Messaggi e commenti per Massimo Gramellini - pagina 40

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Frasi di Massimo Gramellini

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Biografieonline non ha contatti diretti con Massimo Gramellini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Massimo Gramellini.

Lunedì 18 gennaio 2021 13:23:43

Mio padre e il Covid-19


Caro Massimo,
e mi scusi se uso questo tono confidenzale ma ormai la seguo da così tanti anni, prima sul suo caffé de La stampa
e mano mano qui... inoltre sono nata anch'io nel 1961 quindi in quache modo mi sento vicina al suo modo di essere.
Ho seguito con attenzione l'intervento della sig. ra Giusy Fasano sabato scorso in Le Parole... e ho ripercorso emozionalmente le stesse tappe ma... volevo solo dire alla dignora Giusy di ritenersi fortunata perché lei il suo babbo ancora lo può salutare e chiamare e sentire... purtroppo invece per me il covid me lo ha portato via in 4 giorni il 30 ottobre scorso e durante quei pochi giorni al pronto soccorso non é stato mai possibile sentirlo né tanto meno vederlo né comunicare per fargli sapere che noi della famiglia gli eravamo vicino, che si facesse coraggio, che provasse a lottare, niente... finché se né andato.. da solo... forse senza troppoa dignità.. chissà... e questo é devastante, é crudele, ancora oggi dopo quasi tre mesi io da figlia non lo accetto, figuriamoci sua moglie, mia mamma diopo 65 anni di matrimonio insieme!
queata putroppo é la sorte che é capitata a tante famiglie, a troppe e speriamo che qualcosa possa essere fatto per non lasciare i nsotri cari da soli, mai più, senza il conforto di un ultimo sorriso, di un gesto d'amore, di un ciao papà ti voglio bene !
grazie
La saluto cordialmente
Marina

Domenica 17 gennaio 2021 19:24:20

Tèseo


Caro Gramellini, più che apprezzabile il Suo programma "Parole" e, proprio per questo, altrettanto importante la loro pronuncia. Recentemente ha presentato un libro edito dalla "Nave di Teseo", pronunciando Tesèo e non il corretto Tèseo; il Teséo (Thesèion) è, di fatto, il tempio dedicato all'eroe e sito sull'Acropoli. Sorprende che un grecista come Roberto Vecchioni non gliel'abbia fatto notare.
Un piccolo appunto da un pedante quanto Suo fedele lettore e ammiratore.
Giorgio Torri

Martedì 12 gennaio 2021 23:18:17

Mi spiace dover ribattere in modo piuttosto spicciolo: un secondo turno con avvio alle 9: 30 ed unità lezione di 50' terminerebbe alle ore 13: 40 e nel caso di una sesta ora alle ore 14: 30.
In situazioni normali una giornata scolastica di 6 ore con inizio alle ore 8: 00 terminerebbe alle 14: 00.
Mi riesce difficile pensare che 30' di differenza possano inficiare lo studio della Filosofia, della Fisica, della Letteratura Latina o della Chimica che è, poi, la disciplina di insegnamento.
Cordialità,
Daniela Nicol

Martedì 12 gennaio 2021 22:08:03

Sottrarre cento minuti alla giornata di un ragazzo equivale a sottrargli (inutilmente) il tempo della sua vita, quello che potrebbe dedicare, per esempio, allo sport o a qualunque altro interesse. Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Va usato non sprecato. Inoltre, studiare Filosofia o Fisica o Letteratura Latina in “fase digestiva” non è la stessa cosa che studiare le stesse cose a “mente fresca”.

Martedì 12 gennaio 2021 21:31:14

La lettera dei colleghi dell'istituto di Zagarolo é in gran parte condivisibile. Mi sfugge l'assoluta necessità di dover prevedere il turno unico in questa situazione di emergenza. Il doppio turno con un intervallo di 100 minuti e unità oararia di 50 minuti, risulterebbe assolutamente fattibile. Ovviamente richiede la rinuncia alla cosidetta settimana corta, adottata dalla stragrande maggioranza delle scuole. Non credo che si possa considerare questo irrinunciabile!
Daniela Nicol

Martedì 12 gennaio 2021 18:17:06

Lettera aperta docenti Scuole Superiori di Zagarolo (RM)


I SOTTOSCRITTI DOCENTI DELL’ I. I. S. "PAOLO BORSELLINO E GIOVANNI FALCONE" DI ZAGAROLO, IN MERITO ALLA PROSSIMA RIPRESA DELLE LEZIONI IN PRESENZA
PREVISTA IL 18 GENNAIO 2021, INTENDONO ESPRIMERE E RENDERE PUBBLICAMENTE NOTE LE SEGUENTI RIFLESSIONI:

