Messaggi e commenti per Lilli Gruber - pagina 173
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Frasi di Lilli Gruber
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Biografieonline non ha contatti diretti con Lilli Gruber. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Lilli Gruber.
Martedì 12 novembre 2019 10:08:35
Lunedì 11 novembre 2019 20:55:37
Egr. Dott. ssa Gruber,
ho letto tutto d'un fiato il suo ultimo libro "Basta" e mi sono compiaciuto per l'attenta, documentata ed ampia analisi delle problematiche che investono la governance mondiale ed il sistema mondiale consolidato nel quale non solo le donne, ma anche uomini di buona volontà, riescono con difficoltà ad inserirsi rischiando di restare schiacciate nei gangli di un potere che di fatto è attualmente maggioritariamente maschile. Sarebbe auspicabile che " il Suo grido di dolore ", condiviso da molti in ambienti acculturati, potesse raggiungere le masse e generare consapevolezza e maturazione. Il suo libro dovrebbe essere distribuito addirittura nelle scuole superiori ed essere oggetto di dibattito pubblico ma dubito che ci sia qualcuno disposto a farlo.
In ogni caso complimenti per la Sua professionalità e per l'impegno profuso nel Suo lavoro.
Lunedì 11 novembre 2019 20:16:52
Com'è buono e democratico (sig.) Saraceno che consente alla Gruber di ospitare anche fascisti e razzisti oltre ai soliti Carofiglio, De Angelis, Giannini e via dicendo. E' naturale che chi non ha più idee e cultura democratica cerchi di salvaguardarsi ascoltando solo chi la pensa nello stesso modo, creandosi un fasullo ambiente favorevole e assumendo così un chiaro comportamento razzista.
Se lei avesse solo lo 0, 5% dell'intelligenza e della cultura di Vittorio Sgarbi non scriverebbe la st... che ha orgogliosamente scritto, nella infantile presunzione che la sua compagna Gruber la legga.
Lunedì 11 novembre 2019 18:14:11
A lei, signora Gruber, vorrei segnalare un episodio che, insieme, avvilisce la qualità della stampa e mortifica le donne.
Il 10/11/2019, il quotidiano che abitualmente leggo, pareva ossessionato da una notizia:sul fascicolo nazionale, il titolo, su cinque colonne, doppiamente sprezzante era "La nonna che insultava Mattarella". Non soddisfatto, lo stesso redattore, nell'inserto locale, trasformava la"nonna" in "Quell'hater del Savena che insultò Mattarella"
E' stata, ripetutamente, sbattuta in prima pagina, con nome, cognome, luogo di abitazione, una donna (l'unica cosa che l'articolista non ci dice riguarda la sua "nonnità"), che, per sua sfortuna, testimone di quella sciagurata campagna elettorale, culminata nel famoso comizio di Napoli del 17 maggio2018, quello, per intenderci, che vide il signor Di Maio mettere in stato d'accusa il Presidente della Repubblica per "attentato alla Costituzione", forse ebbe la folgorazione sulla via di Damasco.
Personalmente trovo indecente che l'istigatore, indenne, si trovi, per nostra grande sfortuna, ancora al governo del Paese e la ferocia della stampa additi, invece, alla pubblica indignazione una delle sue (tante) vittime, appendendole al collo l'infamante cartello con la scritta HATER.
Nemmeno gli hater di professione, quelli veri, quelli che, ultimamente, hanno infierito sulla signora Liliana Segre, sono stati così accanitamente messi alla gogna.
Provo pena, vergogna e, anche paura: vedo allontanarsi, dovunque io levi lo sguardo, quella nobiltà dello spirito, invocata da un grande, che ben conobbe pericoli di epoche fosche, epoche seguite, poi, da rigurgiti di inaudita ferocia nei confronti di tutte quelle donne, sempre donne, rapate e percosse sulle pubbliche piazze.
