Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 31

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Frasi di Milena Gabanelli

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Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.

Mercoledì 26 agosto 2020 17:18:52

Buonasera dottoressa Gabanelli,

Qualche giorno fa mio suocero di 84 anni, cardiopatico, immunodepresso a seguito di cura chemioterapica, è stato portato da sua moglie 82 enne e sua figlia al pronto soccorso della clinica S. Rita, l'ospedale più vicino. Motivo: ictus cerebrale. L'assistenza medica è stata efficace nulla da dire. Ringraziamo di vivere in Italia anche per questo. Unico grande neo: l'emergenza COVID. Mia suocera e mia cognata hanno salutato il sig. Giampiero mentre entrava nelle salette del pronto soccorso e da allora nessun familiare, nemmeno sua moglie, alla quale il signor Giampiero è legatissimo, ha più potuto vederlo. Vietato l'ingresso negli ospedali, NON SI PUO' FARE VISITA AL MALATO. Per caso l'indomani del ricovero siamo riusciti a incrociarlo, perché mentre aspettavamo fuori dal pronto soccorso che qualcuno ci desse notizie di lui dal mattino presto, moglie 82enne compresa, alcuni infermieri lo caricavano sull'ambulanza per portarlo al Niguarda dove avrebbero tentato invano di inserire uno stent nella carotide. Il giorno stesso ci hanno rimandati a casa assicurandoci che ci avrebbero avvisati appena il signor Giampiero sarebbe rientrato in clinica S. Rita. Intorno alle h. 23, 00 circa non ricevendo informazioni, mia cognata si è recata in pronto soccorso ed ha chiesto notizie sul papà. Era rientrato, l'avevano messo in reparto e l'indomani qualcuno si sarebbe preso l'onere di chiamare i familiari. Un dottore infatti si è premurato di farlo. Grazie. Ma è stato un caso.
Oggi alle h. 16, 50 siamo ancora in attesa di sapere se il signor Giampiero è migliorato, oppure è peggiorato. A casa la moglie di 82 anni aspetta, in silenzio, preoccupata, desiderosa di sapere qualcosa sul proprio amatissimo marito. Lo scorso 4 agosto hanno festeggiato 60 anni di matrimonio!
Nessuno di noi familiari mette in dubbio che negli ospedali di questi tempi si lavora al massimo, come sempre del resto. Unico neo ripeto: l'emergenza COVID. Perché non trovare un modo per prendersi carico del compito fondamentale di informare il parente ogni santo giorno riguardo la salute del proprio caro? Io non posso credere che non vi sia modo per organizzare una procedura di comunicazione telefonica efficiente standardizzata, come quando le infermiere passano a distribuire i farmaci ad ogni malato. E' importante non far sentire al paziente il distacco fisico, emotivo, dai propri cari quando viene ricoverato. Soprattutto quando parliamo di un uomo di 84 anni. Isolare il malato a prescindere è una condizione disumana, ingiusta, che discredita l'operato di coloro che lavorano negli ospedali. Quante persone come noi stanno vivendo ormai da mesi questa situazione insopportabile? E' possibile che la presenza del COVID debba tenerci in ostaggio come se fossimo ancora in emergenza sanitaria? Oppure siamo ancora e lo saremo per quanto in costante emergenza perché lo vogliamo noi, per motivi che non voglio nemmeno pensare. Dove è la nostra dignità di uomini? O forse dobbiamo pensare che se fossimo ricchi potremmo permetterci una stanza privata, un trattamento priviliegiato. No, io mi rifiuto di pensare così. Voglio umanità e la precisa volontà da parte di chi gestisce un ospedale di lavorare, operare solo ed esclusivamente per il bene del malato. Grazie per la sua attenzione, dottoressa.
Elvira Riva

Mercoledì 26 agosto 2020 08:34:27

Buongiorno sig. ra Gabanelli, Le chiedo cortesemente di verificare il comportamento dell'Alitalia nei confronti dei passeggeri che hanno ricevuto un voucher a causa della cancellazione di un volo aereo e che non riescono a utilizzarlo per l'emissione di un nuovo biglietto, in quanto il numero per le prenotazioni 892010 o non risponde o cade la linea prima di aver concluso la procedura, per cui non risulta neanche la prenotazione, dopo che hai speso circa 20 euro di telefono come è successo a me e sorge spontaneo pensare che in realtà non vogliono che i voucher vengano utilizzati. Grazie cordiali saluti

