Messaggi e commenti per Maurizio Landini - pagina 47

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Biografieonline non ha contatti diretti con Maurizio Landini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Maurizio Landini.

Martedì 13 ottobre 2020 11:17:02

Come al solito nessuna risposta. Questo da Maurizio LANDINI non me lo aspettavo.
Sono un lavoratore dipendente con 46 anni di contributi accertati da INPS ed inail
Perché la conversione in legge DELDL AGOSTO è stato bocciato dalla 5 commissione al senato. Io personalmente avevo messo a conoscenza il segretario generale a potenza durante un incontro che guardacaso si parlava di salute e sicurezza. Praticamente ho capito che si fanno sempre e solo chiacchiere. CHE GRANDE DELUSIONE E VERGOGNA DOPO 50 ANNI DI TESSERA! ! SPERO CHE ARRIVI IL MESSAGGIO A "MAURIZIO"

Domenica 4 ottobre 2020 13:16:48

È una grande VERGOGNA trattare lavoratori esposti ad AMIANTO come stracci e poi ci riempiamo la bocca con paroloni "SALUTE, SICUREZZA ecc" intanto al senato non passa l'emendamento per mandare in pensione 390 lavoratori esposti. VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA!!! Aspetto risposte.

Vergogna vergogna.. Non è possibile che la politica e il sindacato si prendano gioco dei lavoratori che sono stati esposti all'amianto non convertendo l'emendamento n. 11. 0. 2 del d. l. Agosto relativo al sacro santo diritto di pensionamento.

Venerdì 2 ottobre 2020 21:13:57

Qualora non lo avreste pensato, a proposito delle pensioni, perche' alla quota 100 non si propone l'opzione partaime. Penso che il lavoratore concluderebbe il proprio percorso lavorativo con meno affanno e lo stato risparmierebbe il 50%. Grazie per l'attenzione.

Venerdì 2 ottobre 2020 10:01:03

Preg. mo sig. Landini,
Le scrivo per segnalare una grave anomalia presente nei lavori usuranti. Mia moglie e moltissime altre colleghe OSS non possono al momento andare in pensione perché, pur in presenza dei requisiti, INPS NON riconosce il CODICE ISTAT assegnato a tali lavori in occasione DELL allargamento
Dei lavori beneficiari. Cosi in questi casi che sono tanti chi fa la OSS dal 2004 come mia moglie ha un codice ISTAT ASSEGNATO ALLORA! !
Mi sembra una FOLLIA! !
Sarebbe sufficiente far sì che il CODICE ISTAT creato da INPS possa RICOMPRENDERE TUTTI I CODICI ASSEGNATI IN PASSATO ALLE OSS! !
La ringrazio per attenzione e SPERO CHE LEI POSSA RISOLVERE QUESTO PROBLEMA che, come detto, INTERESSA MIGLIAIA DI OSS.
Le sarei grato per un cenno di riscontro e
AugurandoLe BUON LAVORO LA SALUTO CORDIALMENTE.

