Messaggi e commenti per Maurizio Landini - pagina 67

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Frasi di Maurizio Landini

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Biografieonline non ha contatti diretti con Maurizio Landini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Maurizio Landini.

Sabato 28 marzo 2020 10:52:14

Buongiorno. Vado subito al problema anche se oggi la priorita' e' la salute che comunque dipende anche dal lavoro. Contratti CO/CO/CO/ gestione separata, che come ben sapra' non danno diritto ne malattie/ne ferie/ne permessi /ne contributi regolarizzati come nei contratti a tempo Determinato/Indeterminato ma al raggiungimento di un reddito annuale che non permette quasi mai di avere le 52 settimane come tutti i lavoratori dovrebbero avere ma di un accredito di mesi sempre inferiore. Le scrivo perche' lavorando in un Call Center visto la situazione attuale tante di queste attivita' salteranno non riaprendo mai piu' oppure non rinnovando i contratti che sono sempre a scadenza. Lo sentita in varie trasmissioni o in varie piazze dire che i lavoratori sono tutti uguali e tutti devono avere gli stessi diritti nessuno escluso, ma sinceramente questa sua grinta questa sua voglia di cambiare il sistema mi sembra affievolita'. Ho lavorato x 30 anni in una importante GDO chiusa purtroppo x cause legate alla grande crisi che ha attraversato il nostro paese. Mi sono ricollocato nel mondo dei Call Center avendo avuto solo questo tipo di opportunita' visto che tra poco compiro' 57 anni ed e' impossibile trovare altro. Ho contributi x 35 anni di lavoro che purtroppo continuare ad aggiungere non sara' facile x quello che gli ho gia' scritto in precedenza. Le chiedo se e' al corrente che il contratto oltre a non avere i diritti sopra citati non ti da nemmeno la possibilita' di pagarti la differenza che manca al raggiungimento di un anno completo come nei contratti normali. Mi sembrano cose fuori dal mondo in paese che ci riteniamo civile... Oggi con il Corona Virus si rende conto che se tutti avessimo avuto dei contratti normali le normative che sta prendendo il governo come CIGS/CIG/ ecc... coinvolgerebbe anche il nostro settore che si dovra' accontentare di 600 euro e poi a chi e' gia scaduto o chi andra' in scadenza non potra' piu usufruire nemmeno di questo sussidio. Spero possa prendere a cuore il mio messaggio che non so' quando avra' la possibilita' di leggerlo ma le chiedo se ha sempre la tenacia di combattere come ha dimostrato in passato di dimostrarlo ancora con piu' c'e ancora piu' bisogno di prima il peggio deve sempre arrivare.

Sabato 28 marzo 2020 10:36:20

Buongiorno Maurizio sono un umile ma fiero operaio Italiano.
In questi giorni difficili per tutti mi sto dedicando alla rilettura di alcuni eventi storici, di citazioni celebri e altri ancora.
Mi sono imbattuto nella fase storica del secondo dopoguerra tedesco.
Qui un illuminazione...
Ma possibile che con tutto quello che gli stati membri hanno fatto per la germania essa se ne sia dimenticata... e con essa anche tutti i burocrati che ci governano a tutti i livelli... si vede il patto di Londra 1950...
Vedi Maurizio scrivo a te, e non a un qualsiasi altro politico con la pancia piena ed il cervello vuoto scrivo ad una persona con valori veri, valori ITALIANI, quelli dei nostri nonni del dopoguerra che ci sono stati portati via in questa pandemia. Scrivo a te perché magari avendo occasione di interloquire con qualcuno che sta ai vertici tu possa loro ricordare che la storia di può anche ignorare, ma non cancellare.
Saluti cordiali.
LEONI ILLIC.

Sabato 28 marzo 2020 09:31:45

Buongiorno Dott. Landini
mi permetto di manifestarle un mio pensiero sulla sicurezza dei lavoratori e di conseguenza di tutta la comunità.
Vista l’emergenza coronavirus, che sta attraversando il paese vedo che si pone l’attenzione ai dipendenti ed alle imprese, come e’ giusto che sia, sempre con la vecchia logica della
Cassa Integrazione.
E’ giusta per preservare i posti di lavoro e le imprese ma, visto il momento, non vedo l’attenzione sulla sicurezza dei lavoratori.
La Cassa Integrazione andrebbe articolata in modo più razionale.