Lunedì 11 novembre 2019 18:07:44
Caro FRANCESCO GENTILE, già provveditore...,
è impossibile condividere il contenuto generale del suo commento alla Gruber, per mancanza di "radici" sull'argomento che Lei ha scelto. Glielo dice un ricercatore scientifico, padre (così mi hanno definito) della Sociologia BioNaturale. Le farò solo alcune domande: 1) Lei sa che la Filosofia non è una scienza, ma una pre-tale e che pertanto tutte le ideologie, che da lì provengono, non sono certe perché non provate sperimentalmente? 2) È a conoscenza che esse, abbracciate da Lei e dalla Lilli, senza approfondimento, non hanno la benché minima probabilità di vincerla sulla Natura? 3) Sa che per riconoscerle, son tutte quelle che finiscono con i suffissi ismo o esimo che significano "esagerazione" nella parola cha fa loro da radice (socialismo, comunismo, cattolicesimo, catto-comunismo, ecc.) ? 4) Ha mai pensato il perché del verificarsi dei cicli storici nelle forme di governo e il perché del logorio finale di ognuna, che dà origine alla prossima? 5) E dell'influenza sul voto da parte del popolino "panem et circenses"- tribuno della plebe Di Maio -?
E tante altre come il lasciarci la Natura il libero arbitrio (!), la democrazia che non riconosce, la libertà di crescere all'infinito, demograficamente, salvo poi intervenire da par suo, ecc., e Lei mi viene fuori con l'elogio di una trasmissione smaccatamente faziosa su di un'esperienza già sepolta per manifesto fallimento generale: il catto-comunismo italiano?
Provi a compulsare il mio libro "Natura e Coltura - La Teoria dei Quattro Istinti Primari", se lo trova, perché è andato a ruba, con buona pace di qualcuno che sosteneva altre tesi, e capirà che una laurea qualunque, e men che mai quella in filosofia, non basterà a fare il buon politico. Una in semplice Sociologia nemmeno, una in scienze politiche è un po' pochino. Un approccio multidisciplinare, forse. Saluti, Flavio A. Formelli
Lunedì 11 novembre 2019 15:22:18
Gentile signora Gruber, capisco che per motivi di equidistanza lei debba invitare esponenti politici di tutte le tendenze e lo accetto (dunque anche la fascista Meloni e il razzista Salvini). Quello che non capisco e non accetto è che lei inviti Sgarbi che rappresenta solo sè stesso: un violento, volgare, finto colto, sessista che esprime solo il peggio dell'Italia. Non lo inviti più.
Lunedì 11 novembre 2019 12:25:23
Gent. ma proverò ad essere concisa anche se ascoltandola, come da ultimo questa mattina su radio Capital, sento che i pensieri che mi rincorrono la mente si amplificano; vorrei averla di fianco per poterLe raccontare perché Lei rappresenta tutto ciò che sono e che negli anni ho messo in pratica.
Necessità di imporre le quota rosa, lotta al maschilismo becero che ci sta divorando, acciecando, gettando inesorabilmente in un buco nero con un orizzonte di ritorno troppo lontano per poterlo un giorno vedere.
Io sono di Bologna e rappresento un consorzio di cooperative di dimensioni importanti nel panorama italiano. Nata in una città apparentemente "libera", cresciuta in un contesto familiare poco scolarizzato ma ricco di valori, affermata (almeno stando ai canoni attuali) nella vita professionale solo per meriti, non riesco ad accettare passivamente questa situazione di degrado socio culturale progressivo in cui troppe persone, a mio avviso confuse e accecate da sentimenti atavici, trovano sponda nel nostro contesto territoriale. Ho colto nelle Sue parole un grido alle coscienze. Sarei onorata di poterla appoggiare o semplicemente di incontrarLa in qualche occasione costruendo con il Consorzio che prima citavo un evento ad hoc.
Grazie per l'attenzione che riuscirà ad avere per questo messaggio.
Katia Ceccarelli
Domenica 10 novembre 2019 21:04:34
La seguo tutte le sere, ultimamente vedo e sento la grande partecipazione per le morti dei nostri militari e dei nostri vigili del fuoco.