Martedì 25 agosto 2020 16:28:13

La invito a fare luce sulle aste immobiliari.
un affare che vede coinvolti personaggi ed istituzioni che dovrebbero salvaguardare l'interesse delle persone perbene.
sono indirettamente a conoscenza di un "esproprio" che si sta ultimando a danno di un onesto lavoratore.
disponibile ad horas a fornire testimonianze e documentazione.
anche se non le interessera' la "faccenda" la ringrazio per tutte le altre nefandezze di cui si interessa e delle quali pubblica i retroscena.
grazie dell'attenzione e continui nel suo lavoro.
saluti
isidoro perrotta

Martedì 25 agosto 2020 16:26:11

Gentile signora Gabanelli,
seguo con interesse i suoi approfondimenti su La7.
Mi piacerebbe che Lei dedicasse una puntata al tema scuola.
In particolare:
In confronto con altri paese UE (e Gran Bretagna) :
Distinguendo tra scuole primarie, secondarie di primo e secondo livello, nonché università.
Età media dei docenti
Ore lavorate all' anno in classe e a casa (stima...)
Retribuzioni medie
Rapporto quantitativo alunni/docente nei diversi tipi di scuola
Incidenza insegnanti di sostegno
Problema precariato
E altri aspetti importanti che al momento mi sfuggono ma che Lei sicuramente saprà individuare.
Grazie per l' attenzione, complimenti e distinti saluti
Mario Picchetti

Sabato 22 agosto 2020 17:21:17

Cara Milena Gabanelli,
Vorrei che si parlasse di Genio in 21 Giorni, un gruppo i cui metodi ricordano da vicino quelli del marketing piramidale e delle psicosette, che vende corsi di memoria e di crescita personale a ragazzi del liceo e dell’Università.
Questo gruppo è ora partner del CNR e se ne è parlato anche alla Rai (tgr Leonardo).
Sono molto preoccupata: la maggioranza del pubblico è all’oscuro dei metodi di Genio in 21 Giorni.
Uno dei miei cari è stato allontanato dalla sua famiglia e ha abbandonato l’università per colpa di questo gruppo.
Grazie per l’attenzione.

Venerdì 21 agosto 2020 00:38:07

Federico è un mio allievo. La madre è casalinga, il papà non sempre lavora. Nel gioco di gruppo pomeridiano scolastico a basket è quasi sempre assente pur essendo un bravo pinot. Con un mio ex alunno extracomunitario, Ahmed, un giorno lo vado a cercare.
La mamma vedendomi mi aggredisce dicendo che al figlio non gli piaceva la scuola tanto si addormentava sul banco. A malincuore, dopo la mia insistenza e di Ahmed, amico di suo figlio, accondiscende di farci incontrare caso contrario avrei telefonato ai Carabinieri. Così come era vestita, con ciabatte e grembiule, sale in macchina allacciandosi la cintura di scurezza. Da lontano vedo Federico nella sua tuta chino sul vano motore di un’auto. Il meccanico vedendoci si rivolge alla donna con cipiglio”: Perché mandi tuo figlio qui? ”. La donna si blocca. Federico marina la scuola per guadagnare qualche euro per aiutare la famiglia andata in miseria. Non vuole mendicare. Rimprovero il meccanico per il lavoro dato al ragazzo e riaccompagno Federico a scuola facendo fare una giustificazione scritta dalla madre. Nello scendere i gradini della scuola lentamente la mamma si ferma, si gira verso noi e risale le scale con quella veste strapazzata, con quei capelli neri e arruffati e sporchi e un viso pieno di lacrime e di rughe in mezzo ad una travolgente marea di studenti chiassosi che a scavezzacollo scendevano le scale della scuola. Ahmed si stringe intorno a me, mormora” vuole riprendersi il figlio”. Non curandosi di quello sciame festoso che la stava sopraffacendo con le lacrime agli occhi si posta davanti a noi baciando più volte l’impaurito amico di suo figlio e rivolgendosi verso di me con un filo o di voce: Grazie, professore Domenico.
Monteforte Irpino, 4 agosto 2020
Domenico Cerullo ------- 190 83024 Mnteforte Cilento (Av.)

