Messaggi e commenti per Massimo Gramellini - pagina 36

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Domenica 7 febbraio 2021 09:39:49

Condivisione


Piango con te il tuo amatissimo Oreste

Domenica 7 febbraio 2021 02:32:14

OperaDomus, collettiva d'arte contemporanea sul concept della Casa d'artista


Gentile Massimo Gramellini, ho lasciato un breve pensiero per la signora Bova Casalini, ma vorrei precisarlo a lei, giornalista. Sono una giornalista, cultural producer e curatrice di "OperaDomus" una collettiva d'arte contemporanea sul concept della Casa d'artista presso le seicentesche Scuderie Aldobrandini Frascati (Roma). Il percorso espositivo ricalca la pianta della casa originaria dell'artista Carlo Marchetti con gli artisti che hanno condiviso le loro poetiche d'arte in quel luogo, tanto da divenire i "genius loci" delle 7 sale che lo compongono: A. Pace, M. Schifano, F. Cervelli, G. Galli, A. Di Francesco, P. Romani, e lo stesso Marchetti, affiancati da altri Artisti in Transito. C. Marini, C. De Paolis, A. Onesti, K. Lindström, S. Sabatino, F. Gatta, D. Zannetti.
(https: //iss uu. com/sitfeel/docs/operad omus_il_catalogo 2 020_0ce19f 500b1936)
Vista la contingenza pandemica, Operadomus è stata tra le prime mostre virtuali in italia nel primo lockdown di marzo 2020 e poi on real ma letteralmente bloccata dal secondo del novembre 2020.
Ora che nelle zone gialle, sebbene limitate, si permettono le visite ai musei sentiamo l'esigenza di dare un segnale di R-Esistenza stessa dell'arte. Nel compendio di cifre artistiche di OperaDomus, tutto ruota attorno alla dimensione dello spazio abitato, creativo, rinnovato e celebrato. Alla prosecuzione dell'idea e dell'artista e di quella cura e nutrimento che l'arte può realizzare rispondendo agli stati di crisi come ne abbiamo veduti. L'emergenza sanitaria non solo sposta l'attenzione dalla cultura, ma ne mette a rischio l'esistenza stessa nel momento in cui le politiche sottintendono il rimando delle istanze considerate non prioritarie. Da tempo, e per tornare anche al delicato appello della signora Elvira, consideriamo che l'Arte, la sua liturgia o i suoi rituali, debbano tornare al centro dei processi umani e osservati con attenzione anche dal mondo dell'informazione e non solo di settore, come attenzione alla persona e del suo agire.
In particolare, ad Oreste Casalini, prematuramente scomparso è dedicata l'ottava Sala, detta virtuale; contiene "feticci d'Artista" e l'esposizione delle opere di "Padre in figlio"su gentile concessione di Ekaterina Pugach. Il tributo è ad alto impatto, non solo la casa d'artista tenta il suo movimento di rigenerazione in altro sito, le generazioni contigue stesse trasmettono e rigenerano l'ideale. Dunque Arte “rigenerazionale” e cura: tutto ciò che è stato fatto non sarebbe stato così se non fosse stato fatto con attenzione. Oreste e il piccolo Vasili; Elvira e i figli, il casale d'artista nella casa museo, la casa del padre, l'andirivieni del tempo. Le sue tracce inestinguibili. Operadomus con i suoi artisti e come Casalini, devono poter r-esistere.
Grazie dell'attenzione.

Domenica 7 febbraio 2021 00:00:21

Pensiero per la signora Bova Casalini


"A rivederci presto"


" Un’opera è sempre il risultato di un desiderio smisurato, la natura stessa della meraviglia si nasconde in questo segreto, il piacere semplice di fare il meglio, tendere al meglio come atto di devozione e rispetto per il lavoro, una azione rituale, tra le righe, nello spazio del non richiesto, quel che è essenziale per non morire di sola materia".

Cara Elvira Bova Casalini voglio mettere un appunto prima che scada questo giorno, e se vorrà, e se il collega massimo Gramellini vorrà comprendere non solo il suo richiamo all'artista e figlio caro, sono certa che le combinazioni di questi ultimi mesi vogliano dirci qualcosa proprio tramite Oreste con un richiamo all'arte, anzi alla Liturgia dell'Arte, come si legge nella sua meravigliosa chiosa. Le ultime parole scritte da Oreste sono su un Guest book virtuale, di una mostra dapprima virtuale e poi realizzata con grande passione alle Scuderie Aldobrandini di Frascati (Roma). Lì attualmente è custodito "Di padre in figlio" nel tributo all'artista. Il 19 gennaio gennaio, a museo chiuso, in quella sala abbiamo svolto una preghiera all'arte. Sei mesi dopo la scomparsa di Oreste. Oggi nuovamente il pensiero corre al suo operato. Per ora un caro saluto

