Messaggi e commenti per Corrado Augias - pagina 14
Messaggi presenti: 682
Lascia un messaggio, un suggerimento o un commento per Corrado Augias.
Utilizza il pulsante, oppure i commenti di Facebook, più in basso.
Leggi anche:
Frasi di Corrado Augias
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Corrado Augias. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Corrado Augias.
Mercoledì 21 aprile 2021 07:50:30
Martedì 20 aprile 2021 17:52:52
Polemiche sulla sua puntata su Napoli
Caro Dottor Augias,
ho seguito con passione tutte le sue puntate dedicate alle città segrete italiane. Ma quella su Napoli l'aspettavo con particolare trepidazione perchè amo quella città, ci ho vissuto per 7 anni durante gli studi universitari e credo di conoscerla abbastanza (mi sono laureato lì in sociologia con una tesi sulle origini della camorra).. Ebbene, devo dire che non riesco a condividere la levata di scudi degli "intellettuali" napoletani che hanno criticato duramente la sua trasmissione. Quanto alle critiche di una certa destra fascista e neo-borbonica, me le aspettavo e non dò ad esse peso. In verità all'inizio anch'io stavo per cambiare canale, non tanto per Cutolo ma per la parte dedicata a Maradona, che mi è sembrata retorica e banale. Poi però devo riconoscere che lei ha trattato con equi-distanza le vicende dell'abortita rivoluzione del 1799, citando appunto Cuoco che ne prevedeva il fallimento a causa dell'invasore francese e della distanza di Serra di Cassano, della Pimentel Fonseca e degli altri rivoluzionari dal sentimento del popolino. Ha descritto bene la vita e le opere di Giuseppe Moscati, le vicende di Masaniello, l'opera straordinaria di Eduardo De Filippo, le Quattro Giornate di Napoli, davvero non capisco perchè certi napoletani si indignano quando si parla di camorra. La camorra è il prodotto di un certo assetto socio-economico e del rapporto tra popolo alto e popolo minuto e, in una società caratterizzata dall'assenza di mobilità sociale ascendente, la violenza è stata l'unica risorsa di cui il povero, il sottoproletario (Cutolo ad esempio) poteva disporre per risalire lungo la piramide sociale e riuscire a trattare quasi alla pari con ministri e presidenti vari. Forse è questo che l'intellighenzia partenopea non vuole che si mostri ? Comunque a me il suo programma è piaciuto. Se poi la borghesia napoletana vuol nascondere la polvere sotto il tappeto, peggio per lei. Con stima, Giulio Pica, Sala Consilina (SA)
Lunedì 19 aprile 2021 18:27:52
Carissimo Direttore, mi auguro che Lei citi in pubblico, durante la sua trasmissione, questi semplici fatti:
1) ma come si fa a pagare un mutuo se non si ha reddito? cosa si deve vendere una persona per soddisfare ai bisogni delle banche ? non possono aspettare anche le banche che tutte le situazioni si assestino?
Si ricordino, le banche che i cattivi pagatori non sono i poveri cristi come noi, ma tutti coloro che non pagano le tasse e cominciare a recepire che noi siamo gli Italiani che hanno sempre pagato tutto e tutti, non i cinesi, che non pagano niente per anni e poi quando fanno i controlli se nè vanno e ne compare un altro nuovo pronto a ricominciare il giochetto del non pago, premesso che io non sono razzista,
2) ma perché non denuncia i cosi detti trader, che rubano solo soldi dalle tasche di cosi denominati investitori, promettendo guadagni favolosi, che non ci sono e non ci saranno mai, perché ci saranno solo richieste di denaro e abili raggiri tramite le carte di credito per rubare identità e denaro?
Indaghi e mi spieghi il perché di questi fatti.
Ed infine le voglio comunicare una verita assoluta l' Italia dei partiti politici deve finire, il partitismo deve finire una volta per tutte, uomini veri devono essere al centro del potere, come il sig. Draghi, e non fantocci che non decidono mai niente.
