Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 37
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Frasi di Milena Gabanelli
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Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.
Mercoledì 10 giugno 2020 15:54:13
Mercoledì 10 giugno 2020 14:33:07
Certo signora o signorina gabanelli non ha mai fatto l'indagine che le avevo proposito e se cioè in base al documento che le avevo inviato il nostro governo sapeva già ai primi di gennaio delle complicazioni (tromboembolie che hanno provocato la maggior parte dei decessi. Complicazioni che i nostri medici hanno scoperto dopo autopsie condotte contro il parere ISS
le reinvio le indicazioni caso mai volesse davvero ma non ci credo capirne di più
noi medici lo sappiamo ma noi contro il vero potere non contiamo
A Pilot Study of Sildenafil in COVID-19 - Full Text View...
clinicaltrials. gov › NCT04304313
Mercoledì 10 giugno 2020 13:49:26
Ad oggi i morti in Lombardia sono circa 16. 000 equivalenti a 1. 600/milione di abitanti. In Italia sono circa 34. 000 decessi equivalenti a 562/1 M pop (worldometers. info). In Italia, senza la Lombardia, i decessi sono circa 18. 000 equivalenti a 360/1M pop. Se Covid 19 anche in Lombardia avesse ucciso come nel resto della nazione, oggi in Lombardia le vittime sarebbero 3. 600 invece di 16. 000! Siamo confrontati con 12. 400 decessi in esubero in Lombardia, solo in Lombardia! Per ora manca un'analisi di questi decessi. Sono morti più di 12. 000, i perché sono sconosciuti e non si vede nessuno sforzo di chiarire questa situazione. Oltretutto sembra che non interessi a nessuno. Piuttosto pare che si cerchi attivamente di insabbiare questo tipo di analisi!
Ralf Ruffmann, Milano, 10 Giugno 2020
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Mercoledì 10 giugno 2020 12:02:36
Evasione tasse!
Decreti Legge a prova di scemo.
A far data 30/06/2021 ogni immobile (case, terreni, capannoni, ecc. .) non iscritto a Catasto passa di proprietà della Regione.
Auto. Divise in tre classi. Collegamento Ass/Pra in tempo reale. No Pra no proprietà.
Antiquariato. No registrato no commerciabile.
Barche. A fine anno denuncia singola attracco oltre 10 giorni media/proprietario.
E via così... (soldi all'estero, targhe estere, vacanze certificate, ecc...)
Alla fine il rapporto goduto/codice fiscale.
Vuoi evadere? Nascondi i soldi in casa che non ti servono a nulla.
Mercoledì 10 giugno 2020 11:30:29
Signora Gabanelli, io credo che sarebbe importante Una indagine veramente approfondita su quante colf non vogliono in nessun modo essere messa in regola per che non vogliono perdere il sussidio di disoccupazione, hanno una pensione... Lascio a lei gli altri motivi. è questo non disconoscere gli evasori ma per far emergere tanto lavoro nero in questo campo. Cioè la mia intenzione è positiva. L'inchiesta potrebbe anche rivelare quanto i bonus per le prestazioni brevi per le supplenze e così via potrebbe essere non solo reintrodotto ma soprattutto sburocratizzare dato punto molte di noi donne datrici di lavoro anziane non riescono a convincere le colf ad essere messa in regola. Finiscono i 100 /100 € della settimana togli €860 e pasta gli un lavoro in regola. In molte abbiamo sperimentato più volte questa situazione che, mi creda was son data e incide forse non tanto sul mancato introito per lo stato ma sull'educazione a lavorare sempre Solo alla luce del sole delle colf e conseguentemente di altre categorie. Con stima distinti saluti Maria Grazia Gerini Genova
Martedì 9 giugno 2020 19:35:14
Gent. ma dr. ssa Gabanelli
Desidero sinceramente complimentarmi per quanto detto lunedì 8 giugno al consueto appuntamento con Mentana - Tg7. Argomentazioni dettate da serietà, professionalità, onestà e libertà intellettuale. Molti dovrebbero da imparare da Lei.