Sabato 6 febbraio 2021 21:58:29

Sistema elettorale


Buonasera Gramellini, stasera ho seguito il suo programma su Rai 3. Il bravissimo Corrado Augias ha però riferito un fatto inesatto: in Italia dal 2017 è in vigore il sistema elettorale noto come Rosatellum che ha sostituito il c d Porcellum. (Ormai in Italia i sistemi elettorali hanno solo nomi latini: Mattarellum, Porcellum, Rosatellum)
Cordiali saluti.
Meri Zorzan

Sabato 6 febbraio 2021 20:53:41

Cara Elvira,
Il suo messaggio è un esempio di profonda dignità e amore di fronte al dolore più terribile e dilaniante per un essere umano, la perdita di un figlio...
Da madre, non riesco nemmeno a pensare come si possa trovare dentro di sé la forza... È troppo! Ma lei è d'esempio e guida per tutta la sua famiglia e per tutti noi.
La vita di un artista, un vero artista come Oreste Casalini, non è mai facile... perché chi ha una vocazione così profonda... difficilmente riesce a scendere a compromessi anche a costo di grandi sofferenze.
Ho avuto l'onore di conoscere la vostra meravigliosa famigla, grazie all'amicizia con sua figlia Rita e ho apprezzato l'arte di Oreste per la semplicità del pensiero che si fa materia e bellezza.
Con sincera ammirazione per l'artista e per l'uomo Oreste Casalini che ha combattuto con coraggio anche grazie a lei.
Francesca Piombarolo

Sabato 6 febbraio 2021 20:48:15

Un aiuto per mamma Francesca


Anch'io vorrei fare qualcosa per mamma Frsncesca

Sabato 6 febbraio 2021 08:28:31

Storia di uno stimato artista deceduto per un cancro ai polmoni


Egregio Signor Gramellini.

sono la mamma di uno stimato artista purtroppo deceduto a soli 58 anni il 19 luglio scorso per un maledetto cancro ai polmoni. Un pittore, scultore che ha lasciato la testimonianza di sé e del suo lungo lavoro attraverso opere sparse in molti luoghi e paesi e che al momento della dipartita ha ricevuto molte lusinghiere attestazioni di stima sui più autorevoli giornali italiani… …attestazioni lusinghiere, dicevo, che mi hanno persino sorpresa, ma, come sempre accade per gli artisti, decisamente tardive.
Questo comunque è stato un bel riconoscimento, quasi un urlo al mondo per quello che mio figlio ha dato incondizionatamente all’arte durante tutta la sua vita. Urlo che si è potuto “sentire” anche attraverso il calore e la partecipazione di tante persone al suo funerale nella Chiesa degli artisti di Piazza del Popolo, nonostante le terribili restrizioni imposte dal momento che hanno reso “strano” un semplice e consolatorio abbraccio.
Ma tutto ciò vale davvero poco per confortare una madre, costretta al più innaturale dei lutti, sopravvivere a un figlio, dopo averne già perso un altro, tanti anni fa, a 17 anni per un incidente stradale. Per una mamma non è importante sapere se era un grande artista o un miserabile: lo stridio delle frasi che si spezzano a metà quando stai per chiamarlo per un caffè, un “brodino” come diceva lui, e poi rimandi tutto giù come un boccone di fiele, è egualmente, terribilmente doloroso, così come la sensazione soffocante di aver dimenticato qualcosa e frughi ovunque, e cerchi disperatamente ma proprio non ti raccapezzi e ti senti persa.
Il mio non vuole essere un “pianto antico”, ma una rivendicazione al ricordo: siamo tutti così schiacciati da eventi, volti, drammi, che un lutto finisce per essere solo un filo d’erba in un campo di gramigna.
Ecco, io ho pensato di “ raccontare” a lei per la sua puntuale e quasi rara sensibilità, qualcosa di mio figlio. Si chiamava, anzi si chiama, Oreste Casalini.
La sua vita non è stata certo facile e non solo dal punto di vista professionale, segnata come quella di tutti noi, dalla perdita improvvisa di un fratello con cui aveva un rapporto quasi simbiotico.
Sei anni fa ha avuto la gioia più grande: diventare padre di un bambino delizioso che ha voluto chiamare Vasili, come il suo pittore preferito.
Questo avvenimento ha influenzato enormemente la sua vita riportandolo a vivere vicino a noi e ha condizionato la sua produzione artistica in maniera molto significativa, tanto che in quasi tutte le sue opere si avverte come una presenza altra, un “doppio” come lo hanno definito alcuni critici.
Ovviamente la scoperta della malattia lo ha travolto e questi ultimi due anni li ha vissuti in totale simbiosi con il bambino, trasferendo sulle tele l’enorme quantità di emozioni che stava vivendo,
Per lui ha realizzato una serie di opere esposte nell’ultima mostra “Per sempre” alla Kou Gallery di Roma nel dicembre del 2019, in alcune delle quali due volti si intrecciano in un abbraccio infinito di “padre in figlio”, come lui stesso le ha intitolate.
Un artista, pittore, scultore, scrittore e direi anche un gran parlatore … riusciva a trovare un punto di vista nuovo, diverso sui più disparati argomenti, dai più “seri” a quelli più banali della quotidianità, a volte anche con prepotenza ed arroganza, ma lasciandoti sempre infiniti spunti su cui riflettere, così da rendere ancora più forte e permeante la sua presenza. La sua presenza e il suo ricordo, che io vorrei in qualche modo onorare soprattutto attraverso quello che più di tutto parla di lui, le sue opere. E vorrei gridare al mondo che questa piccola particella dell’universo ha lasciato dietro di sé una scia luminosa che si chiama arte, quella vera, quella disinteressata, quella pulita, quella fuori da tutti gli schemi precostituiti.
Forse sono una illusa, probabilmente questa mia lettera cadrà nel dimenticatoio come mille altre, ma alla mia verde età di 84 anni sento ancora forte il desiderio di essergli utile, di agire, di non lasciare niente di intentato affinché il velo inesorabile del tempo non lo avvolga nell’oblio.
Sicuramente questo è un MIO desiderio, magari lui, schivo come era, non lo avrebbe neanche voluto, ma sono una mamma, orfana di figlio per due volte, un colpo della natura così crudele che non esiste un termine che lo indichi. Anche se da qualche parte ho letto “sfiliazione”. Non mi dispiace, come una persona cui vengono sfilati via dalla pelle i figli e insieme a loro i fili di respiro, il suono delle loro risate, gli scontri quando c’erano disaccordi, gli abbracci consolatori… fili di vita che uno a uno vengono trinciati via.
E puoi solo restare a guardare, esterrefatto, incredulo.
In attesa di raggiungerlo, vorrei solo ricordarne ad alta voce il nome: Oreste, Oreste Casalini. Il mio filo d’erba nel campo di gramigna.
Grata per l’attenzione che vorrà prestarmi, mi permetto di salutarla con affetto.