1. La scuola non è mera trasmissione di saperi ma un percorso di crescita individuale e collettiva, che pretende una complessa interazione tra docenti e discenti e conseguentemente una altrettanto complessa e articolata programmazione delle attività nei tempi, nei modi e nei contenuti didattici. La dimensione "elastica", ultimamente imposta alla scuola, non consente tale attività di programmazione (o la riduce al minimo), togliendo efficacia all'azione formativa nonché dignità professionale ai docenti, continuamente chiamati a rimodulare la propria funzione.
2. La scuola ha bisogno di stabilità e continuità anche in una situazione emergenziale, anzi, a fronte della precarietà della situazione emergenziale, la scuola, se ben organizzata, può e deve rappresentare per gli alunni l'unico elemento di certezza e stabilità.
3. È umiliante dover constatare che le esigenze della didattica debbano adeguarsi alla logistica del trasporto pubblico e non viceversa. E l'esigenza primaria di una scuola ben fatta è che l'attività si svolga al mattino, quando le condizioni fisiologiche consentono le capacità attentive e conseguentemente predispongono ad una partecipazione attiva e proficua. (Sarebbe inoltre opportuno considerare la precaria "qualità" dell'edilizia scolastica in cui ad oggi nel nostro paese si svolge la formazione dei ragazzi: edifici inadeguati, senza spazi ricreativi né all'interno né all'esterno, sia per i docenti sia per i ragazzi)
4. Gli insegnanti, così come gli studenti, lavorano anche al di fuori dello spazio fisico della scuola e al di là dell'orario convenuto delle lezioni frontali. Gli insegnanti, quando sono degni di questo nome, lavorano per tutto il tempo della loro giornata studiando, riflettendo, ideando, programmando da soli o con un gruppo di lavoro, correggendo quanto i loro allievi hanno prodotto, comunicando con i loro allievi e con le famiglie su tutte le questioni inerenti la crescita personale degli allievi stessi. Gli insegnanti pertanto hanno diritto a chiarezza e stabilità rispetto al tempo da gestire affinché il loro ruolo conservi dignità professionale ed efficacia didattica.
5. In ultima analisi, e tutto ciò premesso, i sottoscritti insegnanti chiedono che si ponga fine all'altalena delle percentuali in presenza e a distanza e all'ipotesi di turnazioni. La proposta didattica deve essere unica e uguale per tutti. Si scelga dunque in via definitiva una percentuale di didattica in presenza realisticamente attuabile (ad esempio il 30%) e ci si organizzi definitivamente su quella, CON UN TURNO UNICO, finché i tempi non consentiranno di tornare alla VERA NORMALITÀ.

I DOCENTI
Franca Taraborrelli
Vania Martelli
Elisabetta Marchese
Antonella Parisi
Carla Caroni
Daniela Pucci
Carmine Chiedi
Valentina Balzarotti
Ilaria Acciai
Roberta Barni
Antonella Alibrandi
Francesca Quaresima
Antonella Panepuccia
Caterina Ciaramella
Adriana Benedetti
Veronica Gentile
Isabella Fusani
Silvia Carabella
Valeria Turriziani
Irene Cortoni
Antonella De Simone
Laura Pagnoni
Marianna Matteucci
Gioia De Angelis
Elisabetta Di Rosa
Mauro Cerri
Lillo Lio
Simone Mastrocesare
Orietta Cocci
Irene Fabrini
Sara Stracqualursi
Daniela Saccenti
Ilaria Schiarea
Davide Merolle
Di Schiavi Iorio Natascia
Marcello Zappia
Rossella Supino
Caringi Carla
Miriam Angiolilli
Anna Donati
Anna Guglielmotti
Borrello Demetrio
Monego Maurizio
Laura Del Signore
Teresa Carlucci
Tilde Centracchio
Ida Civitella
Adriana Fabroni
Stefano Esta
Federica Alessandroni
Rosita Masella
Domenico Fucci
Cesare Pompa
Michela Paone
Silvia Bottega
Massimo Andreozzi
Natascia Mattetti
Claudia Rossi
Monica Mattozzi
Claudia Stecca
Elisa Corsi
Arianna Conca
Marco Pagliari
Miriam Tassan

