Messaggi e commenti per Maurizio Landini - pagina 54
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Frasi di Maurizio Landini
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Biografieonline non ha contatti diretti con Maurizio Landini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Maurizio Landini.
Lunedì 22 giugno 2020 22:22:51
Sabato 20 giugno 2020 19:40:59
Buona sera Signor Landini, sono una pensionata di anni 75 ' nel mese di Giugno non ho ricevuto la quattordicesima insieme alla mia pensione di Euro 600. 00 come mai?. .. e la prima volta che mi succede... Modalità di calcolo ISEE: Somma dei redditi componenti del nucleo famigliare____Euro 6. 804, 00____Detrazioni per spese e frnchigie del nucleo__Euro 4. 560, 00____INDICATORE SITUAZIONE REDDITUALE(ISR) Euro__2. 224, 00__Patrimonio mobiliare del nucleo__886, 00__INDICATORE SITUAZIONE ECONOMICA (ISEE) 2. 224, 00____PARAMETRO CALCOLATO IN BASE AL NUMERO DI COMPONENTI DEL NUCLEO 1, 57___Vorrei se le e possibile sapere come mai questo mese non mi e stata data la quattordicesima. La ringrazio ed aspetto la sua risposta. Eleonora Anzaldi da Novara Piemonte 28100
Sabato 20 giugno 2020 07:56:58
Ho appreso ieri, con mio sommo rammarico, che i supermercati Despar della mia zona (provincia di Bari) assumono nella seguente modalità: 3 giorni di prova senza retribuzione (nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, guarda caso!), in caso di approvazione, turni di oltre 9 ore dal lunedì al sabato, comprese due domeniche al mese per una settimana paga di 700 euro. È possibile tutto questo in uno Stato di diritto? La prego di spendere due parole a riguardo. Grazie
Venerdì 19 giugno 2020 14:33:24
Carissimo segretario sono un suo simpatizzante da molto tempo vorrei porle una domanda sono un operaio che fino al 11/03/2020 lavoravo nel cantiere di lavoro regionale Me n. 112della Sicilia quando siamo stati sospesi a causa del Covid-19 e fino ad oggi 19/06/2020 siamo ancora sospesi senza aver avuto nessun aiuto economico secondo lei possiamo rientrare nella cig in deroga emanata dal Governo nel DPCM. Certo di un suo interessamento porgo cordiali saluti
Venerdì 19 giugno 2020 12:15:12
Mi sto chiedendo chi è il responsabile all'interno della CGIL, di cui ho fatto parte in passato quando ero lavoratore dipendente per molti anni, per la gestione dei Caff nel Veneto. Mi sono basato su questa organizzazione sempre per tutte le mie esigenze di invalido civile, ma trovo che da un po' di tempo a questa parte la gestione dei Caff nella mia zona è causa di problemi e disguidi. Inoltre gli impiegati sono estremamente scortesi e trattano coloro che si rivolgono a loro in maniera inadeguata e burocratica. Un esempio? Ieri ho inviato al Caff di Bassano del Grappa la richiesta di un documento che loro hanno fatto. Mi è stato risposto oggi di prendere un appuntamento, cosa che non potrà avvenire entro giugno, scadenza del termine per le richieste di Reddito di Emergenza. Da più parti mi giungono informazioni di persone che hanno avuto problemi di questo tipo e che mi raccontano esperienze disarmanti per questo servizio che, essendo parte del progetto CGIL, dovrebbe essere più di ogni altro rivolto ai lavoratori ed ai più deboli. Grazie per l'attenzione Andrea Luigi Meneghini
Mercoledì 17 giugno 2020 14:41:12
Gentile Segretario, sono un iscritto spi e prima ancora alla filt cgil. Le scrivo in relazione alle notizie apparse sui giornali riguardo le riduzioni dei coefficienti per i futuri pensionati e addirittura sull' ipotesi di allungare l'età pensionabile. Caro Landini quando i nostri politici capiranno che la soluzione non è inasprire le regole per la pensione ma creare lavoro per avere gente che versa i contributi, ma soprattutto separare assistenza e previdenza, in modo che l'Inps eroghi le pensioni e tutto il resto sia competenza della fiscalità generale. Grazie per l'attenzione e buon lavoro. Mario Quaglio
Martedì 16 giugno 2020 18:09:25
Caro Maurizio! I nostri tre sindacati confederali sono nati anni fa in un clima politico e sindacale molto diverso da quello dell'immediato dopoguerra, che invece aveva richiesto una forte unità dei lavoratori ed un’unica confederazione. Ecco un pizzico di storia, che conosci meglio di me! Prima dell’avvento del fascismo esisteva la Confederazione Generale del Lavoro (CGdL), fondata a Milano nel lontano 1906. Che poi fu soppressa dal regime fascista, che dette vita alle cosiddette “corporazioni sindacali” che “dovevano contribuire al conseguimento prioritario dell’interesse nazionale”. Così si legge sui documenti istitutivi che seguirono agli “accordi” di Palazzo Vidoni del 1925. Le quali però, in regime di dittatura sostenevano di fatto gli interessi dei padroni. E non poteva essere diversamente.