Elvira Bova Casalini

P. S.

Uno dei suoi scritti più recenti recita così: “Un’opera è sempre il risultato di un desiderio smisurato, la natura stessa della meraviglia si nasconde in questo segreto, il piacere semplice di fare il meglio, tendere al meglio come atto di devozione e rispetto per il lavoro, una azione rituale, tra le righe, nello spazio del non richiesto, quel che è essenziale per non morire di sola materia. ”

Giovedì 4 febbraio 2021 18:04:58

Possibile che la sua intelligenza non trovi altri soggetti di Toninelli e Di Battista?


Leggo quotidianamente il suo “caffè “e ne apprezzo, quasi sempre, il suo tono leggero e ironico, ma vorrei farle un appunto: possibile che la sua intelligenza non trovi altri e più meritevoli soggetti, per i suoi sberleffi, di Toninelli e Di Battista? Le assicuro che il nostro panorama politico ne è ben fornito. Su, coraggio, ci pensi e ogni tanto cambi destinatario! Avrei diversi nominativi che proprio in questi giorni stanno dando prova di imbecillità, dabbenaggine e alto profilo narcisista. Con i miei migliori saluti.
Susanna Di Ronzo

Giovedì 4 febbraio 2021 12:11:58

Gli annientati (corsera 4/2/2021): quanta retorica


Quanta retorica Sig. Gramellini nel suo articolo quotidiano sul corriere dal titolo "gli annientati". Mi riferisco alla sua disquisizione letterale sul termine establishment, sa benissimo che l'uso che lei fa della definizione che prende dalla treccani è volutamente fuorviante. Ritiene veramente che chi ha governato negli ultimi 3 anni sia da annoverare nell'establishment? non le sembra sia la sua una sterile conclusione? risultante da una definizione, "Il complesso dei detentori del potere", nel quale tra l'altro non considera l'implicita valenza del primo termine. suvvia, lei sa benissimo che il sig. toninelli non può certo essere annoverato nell'establishment, solamente perché è lì a seguito prima della sue elezione democratica a deputato (o senatore, è lo stesso) e poi a ministro (di battista nemmeno a questo, è solo un deputato forse), forse lo diventerà, nel tempo, c'è bisogno di una certa durata consolidata, un "complesso" di reti ben consolidate e non necessariamente visibili chiaramente, ecc...

Giovedì 4 febbraio 2021 10:01:31

Carissimo Massimo, per favore potresti dire al tuo collega Beppe Severgnini che l'incarico a Draghi ha determinato sollievo ai mercati internazionali e che la crisi di governo in questo momento é stata determinata unicamente per il semplice motivo che coloro che occupavano le poltrone di Palazzo Chigi non erano assolutamente all'altezza di governare? Grazie.

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