Saluti
Lunedì 19 aprile 2021 12:46:13
Città segrete: molto altro potrebbe scoprire su Napoli se avesse occhi neutri e mente aperta
Caro Augias,
ho seguito tutte le puntate su città segrete, dalle quali emergono spaccati della realtà e della Storia di quelle città.
Ho trovato quella su Napoli troppo e marcatamente sbilanciata su alcuni degli stereotipi sulla città cui lei ha voluto dare risalto (ad es. Cutolo e Maradona), mentre ha limitato a pochi secondi elementi della cultura come quelli da lei selezionati.
Se Luciano De Crescenzo ed il suo Prof. Bellavista di Lassù avessero visto la sua versione di Napoli, si sarebbero "rivoltati" nella tomba.
Sia chiaro che tutti i fatti e personaggi sono reali, appartenuti alla storia passata o recente di quella travagliata città.
La mia critica è sullo spazio dedicato nella trasmissione alle tante vicende di cui Napoli e l'Italia possono andare fieri rispetto ad eventi o personaggi di cui andare meno fieri.
Ma forse lei è stato l'ennesima vittima degli stereotipi cui i napoletani sono, loro malgrado, abituati.
Se in futuro le dovesse interessare riparlare di Napoli, e se volesse approfondire l'influenza della Cultura napoletana, approfondisca le fonti della Napoli Greco -Romana; del Ducato di Napoli; della Napoli normanna; della Napoli sveva; della Napoli angioina; della Napoli aragonese; del '700 borbonico; del decennio napoleonico; del ritorno borbonico fino alla Napoli del dopo Unità d'Italia.
Questo excursus le rivelerebbe e la sbalordirebbero i tanti primati Culturali di Napoli che hanno influenzato la Cultura italiana ed occidentale.
Scoprirebbe così che Napoli è la città con più teatri in Italia (ben 32) tra antichi e moderni. Teatri tra i quali primeggia per Storia e la Cultura del Teatro di S. Carlo, il più antico teatro d'Europa (cui nella sua trasmissione ha dedicato pochi colpevoli secondi).
Si sorprenderebbe a scoprire che Napoli vanta il centro storico più grande d'Europa, cui l'UNESCO ha dato queste motivazioni:
“Considerando che il sito è di eccezionale valore. Si tratta di una delle più antiche città d'Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti. I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell'Europa e al di là dei confini di questa. ”
Rimarrebbe certamente sorpreso dallo scoprire che nell'Università di Napoli, prima Università Pubblica, 1224, nel 1754 è stata istituita la prima cattedra di Economia Politica al mondo, per premiare il genio innovativo di Antonio Genovesi.
Scoprirebbe, tra l'altro che ancora oggi si naviga seguendo le norme dettate dal Codice Marittimo napoletano.
Per passare al trasporto ferroviario con la prima ferrovia italiana, la Napoli Portici.
Scoprirebbe con stupore che un Illustre napoletano, Gaetano Filangieri, influenzò la Costituzione americana, suggerendo, a B. Franklin, che gli aveva inviato la bozza di quella che sarebbe divenuta la Costituzione USA, di aggiungere al Diritto alla Vita e alla Libertà anche il Diritto alla perseguimento della Felicità (Valore nel DNA del Popolo napoletano).
Scoprirebbe l'influenza culturale di Benedetto Croce (cui lei ha fatto un riferimento di pochi secondi) e di altri Illustri letterati Napoletani da lei ignorati.
Scoprirebbe che esiste il conservatorio di S. Pietro a Majella e come è nato e quali musicisti ha visto o ha influenzato; solo per fare qualche nome: Domenico Cimarosa, Giovanni Paisiello, Giuseppe Scarlatti, Giovanni Battista Pergolesi.
Caro Augias, molto altro potrebbe scoprire se avesse occhi neutri e mente aperta.
Mentre lei ha dedicato molto della sua trasmissione a camorristi ed idoli del calcio i quali, pur facendo parte della storia di Napoli avrebbero meritato lo spazio giusto; non certo quello che lei ha deciso di dedicargli. Si vede che di Napoli è quello che ha capito. Peccato.
Poteva essere il primo o tra i primi a far scoprire Napoli a tanti italiani e stranieri che la seguono. oppure accodarsi ai tanti che di Napoli hanno capito solo gli stereotipi ed i luoghi comuni.