giovanni
Lunedì 8 giugno 2020 23:05:24
Buona sera signora Gabanelli. Non saprei a chi altro esternare il mio problema, che è il riflesso della situazione del nostro Paese. Sono un insegnante/istruttore di scuola guida. Dal 10 marzo l'autoscuola presso cui lavoro, ha chiuso, mettendo i 5 dipendenti in cassa integrazione. Dal 20 maggio alle autoscuole è stata data l'opportunità di riaprire. La mia autoscuola ha preferito rimanere chiusa e mantenere i dipendenti in cassa integrazione. Il problema non è sicuramente l'autoscuola e le sue scelte, perchè ad onor del vero sono stati pagati ai dipendenti gli stipendi di marzo, puntualmente. Lavoro a Busto Arsizio, quindi la nostra autoscuola dipende dall'ufficio della M. C. T. C di Varese. Il Ministero dei Trasporti ha fatto uscire una nota nella quale si davano le direttive per il sostenimento degli esami di teoria e di guida. In buona sostanza per l'esame di teoria, si potrà accedere alle aule della Motorizzazione con gli ormai consueti dispotivi di protezione individuale:guanti e mascherine. Mentre per l'esame di guida è previsto che il candidato, insieme al suo istruttore e l'esaminatore, prendano posto in auto con i dispotivi di protezione già citati, ma con l'aggiunta delle visiere. L'esame dovrà durare un massimo di 20 minuti, alla fine dei quali l'auto dovrà rimanere aperta per almeno 5 minuti e dovrà essere sanificata. Purtroppo, l'ufficio della Motorizzazione di Varese, ha emanato una comunicazione nella quale si dice che l'ufficio verrà aperto gradualmente e che si sosterranno i soli esami di teoria con le dovute precauzioni. Quindi non si parla di riprendere anche gli esami di guida. Si è venuti a sapere che gli esami di guida non possono essere sostenuti in quanto il personale incaricato, cioè dipendenti dello stesso ufficio della Motorizzazione, non danno la propria disponibilità. Il personale dell'ufficio quindi, si limita all'orario d'ufficio. In un'autoscuola la parte più remunerativa, è senza alcun dubbio quella di pratica. In questa condizione, noi dovremmo far sostenere agli allievi le normali esercitazioni senza sapere quando poi portarli agli esami. Il danno quindi non ricade solo sulle autoscuole, ma anche sugli utenti ultimi: gli allievi. Quindi io mi trovo in questa situazione: non posso riprendere il mio lavoro, perchè altri "lavoratori", me lo impediscono. Il mio settore è privato e, come il mio datore di lavoro mi ha fatto rimanere in cassa integrazione, avrebbe potuto chiedermi di riprendere il lavoro, con il quadro sanitario del periodo. Quindi avrei dovuto accettare il "rischio calcolato". I dipendenti pubblici, quali sono quelli della Motorizzazione, alle stesse condizioni, possono permettersi di astenersi dalle loro prestazioni, in quanto le uscite per gli esami "pratici", sono "facoltative". Oltre a questo tenga presente che, ad oggi, non ho ancora visto un euro di cassa integrazione. Temevo che, oltre le buone intenzioni del Governo, sarebbe finito tutto in una guerra tra poveri. Purtroppo è quello che sto verificando sulla mia pelle. In attesa di una Sua gradita risposta, Le auguro una buona serata.
Lunedì 8 giugno 2020 19:29:55
Buonasera, leggo su il settimanale indipendente "il caffè di Roma" che è stato costruito da Acea Ato con l'approvazione del comune di Roma, un potabilizzatore che attingendo l'acqua dal Tevere la immetterebbe nella rete idrica potabile cittadina. Il tutto con possibili rischi per la salute umana. Questo sta avvenendo in modo ermetico. Mi rivolgo a lei, che da anni seguo, sapendo che è estremamente sensibile ai problemi di questo genere. Grazie la saluto cordialmente Anna Marra
Domenica 7 giugno 2020 18:48:23
Gentile Milena Gabanelli, le scrivo questo Messaggio perché non so in quale altro modo potrei contattarla e perciò spero che vorrà scusare il metodo un po anomalo. Ho scritto un romanzo sulla ex Jugoslavia, il cui titolo è "Il purgatorio non e' eterno" edito da Ronzani Editore di Vicenza. Tra le altre cose, per scriverlo ho anche preso spunto dal Servizio che Lei realizzò per il programma Mixer. Se potesse farmi sapere dove potrei inviarle una copia, Le sarei molto grato.
La saluto cordialmente, Cludio Uguccioni
Domenica 7 giugno 2020 10:18:19
Gentile Milena Gabanelli,
Mi permetto di contattarla in questo inizio della cosidetta Fase 2 e del relativo annuncio ufficiale « l’Italia riapre ».
