Messaggi e commenti per Corrado Augias - pagina 28
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Frasi di Corrado Augias
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Biografieonline non ha contatti diretti con Corrado Augias. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Corrado Augias.
Lunedì 25 gennaio 2021 19:16:38
Buonasera, su alcuni temi non mi trovo d'accordo con lei. Ma per quanto riguarda le affermazioni che lei ha dato sulla calabria mi trovo d'accordo con lei (e lo dico da cittadina calabrese). Ho notato che i politici (meloni, Wanda Ferro, Salvini) difendono la mia regione soltanto quando si tratta di diffamazioni, quando invece c'è da operare per il bene della mia terra sono tutti nascosti in un angolo.
Lunedì 25 gennaio 2021 07:56:34
Calabria perduta
Gentile Corrado,
Le Sue parole mi confortano,
Da anni mi batto per l’affermazione della legalità e dei diritti costituzionali.
Ho deciso di non andare via proprio da Crotone per non lasciare nelle mani dei farabutti profittatori e collusi, questa magnifica terra in cui i deboli sono piegati per mancanza di interlocutori.
Lo Stato è complice dei carnefici.
... in Calabria non c’è gente omertosa, non c’è chi ci voglia ascoltare.
(Cit. Nicola Gratteri)
Domenica 24 gennaio 2021 14:37:59
Sue esternazioni sulla Calabria: vespaio
Pregiatisso dottor Augias, in ordine al vespaio che Ella ha provocato con le Sue esternazioni sulla Calabria, dal basso della mia persona, esprimo solidarietà a Lei. Se ritiene che io possa contribuire alla dialettica che Sperlì vuol buttare in rissa, per favore, me lo suggerisca. Non ho, ahimè, capacità discorsive come le Vostre. D'altronde, a ben riflettere, la diatriba è fra kiakkiere (Sperlì) e fatti (Augias).. Fatti comprovati. Buon proseguimento - G. Stea 339-------
Domenica 24 gennaio 2021 12:55:05
Spettabile dottore Augias, sono un cittadino e lavoratore che vive in Calabria da dieci anni e che la frequenta, complessivamente, da 25 anni. Sono venuto a vivere in questa terra perché attraversato dal più grande sentimento, l'amore. Amore per questa terra, per le sue potenzialità e per le risorse.
Ciò detto, sono anni che vedo i calabresi vivere tra i suprusi della massoneria in peimis, della criminalità, della politica fatta da pressappochisti, della classe dirigente fatta di struzzi, tra l'immondizia, tra la mancanza infastidente di servizi. Processioni di donne e uomini che vivono perennemente viaggi della speranza per ricevere le cure mediche per le quali pagano, ogni anno, tasse salatissime. Ebbene, in questi anni ho visto molti intellettuali, artisti e politici di raro profilo culturale esprimere giudizi come quello suo. Ovviamente mosso dalla rabbia di chi vorrebbe destare le coscienze e vedere il potenziale di questa terra fiorire come nei fasti della antica Magna Grecia o, quantomeno, in parte. Allora cosa accade? La gente si indigna, più di quanto non faccia per i suprusi che subisce quotidianamente. Questa spregevole ipocrisia da la misura della verità della sua affermazione. Mi limito ad analizzare questa ultima poiché circa il suo reale pensiero posso solo ipotizzare. L'unico appunto che mi sento di farle, gentile dottore, è la trasmissione presso cui ha esternato le sue asserzioni; Fabio Fazio è uno dei qualunquisti più antipatici della TV italiana (mio modesto e confutabile parere).
Grazie per aver sollecitato le coscienze
Cordialmente, Antonio
Domenica 24 gennaio 2021 12:24:11
Sue affermazioni sui calabresi: rispetto
Buongiorno signor Augias,
facile abbia travisato le sue parole, non ho letto scuse per le Sue affermazioni sui calabresi.