Peccato che un buon professionista come lei abbia scelto questa seconda via, certamente più facile.
Giancarlo Civita
Lunedì 19 aprile 2021 10:28:00
Napoli: non sono d'accordo con i miei concittadini che si dicono offesi
Gentile Augias,
io napoletano doc, nato in un palazzo di via Caracciolo e per tre volte consigliere comunale, le esprimo la mia solidarietà rispetto alle critiche ricevute in primis dalla nostra Amministrazione Comunale che si dice offesa dal suo racconto della città. Napoli è come Lei la ha descritta! Chi si offende denota un provincalismo non degno di cittadini di una grande città. Forse si può discernere sull'eccessivo tempo dedicato a Cutolo e Maradona ma nel complesso la fotografia è stata onesta e reale. Napoli va amata com'è, con i suoi pregi e con i difetti che l'hanno sempre caratterizzata. E' una città dalle molteplici facce dalla quale tanti napoletani sono fuggiti e per fortuna, molto spesso ritorrnati. Napule è mille culure! !
Carmine Attanasio
Lunedì 19 aprile 2021 08:23:59
Documentario su Napoli
Buongiorno Corrado Augias, grazie per il documentario su Napoli da lei presentato su Rai 2. Quanto dolore, quanta sofferenza sia politica che sociale. I napoletani sono veramente un popolo eroico. Mi è piaciuto il suo ripercorrere la storia di Napoli, dalla ribellione contro le monarchie allé 5 giornate alla proclamazione della Repubblica. C'è in loro una forza, un coraggio e un senso della libertà al di là di ogni limite. Da questo insieme nasce quella creatività che è tutta napoletana. Lei oltre a presentare, ha partecipato, ha mostrato empatia che mi è arrivata fino a farmi scendere le lacrime. Grazie ancora.
Sono una campana che vive all'estero da 40 anni.
Lunedì 19 aprile 2021 01:52:10
Napoli segreta: un confronto in famiglia
Illustre Corrado Augias,
Noi napoletani siamo abituati a vedere e sentire stereotipi su Napoli e su di noi cittadini, di conseguenza al termine della Sua illustrazione, si è aperto in famiglia un confronto su ciò che, a nostro avviso, andava detto e invece è mancato.
Non ha toccato, ad esempio, quello che è stato il periodo di splendore della città sotto gli Angioini con le sue chiese gotiche, poca storia comunque di un regno, non ha citato le figure come Vico, Croce, non una citazione di Ghoete o altri viaggiatori e pittori che l’hanno dipinta nella sua splendida natura. Si è mosso secondo un cliché conosciuto, ha puntato sull’arcano, la irregolarità, il popolo, gli eccessi (Maradona... la camorra...), la figura popolare di Moscati...
Positiva è stata la narrazione della Repubblica napoletana del 1799 e la rivolta contro i tedeschi durante le 4 giornate ma sempre congruente con quello che è l’idea di popolo e quindi nel bene e nel male l’affinità con Masaniello.
Questo in sintesi il nostro confronto in famiglia.
Tuttavia io credo che “l’arcano, l’irregolarità, il popolo e gli eccessi“ sono peculiarità descritte anche da molti viaggiatori stranieri, letterati e non, dei secoli scorsi. E queste caratteristiche sono presenti in noi allora come oggi.
Napoli è stata la capitale di un Regno e ne conserva concrete testimonianze nei palazzi e Musei ma è anche evidente che non lo è più da molto tempo.
Credo di aver compreso che Il “filo di Arianna” della presentazione di Napoli segreta è stata pertanto l’impronta di ciò che quel tempo passato ha lasciato sulla città odierna, nel suo tessuto sociale anche attraverso l’idolatria un po’ pagana verso San Gennaro come verso Maradona.
È una città, la nostra, che per conoscerla -senza pregiudizi- occorre una curiosità intelligente che la guardi non solo per giudicarla. E mi sembra che Lei, illustre Augias, nel breve tempo della trasmissione, si sia posto di fronte a Napoli con questo spirito.
