Ultimi commenti alle biografie - pagina 5124

Lunedì 25 giugno 2018 19:54:24 Per: Vladimir Putin

Non sono degno di giudicare un dio come voi, oh Onnipotente Vladimir

Da: Riccardo Tognetti

Lunedì 25 giugno 2018 16:32:07 Per: Gino Strada

Caro Gino sono un tuo sostenitore e per tanto mi fa molto male sentire e leggere quanto scrivono su di Te quei COCOMERI...forse non hanno mai letto un tuo libro!? Che pena … ma dove stiamo andando? Siamo quasi della stessa età e dirti forza ,forza non mollare non è così realistico ma sicuramente ti sono ,ti siamo vicini io tutta la mia famiglia compresa la figlia tua collega con il pensiero e aiutando la Tua associazione MEDICI SENZA FRONTIERE. SIETE DEI GRANDI!!!
Grazie per quello che fai e che fate.

Un grosso saluto e un grande augurio

Alberto Melloni

Da: Alberto Melloni

Lunedì 25 giugno 2018 15:53:35 Per: Alessandro Sallusti

Un grande giornalista.

Da: Paola Ballanti

Lunedì 25 giugno 2018 14:41:26 Per: Rita Pavone

Buongiorno,
mi chiamo Simona Cocola, sono una giornalista e scrittrice torinese.
Le scrivo perché sto collaborando per il sito Piemonte Top News http://www.piemontetopnews.it/, un portale d'informazione regionale che la invito a visitare, se le fa piacere.
Insieme con il direttore Piero Abrate, ex giornalista della Stampa con cui avevo lavorato anni fa, sto contribuendo a far conoscere il sito e a farlo crescere, arricchendolo con notizie interessanti. Tra queste, stiamo puntando sulle interviste a personaggi di rilievo del territorio piemontese. Pertanto, saremmo felici se fosse interessata a rilasciarci un’intervista, rispondendo a qualche domanda che le invieremmo tramite mail.

In attesa di una sua cortese risposta, salutandola, la ringrazio e le auguro una buona giornata.
Simona Cocola

Da: Simona Cocola

Lunedì 25 giugno 2018 13:54:34 Per: Antonio Ricci

Buongiorno signor ricci sono di Albenga.. volevo sapere se avete bisogno di una donna di pulizie.
So che avete una casa ad Alassio.
Grazie

Da: Anna

Lunedì 25 giugno 2018 08:08:52 Per: Lilli Gruber

Cara signora Gruber, la stessa cosa che fa lei quando vede Sgarbi in TV la faccio io e molti altri come me quando vedo Lei che ritengo essere la più faziosa dei giornalisti italiani. Le ricordo che domani è la giornata dell'ambiente, sia costruttiva, non esca di casa.

