Messaggi e commenti per Massimo Gramellini - pagina 29
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Frasi di Massimo Gramellini
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Biografieonline non ha contatti diretti con Massimo Gramellini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Massimo Gramellini.
Sabato 27 marzo 2021 23:45:49
Sabato 27 marzo 2021 22:15:51
Vacini per persone fuori regione
Buona sera, caro Gramellini lo seguo da quando era alla Stampa nella sua rubrica in prima pagina sul giornale ora lo seguo su rai tre, ho sempre apprezzato come espone i suoi argomenti in particolar modo nel tutelare le persone che non hanno voce. Le voglio porre il problema che sta vivendo la mia compagna ma penso che lo siano molti Italiani. Ha 73 anni si trova fuori regione in Sardegna, ho chiesto se possa fare il vacino e mi è stato risposto che non è possibile perché fuori dalla sua regione, Le chiedo di porre il quesito problema affinché possa Lei come altri Italiani fare questo benedetto vacino. Ho perso biglietti aerei (due) per cancellazione di voli. Fiducioso che Lei ponga il problema lo ringrazio e saluto affettuosamente.
Sabato 27 marzo 2021 21:22:45
Chiamare pelegrinaggi citofonali è errato, tutto per arrivare a Salvini te pareva. Siete pieni di problemi avete bisogno di quache seduta.
Sabato 27 marzo 2021 21:00:05
Grazie a tutti i medici che hanno curato il COVID
La stimo molto. Ho ascoltato la trasmissione del 28 marzo. Rispetto al rifiuto di alcuni medici di sottoporsi al vaccino, SE COME HANNO CONFERMATO NUMEROSI ESPERTI, I VACCINATI HANNO SCARSE POSSIBILITA'DI INFETTARSI E INFATTARE, il rifiuro di questi medici non preoccupa quindi affatto. Quindi forse, dobbiamo solo RINGRAZIARE chi ha curato e si è dedicato a curare altri senza temere di essere infettato invece di obbligarli o fare loro pressione riguardo alla vaccinazione o addirittura cambiare loro mansione. ne possiamo riparlate? quando stavano curando i malati, quanti si sono esposti e quanti si sono rifiutati di curare? eravamo preoccupati per loro?
Sabato 27 marzo 2021 15:38:22
Vita da expat
Cara Italia,
Mi manca tanto il tuo profumo di mare e di calore.
Mi manca poter parlare la mia lingua senza dover preparare una frase prima di dirla.
Mi manca la caciara per strada e il cielo azzurro.
Siamo due di quei cervelli in fuga partiti lontano per cercare fortuna e stabilità.
La germania ci ha dato la possibilità di fare famiglia, di vivere serenamente senza pensare a cosa eliminare dalla lista della spesa. Mio marito è un infermiere e dall'esplosione della pandemia lavora in stazione covid e l'anno scorso lo abbiamo anche preso tutti e tre.
Vedi cara italia, tanti amici nostri stanno rimpatriando e in noi si sta risvegliando quel desiderio nascosto dentro i nostri cuori di non tornare in Italia solo per le vacanze.
Ma cosa puoi darci davvero?
Non possiamo accontentarci di un contratto determinato e incerto, siamo dei genitori.
Ma che dilemma nei nostri cuori.
Che rottura.
Ci sentiamo come ulisse che vuole tornare a itaca.
Ma siamo indecisi se lasciarci sedurre da queste sirene che ci danno stabilità.
Dammi un segno cara italia.
Sabato 27 marzo 2021 11:53:54
La verità storica e le fiction
Ho letto il suo “Caffè” di stamattina. Le racconto questo, certo di non essere tacciato da lei di razzismo perché farei torto alla sua onestà intellettuale: su Netflix c’è una serie sull’assedio e la distruzione di Troia (non Troy con Brad Pitt) ebbene Achille e ovviamente Patroclo sono due attori afroamericani. Il cosiddetto “politically correct” sta facendo un ipocrito strame di tutto. E mi chiedo perché non un Ulisse ispanico o un Enea con tratti orientali, in modo da non offendere nessuno?
E poi perché Otello, geloso e femminicida, deve essere di pelle scura e non meglio con tratti latini (visto che per definizione noi meridionali siamo gelosi, possessivi e armati sempre di coltello) ?