Volendo in conclusione rispondere alla domanda se mi è piaciuta la Sua trasmissione su Napoli segreta, rispondo che in fondo mi è piaciuta nonostante le mancanze perché ritengo che l’abbia presentata in modo “onesto”.
Giuliana Buonaiuto
Domenica 18 aprile 2021 23:07:26
Bellissima trasmissione. Complimenti Augias
Bella trasmissione che ha affrontato con chiarezza e linearità le bellezze e le contraddizioni di Napoli.
Non si può parlare solo di Napoli come sole, ‘o mare e a fantasia. Occorre, come lei ha fatto, per il bene di Napoli e dei napoletani, guardare in faccia alle contraddizioni nella speranza che i napoletani stessi si decidano, una buona volta, ad essere consapevoli di quanto lavoro c’è fare su se stessi per costruire una coscienza civile alta evitando di piangersi addosso e di fare vittimismo.
Lo dico da napoletana che ha amore verso la propria città. E l’amore vero non nasconde.
Grazie Augias
Domenica 18 aprile 2021 22:23:10
Leopardi - Citta segrete Napoli
Gent. mo Dott. Augias
Ho grande stima di Lei e non le nascondo che nella mia libreria ci sono, con mio grande piacere, più di un libro a sua firma. La scrivo a proposito della puntata da Lei condotta sui Segreti di Napoli andata in onda sabato 17 scorso. Non voglio intervenire in merito agli argomenti e alle immagini mandate in onda, di questo, Lei come massimo responsabile del programma, criticabile o meno, ne aveva pieno diritto e facoltà, ma su uno di questi in particolare, ci sono stati alcuni svarioni, chiamiamoli refusi per essere più indulgenti, no so se indotti dal suo staff o per la sua mancata conoscenza dell'argomento, che ha creato grande dispiacere, a me e a tantissime persone che come me, condividono l'amore per un luogo leopardiano di grande bellezza, Villa delle Ginestre a Torre del Greco. Lei ha introdotto l'argomento "Leopardi a Napoli" con i prime versi de "la Ginestra", ebbene caro dott. Augias, La Ginestra, per dirla alla napoletana, non ci azzecca nulla con Napoli, dove viveva il poeta a Napoli, non c'erano ne ginestre e tantomeno si scorgeva " Qui su l’arida schiena del formidabil monte sterminator Vesevo". Come è universalmente risaputo, il poeta recanatese scrisse questi versi nel 1836 durante il suo soggiorno a Villa Ferrigni a Torre del Greco, da Lei mai citata nell'esporre la vita a Napoli del poeta, villa di proprietà del senatore del regno Giuseppe Ferrigni, cognato di Antonio Ranieri, sodale di Giacomo Leopardi, villa chiamata poi all'inizio del secolo scorso dai Carafa d'Andria, gli ultimi proprietari prima che diventasse bene dello Stato nel 1962, Villa delle Ginestre. Con l'amico Antonio Ranieri e la sorella Paolina, il poeta ha soggiornato due lunghi periodi tra il 1836 e il 1837 nella "Casa di Campagna" di Torre del Greco, messa a disposizione dal Ferrigni. Qui il poeta, oltre a godere di un'aria salubre e dei buoni prodotti della generosa campagna, veniva servito e riverito nei migliori dei modi, dalla servitù, dal cuoco, dai coloni e dal cocchiere con carrozza messo a disposizione dalla famiglia Ferrigni-Ranieri, e qui doveva ritornare per la terza volta, per sfuggire al colera che incombeva su Napoli, all'indomani del 13 giugno del 1937, ma come tutti sappiamo, il poeta nel corso della notte tra il 13 e il 14 entrò in uno stato comatoso, probabilmente dovuto anche all'eccessivo consumo dei confettini di Sulmona (più di un chilo) come era in uso a Napoli consumarli il giorno di Sant'Antonio (13 giugno). Qui a Villa Ferrigni, Leopardi scrisse anche il Tramonto della Luna, considerato il suo testamento letterario.