La vita è strana, uomini che hanno rappresentato l'Italia che non rispettano gli Italiani o parte di loro, Si ritengono al di sopra (non so di cosa).
si vede l'età non le ha portato saggezza.
le persone si rispettano e si rispetta la loro scelta anche se non condivisa.
forse non conosce la parola rispetto, succede anche nelle migliori famiglie. impari il significato alla sua età.
si vergogni.
un calabrese che anche se non approva le scelte degli altri le rispetta o le contesta nei luoghi opportuni.
Sabato 23 gennaio 2021 19:47:29
Siccome secondo la sua persona la Calabria è irrecuperabile le dedico un passo della Bibbia che penso possa applicarsi a lei.
Buona lettura 1 Corinti 3: 18-20
Sabato 23 gennaio 2021 18:18:07
Lettori contro Augias per quanto detto sulla Calabria
Il risentimento di alcuni lettori contro Augias per quanto detto sulla Calabria, mi spinge ad esprimere alcune riflessioni. A scanso di equivoci, premetto che anch'io sono nato e risiedo con la mia famiglia in Calabria, ma non per questo, contro ogni ragione. non debba prendere atto delle negatività che da decenni e forse da secoli si registrano nella nostra regione.. Si potrà anche dire che non mancano gli aspetti e gli esempi positivi, ma non non possiamo non prendere atto delle devianze, delle connivenze, del clientelismo, delle "infiltrazioni mafiose", di parentopoli, di sprechi, delle retate di centinaia di 'ndrachetisti, di affarismo illegale che vede coinvolti anche itanti "colletti bianchi", dell'arretraatezza della regione, della presenza di un ceto politico ampiamente indagato per mancato rispetto della legalità, badando al proprio arricchiento, ecc., ecc. -Pr0prio per il dichiarato "amore" per la propria "terra", diventa necessario prendere atto di tutto ciò, se si vuole veramente impegnarsi per il "cambiamento" in nome del "bene comune" che risulta, purtroppo rinnegato in tante numerose circostanze e vkicende..
Detto ciò, non bisogna assumere atteggiamenti astiosi nei confronti dell'intellettuale Augias se ci ricorda i fenomeni e le vicende sopradette. Tanto più che certamente, nel ricordarli, non se ne compoace, nè, come italiano, ne giosce. Non è cosa da poco constatare che anche il settore sanitario che doverbbe assicurare la tutela della salute dei calabresi, risulti "infiltrato dall'affarismo di alcuni "politici" e dalla 'ndranghita, per cui è sorta la necessità del ripetuto e prolungato commissariamento.. E' sotto gli occhi di tutti il fenomeno dei calabresi "pendolari della salute", che risulta molto elevato, con consguente lievitazione di indebitamento per la regione. A tanto si aggiunge la pletora dei tanti disoccupati, specie di giovani, costretti ad emigrare. Da calabrese amareggiato e senza. perdere la speranza di un domani migliore, invio un saluto alle persone perbene della mia regione. Roel
Sabato 23 gennaio 2021 15:11:37
A proposito di Calabria
Egregio dottor Augias. Mi chiamo Luigi Romano, ho 66 anni, ins. in pensione da 1. Originario della piana di Gioia Tauro (Taurianova), comune sospeso x infiltrazioni mafiose. Vivo da 42 anni a Vicenza, ricco nord-est.
