Ultimi commenti alle biografie - pagina 5408
Lunedì 18 giugno 2012 20:51:27
Per: Raffaella Carrà
i migliori auguri da un tuo gemello (18/06/1943).
Andrea
Da: andrea
Lunedì 18 giugno 2012 18:35:02
Per: Giacomo Agostini
La leggenda, il mito della mia gioventù, mio figlio si chiama Giacomo.
Da: Mauro Morigi
Domenica 17 giugno 2012 14:21:28
Per: Susanna Camusso
Susanna camusso , e' lesbica, vista con una donna in spiaggia a le club 55 a saint tropez
Da: Dario
Domenica 17 giugno 2012 11:42:50
Per: Pablo Picasso
Picasso nasce genio in una terra viva generosa ha vissuto la sua vita da uomo senza porsi limiti consapevole che il suo lascito all'umanità era la sua autentica missione , dopo Picasso l'arte dell'uomo non e' più sta quella di prima .
Da: Mauro Bianconi
Venerdì 15 giugno 2012 00:23:39
Per: Mario Monti
LA DIVISIONE DEGLI UOMINI
Gli uomini si dividono in persone di buon senso con ai lati gli incapaci e i furbetti ( la furbizia è una componente degenere dell’intelligenza) che in alcuni casi diventano farabutti, quando il limite intellettivo è limitato alla furbizia
Vediamo chi sono le persone di buon senso, nella norma sono persone intelligenti, indipendentemente che abbiano o no un titolo di studio.
Infatti un capo di famiglia di buon senso, senza nessun elevato titolo accademico, se guadagna 10 ben si guarda di spendere oltre al 10, in alcuni casi spende solo 9 per tenersi un riserva per i periodi critici.
Definite queste caratteristiche dell’uomo, i nostri politici che hanno accumunato un debito di circa 2000 miliardi, non possono essere considerati persone di buonsenso, pertanto possono essere o degli incapaci o dei furbetti per accumulare adeguate finanze, questo se non giungono nel campo dei farabutti che incamerano in proprio, i soldi che i cittadini pagano con le tasse.
Ora con il buon senso, vediamo di dare alcune ricette matematiche per la risoluzione della crisi italiana e per lo sviluppo.
Incominciamo col dire che per la parziale risoluzione del problema è necessario ridurre il debito pubblico di circa 2000 miliardi.
I metodi sono plurimi, ma due sono prioritari la dismissione del patrimonio pubblico e la riduzione del costo della politica.
Iniziamo con l’applaudire quelle persone di buon senso che intendono attuare la dismissione del patrimonio pubblico per un valore di circa 500 miliardi in modo da ridurre il debito pubblico a 1500 miliardi, che permette la riduzione degli interesse sul debito pubblico che si riduce da circa 80 miliardi a 60 miliardi, permettendo con i 20 miliardi risparmiati di attivare lo sviluppo, non ci interessa in quale maniera se ridurre le tasse a piccole e medie industrie ai lavoratori o in altre maniere utili al paese Italia.
Ora attendiamo, da queste persone di buon senso, la importante diminuzione delle spese della politica che sono di circa 180 miliardi all’anno su 500 miliardi di tasse pagate dai cittadini, escluso il Servizio sanitario che è regionale, finanziato da risorse provenienti dal gettito IRAP, dall´addizionale regionale all´IRPEF, da una compartecipazione regionale all´IVA e dalla compartecipazione all´accisa sulle benzine. A queste fonti di finanziamento si aggiungono le entrate proprie delle Aziende sanitarie e il saldo attivo della.mobilità. Gli introiti per il Servizio sanitario sono suddivise in sei voci, per rendere problematico, come devono essere date ogni anno dal CIPE, le risorse ripartite tra le Regioni su proposta del Ministero della Salute, d´intesa con le stesse Regioni.
Limitiamoci pertanto al solo costo della politica per 180 miliardi dovuti agli addetti alle varie attività amministrate dai partiti, sedi dei partiti, porta borse, collaboratori ufficiali e fiancheggiatori vari, consulenti, il presidente e membri del consiglio d’amministrazione alla televisione, alla radio, negli ospedali, teatri, banche, centrali del latte, centrali termiche, trasporti ferroviari, tranviari, metropolitani, aeroportuali delle società regionali, provinciali, comunali, che può portare il numero dei politici per difetto a circa 1,5 milioni, un politico ogni 40 cittadini.