Lunedì 11 gennaio 2021 19:30:46

Libro ABC dell'amore sospeso - libro di parole


Sotto la mail inviata al -------
Gentile Dottor Gramellini
sono un’ammiratrice della Sua trasmssione « le parole della settimana » nonché della Sua rubrica il caffé sul Corriere della Sera ; La seguo regolarmente da Bruxelles dove vivo ormai da 45 anni, senza pero’ mai perdere il legame con l’Italia.
Questa mail in effetti é per le Parole della Settimana ma sono riuscita a trovare l’indirizzo mail solo del Caffé.
Mi permetto di scriverLe per segnalarLe un libricino che forse potrebbe interessarLa: « ABC dell’amore sospeso » (che Le allego alla mail), scritto da una Signora, Rosanna Quagliariello, che non é certo una scrittrice. Rosanna, che si occupa di problemi di genere ed é responsabile delle relazioni esterne al Centro Agronomico Mediterraneo di Bari, ha voluto mettere su carta dei pensieri che sono scaturiti da riflessioni durante il periodo del primo confinamento, soprattutto in seguito alla morte per Covid di un suo caro amico medico a cui questi pensieri vengono dedicati.
Il libro é stato pubblicato, grazie all’incoraggiamento dell’editore, principalmente al fine di destinare i proventi delle vendite a una struttura gestita dalla Caritas in Albania cui l’autrice tiene molto: Casa Rozalba.
Ecco cosa scrive l’autrice su Casa Rozalba. Una copia cartacea Le sarà inviata da Rosanna all’indirizzo della trasmissione Le parole della settimana.
“Casa Rozalba” è una struttura in cui vengono accolte e trovano serenità bambine e ragazze che vivono realtà difficili, a volte impossibili anche da immaginare.
È stata creata è gestita dalla Caritas italiana in Albania ed è a questa struttura che saranno destinati i proventi dei diritti d’autore di questo libro. L’atto di presunzione di meritare di dover essere letta è stato superato dagli incoraggiamenti dell’editore, il dr. Adda, da quelli di altre persone che qui non nomino e dal grande desiderio di aiutare questa realtà in nome di una persona che, per aiutarne altre, ha sacrificato la sua esistenza. Ecco una sua descrizione:
Una Casa Famiglia gestita dalle Maestre Pie Venerini in Albania – Gjader
La Casa-famiglia “Rozalba”, gestita dalle nostre suore a Gjader, accoglie le ragazze dai 10 ai 18 anni con problemi familiari, di violenza, di abuso, di disagio e di estrema povertà e nasce come risposta alle necessità della Zadrima e di tutta l’Albania. Le ragazze e i ragazzi allontanati dai propri nuclei familiari, qui in Albania sono portati negli orfanotrofi statali, dove vivono insieme, ragazzi e ragazze, bambini e bambine, in situazioni di promiscuità e con personale a volte poco preparato. “Casa Rozalba è inserita all’interno di un centro diurno, che da anni opera sul territorio, coinvolge i ragazzi del villaggio e ha molteplici attività.
Casa “Rozalba” può ospitare fino a 20 minori, inoltre ha sei posti per le emergenze (donne in difficoltà segnalate dai servizi sociali, o dalla parrocchia). Ad oggi abbiamo potuto dare risposta ad oltre 10 emergenze di donne con bimbi, scappate dalla violenza, di ragazze abusate, in fuga… In questi casi, ci facciamo carico del dolore di maggiorenni per le quali i servizi Sociali cercano un luogo protetto e sicuro. Casa Rozalba vuol restituire alle ragazze un luogo caldo, sicuro, in cui i loro sogni possano riprendere a volare e le ferite, inferte ai loro corpi e ai loro cuori, possano essere curate con pazienza e tanto tanto amore vero. L’impegno non è facile, ma la passione educativa di noi maestre pie venerini e dei nostri collaboratori laici fa miracoli, con la benedizione di Santa Rosa, fa miracoli… ! Affidiamo quotidianamente alla Divina Provvidenza le preoccupazioni relative al mantenimento del progetto, delle spese elevate per rispondere alle esigenze di una famiglia così numerosa. Dio, che si prende cura dei gigli dei campi e degli uccelli dell’aria, sicuramente ci manderà cuori buoni che condivideranno con noi il sogno di Casa “Rozalba”
Rina, 14 anni, una delle nostre “figlie” così ha scritto:
“Casa Rozalba mi piace perché imparo tante cose che mi servono per la vita e ho la possibilità di frequentare gli studi che certamente saranno parte importante per la mia vita. Lo staff della casa è sempre vicino e risponde con amore ad ogni mio bisogno. Qui sto imparando che ogni gesto è importante e costruisce un pezzo della mia storia, e sto imparando a dire no all’egoismo. ”
Per Rina, Irena, Kasandra, Klodiana, Katerina, Pashke, le altre ragazze che condividono la vita in casa-famiglia e per tutte quelle che verranno, desideriamo giorni felici, pieni di ritrovato desiderio di vivere.
Aiutateci a realizzare questo sogno!