Giovedì 20 agosto 2020 17:14:57

Buongiorno, desideravo fare un segnalazione: nei primi giorni di giugno mia madre, quasi 95enne e che vive da sola, cade e si rompe il femore, viene trasportata c/o la clinica Città di Brescia dove le viene innestata con successo una protesi., in seguito viene dimessa con tamponi negativi e trasferita c/o la Fondazione Maugeri di Lumezzane (BS) per la riabilitazione, che le viene praticata con successo e professionalità, viene quindi dimessa con un esame sierologico e con due tamponi del tutto negativi al Covid 19. Poiché non è più possibile che venga gestita a casa, insieme alle mie sorelle optiamo per un ricovero c/o la RSA Richiedei di Gussago (BS) in una camera cosidetta di sollievo a pagamento (del costo come un Hotel 5 stelle), Viene trasferita alla fondazione Richiedei in totale isolamento, dalla fondazione Maugeri senza che venga a contatto con altre persone al di fuori dei sanitari, ma non c'era alternativa, anche se mia madre percepisce € 880, 00 di pensione e non possiede immobili.
Inizia l'ennesima fase, ma corretta, di isolamento, che sarebbe dovuta terminare il 17 agosto, (purtroppo nessuno di noi figli ha più potuto vederla per ovvie ragioni) martedì 18 agosto telefona il medico responsabile del reparto RSA del Richiedei informandoci che mia madre, nonostante l'isolamento, ha misteriosamente contratto il covid 19 e che vista l'alta carica di virulenza dell'esito del tampone viene trasferita d'urgenza c/o gli spedali Civili di Brescia nel reparto Covid19. Oggi 20 agosto, cioè 2 giorni dopo ci chiama il medico del reparto covid 19 degli spedali civili dicendo che il tampone precedente ha un esito completamente privo di fondamento e che i nuovi tamponi confermano la totale negatività. Dovrà pertanto essere nuovamente trasferita c/o la RSA RIchiedei di Gussago.
Conclusioni: dopo aver trasferito una persona di 95 anni debilitata e priva di Covid 19 in un reparto covid 19 inutilmente (sarebbe stato sufficiente ripetere il tampone, per evitare tutto questo, essendo ella in isolamento, con tamponi e relativo sierologico negativo, tuttavia non è stato fatto) è stato fatto il tampone a tutto il personale della RSA e a tutto il personale dell'ospedale Richiedei che è risultato negativo. Alle nostre rimostranze per ricoverato una persona anziana in un reparto covid 19 esponendola ad inutili rischi, la direzione sanitaria ha risposto che circa il 30 per cento dei loro tamponi può purtroppo avere delle discrepanze. (la fondazione Richiedei di Gussago è stata oggetto di ispezione da parte dei CC dei Nas poche settimane fa)
Resto a disposizione
Roberto Bordiga

Mercoledì 19 agosto 2020 11:34:31

Gent. ma Milena, le scrivo per raccontarle cosa sta accadendo oggi, 19/8/20 a Pavia nella prevenzione e individuazione Covid.
Ricevo (a 200 km di distanza) l’informazione che “Maria” (nome fittizio) sta recandosi velocemente su e con prescrizione medica, per sintomi e febbre importanti, al centro della città in cui si effettuano i tamponi di verifica per coloro che rientrano dalle vacanze.
Una sola fila, un centinaio di persone davanti, il caldo (una persona viene portata via in ambulanza perché sviene).
La ragazza non ha con se acqua.. sbadata!
Ma tra bermuda e camicie svolazzanti su abbronzature e alcuna protezione di mascherine, riferisce - lei con mascherina e guanti avendo sintomatologia in atto- alla addetta della Protezione Civile -anch’essa senza guanti e mascherina e fumatrice- di essere lì con sintomi e su prescrizione del medico.
L’addetta non dimostra alcun interesse se non quello di suggerirle di tornare in macchina dopo aver prelevato il numero... anzi, data la fila sarebbe forse meglio che ritornasse a casa e si ripresentasse verso le 13 (! !) per vedere com’è..
Alle proteste della ragazza, l’addetta la apostrofa in malo modo, accusandola di “voler saltare la fila” e rivendicando con astio di dover essere lì e non essere potuta andare in vacanza per accudire i vacanzieri di ritorno!
Maria allora, pallida come uno straccio perché sono mesi che è chiusa in casa a studiare per un concorso, oltre ad avere la febbre da due giorni, le spiega la sua situazione tra l’altro di possibile
contagiante.
Le viene detto “ vada a farselo fare da privato e se lo paghi il tampone! ”.
Credo basti.
“Maria” è la ragazza di mio figlio, due bravissimi ragazzi (ma anche fossero persone qualsiasi o meglio “ cittadini” qualsiasi) che da mesi stanno preparandosi per l’orale di un concorso di cui hanno superato gli scritti (da Natale NESSUN giorno di vacanza).
Come cittadina (si figuri come madre!) questo racconto sulla linea di wa vocali appena scambiati, dove percepisco la stanchezza il malessere e la rabbia di “Maria”, mi ferisce e mi indigna la mala organizzazione nella gestione di una situazione particolarmente delicata come quella della prevenzione del contagio Covid.
E parliamo da giorni della chiusura delle discoteche! !
Vorrei tanto denunciare quello che sta accadendo al cittadino normale serio che segue le regole e le disposizioni del governo senza rivendicare spazi di libertà negati perché riconosce in quelle azioni il fine della tutela della comunità e della salute pubblica... di cui anche “Maria” dovrebbe far parte, addetti permettendo.