In seguito, con la vittoria sul nazifascismo ed il ripristino della democrazia, con il Patto di Roma del 1944, i lavoratori italiani ridettero vita al loro sindacato e costituirono la CGIL, Confederazione Generale Italiana del Lavoro, guidata dal grande Giuseppe Di Vittorio. Con il correre degli anni, il clima politico di grande unità e collaborazione antifascista entrò in crisi. E l’unità confederale si ruppe. E nel 1950 dalla CGIL, considerata troppo vicina al PCI, uscì la corrente – diciamo così – vicina alla DC, e nacque la CISL; nello stesso anno uscì anche la corrente – diciamo così – vicina al Partito Socialista, e nacque l’UIL. Fatti che tu conosci meglio di me, ma…
Sappiamo che oggi l’orizzonte politico del nostro Paese è profondamente cambiato. DC, PCI e PSI, per non dire dei socialdemocratici, dei liberali, dei repubblicani, che tutti insieme, ai tempi della “Prima Repubblica”, davano luogo al cosiddetto esarcato, non esistono più. Com’è noto, oggi esistono il PD, la Lega, i Ciquestelle, Forza Italia, i Fratelli d’Italia e un Peppe Conte che, pur non eletto da nessuno e che non ha neanche un suo partito, come si suol dire, “comanda”. Una stranezza tipica dell’Italia di oggi? Senz’altro! E i partiti afferibili alle cosiddette grandi ideologie del secolo scorso non esistono più. Lontani anni luce, come i Guelfi e i Ghibellini! Come i patrioti delle Cinque Giornate di Milano e il feldmaresciallo Radetzky!
Ma oggi rilevo – e lo rilevi anche tu – che lo scenario politico che ha condotto alla rottura dell’unità sindacale è profondamente cambiato! Per cui, mi chiedo: stante la situazione socioeconomica del nostro Paese, a fronte del profondo disagio dei lavoratori e di tanti inoccupati e disoccupati, a fronte di un contesto internazionale assai complesso, non sarebbe opportuno che i tre sindacati ricostituissero la preziosa unità di un tempo? Oppure la cosa è resa difficile perché – come spesso accade in politica ed anche a volte nella politica sindacale – non è facile che tre “poltrone” possano dar luogo ad una sola? In effetti, chi dovrebbe rinunciare alla sua? Tu non credo! E forse neanche Annamaria Furlan e neppore Carmelo Barbagallo.
Eppure, sai meglio di me che mai come oggi, con questo capitalismo sempre più internazionalizzato, aggressivo e subdolo, i lavoratori necessitano di un sindacato forte. E non solo nel nostro Paese! Perché, come dice un vecchio proverbio, è l’unità che fa la forza. Ed una volta c’era pura la testata di un grande partito che ogni mattina ci ricordava la necessità dell’unione continua e attiva di tutti i lavoratori! Il quotidiano “l’Unità”, appunto, fondato nel lontano 1924 da Antonio Gramsci. L’unità! Oggi è solo un ricordo! Ma anche un auspicio!
Lunedì 15 giugno 2020 21:41:36
Buona sera, mi permetto di scriverle perché la reputo una delle poche persona capaci di apportare un cambiamento a questo paese in tema di lavoro subordinato.
La mia stima anche nei confronti del premier Giuseppe Conte che di trova a dover fronteggiare una delle più gravi crisi del dopoguerra.
Mi presento, mi chiamo Cesare e ho 48 anni, dipendente settore privato da oltre 25 anni. In questi anni ho vissuto in prima persona perdita di lavoro e conseguente difficoltà a ricollocarmi. Tra i tanti problemi incontrati anche quello di non aver spazio sufficiente anche perché occupato da pensionati/lavoratori.
È qui il mio suggerimento, il lavoratore giunto a pensione deve definitivamente lasciare il lavoro e fare spazio ai più giovani.
Parliamo di lavoratori e non soggetti apicali, uomini e donne che potrebbero trasmettere il loro sapere e la loro arte. Loro sono provvisti di paracadute economico, molti padri di famiglia no ! !
Con stima le porgo i miei saluti, se ne avesse tempo gradirei una vs riscontro.
Domenica 14 giugno 2020 11:40:18
EMENDAMENTI URGENTI ALL'ART. 103 DEL D. L. N. 34/2020 IN SEDE DI CONVERSIONE IN LEGGE. (EMERSIONE DI RAPPORTI DI LAVORO).
N. 1) Nel primo comma la regolarizzazione del lavoratore straniero è subordinata al pagamento di cinquecento euro da parte del datore di lavoro, il quale deve anche dimostrare un proprio adeguato reddito. Ma chi pagherà veramente questa somma? E quanti datori di lavoro dichiareranno il proprio reddito a questo scopo?
N. 2) Nel secondo comma è prevista una "sanatoria" personale (previo pagamento di 130 euro) unicamente per gli stranieri che abbiano un permesso di soggiorno
"scaduto dal 31 0ttobre 2019, non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno". Che senso ha questa data? Restano fuori dall'emersione almeno il novanta per cento degli stranieri! E poi, perchè limitare la sanatoria a tre sole categorie (v. terzo comma n. 3) ed escludere l'edilizia, la ristorazione, il commercio e il lavoro autonomo?
Sabato 13 giugno 2020 22:44:02
Occorrono pensioni flessibili quota 100 non e poi cosi male sta aiutando molto un iscritto cgil