Gentile Dottor Gramellini
se mi ha seguita fin qui, nel rinnovare le mie congratulazioni per la Sua trasmissione e per il Caffé, e con la speranza che questi pensieri dell’Amore sospeso, sotto forma di parole legate alle lettere dell’alfabeto, possano essere di Suo gradimento,
La ringrazio infinitamenteper l’attenzione e Le invio i miei piu’ cordiali saluti
Paola Cedrangolo

Lunedì 11 gennaio 2021 17:32:18

Buongiorno Dott Gramellini.
Le scrivo da parte della mia amica che si firma in calce:
" Da sempre la seguo e la ringrazio di cuore per ciò che fa. Scrivo a Lei perché davvero credo possa essere portatore di una aumentata sensibilità anche verso le difficoltà che vivono oggi masse di profughi dimenticati dai paesi del ' benessere '. In particolare ciò che mi ha colpito è la situazione del campo di Lipa, che sicuramente lei ben conosce. E' inaudito che si lasci che succeda. Le chiedo se è possibile, magari durante le sue trasmissioni, si possa fare un appello. E' una catastrofe umanitaria di cui davvero tutti renderemo conto
La ringrazio per l'ascolto
Patrizia De Luigi

Lunedì 11 gennaio 2021 09:34:08

Quesiti x il sabato sera


Buon giorno, siamo un gruppo consistente di persone che hanno contratto il virus da Covid 19, uscendone con una carica immunologica molto varia, a prescindere dalla durata e dall'intensita e tipologia dei sintomi. Siamo tutti favorevoli alla vaccinazione, molti di noi si occupano attivamente di promozione in tal senso ma riterremo utile un approfondimento qualificato, anche x gli operatori sanitari, rispetto alla ns condizione.
1. Cosa fa succedere la vaccinazione a dose intera su chi ha già avuto il Covid?
2. Da quale valore igg e x quanto tempo è utile la vaccinazione?
3. Non sarebbe utile, anche x scopi di ricerca, monitorare periodicamente l'andamento delle igg in chi ha fatto il Covid? Anche x decidere se e come fare il vaccino? A dose intera? Solo richiamo?
4. Tra molti operatori sanitari avere informazioni scientifiche in merito, comprese le differenze rispetto ai 3 vaccini di cui si parla attualmente, x quanto è possibile sapere ad oggi, sarebbe utile professionalmente e x sgombrare il campo, visti gli obiettivi assegnati alle vaccinazioni e relativa monetizzazione, rispetto a opacità ed eventuali interessi secondari.
Grazie mille
Nadia Somale
328-------

Domenica 10 gennaio 2021 16:03:22

Denigratoria immagine resa dalla signora Pivetti


Buongiorno dott. Gramellini,

sono un suo ammiratore, seguo sempre la sua trasmissione il sabato, anzi Le dirò che l'aspetto con impazienza perché nel degrado televisivo di questi ultimi tempi Lei, non solo Lei, brilla.

A dire il vero, ultimamente, sono un po' deluso per l'abbattimento del solito livello che apporta alla Sua trasmissione l'intervento della signora Veronica Pivetti e il motivo per cui Le scrivo deriva proprio dall'ultimo intervento della stessa il 9 gennaio us.

La signora in questione, volendo fare la prima della classe si è espressa nei confronti della dottoressa Agitu Giudeca in maniera a dir poco offensiva (dottoressa perché laureata in sociologia a Trento).

Le quattro parole con le quali ha cercato di ricevere il plauso di un pubblico silente (non c'era) hanno fatto intendere che la Dottoressa Giudeca fosse una immigrata giunta in Italia con i " soliti " barconi.

La dottoressa Giudeca era stata inviata, nei suoi anni giovanili, in Italia dalla famiglia perché si laureasse, cosa che ha puntualmente fatto, non so di pari titolo da parte della signora Veronica Pivetti che l'ha trattata da pecoraia, con tutto il rispetto per i pecorai, ma il contesto non era questo.

Tornata in patria la dottoressa (ribadisco perché mi sembra proprio dimenticato) si è spesa per i diritti degli ultimi, nella fattispecie contadini e probabilmente altri sfruttati.

E dovuta scappare in Italia perché l'attuale governo, lo stesso di dieci anni fa, l'avrebbe fatta uccidere perché " fastidiosa ".

La dottoressa ha quindi preso un aereo di linea pagando regolare biglietto ed è venuta in Italia, Paese del quale conosceva sia la lingua (essendosi laureata qui) che i posti (trentino, dove aveva studiato) ed ha ottenuto il visto per rifugiata politica.

Sono veramente dispiaciuto che la signora Pivetti si sia permessa (se riascolta la trasmissione) di trattare questa splendida figura di donna con la sufficienza che si darebbe ad un clandestino che ha fatto una buona riuscita.

Per la stima che nutro per Lei mi aspetterei che nel prossimo programma si spendessero due (non di più) parole per rettificare, nell'immaginario dei Suoi ascoltatori la denigratoria immagine resa dalla signora Pivetti.

Con cordialità
Gian Paolo corradi

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