Un cordiale saluto
Giuseppe Monfrecola
Venerdì 26 marzo 2021 19:41:55
Buonasera,
vorrei che voi giornalisti evitaste di definire " furbetti"chi, senza alcun rispetto verso gli altri si permette di sottrarre il vaccino a chi ne ha diritto per fragilita' o per eta'. Chi evade le tasse non e' furbo e' un ladro, chi permette che muoiano anziani per avere il suo vaccino e' un delinquente. Chiamiamo chi si comporta in questo modo col loro nome! Essere definito. furbo e' un vanto, non segno di disprezzo.
Soprattutto la cosa più triste e' che queste persone non pagano mai, neanche la vergogna, perche' costoro
hanno diritto alla privacy. Cordiali saluti Lidia Rizzo
Giovedì 25 marzo 2021 14:59:52
Terza ondata. Il nostro Covid di coppia … nella sanità territoriale lombarda immobile e malata
Buongiorno Dott. Gramellini.
Questa, oltre ad essere la mia testimonianza, è un grido di dolore e di allarme.
Ho 66 anni vivo a Milano e sono guarita dal coronavirus, mio marito, di anni 68, è ricoverato da 13 giorni in rianimazione sedato, intubato e totalmente ventilato per polmonite bilaterale interstiziale grave da covid, senza patologie pregresse.
Siamo stati lasciati soli, una telefonata giornaliera dal medico di base per prescrivere Tachipirina e antibiotico poi Cortisone ma, dopo un giorno, sospeso a seguito Alert medici Ospedale S. Orsola di Bologna confermato successivamente da ISS.
Purtroppo la cura del corona-virus a domicilio prevede il tutto e il contrario di tutto.
No aspirina, si aspirina, no Fans, si Fans, si cortisone, no cortisone, no antibiotico si antibiotico. Sì tachipirina.
Ci siamo sentiti abbandonati, nessuno si è permesso neppure con una semplice video-chiamata periodica, di controllare almeno visivamente lo stato di salute di mio marito che misurava con sistematicità l’ossigenazione del sangue e la temperatura. Abbiamo anche telefonato al numero (nazionale) 1500, passati al secondo livello per parlare con un medico ci è stato risposto che probabilmente mio marito era ansioso.
Noi non volevamo sentire altro.
Ci siamo automedicati nella convinzione che giorno dopo giorno la situazione potesse migliorare.
Se non sei tra i fortunati a farcela da solo a Milano e in Lombardia, o hai conoscenze, solo il 112 ti aiuta. Volontari, non medici, che con tanta umanità ti supportano, ti ascoltano, ti aiutano, ma a quel punto ti portano al P. S.
Lì trovi i medici e gli infermieri eroi.
I nostri governanti avrebbero dovuto favorire sistematicamente il monitoraggio ed il recupero dei pazienti affetti da coronavirus al loro domicilio, non lasciarli soli!
Dove sono le USCA? In Piemonte funzionano ma non ci sono le ATS!
Da noi la medicina territoriale è assente.
Per quanto tempo dobbiamo ancora aspettare, vaccini compresi?
Nonostante qualche cambiamento ai vertici, non vedo nessun miglioramento, anzi continuano a non provare vergogna neppure per i morti.
Agnese Pini - Milano
Giovedì 25 marzo 2021 14:12:26
Egr. Dott. Gramellini,
Mi permetto di scriverle per sottoporre alla sua attenzione l'episodio occorsomi che attesta come, anche nella situazione di emergenza che stiamo vivendo, rigide ed incomprensibili norme burocratiche possono prevalere su considerazioni ascrivibili alla categoria della opportunità e del buon senso.
Sabato 13 marzo ho ricevuto la mia seconda dose di vaccino presso l’ospedale “Regina Montis Regalis” di Mondovì. Ad accogliermi ho trovato uno degli assistenti che avevano fatto parte della mia équipe, quando ero Primario della locale Divisione di Chirurgia Generale.