Mercoledì 30 settembre 2020 17:57:40

Buonasera Dottor Landini, La ringrazio per l’attenzione che darà a queste mie righe…
Ho quasi 55 anni (sono del febbraio 1966), sono un lavoratore definito “precoce” avendo iniziato il mio percorso lavorativo a 16 anni, lavorando da oltre 38 anni per il totale dei quali tutti i contributi risultano regolarmente pagati dalle 4 aziende per le quali negli anni ho lavorato, compresa l’attuale compagnia, una multinazionale alimentare, per la quale lavoro da oltre 25 anni.
Avendo un “gap” dato dalla mancanza di studi rispetto a colleghi e candidati, grazie e soprattutto ai valori che i miei genitori mi hanno trasmesso, ho cercato di “investire” me stesso nell’impegno e nel lavoro duro al fine di migliorare la vita dei miei familiari e, in tutti questi anni, ciò mi ha permesso, nonostante la mia “terza media”, di avere una posizione di rilievo (quadro) all’interno della azienda per cui lavoro, ricevendo ormai da decenni quotidiani attestati di stima.
In tutti questi anni ho dato e ricevuto moltissimo ed ogni giorno in cui mi sveglio faccio il massimo per dare il mio contributo, non so fare le cose senza metterci impegno; non posso però dimenticare lo stress e la fatica che mi accompagnano praticamente da sempre, per un motivo o per l’altro, dovuto agli obiettivi aziendali (volume, fatturato, profitto, visite ai clienti, meetings, corsi, ecc,) ed i km che percorro in auto (mai meno di 80 mila annui) tra orari incredibili, sveglie “prima del gallo”, maltempo e pericoli sulla strada.
A questo va sommata una vera “sciagura” come la chiamo io, che ha colpito la mia famiglia circa 17 anni fa; l’avvento di una gravissima incurabile malattia protrattasi per circa un anno e mezzo, seguita alla morte di mia moglie nel 2005, all’età di 38 anni.
Mi sono trovato quasi completamente da solo a gestire due figli allora di 7 e 14 anni…in tutto…dallo stirare il grembiulino della scuola alle 5 di mattina, ai colloqui con le maestre, con i professori, ai problemi di mancanza della mamma, di una figura femminile in casa, quelli adolescenziali dei “ragazzi” che tutti abbiamo avuto, la gestione della casa, dalle pulizie alla spesa, ecc…tutto questo senza mai mollare un solo minuto il mio lavoro per il bene del “business”, parola che sempre più ahimè è “cappio” nel mondo del lavoro e lo vediamo quotidianamente…fatto sta che il giorno dopo in cui abbiamo seppellito mia moglie ero già in “pista” per non rimanere indietro sul lavoro tanto che quell’anno (come numerosi altri precedenti e successivi) ho vinto un premio quale miglior performance nelle vendite.
E’ facile, lecito e naturale con un semplice calcolo capire che, nonostante la mia non troppo inoltrata età, in tutti questi anni, io abbia profuso uno sforzo straordinario nel vivere; arrivato a questo punto, sono veramente stanco, consumato dagli anni, anni difficili e “pieni”, di una vita, possiamo chiamarla “doppia” e gravosa…?
Quello che, con queste righe, cortesemente le chiedo, è molto semplice…
Si sta parlando da tempo, assolutamente giustamente, di far smettere di lavorare persone che hanno lavori gravosi, di persone che per una vita svolgono lavori davvero faticosi, nel pericolo, che vivono 30/35/40 anni in mezzo a sostanze pericolose; di donne con una vita difficile, il lavoro, la casa, i figli, spesso senza sufficienti risorse economiche per portare avanti i figli e se stesse con fatica e dignità, spesso sole, spesso con lavori precari, con mariti e/ex “disastrosi” (e mi fermo qui per non dire di peggio, le cronache parlano da sole).
Come possiamo però non valutare la posizione di persone che, con la loro attività lavorativa, hanno fornito un contributo importante al mondo del lavoro ed allo stato per 40/41 anni (di fatica e tasse) e che nello stesso tempo hanno vissuto e tutt’ora vivono una “VITA GRAVOSA”, possano lasciare finalmente il lavoro per una agoniata, meritata pensione, per provare a ritrovare, a riprovare a trovare un pò di pace?. .. C’è differenza tra una persona che ha un lavoro gravoso ed un’altra che ha da anni e anni una vita gravosa?
Una vedova, un vedovo “precoce” che lavora da 40/41 anni e che nella vita da vedova/o ha dovuto contemporaneamente lavorare duramente e crescere i figli orfani, può ritenersi una “categoria” (categoria brutta parola quando si parla di persone) speciale?. .. io credo di si…
E’ per questo che Le chiedo attenzione verso queste persone, siamo tante, forse non tantissime da censire e forse altrettanto neanche così impattanti in termini di costi per lo stato (che brutta parola sentirsi un costo, un peso dopo una vita di contributi pagati…), per poterci sentir dire “dopo 40/41 anni meriti di godere qualche anno di riposo e di tranquillità lasciando il lavoro oggi…“.
Mi consenta inoltre di esprimere la mia immensa ammirazione per la DONNA che so esattamente cosa fa…non sorrida e/o fraintenda, ma dentro un pò donna mi sento anche io perché da anni ho vissuto “in parallelo” con loro e le stimo, amo e ammiro!
... ho costruito tante belle, sincere amicizie, spesso si sono confidate con me ed io con loro…ci siamo sempre capiti e mi hanno arricchito insegnandomi a guardare il mondo anche con i loro occhi e questo è un patrimonio enorme che non scorderò o perderò mai... e sono sempre stato ammirato, incoraggiato, ancora oggi mi chiedono e si chiedono “come hai fatto! ”…se mi guardo indietro ancora mi chiedo come ho fatto a gestire tutto (oggi i ragazzi con mio grande orgoglio 24 e 30 sono indipendenti e ben avviati nel mondo del lavoro) …ma quanta fatica…non le nascondo che i miei occhi iniziano a luccicare…ma non ho mai avuto tempo per fermarmi a piangere e non inizierò oggi…
Spero e, nello stesso tempo sono certo, che la mia storia (che è simile a tantissime altre in questo paese) non la lascerà indifferente e che la sua sensibilità e capacità, riescano a produrre delle decisioni che diano una mano a tante persone che come me hanno avuto ed hanno “una vita gravosa”…credo che 41 anni di lavoro siano un pezzo di vita ed un traguardo più che sufficiente per meritare di fermarsi e provare finalmente a vivere…
Grazie di cuore per l’attenzione!
Piergiorgio