Una esagerazione, ma senza eliminare la politica che deve rappresentare il popolo, basta ridurre il numero ed il costo di circa un terzo, 500.000 politici in meno corrisponde a circa 60 miliardi di Euro risparmiati.
Con questa riduzione si potrebbe ridurre le tasse ai 20 milioni di lavoratori di 3000 Euro all’anno pari a 250 euro mensili e attivare lo sviluppo.
IL GOVERNO OMBRA DEI MATEMATICI
Da: Anonimo
Martedì 12 giugno 2012 19:09:10
Per: Michele Placido
Un Caro saluto ad un Attore che ha saputo conquistarsi le simpatie del Pubblico di ogni età. Serio e discreto... direi un po controverso... così come quando si lavorava alla "Cassinelli & C.". Fabbrica di Strumenti Elettrici di Milano 1961/1962...a Michele Amato ho dedicato un "commento" anche su facebook... Ciao Michele Petino da Bari
Da: Michele PETINO petinoinvestigazioni.it
Venerdì 8 giugno 2012 08:47:58
Per: Tenzin Gyatso
Fa piacere riascoltare sagge parole di Pontefici di millemarie tradizioni. Hanno molto da insegnare e vivono insegnando. Evidentemente hanno TUTTI risolto il problema del proprio "pasto di mezzogiorno" ma dimenticano, o non sanno dirci come, anche altri, potrebbero, potremmo fare.
Da: Giorgio di Genova
Giovedì 7 giugno 2012 23:09:41
Per: Lorenzo il Magnifico
non si parla della morte gotta o avvelenamento?
Da: danieli graziano
Mercoledì 6 giugno 2012 07:54:18
Per: Mario Monti
6/6/2012
LA LIBERTA’ DI STAMPA
Ogni anno l'organizzazione Reporter Senza Frontiere stabilisce una classifica delle nazioni in termini della loro libertà di stampa.
Secondo l’organizzazione, più di un terzo della popolazione mondiale vive in nazioni dove non esiste libertà di stampa, queste persone vivono in stati dove non esiste un sistema democratico o dove esistono gravi carenze nel processo democratico.
Ma tra libertà e la non libertà di stampa esiste tutto un Mondo intermedio.
L’Italia che si annovera tra i paesi democratici, si trova nella valutazione mondiale del 2009 per quanto riguarda la libertà di stampa il 73o posto, alla pari del Tanga e nella zona degli Stati semi liberi.
Questo, oltre che stupirci, ci permette una riflessione, alcuni giornali sono a conduzione dei partiti per promuovere la propaganda che è essenziale per mantenere la base di potere politico esistente, alcuni sono a conduzione economica per sostenere una economia di parte, alcuni sono di proprietà padronale e quindi orientati al pensiero del proprietario, questo comportamento plurimo permette di considerare democratico il Paese Italia, forviando un concetto super parte della stampa che dovrebbe dire delle verità assolute e non parziali.
A dimostrazione del detto, nella difficile situazione attuale, i giornali nascondono che la Grecia è fallita, poiché le obbligazioni in scadenza a marzo e maggio 2012 non sono state onorate, il ritardo non è di giorni o mesi, ma unitariamente il debitore allunga il pagamento fino al 2042 ( trent’anni, più di una generazione).
Sempre con la medesima metodica di nascondere la realtà, la stampa invece di tutelare gli interessi dei cittadini italiani in confronto delle Nazioni fallite, non informa che numerosi paesi facenti parte della comunità Europea sono tutelati dai loro Governi tramite la loro moneta, come Svezia, Danimarca, Polonia, Lituania, Estonia, ecc.
In periodi ormai trascorsi, i vari Governi ed i giornali governativi invece di tutelare i cittadini Italiani creditori per il fallimento dell’Argentina del 2001, con prese di posizione coercitive nel confronto del Paese fallito, hanno favorito e favoriscono l’attività tecnico economica in Argentina della nostre più importanti Società.
Qualsiasi tentativo significativo di operare ai limiti di ciò che viene ritenuto accettabile, da parte dei media o dei singoli giornalisti in modo da sfidare la "linea governativa" su questioni contese, trovano spesso considerevoli intimidazioni da parte dei rappresentanti economici o dal governo dello stato.
Ora abbiamo capito perché la libertà di stampa nell’ambito Mondiale ci consideri uno Stato semi libero.
IL GOVERNO OMBRA DEI MATEMATICI
Da: Panagin Romano
Michel Foucault
Filosofo e storico francese
Da: daniele manno