Dott. Augias, colgo anche l'occasione per invitarla a fare una visita a Villa delle Ginestre, con la Pro Loco di Torre del Greco, di cui mi onoro di presiedere, con la Fondazione Ente Ville Vesuviane che ha la gestione del sito, condividiamo il piacevole e responsabile compito da far visitare questo luogo meraviglioso. Sarà nostro ospite, qui troverà ancora la stanza del poeta con i pochi mobili (il letto, la scrivania, cassettone. .) e qualche suppellettile, troverà ancora tra la lava del Vesuvio, l'odorata ginestra e nella campagna intorno, il pozzo rurale ad uso per i coloni (" o se nel cupo del domestico pozzo ode mai l’acqua fervendo gorgogliar, desta i figliuoli, desta la moglie in fretta, e via, con quanto di lor cose rapir posson, fuggendo.. "), e magari, perché no, assaggiare anche qualche piatto dalla famosa lista delle famose 49 pietanze preferite dal poeta, una lista stesa di suo pugno (il manoscritto è conservato alla Biblioteca Nazionale di Napoli) che sta ad indicare senza dubbio, piatti a lui particolarmente graditi a cui il cuoco di casa Ferrigni, Pasquale Ignarra di Torre del Greco, si atteneva per soddisfare i non sempre facili desideri dell'illustre ospite.
Con Ossequi
Angelo Di Ruocco
Presidente Pro Loco Torre del Greco
Domenica 18 aprile 2021 19:30:52
Napoli ovvia e solitamente misera e stracciona
Carissimo Dott. Augias,
la stimavo, purtroppo mi sono dovuto ricredere.
Come è possibile che per parlare di Napoli, illustrare la vita, la cultura, le arti, le bellezze, gli uomini illustri di una città cada nei soliti luoghi comuni. Presentando uno spaccato sociale che fa apparire miserabile e lazzarona una città che ha 3000 anni di storia e che contro il Suo pensiero e quello di tanti come Lei è ancora viva e vitale. Una città che in così tanti anni di storia ha avuto ed ha delle difficoltà, magari ancora oggi. (Dovute alla visione eurocentrica che si porta avanti dall'Unità di Italia, Napoli ha vocazione Mediterranea. Venti minuti dedicati a Maradona cosa significano, eppure sono stato appassionato calciatore ed amo Maradona. Poi ancora il solito Cimitero delle Fontanelle. Ma a Cutolo non avrei dedicato neppure un attimo. Quale uomo "Geniale"! Un sanguinario che non ci rappresenta. E la sua evocazione offende la memoria di quanti sono caduti a causa sua. I romani e Lei me lo insegna erano soliti condannare queste persone alla damnatio memoriae specie in un tempo cosi vicino alla sua fine. E' come se Lei parlando delle bellezze di Milano si dilungasse sull'operato di tanti da Fontana, Formigoni, Bossi. O sulla tragica epopea del Collettivo Politico Metropolitano di Curcio Morelli e delle BR che portarono alla strage di piazza Fontana. Quelli non furono come dice lei "GENIALI" Dando voce armata alla Sinistra exProletaria dei quartieri popolari di Milano (in particolare il Lorenteggio, Quarto Oggiaro e il Giambellino). Licio Gelli un altro GENIO. O se parliamo di Roma segreta parliamo delle ruberie di Roma Capitale? E di Venezia con lo scandalo del Moses e di Galan. Ha trovato Napoli più pulita bene, ma non deve meravigliarsene e non siamo una misura di paragone per la monnezza. Napoli e Lei lo sa bene è tante altre cose e personaggi. Anche Masaniello, ed io sono mezzosangue Amalfitano non è un segreto. Segreti a tanti sono i molti artsti: musicisti pittori filosofi ecc che hanno fatto grande questa città essendoci nati o vissuti soprattutto nel 600/700. Solimena De Rosa Luca Giordano, Cimarosa, Scarlatti, Rossini, Pitloo, Filangieri Cuoco e mi fermo Se vuole quando viene a Napoli Le faccio conoscere i veri segreti di questa città. Mi chiami sono a sua disposizione. La prego non proponga più le solite cose trite e ritrite. Certo che non mi risponderà la saluto.