Ridurre la forza lavoro produttiva e mettere in campo a rotazione, 3 gruppi di lavoratori per 3 turni.
2 gruppi che faranno turni da 15 gg (tempi della quarantena) e 1 gruppo che farà un turno di 30 gg. quest’ultimo sarà quello disponibile in EMERGENZA, nel caso esca malauguratamente un caso positivo che bloccherà un solo gruppo di lavoro e non tutta l’azienda.
Così manterremo la produzione i posti di lavoro e la sicurezza dei lavoratori.
Oltre a mantenere il luogo di lavoro in continua sanificazione.

La ringrazio per l’attenzione.

Cordiali saluti
Antonio Foti
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Venerdì 27 marzo 2020 20:52:09

Buongiorno,
Sono un dipendente della società di telecomunicazioni Tim, sono un tecnico esterno che nell'espletamento della sua attività, spesso si trova a lavorare a contatto con i clienti, all'interno delle loro case. La filosofia preponderante di tutti i messaggi proposti sia da parte istituzionale, sia dalla comunita medica sia dai sindacati, veicola il messaggio di tutelare la salute attraverso la riduzione dei contatti interpersonali, imponendo come un'atto di responsabilità personale, l'uso dei dispositivi come le mascherine e i guanti, associate alla distanza e alle norme igieniche più volte consigliate per limitare il contagio. Per un semplice cittadino può essere sufficiente la semplice presa di coscienza della gravità della situazione per assumere un corretto comportamento. Per noi che lavoriamo è piu complicato, il normale lavoro svolto si misura con problemi che per la loro eccezionalità, non possono essere risolti con le modalità canoniche con cui si affrontano problemi che hanno un contesto esclusivamente aziendale. La protezione e tutela della nostra salute dovrebbe venire al primo posto, non sottomessa e adeguata da soluzioni che tengono conto esclusivamente in modo evidente, di problemi organizzativi spesso dovuti ad una errata valutazione precedente, e quindi causa di deficenze odierne soprattutto nell'approvvigionamento dei dpi. Non è etico costruire un regolamento che indica in qualche suo punto la valutazione del rischio esclusivamente su dati non certi e affidabili, a noi tecnici. Etico è prevedere la situazione più certa dal punto di vista della sua valutazione, su dati oggettivi, non soggettivi che per quanto tali, suscettibili di interpretazioni che sono influenzate da troppi fattori, fattori insiti nell'animo umano, che non possono essere omogenizzati con questa leggerezza. Sento che viene lesa la mia dignita di lavoratore, non potendo affrontare lo svolgimento della mia attività, tutelando nel modo più sicuro possibile, la mia salute. Uno dei punti focali riguarda la distanza interpersonale che deve essere garantita, in modo da scongiurare un contagio anche senza l'uso della mascherina. Secondo Ie ultime indicazioni aziendali, come lavoratore dovrei attraverso delle semplici domande fatte al cliente, accertare la possibilità che sia possibile mantenere quest'ultima, senza avere nessuna conoscienza dei locali, né l'assoluta certezza che le risposte siano veritiere. Quindi a questo punto, se l'intervista da esito positivo, posso entrare in "tutta sicurezza", senza utilizzare la mascherina, salvo che prima o poi non mi renda conto che la realta non corrisponda alle valutazioni scaturite in precedenza, e debba in tutta fretta andar via. Chi mi assicura di non essere già stato contagiato? Per non parlare delle norme di utilizzo dei dpi che vanno contro la maggior parte delle indicazioni emanate da enti competenti. Uso delle stessa mascherina per più volte nello stesso turno, quando è stato chiarito che una volta tolta deve essere buttata. Proposte di sanificazione assolutamente inattuabili, per chi lavora all'esterno in un furgone. Eventuale verifica della nostra valutazione, a mio avviso insindacabile, da parte del diretto responsabile, sull'opportunità di volta in volta di assumersi il rischio non solo dell'uso dei dpi, ma anche dell'eventuale rifiuto di accesso a casa del cliente. È evidente che probabilmente si cerca di risolvere un problema di approvigionamento di quest'ultime, e si adegua il nostro ruolo in modo che si risolva limitando la nostra sicurezza. Buonsenso suggerirebbe l'uso della mascherina ogni qual volta si accede a casa del cliente, proprio perche la valutazione del rischio di contagio nelle modalità descritte prima, non è possibile ottenerlo con certezza. Purtroppo nonostante vari interventi dei nostri rappresentanti rls territoriali, non si è riusciti ad ottenere niente di più che un silenzio assordante. Se fosse possibile si dovrebbe ampliare la platea di chi conosce questa situazione, in modo che la responsabilità di chi decide non sua più limitata al contesto aziendale, ma anche all'opinione pubblica.
La ringrazio
Lai bruno giuliano

