto l’onestà e la sensibilità che ritrovo nei suoi articoli e nel suo talk “Le parole della settimana”, e per questo vorrei portare alla sua attenzione due tra le cattive notizie che riguardano me e i miei coetanei.
Una breve presentazione e poi arriverò ai punti.
Mi chiamo Laura, ho 70 anni, vivo a Domodossola e sono candidata ad essere vaccinata con Astrazeca.
Ed ecco le notizie:
1. A proposito della campagna vaccinale e in particolare della patetica storia che si racconta a puntate su Astrazeca, mi sembra che intorno a questi due argomenti si intreccino in abbondanza ipocrisia, reticenze e ambiguità.
Prima ancora di iniziare la campagna vaccinale molti sono stati i proclami sulla necessità di vaccinare con assoluta priorità anziani e persone vulnerabili e fragili.
Tuttavia noi, ultrasessantacinquenni, ma non ancora ottantenni, generazioni di mezzo, evidentemente non abbastanza significativi e “scarsamente produttivi”, molti dei quali già affetti da un carico pesante di malattie croniche, noi che avremmo dovuto essere i più protetti, siamo stati messi ai margini.
Sì perché invece le porte dei centri vaccinali si sono aperte prima e più velocemente ad altre categorie e conseguentemente ad altre fasce di età, tanto che oggi la percentuale di immunizzati tra i 70-79 anni è la più bassa di tutte (dati aggiornati al 9 aprile, da “Il Sole 24 ore”).
Se invece confrontiamo le categorie: operatori sanitari, ospiti RSA, over 80, forze armate, personale scolastico, personale non sanitario (chi?), ALTRO (chi?), scopriamo che questo ALTRO raggruppa il numero più elevato di immunizzati, pari a 84. 403 (fonte “Il Sole 24 ore” – ho letto il suo pezzo di oggi “Altro e gli altri”).
E oggi se ne è accorto anche il Presidente Draghi!!!
A noi, ostaggi in casa nostra per un anno, perché così ci è stato raccomandato, e per non subire le conseguenze dei comportamenti irresponsabili di altri, a noi, che abbiamo ampiamente superato “il mezzo del cammin di nostra vita”, si continua a sottrarre tempo prezioso.
E inoltre, altra cattiva notizia: a noi tocca, ahimè Astrazeneca, il vaccino più discusso e meno affidabile!
E perché, a proposito di Astrazeneca, visto che sono state “somministrate” così tante “false verità”, dovremmo riceverlo senza timore? Perché, dopo che su Astrazeneca si è detto tutto e il contrario di tutto, noi, soggetti anche pensanti, dovremmo avere fiducia nel suddetto farmaco?
E inoltre perché, per avere la seconda inoculazione, dovremmo attendere 10-12 settimane dalla prima?
Perché non porsi delle domande o perché non essere spaventati o almeno diffidenti nonostante istituzioni, medici, politici e anche giornalisti, continuino a schierarsi a favore del vaccino?
Perché nessuna argomentazione su Astrazeneca (rischi-benefici. a cominciare da quella dell’Ema, ci convince!
Forse perché ci sono delle alternative che nessuno ci vuole proporre, ci sono altri vaccini, probabilmente più sicuri – vaccini dei quali nessuno cita i rischi-benefici - ma fino ad ora destinati in esclusiva a settori più nobili del nostro.
Insomma i privilegi continuano ad imperversare, tanto da rendere lo scenario attuale ancora più squallido, perché il pericolo riguarda tutti!
Tutto ciò proprio oggi che ognuno dovrebbe sentire di appartenere con pari dignità alla propria comunità, oggi che ogni persona ha più bisogno di avere la speranza, di toccare la giustizia, e di immaginare ancora un futuro, per quanto breve possa essere!
Grazie di cuore, dr. Gramellini, se leggerà questo mio messaggio e proverà a darmi qualche risposta!

Laura Luisi

Venerdì 9 aprile 2021 13:33:07

Ho citato il tuo bell'articolo


Buongiorno Massimo, ho citato il tuo bell'articolo nel mio pezzo e te lo mando per opportuna conoscenza. Ci eravamo sentiti per telefono circa 25 anni fa in seguito alla lettura di un tuo libro...
Un saluto,

Enzo Di Dino

htt ps: //www. late stata. it/notizie/italia/edi toriale/09-04-2021/il-di ttatore-turco-e-il-sofagate