In quella circostanza, facendo riferimento all’andamento della campagna di vaccinazioni, il mio vecchio collaboratore, precisandomi che la potenzialità per ogni postazione medica era al momento di 100 vaccinazioni per un turno di 8 ore, sottolineava l'impellente necessità di personale qualificato per implementare l'attività in corso e mi invitava accoratamente a dare la mia disponibilità fornendomi il telefono del responsabile del reclutamento medici per la nostra ASL. Mi è sembrato pertanto doveroso non sottrarmi ad una così motivata richiesta. Nel corso della, mia chiamata, la dottoressa preposta, come primo requisito mi chiedeva se fossi in possesso di una partita IVA. Dichiarando di non essere più titolare di un'attività professionale, precisavo di non essere interessato ad alcun compenso e di essere disponibile a prestare servizio come volontario a titolo gratuito. Subito dopo, alla richiesta dei miei dati anagrafici, fornendo la mia data di nascita (6 aprile 1945) mi sentivo prontamente respingere con la motivazione che il limite posto per l’arruolamento era di una data di nascita posteriore al 1951. Colto di sorpresa da tale imprevista affermazione, facevo cortesemente presente che in Lazio alcuni miei ex colleghi di corso di laurea, nelle mie stesse condizioni anagrafiche, sono attualmente già in servizio. La secca conferma del rifiuto mi lasciava esterrefatto e mi sentivo in dovere, di riferire che, in epoca di poco precedente lo scoppio della pandemia (che ne ha determinato la sospensione), avevo ancora sostenuto un mese di intensa attività chirurgica presso un ospedale nel sudest del Madagascar in continuazione della mia ventennale attività di volontariato in Africa. A questo punto. ancora più stupito, mi sono sentito rispondere che quello che può andar bene per l’Africa non risponde ai requisiti indispensabili qui,
Ringraziandola per l'attenzione, la saluto cordialmente,
Dott. Prof. Leonardo Lucarini
P. S.: la notizia che le riferisco è già apparsa su "La Stampa" del 24-03-2021, pag. 34, oltre che su alcuni settimanali della provincia di Cuneo.
Mercoledì 24 marzo 2021 15:57:46
Il disagio psichico, l'ultimo escluso della sanità
Caro Massimo,
Sono una ragazza di 27 anni, di Roma, sono laureata in "Educatore professionale di comunità" con una tesi sulla "Resilienza sulla vita e nell'opera di H. C. Andersen". E ho un disturbo di personalità borderline. Ma prima del mio disagio psichico sono una persona con molte risorse: suono, scrivo nel mio piccolo, dipingo. Ti chiederai il perché di questa email. Ebbene, in questo nuovo lockdown sto soffrendo molto. Non posso vedere i miei amici; non posso giocare a tennis; non posso andare nel mio bar di fiducia... Sciocchezze, diranno alcuni, rispetto alla pandemia mondiale! Ma fatemi scrivere, vi prego, l'urgenza che abita in me durante questo periodo. Per chi soffre come me di un disagio psichico, i sintomi sono aumentati e anche di molto in qualità e quantità. L'angoscia del virus; quella dei vaccini; e non per ultima quella di una vita isolata. Allora chiedo umilmente al Presidente Draghi di far intervenire nel Comitato Tecnico Scientifico anche psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed educatrici e non solo scienziati perché il benessere non può che essere bio-psico-sociale e non solo biologico. Stiamo tutti soffrendo, lo sappiamo. Ma come mai non si pensa alla salute mentale?
(Io non ho sentito un e dico UN politico o tecnico che sia, parlare della materia in questione)
Ecco, io sono solo un esempio- e mi ritengo fortunata ad avere alle mie spalle una squadra di dottori e il centro di salute mentale con le sue attività e un'Associazione onlus, Riconoscere. it, fondata da Elisabetta Sarco, le cui psicoterapeute rispondono tutta la settimana fornendo una voce esperta e accogliente gratuitamente... - sono un esempio di questa grande categoria degli esclusi, i sofferenti psichici.
I miei alti e bassi sono aumentati. La depressione si sta facendo largo tra le mie ossa. Ma non voglio dargliela vinta e per questo stasera scrivo a te.
Ti supplico, Vi supplico di monitorare e prevenire in questa tragedia il disagio psichico, l'ultimo escluso della sanità.
Con immensa stima e gratitudine,
Silvia Bove
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