Venerdì 27 marzo 2020 13:15:53

Buongiorno Signor Landini.
Mi chiamo Emilio e sono un operaio della Michelin di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria. Come è noto, questa azienda produce pneumatici di mezzi pesanti e, come è altrettanto noto in questi giorni, è stata disposta e ribadita, da parte del governo e dalle sigle sindacali nazionali, la chiusura delle aziende che producono gomma.
Le chiedo pertanto come è possibile che proprio oggi mi sono pervenuti i turni con riapertura il 30 marzo, lunedì prossimo, e non il 4 aprile, come da decreto. Gli esponenti sindacali aziendali CGIL, CISL e UIL hanno firmato, in data 23 marzo, e inviato un comunicato congiunto, nel quale si fa riferimento al protocollo del 14 marzo, per assicurare che l'azienda è in grado di attuare le linee guida ivi proposte. Null'altro! Ho pertanto richiesto le motivazioni di tale decisione al referente CGIL, il quale mi ha risposto che è importante per la ditta ripartire prima dei concorrenti, Già nei giorni precedenti, quando i referenti sindacali preannunciavano la riapertura imminente, la motivazione addotta era che la ditta produce gomme prioritarie, il che evidentemente non corrisponde al vero. Il Prefetto regionale ha concesso una deroga alle disposizioni del Governo, di cui noi lavoratori non siamo stati informati? Se così fosse, perché la provincia di Cuneo non ha disposto la riapertura dello stabilimento, che produce gomme da veicoli leggeri, prevista ad oggi per il 12 aprile? Perché Alessandria sì, Cuneo no? !
Alla luce di tutto ciò, desidero essere informato del reale motivo di una necessaria, urgente e improrogabile riapertura il giorno 30 marzo (perché non attendere il 4 aprile?),
Tutti noi stiamo sacrificando diritti e libertà individuale nel nome della salute pubblica e del benessere comune; non intendo permettere che il profitto di pochi e quindi il classismo possa ledere la nostra società in termini di salute e diritti acquisiti in anni di lotta, né voglio nuocere alla serenità dei miei affetti.
Spero in una Sua risposta esplicativa in merito, e le porgo distinti saluti.
Emilio Semino

Giovedì 26 marzo 2020 19:01:23

Buonasera Segretario,
spero che questo messaggio venga da Lei letto quanto prima.
Ieri sera ho saputo dalla tv che avete fatto un accordo con il Governo Nazionale per aumentare il numero delle imprese da chiudere per fronteggiare la lotta al coronavirus, comprese quelle metalmeccaniche.
Allora vorrei sapere come mai il Prefetto di Perugia su pressione di Confindustria a disposto la riapertura per lunedi 30 p. v. di numerose imprese metalmeccaniche.
Qual'è il senso a tutto questo?
Le mascherine non ci sono state distribuite, l'amuchina con il contagocce,. .. consideri che dove lavoro io, a Foligno, siamo più di 600.
Con quale criterio il Prefetto di Perugia è andato contro l'orientamento del Governo Centrale.
Sarei grato, per un suo immediato interessamento, o chi per Lei.
Un saluto, Gian Piero Ortolani