Venerdì 9 aprile 2021 12:06:35

Parità di giudizio


Buongiorno.
Le scrivo avendo a mente le sue riflessioni, quasi sempre puntuali ed oggettive. Mi piacerebbe avere la sua opinione sul "caso" Scanzi: scomparso o non pervenuto. Ho scritto, facendo riferimento ad un suo scritto, anche alla signora Conchita de Gregorio che mi ha molto cortesemente risposto... Ponevo il problema (date anche le ultime esplicazioni del dottor Draghi) del silenzio calato sulla pessima figura dello Scanzi in occasione del vaccino ricevuto. A far ombra non è certo la scarsissima simpatia che ho verso il soggetto. Orbene la signora De Gregorio mi dice che il suddetto personaggio ha voluto "testare" l'inaffidabilità dei criteri di vaccinazione! ! Nella carta stampata solo la signora Aspesi ha commentato negativamente ed acutamente la vicenda; sul resto della carta stampata ed in televisione (!!!) il nulla. Pongo a lei la stessa domanda: il corporativismo dunque esiste? Perché, come al solito, esistono due metri di giudizio? Grazie Maria Lodovica Marogna

Giovedì 8 aprile 2021 12:35:56

Sofagate: Erdogan, von Der Leyen e Michel


Egregio Gramellini, interessante il suo odierno "Caffè", ma, prenmesso che sarebbe importante capire A CHI/A QUALE ISTITUZIONE aveva fatto l'invito Erdogan, ho idea che Lei questa volta si sia rovesciato addosso il caffè...
Circa la sua frase "A rigor di cerimoniale spetterebbe a von der Leyen, e non in quanto donna, ma per la maggiore rilevanza politica del suo ruolo. ", infatti, mi pare "gerarchicamente" più importante il Consiglio europeo (presieduto da Michel) che definisce le priorità e gli orientamenti politici generali dell'UE, stabilendo l'agenda politica dell'Unione, La Commissione UE (di cui è presidentessa la Von der Leyen) è il braccio esecutivo politicamente cui compete redigere le proposte di nuovi atti legislativi europei, attuando le decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio dell'UE.

Giovedì 8 aprile 2021 11:13:58

Sul presunto sofàgate


State e stai facendo un polverone per questa storia della sedia apparentemente negata dal presidente turco, quando lo stesso Charles Michel parla di un incidente provocato da una rigorosa attuazione da parte turca delle norme protocollari... sgarbo??? Forse, ma il resto con tanto di interpretazioni di una presunta misoginia, è fuffa, vergognati, si tratta di protocollo punto

Mercoledì 7 aprile 2021 15:20:13

Mi ha aperto una finestra sul passato: articolo del Corriere della Sera del 07/04/2021


Col San Martino 07/04/2021

La fine della solidarietà
Forse è destino, o legge del Karma, come si usa dire adesso. Adesso che sembra che se le cose vengono denominate con termini più distanti dalla tua cultura, assumono una maggior ufficialità.
Adesso che non sei più un individuo sociale nel senso di appartenente a una comunità, ma un puntino nell’universo dei numeri umani. Adesso che se dici sociale, viene in mente subito un modo di comunicare che non è quello della parola.
Ecco, adesso mi sento come la ragazzina di tanti anni fa che si vergognava di essere la figlia di suo padre perché lui era un piccolo, ma veramente piccolo e onesto imprenditore. Perché erano gli anni della contestazione e delle agitazioni sindacali in cui c’erano due fronti. E io appartenevo alla classe dei padroni.
Ora mi devo vergognare di appartenere ad un'altra sottospecie dell’imprenditoria. Mi devo vergognare del mio mestiere. Si, perché sono una ristoratrice.
Sono diventata una ristoratrice e mi sono appassionata al mio lavoro per quanto impegnativo e poco riconosciuto. Fino a qualche anno fa la nostra immagine era quella di chi fa i soldi facili, evade e comunque fa la bella vita in allegria. Certo, non ci si può presentare alle persone con un aspetto triste e dimesso, anche se hai davvero i tuoi problemi, ma per me questo lavoro è sempre stato un esercizio di vita. Reagire alle difficoltà con positività e con un sorriso è stato un modo di esorcizzare i problemi e affrontare le giornate con un energia che altrimenti non avrei trovato.
Ora questo non basta più. Serve solidarietà, quella che invoca Massimo Gramellini. Oggi leggendo il suo articolo sul Corriere della Sera, ho capito che sono ripiombata nella categoria degli “sfigati”, e “oppositori al sistema”. Quello dei perdenti a priori. Si, perché non abbiamo credibilità, siamo fagocitati da alcune forze politiche, strumentalizzati per far apparire stupide e ottuse le nostre richieste di attenzione. E’ difficile in questo momento storico mettersi nei panni di chiunque altro al di fuori di noi stessi, schiacciati da eventi sempre più incalzanti. Ma si tende ad archiviare una parte di realtà economica con un titolo di partite iva esasperate che contestano, purtroppo spesso con modalità non edificanti e sbagliate. Non siamo più persone ma il codice identificativo di un settore oggi improduttivo e inutile.
Beatrice De Mori

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