Domenica 16 agosto 2020 09:08:34

Gentile Dott. ssa Gabanelli, Ascolto con piacere le Sue inchieste e apprezzo il Suo stile asciutto ed efficace.
Vorrei porLe due semplici domande relative alla stessa fattispecie. Come mai, salvo mia disattenzione, nessun giornalista parla mai della propria casta considerando che sui media si può rilevare un profluvio di servizi, interventi, citazioni di figli e parenti vari di altri giornalisti ?
E come mai identica situazione, probabilmente peggiore, riguarda le varie forze dell'Ordine tra le quali brulicano i posti tramandati di padre in figlio?
Mi sono sempre chiesto perchè i grandi giornaloni nazionali che fanno, giustamente, le pulci ai politici non hanno mai ritenuto meritevole di effettivo approfondimento questi argomenti considerando anche che in diverse aziende private ai parenti dei dipendenti non è consentito neanche di inviare il curriculum.
La ringrazio per l'attenzione e La saluto con stima.

Mercoledì 12 agosto 2020 20:30:17

Paola Castellano è una signora gravemente psicolabile che da circa 40 anni riceve uno stipendio di livello dirigenziale dagli enti pubblici, senza essersi mai presentata al lavoro.  

Dal 2014 la signora registra su facebook le sue effettive attività, che quindi sono verificabili da chiunque: chiusa in casa con due gatti, posta foto di se stessa, rigorosamente da sola, e non risulta neppure una foto in cui sia in compagnia di un essere umano, o fuori casa.  

Ufficialmente la signora ha lavorato presso l'inail di Aosta e di Firenze fino al 2019. Le foto però dal 2014 a oggi, la ritraggono chiusa sempre nella stessa stanza in Via Roberto Simone, col medesimo sfondo romano. Nessun video esiste ad attestare le numerose attività di ricerca e le pubbliche conferenze che il suo cv on line dichiara.

La truffa perpetrata ai danni dello stato da decenni da questa signora è nota, tanto che la castellano subisce continui trasferimenti, nel tentativo dei vari uffici di passarsi la patata bollente. Nessuno però denuncia.

La domanda che va posta però è: quali sono le ragioni di una simile capillare copertura?

Quali indicibili favori sono stati prestati da questa donna incapace di intendere e di volere, eppure registrata a pieno titolo tra le eminenze grigie dell'inail?  

All'inail c'è chi racconta di strane storie di tortura mafiosa, contro personaggi come Maurizio Bassetti, testimone denunciante ai tempi di tangentopoli, perseguitato dentro la propria abitazione da due "donne russe", chiuse in casa giorno e notte per perpetrare misteriose sevizie, che pare lo abbiano portato a morte.
Qualcuno dice che per queste attività la mafia si serva di schizoidi, ai quali in cambio dell'affrancamento dalla clinica e di un fittizio ruolo sociale, comprensivo di stipendio, si chiede una attività persecutoria ininterrotta, che richiede clausura. C'è chi dice che da 40 anni la castellano venga impiegata per attività di mafia, e che in cambio un intero sistema ne copra la permanenza fittizia all'inail.

Vero, falso? Chiacchiere? Chissà. Resta il fatto che questa signora, irreperibile in sede, sta rubando soldi a tutti noi, con l'inspiegabile connivenza generale, e sarebbe interessante che qualcuno fornisse in merito delle spiegazioni.

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