Messaggi e commenti per Massimo Gramellini - pagina 23

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Martedì 27 aprile 2021 09:42:13

Scuola e trasporti: lettera all'amministrazione comunale di Nichelino (TO)


Buongiorno Massimo,
sarei lieta se leggesse la lettera che ho inviato all'amministrazione comunale della mia città:

Nichelino, 20 aprile 2021

Caro Sindaco e Spett. le Amministrazione,
vorrei proporre un punto di vista diverso dal solito circa il problema dei trasporti e la conseguente chiusura, totale o parziale, delle scuole superiori (di secondo grado).
Premesso che la prassi applicata finora, con i suoi effetti devastanti sugli adolescenti, discende da un ragionamento assai poco logico ma universalmente convergente verso la deduzione: “il problema è nei trasporti, quindi chiudiamo la scuola”, proporrei semplicemente di cambiare la proposizione conseguente: “il problema è nei trasporti, quindi chiudiamo i trasporti”.
Certo a leggerla così appare assurda o addirittura comica, infatti non è immaginabile chiudere i trasporti in senso generale, ma si può invece pensare di farlo per tutti quegli studenti in buona salute che abitano a poca distanza da scuola.
Perché deve essere così passivo il loro ruolo in questa sciagura mondiale?
Perché non si può chiedere di conquistare il diritto alla scuola andando a piedi o in bicicletta?
Le nostre scuole superiori sono ben distribuite sul territorio e, se si andasse a indagare quali sono le distanze delle abitazioni degli studenti dagli edifici scolastici, si scoprirebbe che almeno il cinquanta per cento abita entro tre chilometri da scuola, l’equivalente di quindici minuti in bicicletta e quaranta a piedi, senza sudare e rispettando i segnali stradali.
Ora la scuola ha riaperto per metà e nelle prossime settimane forse le lezioni in presenza cresceranno un po’, con grandi acrobazie dei dirigenti e personale preposto a ricostruire gli orari in modo da scaglionare gli ingressi, di nuovo per alleggerire i trasporti. Poi chissà cosa ne verrà fuori e quanto durerà. Certo con la metà di giugno la questione verrà accantonata, per ripresentarsi il prossimo ottobre, come è già successo anche se l’estate scorsa appariva impossibile.
L’anno passato sono state acquistate moltissime biciclette grazie al meccanismo dei bonus ma, a guardarsi intorno, pare proprio che siano tutte chiuse nei garage e nelle cantine.
Si è parlato spesso di cogliere in questo difficile periodo le opportunità, molto più del fare di necessità virtù, qualcosa come mettere il seme per trasformazioni irreversibili.
Chissà, forse qualcuno oltre me qualche volta ha immaginato Nichelino come una piccola Ferrara, Padova o chissà... Non c’è bisogno di arrivare in Olanda, abbiamo nel nostro splendido Paese realtà con un territorio pianeggiante, in tutto simile a quello in cui viviamo qui.
Che cosa manca, dunque? Non le piste ciclabili, ma una vera e propria trasformazione nel costume comune. Occorre pensare: “Bicicletta è bello, non importa se mi spettino o mi cola il trucco”. In inverno fa freddo? In quindici minuti non c’è tempo abbastanza per sentirlo, la sensazione è ancora più forte se si sta fermi ad aspettare il bus.
Le strade cittadine sono pericolose? Penseranno il Sindaco e l’Assessore alla viabilità ad individuare percorsi urbani “privilegiati” lungo i quali in certi orari le biciclette abbiano precedenza assoluta. E le auto? Si metteranno in coda o sceglieranno altre vie.
Nichelino non è San Marino, non può scegliere da sola l’apertura delle scuole! Infatti il Sindaco di Nichelino parlerà con quello di Orbassano, Venaria, Rivoli, Collegno… e insieme discuteranno con il Presidente della Regione e i semi della trasformazione si spargeranno per tutto il Piemonte…
I ragazzi si lasceranno convincere? No, saranno loro a convincere noi. Il tema dell’ambiente è un loro cavallo di battaglia, questa è l’occasione per andare oltre le manifestazioni di piazza.
Sto delirando? No, sto sognando, così come ciascuno di noi ha sognato il suo futuro prima di poterlo realizzare…