Da: Leonardo Vergani

Domenica 24 giugno 2018 19:19:20 Per: Lilli Gruber

Amici miei, più o meno cari: a vostra scelta. Nato a Milano nel 1931, sono cresciuto nel secondo decennio dell’era fascista. Diventato automaticamente balilla durante le elementari, ho frequentato con infantile partecipazione le molteplici cerimonie che la propaganda di regime allora allestiva nelle scuole per esaltare l’orgoglio nazionale anche nei futuri cittadini.
Sentimento che con la guerra, dopo l’esaltazione dei discutibili successi iniziali, cominciò non solo rapidamente a decrescere per il rovesciamento delle sorti militari ma soprattutto per le morti civili e le devastazioni delle nostre città, delle nostre infrastrutture e di interi territori. Anche per questo stato di cose, con la fine della guerra e la sconfitta degli stati dittatoriali europei (Urss esclusa), nacque in me ormai giovinetto, nella mia famiglia e nella maggioranza degli italiani, la capacità di elaborare con la propria testa il modo di pensare criticamente e di riflettere non solo sulla propria vita personale e collettiva passata, ma anche su quella presente e futura possibile. E questa capacità ce la diedero principalmente quegli italiani che divennero partigiani per fare un’eroica Resistenza agli occupanti nazifascisti fino alla loro definitiva capitolazione.
Così il 2 giugno 1946 nacque la Repubblica Italiana, frutto della resistenza e fondata sui principi democratici iscritti nella Costituzione che si era data e che aveva ridato ai suoi cittadini la possibilità di scegliere democraticamente le persone ritenute più idonee alla guida dello Stato.
Tutto ciò diede alla grande maggioranza della popolazione una forte carica di speranza e di voglia di vivere, sia per riparare gli enormi danni materiali causati dalla guerra, sia per superare con la mente gli anni bui che li avevano provocati, sia infine per far crescere tutti i settori produttivi di una nazione ancora prevalentemente agricola.
Dalla seconda metà del secolo scorso, per alcuni decenni nel mondo cosiddetto occidentale si determinò un’alternanza di gestioni politiche contrapposte ma di linea moderata - ricordiamoci sempre gli anni della “guerra fredda” e dei suoi effetti -. In Italia questo sistema democratico ‘misto’, pur soggetto all’indirizzo politico del suo principale partito, la DC, generò sempre speranze collettive (anche se in progressivo calo) perchè si svolse in maniera ‘accettabile’ fino all’inizio degli anni ’90, quelli della caduta del muro di Berlino, della fine dell’Urss e della trasformazione del PCI in PDS (oggi PD), nonché dello scandalo di Tangentopoli.
Questa ‘accettabilità’, antecedente agli eventi ora citati, era riuscita a promuovere in gran parte della popolazione, anche se spesso in modo assai modesto, la coscienza del bene collettivo e della solidarietà ad ogni livello della scala sociale. Questo obiettivo era la conseguenza di un’etica politica e di una cultura generale rivolta a formare ogni cittadino attraverso il contributo variegato dei partiti storici di massa e della società civile.
Da allora è iniziato il declino di questa cultura, oggi scomparsa quasi del tutto. E con essa è scomparsa anche la consapevolezza della natura originaria del nostro Stato democratico. Per di più e purtroppo, questa mutazione ‘genetica’ si sta diffondendo anche nella sostanza di come viene fatto degenerare il meraviglioso pensiero pacifista di Altiero Spinelli e di altri ‘moderni’ statisti europei di allora, pensiero che è stato il seme che ha generato la nascita di un’Europa Unita e da mantenere tale mediante la crescita di una comune cultura della pace e della solidarietà sociale. E non da una cultura solamente monetaria, come finora ha continuato a voler essere l’attuale UE, dominata dai molteplici egoismi dei suoi stessi paesi membri, nessuno escluso.
Ritengo che questa drammatica e universale mutazione genetica in corso in molti paesi ‘occidentali’ (e non solo) abbia una sua caratteristica specifica, quella denominata col termine “populismo”. Il suo significato spicciolo e semplicistico è la pretesa di coinvolgere la gente suscitando i suoi peggiori impulsi irrazionali (di pancia, per capirsi, tipici dei frequentatori degli innumerevoli BAR SPORT italici). Il vero obiettivo di chi suscita concetti e logiche irrealistiche è la raccolta di consensi politici esclusivamente utili a sue ambizioni e interessi personali.
Ritengo che l’origine italiana di questa mutazione abbia un nome: Silvio Berlusconi, il vero comandante della comunicazione televisiva ‘nazional popolare’ che, insieme allo sviluppo incontrollato dei social diffusi con Internet, fin dagli anni ’90 è stato il primo a diffondere il concetto ‘prima gli italiani’.
Su questo Slogan oggi specula, in maniera grossolana, volgare e con sfacciataggine bullista, anche l’attuale Ministro dell’Interno Matteo Salvini, in attesa di cannibalizzare politicamente il suo maestro, il quale si illude di potergli sopravvivere alle prossime elezioni politiche, anche se verrà ancora votato da qualche milione di ‘Ive Zanicchi’ sparse per l’Italia con la lacrima all’occhio perché non lo hanno mai lascito lavorare in pace, malgrado sia sempre stato così simpatico.
Oggi, purtroppo, queste riflessioni di pancia sono fatte in Italia dal 56% di piccoli Mattei Salvini, abbagliati dal look muscoloso esibito fino alla noia dall’uomo forte che lo indossa, in attesa che diventino i battaglioni della morte (dei migranti) e della caccia alle streghe.
Questo mio excursus storico, certamente lungo è noioso, è nato da due stimoli che mi hanno scatenato la voglia di dire la mia.
Il primo, dalla improvvisa sovrabbondanza di notizie che vi allego, prodotte da media diversi e riguardanti l’eccesso di comportamenti plateali esibiti dal nuovo governo del cambiamento in così pochi giorni dal suo avvio.
Il secondo, perché ho sentito il bisogno di comunicare, a chi abbia la pazienza di leggermi, il mio disappunto, il mio sconforto e la mia preoccupazione per le involuzioni politiche che stanno sconvolgendo l’Italia, l’Europa e il Mondo intero.
Sono però anche lieto di aggiungere che mi è rimasto ancora un briciolo di quella speranza sempre avuta in passato e che ora mi aiuta a pensare con maggiore ottimismo ad un futuro che potrà essere migliore per i miei figli e nipoti, specie se lo miglioreranno insieme alle rispettive generazioni future.
Infine, questa speranza residua non è affatto turbata dalla mia impossibilità di vivere di persona il futuro che verrà.
A tutti un rispettoso saluto,
Giancarlo Ciullini
cittadino europeo nato in Italia, ambientalista democratico

Da: Giancarlo Ciullini

Domenica 24 giugno 2018 13:28:32 Per: Vladimir Putin

Mi piacerebbe conoscere un grande come lei è poter visitare la Russia

Da: Antonio Maurizio

Domenica 24 giugno 2018 00:04:04 Per: Mariangela Melato

gostaria de saber nome dos pais de mariangela melato
moro no brasil e estou fazendo a árvore genealógica da familia melato no brasil

Da: Teresa Aparecida

Sabato 23 giugno 2018 23:54:15 Per: Matteo Salvini

Forza, caro Ministro Salvini! Non si lasci fuorviare dalle critiche dell'opposizione. Esse sono tanto ovvie quanto normali. Si concentri sul suo lavoro sapendo che dietro di sè ci sono milioni (!!!) di cittadini che la supportano e sono pronti a mobilitarsi per difendere le suo posizioni. Con l'Europa usi un pugno di ferro possibilmente dentro un guanto di velluto.
Auguri!

Da: Carlo Bruschi