Sono stati annunciati spostamenti senza più limiti, riapertura di bar e ristoranti, industrie, piscine, ma non ho trovato alcuna indicazione sulla data di riapertura delle visite agli anziani nelle RSA di Milano... in effetti da quando i decessi nelle RSA sono drasticamente diminuiti non si parla più dei nostri anziani che da ormai tre mesi sono rinchiusi nelle strutture e privati del loro elemento vitale, l’affetto e la vicinanza dei familiari...
Mia sorella ed io facciamo parte dei numerosi cittadini lombardi che hanno un genitore in una RSA, nostra madre nonagenaria ricoverata da dicembre scorso presso la RSA Monsignor Bicchierai a Milano, facente parte dell’Istituto Auxologico a casus di una frattura del femore e di problemi cognitivi.
La recente scelta di ricoverarla in una struttura per anziani è stata difficile e dolorosa da effettuare, ma l’abbiamo fatta con la garanzia di poterla andare a trovare quotidianamente come accaduto in gennaio e febbraio. Con l’arrivo del COVID19 la situazione si è ribaltata, ed il 9 marzo nostra madre ci è stata “requisita” dalla RSA al fine di “proteggerla”. Così facendo è sopravvissuta al virus, ma non alla solitudine, e col passare del tempo ha quasi perso completamente l’uso della parola. Come gran parte dei familiari la vediamo regolarmente tramite le videochiamate con i cellulari degli operatori, che in realtà servono principalmente a noi familiari per vederla, ma a lei servono ben poco non essendo quasi più in grado di parlare e non capendo chi ci sia dietro lo schermo del telefonino.
Nell’ultimo mese, quando finalmente il contagio è diminuito, abbiamo contattato speranzose il direttore sanitario della RSA, Dott Marco Stramba Badiale, per capire se c’era modo di vedere nostra madre con tutte le dovute precauzioni, le medesime adottate dagli operatori sociali, ma il rifiuto è stato categorico.
A seguito del recente annuncio del presidente Luca Zaia sulla riapertura delle RSA in Veneto “per permettere ai familiari di potere tornare a trovare i loro cari dopo tre mesi di chiusura” l’ho contattato nuovamente e la risposta è stata la seguente:
“stiamo valutando alcune modalità per consentire le visite di parenti ma per iniziare dobbiamo attendere la delibera delle Regione Lombardia che dovrebbe stabilire le regole per l'accesso dei visitatori nelle RSA”.
Abbiamo quindi scritto all’assessore Giulio Gallera e la sua segreteria per avere conferma sulla (speriamo imminente) delibera specifica che autorizzi le visite ai parenti, ma ad oggi non abbiamo risposta.
La famiglia di un altro ospite della nostra medesima RSA ha scritto come noi alla Regione, alla ATS ma anche loro senza esito.
Sappiamo invece che in due altre RSA del Milanese, a Brugherio (RSA Villa Paradiso) ed in un’altra a Bareggio, i familiari più stretti da alcune settimane vanno regolarmente a trovare gli ospiti, adottando le dovute cautele.
In effetti il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, all’articolo 1 lettera x, recita:
x) l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalita' e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, e' limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che e' tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione;
La situazione è quindi confusa, insostenibile. Sembrerebbe si sia creato una sorta di corto circuito per cui la Direzione Sanitaria aspetta una delibera della Regione, la quale a sua volta non ne vede l’urgenza, considerato che le visite in RSA sono già permesse dal DCPM.
Abbiamo bisogno di chiarezza e di una tempistica precisa.
Vorrei quindi lanciare un appello all’assessore Giulio Gallera o a chi per esso per ottenere delle risposte precise ed spero incoraggianti. Dobbiamo capire quando potremo finalmente rivedere i nosti cari, che hanno e continuano a pagare il prezzo più caro del confinamento malgrado siano i più deboli ed indifesi. Le disposizioni riguardo alle visite a determinate condizioni dovrebbero essere possibili per legge.
Vi sono stati sufficenti casi di persone morte senza potere salutare i loro famigliari.
Ringrazio anticipatamente di tutto cio’ che farete per salvare i nostri cari anziani dalla solitudine e dall’oblio, e resto a disposizione per qualunque chiarimento e collaborazione.
In attesa di un suo cortese e mi auguro positivo riscontro, porgo i miei migliori saluti
Patrizia Vecchio (cell. +33 6 -------)