Un saluto carico di fiducia, Monica Gutina

Martedì 27 aprile 2021 08:45:39

Ospiti delle RSA: pietà, misericordia e compassione


Mia mamma, 97 anni, risiede dal 2019 in una RSA di un piccolo comune della provincia di Brescia. Come tutti sappiamo è dall’8 marzo 2020 che queste strutture sono blindate e che gli “ospiti “ non hanno contatti umani.
Il 13 aprile, a me e ai miei fratelli, è stato concesso di incontrarla, singolarmente, per un totale di 20 minuti.
L’incontro avviene all’ingresso di una chiesa: 2metri x 2 di spazio chiuso da una lastra in plexiglas provvista di due manicotti in cellophane spesso. Ho circa 7 minuti, provo la febbre, igienizzo le mani, infilo i guanti e un altro manicotto.
Infilo finalmente il braccio ma non riesco a prenderle la mano perché la sedia a rotelle sulla quale siede la tiene lontana dalla barriera in plexiglas. L’operatrice che l’accompagna cerca di sistemarla leggermente di profilo e così riusciamo a toccarci. Riesco a sentire il calore della sua mano e la sua presa così forte e desiderosa di contatto. Le sue dita mi stringono, mi accarezzano e cercano qualcosa di più ma non ci arrivano. Io ho il pianto negli occhi e nel cuore, un groppo mi chiude la gola; lei un sorriso triste e incredulo ma continua a perlustrare con le sue dita ogni centimetro possibile della mia mano come se dovesse fare scorta di qualcosa di vitale. 7 minuti, il tempo è scaduto. La saluto, mi guarda smarrita; le dico che ora potrà toccare anche i miei fratelli. Il groppo in gola è sempre lì e quando se ne va subentra la rabbia e l’indignazione per ciò che sta accadendo a tutti gli anziani ospiti di queste strutture.
Mi chiedo come è possibile che la loro solitudine, il loro isolamento vengano considerati prevalenti e obbligatori per salvaguardare la loro vita.
E nessuno si pone il problema della qualità di vita che sono costretti a vivere.
Non è altrettanto grave lasciarli dunque all’angoscia dell’abbandono? Non si dovrebbe esercitare, attraverso l’etica delle responsabilità, la pietà, la misericordia e la compassione?
Non scegliere non è immorale?

Lunedì 26 aprile 2021 14:28:53

Aborto


Gentilissimo Gramellini,
non ho MAI scritto ad un giornalista nè su blog o simili, sono un po’ emozionata... ho deciso dopo aver visto la puntata di sabato 24 e il servizio sull’”aborto felice”.
Non posso e non voglio esprimere giudizi e spero di riuscire in questo mio intento raccontando la mia esperienza.
A 32 anni resto incinta: una scelta consapevole in una storia felice.
Prima ecografia: non c’è battito. Vengo ricoverata. Aborto spontaneo l’hanno chiamato.
Sono in sala operatoria, davanti a me l’elenco degli interventi del giorno:
IVG
IVG
IVG
IVG...
Quante storie dietro tre lettere.
Io posso raccontare di me e della storia di altre tre lettere IIG (interruzione involontaria di gravidanza): prima tanta felicità, subito dopo tanta speranza e poi tanto dolore. Non una passeggiata, ma una camminata in salita con uno zaino pieno di pietre.
“Giovanni”, così lo avevamo subito chiamato, lo abbiamo desiderato e cercato.
Un viaggio lungo cinque anni e poi un regalo, un miracolo, una conquista: è arrivata lei, la bambina più bella del mondo.
Siamo stati fortunati, non tutte le storie che iniziano con un aborto hanno un lieto fine.
Mi sento quindi di dire che dietro ogni decisione ci sono una storia, un perché e, rispettosa di ogni scelta individuale motivata da situazioni contingenti, penso sia giusto che ciascuno viva un aborto NON PER FORZA soffrendo, NON PER FORZA stando benissimo, ma come può: serenamente... nel limite del possibile.

Lunedì 26 aprile 2021 08:59:22

Pillola abortiva


Spettabile dott. Gramellini,
ho sempre seguito con attenzione il suo programma, ritenendolo equilibrato e denso di contenuti, non che attribuendo a Lei, doti di conduzione e approfondimento notevoli.
Sono rimasto spiacevolmente e tristemente sorpreso, nella puntata del 24 aprile, nell'assistere alla pubblicità (tanto è stato) della pillola abortiva e nel rendere merito, come esempio di coraggio, a chi pratica l'aborto. Mentre il coraggio, semmai, è fare nascere una creatura e difendere la vita nascente. Pur valutando caso x caso e problematiche connesse, delle quali sarebbe stato però, il caso di parlare in trasmissione.
Mi auguro, a breve, un invito nella sua trasmissione di qualche esponente "pro vita ".
Un cordiale saluto.
Lovera Gian Paolo.

Domenica 25 aprile 2021 12:35:25

Bella Ciao cantata da Milva


Le Parole Della Settimana del 24 Aprile


In riferimento alla Vostra trasmissione di Sabato 24 Aprile 2021 volevo rettificare che la canzone "Bella Ciao" interpretata da Milva 50 anni fa a "Canzonissima 71" era la versione "originale delle modine": infatti c'erano stati inizialmente dei fischi all'inizio della presentazione della cantante scomparsa!
Poi citava la parola "Bastone" inteso credo del "Caporale"!
Era 26 anni dalla fine della guerra con ancora dei nostalgici!
Bella Trasmissione,
Saluti,
Carlo Maria Berra
Gozzano (NO)