Martedì 29 settembre 2020 19:43:21

Sig Landini, leggo sui giornali le presunte riforme sulle pensioni e molteciple idee in merito,
io chiederei un incontro con il govervo, e far di chiamare da questi tutte le grandi imprese italiane e con cortesia
imporrei l'art'4 della legge Fornero sul'isopensione, oltre a mandare in pensione molti lavoratori ci sarebbe anche una percentuale di assunzioni, senza nessun costo per il governo, ma molta pubblicità gratificante anche per il sindacato.
Buon lavoro

Domenica 27 settembre 2020 08:38:32

Caro segretario ieri sera ho letto su televideo le parole di Giuseppe conte su quota 100 che facevano intendere che x lui andava bene la fornero e basta... Dovremmo fare uno sciopero continuativo alla francese fino a quando verrà abolita definitivamente questa legge medioevale... Se sentirò ancora il silenzio o troppa morbidezza della cgil questa volta abbandonerò definitivamente il sindacato... Non dico di tornare a quota 100 ma 41 anni di contributi sono più che sufficienti x tutti... Arrivederci

Venerdì 25 settembre 2020 13:07:53

Gent. mo Sig. Landini, visto che sarete prossimi a poter discutere delle pensioni con il governo, ci tenevo solo ricordare le PENSIONI MINIME DI ANZIANITÀ per noi donne, sempre dimenticate da tutti.
Ho finito di versare i contributi dovuti venti anni fa, ho versato circa 24 anni, per poter avere la mia pensione a 60 anni.
Purtroppo grazie alla RIF. Fornero, si é ancora a 62 anni, senza nulla, ed ora come ora è sempre più difficile poter trovare. qc., essendo soprattutto “fuori dal mondo del lavoro” da tempo.
Mi chiedo come possa essere possibile non pensare a come si possa proseguire, così, senza nulla!
Non é corretto anche perché, quando ho preso questa decisione, ma soprattutto quando ho terminato di versare i contributi dovuti, c’erano i 60 anni, non i 67, introdotti poi.
Come per altri casi, anche per questo, servono veramente soluzioni per poter vivere.
Conto su di voi e vi ringrazio molto.

Giovedì 24 settembre 2020 14:57:02

Carissimo signor Landini, nei prossimi giorni ci saranno gli incontri con il governo per discutere sulla riforma pensioni. Avete già discusso sull 'ape social per i lavori usuranti e rischio covid, bene io sono una infermiera e quindi molto a rischio, ma siccome non faccio i turni non posso andare in pensione. Lavoro in un CPS di Milano e gli utenti sono pazienti psichiatrici e quindi molto a rischio covid in quanto non molto ligi alle regole. Le chiedo di inserire nell'ape social tutti gli infermieri, inoltre le dico che quasi tutti gli infermieri prima di lavorare negli ambulatori hanno fatto i turni. Grazie e buon lavoro.

Lunedì 21 settembre 2020 20:23:54

Buonasera
Purtroppo sono una cassa integrata covid19 da marzo. svolgo un lavoro ufficio part time e azienda mi ha ridotto da subito orario lavoro. mentre reparto produzione non ha fatto un ora di cig tranne aprile periodo lockdown
Ora e stata richiesta proroga cig ottobre novembre sempre e solo x reparto ufficio se non solo x me questo ancora non lho appurato. premesso che siamo 2 in ufficio motivazione crollo fatturato
Ok. Ci sta ma mi e stato dimezzato orario gia ridotto e poi solo 1 impegata. quanto puo risparmiare azienda ?
Come faro nei prossimi mesi ? deduco che azienda ritenga il mio ruolo non importante anche se mi occupo di contabilita' portandomi al 30 percento del contratto normale.
Quindi di fatto non viene rispettato cosi orario contrattuale di partenza dimezzandomi lo stipendio.
Va bene la motivazione del covid ma dove sono le tutele per il singolo lavoratore?
Il sindacato deve tutelare chiunque non lavoratori di aziende con molti dipendenti a mio avviso e non essere troppo condiscendente con datori lavoro ecco xche non ci sono tutele.

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