Sono molto triste per questo ma tanti lavoratori muoiono tutti i giorni ma pochi fanno notizia.
Io avevo un figlio (solo quello), morto in un cantiere e aveva 21 anni, non serviva la pubblica sicurezza ma è morto sul lavoro.
Di queste persone non si parla mai. Mi dispiace che solo i pubblici dipendenti abbiano riguardi verso queste persone giovani ma pur sempre lavoratori.
Se potrà leggere questa mia le chiedo di ricordare tutti i lavoratori, mio figlio non ha avuto un funerale di stato e nemmeno lo avrei preteso ma guardi quanti lavoratori muoiono in un solo giorno.
Grazie per una eventuale attenzione che non desidero essere una polemica.
La salutò caramente
Milena Ben
Domenica 10 novembre 2019 20:01:31
Per Michela, sedicente studentessa trapiantata a New York.
Carissima, parto subito con il dirti che sono un ricercatore scientifico in scienze sociali. Le mie acquisizioni, attenzione!: scientifiche, sono state eclatanti, tant'è vero che qualcuno ha voluto chiamarmi il "papà della nuova Sociologia BioNaturale". Sei quindi ancora una studentessa, e allora, dalla tua lettera lo si capisce, hai ancora tanto da maturare.
Ti dò alcuni consigli, tutti gratuiti, fuorché uno.
Innanzitutto, se vuoi restare nel campo scientifico, quello sperimentale di Galileo, lascia perdere tutte le ideologie che derivano dall'utilizzo della Filosofia, che non è punto una disciplina scientifica.
Le ideologie sono dei paradigmi, delle formazioni di pensiero, tutte logiche..., tranne i punti di partenza, i cosiddetti postulati. Sono indimostrabili e ci credi solo per fede o perché ti fa comodo.
Queste ideologie, che fan parte della storia dell'errore umano, sono riconoscibili dai loro nome che finisce con il suffisso "ismo" o "esimo".
Alcune si chiamano: socialismo, comunismo, femminismo, machismo, cristianesimo, ecc.
In realtà le differenze tra donne e uomini sono lontane da quelle che tu postuli, sono molto interessanti e utili alla natura, si completano a vicenda e le puoi riconoscere perché si riproducono con il patrimonio genetico (scambio produttivo dei geni) e perpetuano la razza cui appartengono. ciò è vero sia per il regno animale (incluso quindi l'umano) che per quello vegetale. Ogni tanto nasce qualche esemplare con nuove caratteristiche, ma se queste non sono produttive, vengono abbandonate e tutto ritorna quindi alla Natura. I frutti di queste casualità vengono annoverati dalla scienza tra i casi, rispettati e studiati.
Ma tutto non è così facile ad essere rappresentato, ed esposto con poche parole. Il vero scienziato non è mai categorico nelle sue affermazioni perché è consapevole di essere soggetto ad errori che, eventualmente, la comunità scientifica si incaricherà di rilevare.
Pertanto anche tu, come altri, dovresti documentarti più diffusamente ed esaurientemente con il procurarti il mio libro "Natura e Cultura - La Teoria dei Quattro Istinti Primari", edizioni Fida Italia Editrice. Se non lo trovi telefona al 338 -------, oppure invia una mail.
Domenica 10 novembre 2019 11:40:44
IL CARRIERISMO DEL MINUTANTE
Agli inizi degli anni '60 circolava insistentemente la voce sulla contrarietà dei padri gesuiti per l'avvenuta elezione di Papa Giovanni XXIII. Probabilmente si trattava di un pettegolezzo.
Neanche a farla apposta padre Riccardo Lombardi (il microfono di Dio), proprio in quel periodo, per la precisione, nel 1961, pubblicò il libro: "Concilio: per una riforma nella carità" in cui chiedeva l'abbandono di ogni carrierismo nel clero e l'elezione del Papa anche tra i non cardinali.
