Ignazio di Loyola
Biografia • Gli esercizi per l'anima
Íñigo López nasce il 23 ottobre 1491 nel castello di Loyola, vicino la città di Azpeitia (Spagna). Ultimo di tredici fratelli, la madre muore quando Ignazio ha solo sette anni. Diventa paggio al servizio di Juan Velázquez de Cuéllar, tesoriere del regno di Castiglia e di lui parente. La vita cortigiana di Ignazio in questo periodo prevede uno stile sregolato, senza freni morali.
Nel 1517 prende servizio nell'esercito. A seguito di una grave ferita subita durante la Battaglia di Pamplona (1521) e per colpa della ferita passa un lungo periodo di convalescenza nel castello del padre. Durante la degenza ha occasione di leggere numerosi testi religiosi, molti dei quali dedicati alla vita di Gesù e dei santi. Travolto dal desiderio di cambiare vita, si ispira a Francesco d'Assisi. Decide di convertirsi e si reca in Terra santa, per vivere come mendicante, ma presto è costretto a rientrare in Spagna.
In questo periodo elabora un proprio metodo di preghiera e contemplazione, basato sul discernimento. Risultato di queste esperienze saranno poi gli "Esercizi Spirituali", metodi che descrivono una serie di meditazioni a cui, poi, il futuro ordine dei Gesuiti adotterà. Quest'opera inoltre influenzerà profondamente i futuri metodi di propaganda della Chiesa cattolica.
Entra nel monastero di Manresa, in Catalogna, dove sceglie di praticare un severissimo ascetismo. Ignazio ha varie visioni, come racconterà successivamente nella sua "Autobiografia". La Vergine Maria diventa oggetto della sua devozione cavalleresca: l'immaginario militare giocherà sempre una parte importante nella vita e nelle contemplazioni religiose di Ignazio di Loyola.
Nel 1528 si trasferisce a Parigi per studiare presso l'università cittadina; rimane in Francia per sette anni, approfondendo la propria cultura letteraria e teologica, e cercando di coinvolgere altri studenti ai suoi "Esercizi Spirituali".
Sei anni più tardi Ignazio può contare su sei fedeli discepoli: il francese Peter Faber, gli spagnoli Francis Xavier (noto come san Francesco Saverio), Alfonso Salmeron, James Lainez, Nicholas Bobedilla e il portoghese Simon Rodrigues.
Il 15 agosto 1534 Ignazio e gli altri sei studenti si incontrano a Montmartre, vicino Parigi, legandosi reciprocamente con un voto di povertà e castità: fondano la "Società di Gesù", allo scopo di vivere come missionari a Gerusalemme o recarsi incondizionatamente in qualsiasi luogo il Papa avesse loro ordinato.
Si recano in Italia nel 1537 in cerca dell'approvazione papale per il loro ordine religioso. Papa Paolo III loda le loro intenzioni consentendo di essere ordinati sacerdoti. Il giorno 24 giugno a Venezia è il vescovo di Arbe (oggi Rab, città croata) a ordinarli. Le tensioni tra l'imperatore, Venezia, il Papa e l'Impero Ottomano rendevano impossibile qualsiasi viaggio a Gerusalemme, così ai neosacerdoti non resta che dedicarsi alla preghiera ed ai lavori di carità in Italia.
Ignazio prepara il testo per la costituzione del nuovo ordine e con Faber e Lainez, si dirige a Roma per farlo approvare al papa . Una congregazione di cardinali si dimostra favorevole al testo e papa Paolo III conferma l'ordine con la bolla papale "Regimini militantis" (27 settembre 1540), limitando perà il numero dei membri a sessanta (limitazione che verrà rimossa tre anni più tardi).
Ignazio viene scelto come primo Superiore Generale della Compagnia di Gesù. Invia i suoi compagni come missionari in tutta l'Europa per creare scuole, istituti, collegi e seminari. Gli Esercizi Spirituali vengono stampati per la prima volta nel 1548: Ignazio viene condotto davanti al tribunale dell'Inquisizione, per poi essere rilasciato. Nello stesso anno Ignazio di Loyola fonda a Messina il primo Collegio dei Gesuiti, il famoso "Primum ac Prototypum Collegium ovvero Messanense Collegium Prototypum Societatis", prototipo di tutti gli altri collegi di insegnamento che i gesuiti fonderanno con successo nel mondo, facendo dell'insegnamento caratteristica distintiva dell'ordine.
L'ordine dei gesuiti, istituito con l'intento di rafforzare la Chiesa di Roma, inizialmente contro il Protestantesimo, sarà di fatto determinante nel successo della Contro-Riforma.
Ignazio scrive poi le "Costituzioni gesuite", adottate nel 1554, che creavano un'organizzazione monarchica e promuovevano un'obbedienza assoluta verso il Papa. La regola di Ignazio diventerà il motto non ufficiale dei gesuiti: "Ad Maiorem Dei Gloriam". Nel periodo compreso tra il 1553 e il 1555, Ignazio scrive (dettandola a padre Gonçalves da Câmara, suo segretario) la storia della sua vita. L'autobiografia - essenziale per la comprensione dei suoi Esercizi Spirituali - rimarrà tuttavia segreta per oltre un secolo e mezzo, custodita negli archivi dell'ordine.
Ignazio di Loyola muore a Roma il giorno 31 luglio 1556. La festa religiosa viene celebrata il 31 luglio, giorno della sua morte.
Canonizzato il 12 marzo 1622, quindici anni dopo (il 23 luglio 1637) il corpo viene collocato in un'urna di bronzo dorato nella Cappella di sant'Ignazio della Chiesa del Gesù in Roma.
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