Mercoledì 25 marzo 2020 15:27:48

Segretario buongiorno, avrei bisogno di in chiarimento, io ho aderito l'esodo incentivato da parte della mia azienda posteitaliane, ho aderito grazie alla legge quota100 che scade nel 2021 seno io non avrei mai aderito se non ci fosse questa possibilità se il governo decide di togliere quota100, io nel 2021 rischio di rimanere senza stipendi e senza pensione, io come tanti altri colleghi abbiamo firmato l'esodo quando il governo era nel pieno delle sue funzioni. luglio 2019, gradirei una sua risposta. grazie pietro

Mercoledì 25 marzo 2020 14:58:50

Coraggio compagno Landini, il tempo sarà galantuomo con tutti, come da milioni di anni; niente è eterno e quando non ci saranno più classi sociali, la lotta sarà contro la natura, come diceva K. Marx, quasi duecent'anni fa e in due secoli di acqua, sangue, sudore e sterco n'è passato assai. E sta continuando senza sosta...

Mercoledì 25 marzo 2020 14:36:02

Riflessioni sul post covid21

Ora siamo in emergenza per cui siamo tutti impegnati nella quotidianità e sopratutto nella tutela di tutti i lavoratori a cui va tutta la mia solidarietà.

Direi però che, una parte del sindacato e sopratutto CGIL, dovrebbe indirizzare gli sforzi a quello che succederà nei prossimi anni.

Questa crisi non passerà facilmente e lo strascico che lascerà sarà una gravissima crisi economica che influirà notevolmente sul nostro stile di vita.

Negli anni i nostri governanti (tutti), con la benedizione del sindacato, non hanno mai fatto quello che qualunque donna che gestisce le spese di famiglia sa fare e cioè CONTENERE.

Il modo di fare politica è diventato chiedere voti a tutti e distribuire favori a pochi e possibilmente intimi.

Come al solito dovremo, noi lavoratori e pensionati, farci carico di tutto visto che il prelievo viene fatto alla fonte e tutelare i bisognosi ma anche quelli che un lavoro ufficiale (volenti o meno) non l'hanno mai avuto.

Tutelare e dare un sistema sanitario efficiente a chi le tasse non le ha mai pagate; ad esempio imprenditori ed evasori il cui unico scopo è stato di massimizzare i profitti portando, non solo le produzioni all'estero, ma anche le gestioni finanziare per godere di tutti i benefici permessi dalla legge.

Leggi fatte non da noi ma dai nostri governanti con il placet del sindacato.

Domani chiederanno a noi enormi sacrifici nel nome di una nazione nella quale loro sono i primi a non credere.

Noi invece, vogliamo chiarezza, VOGLIAMO una lotta vera contro la corruzione e l'evasione fiscale (stimata da tutti altre i 100 miliardi) ed in continua e spaventosa crescita.

Una seria lotta fiscale vuol dire risorse dedicate, 10. 000 - 20. 000 nuovi addetti, giovani laureati, all'agenzia entrate e guardia di finanza non solo a controllare i redditi dei lavoratori dipendenti ma DEDICATI alla verifica dei redditi di studi professionali, aziende, finanziarie, artigiani.

Il costo? Lo chiamerei investimento visto che a fronte di una spesa di 1
miliardo abbiamo centinaia di miliardi da recuperare.

La volontà della politica di affrontare tutto ciò ? Meno che zero (ha depenalizzato il falso in bilancio).

Il ruolo del sindacato. vi ricordo, è ancora quello e non solo di tutelare i lavoratori rispetto al posto e al salario ma sopratutto di restituire la dignità
che la classe politica ha tolto.

Un grande augurio a tutti voi; per quanto sopra avrete sempre il mio appoggio.

Sergio Testolin

Mercoledì 25 marzo 2020 14:13:04

Salve sig. Landini volevo sapere come mai nessuno in tutta Italia parla degli operatori ecologici e operatori di smaltimento rifiuti e prendere decisioni drastiche dato che il rischio contagio x noi e'molto alto ma nessuno ne parla come il solito ci sono operai di serie A ed operai di serie B come mai?

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