Il libro non fu bene accolto dalla Santa Sede; anche l'Osservatore Romano pubblicò una recensione complessivamente negativa.
Padre Lombardi, così dissero i maligni, fu relegato al centro di spiritualità Mondo Migliore di Rocca di Papa, un centro voluto fortemente da lui e da padre Virginio Rotondi.
Resta comunque il fatto che non fu invitato all'apertura del Concilio Vaticano II.
Partecipai ad una conferenza di padre Rotondi; tra le domande del pubblico ce ne fu una alquanto provocatoria di un giovane prete, proprio sulla vexata quaestio.
Non voglio prolungarmi oltre; mi limiterò a riferire la risposta di padre Rotondi. In sintesi, padre Lombardi voleva dire: quando una persona svolge le mansioni di minutante, non deve mettersi in testa di fare il cardinale o il Papa, ma faccia bene il suo mestiere e basta.
Il lettore si chiederà a questo punto le ragioni di questa dissertazione: mi spiego.
Quando un individuo sino a ieri ha venduto gelati nello stadio, faccia il gelataio e non si metta in testa di fare il Ministro.
Quando una persona fa il saltimbanco non si metta in testa di fare l'ideologo o il castigamatti, seguiti a fare il saltimbanco, altrimenti rischia di combinare guai.
Quando un persecutore dei meridionali, folgorato sulla via di Pontida, si converte, eviti le esternazioni con tanto di rosari e di sacri cuori di Maria; accolga invece i profughi senza lasciarli per settimane in mezzo al Mediterraneo e approfondisca gli studi sulla Costituzione prima di mettersi in testa di fare il Ministro degli Interni.
Chi fino a ieri la fatto la subrettina presentandosi in TV con abiti succinti, al limite del comune decoro, seguiti a fare sa subrettina e lasci perdere la politica per non farsi ridicolizzare.
Lo stesso discorso vale per qualche attrice fallita che oggi pensa di convincere il prossimo al tempo "dell'era meglio quando c'era lui caro lei".
E che dire di qualche critico d'arte, chiamato in tutti i talk show perché sembra che faccia audience con i colpi di paranoia simulata: faccia il critico d'arte e lasci perdere di dire cazzate politiche e altro.
Sarei ingiusto se escludessi l'individuo che, dichiarandosi pubblicamente cattolico, affitti l'utero di una donna per sentirsi padre. Faccia il politico con le sue teorie utopistiche e non crei confusione tra gli operai.
Non basta avere una laurea per amministrare una metropoli; quando una persona nasce incapace in tale compito resti responsabile di quartiere e si tolga i grilli dalla testa nel voler fare il sindaco.
Quando si fanno gli esami facili in certe zone del Paese, si faccia il minutante del capo indiscusso ed si eviti di apparire in TV dove il più ingenuo degli ascoltatori intuisce la malafede nel cianciare sul merito scolastico.
Un partito che aveva posto come condizione di un nuovo governo la discontinuità e poi si trova con lo stesso Presidente del Consiglio e con lo stesso ragazzotto impreparato a gestire i destini della Nazione, chi lo dirige resti a fare l'amministratore di una Regione e lasci perdere di occuparsi del partito.
E via di seguito.
Caro Direttore, stiamo vivendo tempi molto difficili; per chi è sensibile ai problemi causati dalla cattiva politica, basta guardare il pianto degli operai dell'ex ILVA che rischiano di non portare più il pane quotidiano ai loro figli (e non solo quelli).
Purtroppo, data l'età, siamo indignati ma impotenti dinanzi a tale situazione.
Carissima dott. ssa Gruber,
Tempo fa scrissi a Beppe Severgnini per informarla sull'apparizione di Sgarbi in TV. Sappia che il sottoscritto e tutti gli amici e conoscenti mantovani non appena il paranoico appare in TV cambiamo canale.
La Sua è una trasmissione di grande spessore, non la sciupi con tale individuo.
Cordiali saluti
Francesco Gentile, già Provveditore agli Studi di Mantova, Cremona, Lodi e Milano.