Domenica 25 aprile 2021 12:26:18

Amo Lei e Vecchioni, ma ritengo ingiustificate le bacchettate di sabato sera alla Regione Lombardia.
È vero che la parola artista non si riferisce ad un genere. È l’articolo che glielo attribuisce: una/un od anche un’/un quindi, in ottica di parità, forse sarebbe stato corretto scrivere:. .. una/un grande artista. .:.
Ritengo utile fare un salto logico, ripartendo dalla continua campagna elettorale a cui assistiamo, dove tutti vogliono “lavare più bianco”.
Qualche giorno fa una sindaco emiliana ha proposto di usare una antica lettera indo-europea, una lettera muta, che si trova anche sulla tastiera Azzera del nostro smartphone, per chiudere le parole che non devono avere un genere. Scelta bizzarra, sull’onda dell’esotismo culturale dominante, non utile per la lingua italiana.
La regione Lombardia, non volendo essere da meno, ha proposto di chiudere dette parole con l’asterisco, un segno comune nella nostra lingua. Questa si è una scelta ignorante, foriera di confusione, perché questo segno, sin dai romani e forse dai greci, rimanda alle note a piè di pagina.
Cassata l’antica lettera e improponibile l’asterisco, per risolvere il problema di genere, potremmo chiudere le parole con l’italianissimo apostrofo, da sempre usato per segnalare l’elisione della vocale finale. Riferendomi alla gentile signora di cui sopra, potremmo scrivere: sindac’.
Un abbraccio

Domenica 25 aprile 2021 11:20:47

A volte la vera verità


C. att. ne Sig. ra Lilli Gruber,

Cara e bella Signora,
un minimo commento - dopo parecchio tempo - riguardo alla puntata di ieri, sabato 24 Aprile.
Ho ascoltato con interesse e conos tato contento degli intreventi dell Siig. ra Borallevi una delle poche che parlando
di Covid_19, ha detto le cos ecome stanno realmente per es. la situazione normale solo da una settimana in Lombardia
e con altri sottili commenti es. il fatto che non siamo una Nazione molto intelligente, ed è solo vero.
Al contrario miseri, senza senso e magari solo autoreferenziali le parole vuote del giornalista TELESE.

Vediamo sempre 8 e 1/2, e quindi sempre complimenti.
cordiali saluti
Roberto Linari - Trieste

Domenica 25 aprile 2021 08:58:22

Seguo con interesse e piacere Le Parole della Settimana, apprezzo, come molti la sua sensibilità, Gramellini, il senso di giustizia e difesa dei diritti, dei piccoli gesti, che lei e i suoi ospiti proponete ogni settimana; per questo mi ha sgomentato l'approccio di ieri sera sul tema della pillola abortiva. Sgomenta la tranquillità e serenità di Alice Merlo nel difendere il suo gesto, che non è togliere un dente o un tumore o una cisti; sgomenta che a fianco di una legge che giustamente tutela la salute e i diritti di una madre, non si tenga mai conto dei diritti del nascituro, perché è di questo che si tratta, di un diritto alla vita negato. Dispiace quindi che lei, Gramellini, sia scivolato su questo argomento, perdendo per strada la difesa dell'altra faccia della medaglia.

Sabato 24 aprile 2021 21:32:43

Pubblicità alla pillola abortiva


Stasera 24 aprile ho visto la performance della ragazza che pubblicizzava ben spalleggiata da lei Gramellini e dalla cantante sua ospite la pillola abortiva e che consigliava ad una ipotetica ragazza che si accorge di essere incinta di rivolgersi ad una associazione di cui non ricordo il nome che ti fa essere serena e felice di abortire. Naturalmente non c’era nessuno che presentasse ipotesi alternative come quella di fare nascere una creatura: trattate la vita come se fosse spazzatura senza alcun rispetto. Una tristezza unica, una presunzione davvero impressionante.
Rifletta sul suo ruolo pubblico e sulla responsabilità che le deriva da questo ruolo.
Rida pure di me, non me ne importa nulla, ma non è con queste scorciatoie si educano i giovani alla responsabilità e al rispetto per la vita.
Bacci Marco

Sabato 24 aprile 2021 21:24:16

Trasmissione sabato 24 aprile


Buona sera... ho ascoltato con molta attenzione il servizio dove una ragazza sta molto bene dopo aver abortito.
Perfetto... io ho perso un figlio e non sono felice... ho perso un nipote e non sono felice... anzi questo dolore è stata occasione per verificare la bellezza della vita.
Giustamente Veronica Pivetti è felice perché un uomo difende una donna... ma tutti i bambini abortiti... da chi sono difesi?
Meglio non metterli al mondo.
Altro suggerimento... ogni medaglia ha il suo rovescio... perché non intervistare chi è molto felice di aver donato al mondo una speranza con uno o più figli???
Credo che chi ha tanta speranza non uccide... uccide chi ha il cuore disperato.
Le auguro, a lei che tanto ama suo figlio, di incontrare qualcuno che ha il coraggio di mettere al mondo bimbi senza i quali il nostro futuro non sarà tale. ultimo e non ultimo suggerimento... se una ragazza non sa come fare... sarebbe il caso di farle compagnia non di abbandonarla.
Buona serata Maria Antonietta Bertolini

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