Premessa la mia profonda stima per l'acutezza, incisività del suo pensiero, la forte considerazione della sua cultura e del suo impegno civile, non le nascondo il profondo turbamento, in me causato dalla considerazione da lei fatta ieri, nella sua apparizione a "quante storie". Mi riferisco, più precisamente, alla sua espressione sulla regione "Calabria come perduta". Da mesi sto meditando, dopo una lunga vita spesa nel nord est, di rientrare nella mia regione d origine e spendermi, non so come, in qualche impegno sociale e politico. Penso a "libera", Mimmo Lucano e a tanto altro. So che cola', pur tra le immense difficoltà, sono presenti enormi energie, che si possono ravvivare. Proprio perché ritengo che la sua opinione non sia da sottovalutare e non possa passare inosservata, anzi, in quanto intellettuale impegnato, la inviterei a "non permettersi" espressioni del genere, perché, come ieri, ha rischiato di indurre me che tutto ciò che si potrebbe fare, potesse, alla fine, risultare vano, peggio ancora, potrebbe indurre alla rassegnazione e alla sconfitta, le molteplici energie giovanili, morali imprenditoriali ancora presenti. Con stima. Luigi Romano
Sabato 23 gennaio 2021 12:55:43
Ci deve pur essere un giudice a Berlino
CONCORSO DIRIGENTI SCOLASTICI, CONSIDERAZIONI SULLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO DEL 12 gennaio 2021
Le sentenze si rispettano, ma si possono esprimere considerazioni su esse e su ciò che determinano.
In questo periodo storico spesso sembra che oltre la pandemia del conoravirus, ci sia la pandemia di principi, norme, regole scritte e non scritte che suscitano l’impressione di una tendenza a stravolgere con disinvoltura il dettato Costituzionale, con grave danno alla società democratica.
Si avverte spesso la prevalenza di soggettiva discrezionalità che attuata dall’uomo, dice Popper, si avvicina al vero se si propone col dubbio.
Premetto che non sono un giudice, né un avvocato, per cui in nessun modo intendo sindacare competenze e professionalità degli esperti nel settore. Sono solo un ex preside, ancora in campo, che per i vari incarichi ricoperti ha qualche esperienza di ratio giuridica di una norma e di lettura di altre disposizioni di natura giuridica.
Sono pure un uomo, diciamo libero pensatore, che avverte l’esigenza nel dire la sua, di cercare di non essere di parte.
Nel caso dei risvolti della sentenza del Consiglio di Stato di cui sopra, penso che qualcosa vada detto.
La sentenza cassa quella del TAR che annullava il concorso e dà piena ragione giuridica al Ministero dell’Istruzione avallando in toto atti compiuti, riconoscendo disposizioni di legge attuate e quant’altro già fatto.
Orbene mi sorge spontaneamente l’impressione che l’Amministrazione abbia considerato la sospensiva come una sentenza definitiva e non come un’ ordinanza provvisoria per gli atti indifferibili, a tutela degli interessi generali.
Ha nominato vincitori di concorso con riserva e no, ha sollecitato ed ottenuto disposizioni de legge modificative del risultato del concorso ancora in stato di annullamento, ed altro al riguardo, dando l’impressione dal 12 /luglio / 2019, momento della sospensiva, di aver colto il risultato finale.
A molti è sembrato cosi.
D’altra parte la sentenza, pur espressa dopo lunga riflessione, per casuale coincidenza, non delude le aspettative dell’Amministrazione.
In alcune parti si ha pure la sensazione di quasi un rimprovero a qualche legale, rilevando qualche trascuratezza nei ricorsi. E’ cosi ?
Sembra, ho voluto evidenziarlo.
Sta di fatto che alla fine, dopo l’ammissione agli esami, sempre per sentenza, anche di coloro che non avevano superato le prove preselettive, certo con motivazioni giuridiche, valutato il tutto nel complesso, sorgono perplessità.
Alla fine restano fuori diversi candidati, non ammessi alla prova orale, per i quali sono rimasti aspetti non chiari della procedura concorsuale in esame di indagine penale, per i quali l’Amministrazione, dopo quanto su evidenziato, non può trascurare la possibilità di assicurare ulteriori disposizioni che determinino un esito finale complessivamente equo.
Voglio finire con Umberto Eco che propone un racconto attribuito a Beckett, da leggere con attenzione e da cui nasce la famosa espressione “Ci deve pur essere un giudice a Berlino”.
PRESIDE Giovanni Torrisi
Stima da conservare