Messaggi e commenti per Maurizio Landini - pagina 71
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Frasi di Maurizio Landini
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Biografieonline non ha contatti diretti con Maurizio Landini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Maurizio Landini.
Venerdì 24 gennaio 2020 10:23:54
Venerdì 24 gennaio 2020 08:38:08
Buongiorno sono qui a scriverle per chiederle a lei e al sindacato un interessamento e un chiarimento sull'anticipo del tfs. Purtroppo da quanto si evince dalla stampa il consiglio di stato non intende pronuciarsi adducendo vari vizi di forma o chiarimenti di vari passaggi della legge, mi chiedo e le chiedo dove sta l'inghippo o per meglio dire perché noi dipendenti pubblici siamo così penalizzati riguardo ad un nostro diritto di percepire la nostra buonuscita che abbiamo regolarmente pagato? Personalmente io sono in pensione dal settembre scorso ho usufruito della quota 100 sperando anche di ricevere in tempi. Brevi la mia liquidazione da oggi però non se ne parla più anzi pare che dovremo aspettare i 67 anni più i 12 mesi e per questo chi si trova in in momento di difficoltà deve ricorrere alle banche pagando interessi salatissimi per ottenere quello che in realtà è suo. la ringrazio per l'attenzione e le auguro buon lavoro. Graziana
Giovedì 23 gennaio 2020 15:21:59
Buongiorno Maurizio, Le scrivo per trattare l'argomento dei provvedimenti disciplinari. In Europa l'Italia è al terzo mondo per le tutele dei lavoratori. Perchè nessuno ne parla? Lasciando perdere la vergognosa abolizione dell'art. 18 (che non ha portato ad 1 posto di lavoro in più ma ha tolto diritti), anche chi dell'art. 18 ne beneficia ancora, è vittima oggi più che mai di soprusi. Le parlo per esperienza diretta e Le chiedo: come mai il lavoratore è costretto a difendersi entro cinque giorni da qualunque fatto, anche inventato di sana pianta dal datore di lavoro e pagare per errori non commessi, mentre il datore di lavoro non paga nulla per questi soprusi? Mi spiego meglio, se per esempio il datore di lavoro è un dirigente pubblico (quindi non un imprenditore privato che paga di tasca sua), può mandare decine di lettere di contestazione, anche completamente fasulle ad un lavoratore. Questi alla fine, a prezzo di fegato e sindacati, forse (e dico forse) riuscirà ad uscirne, ma il dirigente non ha nulla da perdere e non paga mai. Mi sembra una cosa totalmente sbilanciata, addirittura ben più di quanto lo sia nella vita normale e nel codice civile. Come mai esiste ancora questa borbonica legge che riconosce al datore di lavoro una superiorità e immunità dagli abusi? Vorrei sapere il suo parere. Grazie.
Mercoledì 22 gennaio 2020 16:39:43
Preg. mo Segretario Maurizio Landini,
E' stato molto bravo ad intuire e spero che possa portare a termine tale progetto.
Pensione a 62 anni di età con 38/40 anni di contributi anche dopo quota 100
Ovvero quota 41 di contributi con qualsiasi età
Vorrei capire come mai la Francia che ci ha sempre criticato per la quota 100 ha deciso di
pensionare i suoi cittadini a 62 anni di età?
Ill. mo Segretario, spero che Lei si faccia valere e trovi una soluzione affinchè anche gli Italiani come i francesi possano andare in pensione a 62 anni o solo con 41 anni di contributi versati che già sono moltissimi.
In caso contrario saremo costretti ns/ malgrado cancellarci da ogni forma sindacale
Cordiali saluti
Mercoledì 22 gennaio 2020 14:41:18
Buongiorno Segretario,
come Rsu Cgil che lotta tutti i giorni per il miglioramento delle condizioni lavorative in un'azienda privata mi aspetto da Lei che la modifica al cuneo fiscale e delle aliquote IRPEF siano valide sia per i lavoratori dipendenti che per i pensionati. Inoltre per chi lascia il lavoro con la riforma Fornero dopo 43 anni ed un mese, versando tutti i contributi obbligatori, la rivalutazione delle pensioni deve essere al 100%. Perchè le pensioni privilegiate non vengono modificate? Anche quelle dei sindacalisti!!! Sarebbe un segnale importante per iscritti e non. BUON LAVORO! !
Martedì 21 gennaio 2020 16:21:31
Buongiorno segretario
come al solito i pensionati sono sempre esclusi dai miglioramenti economici che altre categorie usufruiscono; hanno bloccato perfino l'aumento che in parte ci tutelava dall'inflazione. Il costo della vita e' raddoppiato. Chi soffre di questa situazione in particolare sono le famiglie monoreddito nella quale piu'' persone devono vivere con 1200 euro.
Quando farete la battaglia per il quoziente familiare? distinti saluti
Lunedì 20 gennaio 2020 16:39:56
Lo schifo di elargire dal 2014, il bonus Renzi di 80 euro mese in rapporto al reddito, ai lavoratori dipendenti e non ai pensionati. A parità di reddito dei lavoratori dipendenti, i pensionati pagano 1000 euro in più di irpef l'anno. E questo succede da ben 5 anni e con le nuove leggi aumenta il divario. Quando si pensa di uniformare i pensionati ai lavoratori dipendenti? Intanto per il momento i pensionati hanno perso oltre al potere di acquisto anche questi bei soldoni...
Domenica 19 gennaio 2020 12:35:35
Bonus per i lavoratori ma i pensionati sono stati dimenticati come sempre. I pensionati non vivono di aria e devono avere gli stessi diritti degli altri. La vita come costa per i lavoratori costa pure per i pensionati che tra l'altro sono anziani ed hanno maggiori bisogni.
Sabato 18 gennaio 2020 07:40:22
Sono un iscritto alla cgil e le scrivo per chiederle di prendere in considerazione la mia proposta di aumentare dagli attuali 30 giorni di malattia del bambino totalmente retribuiti fino al terzo anno di età del bimbo a perlomeno 9 o 10 anni sempre di età del bimbo, in quanto ci sono tantissime famiglie dove entrambi i genitori lavorano e che non hanno più i nonni o parenti a cui lasciare il proprio figlio nel caso dovesse essere malato (febbre, tosse o altro). Spero vivamente che lei faccia qualcosa a favore di tutte quelle famiglie che come me si trovano in questa situazione.
Aspetto al più presto sue notizie.
saluti
p. s.: prenda in considerazione anche l'ipotesi di aumentare i giorni da 30 a 40, 45.
Giovedì 16 gennaio 2020 19:59:22
Buonasera Signor Landini, non riesco comprendere come mai nessuno si mette nei panni dei giovani, titolari di partita IVA. che si trovano veramente in situazioni precarie. Dovrebbero esercitare (mi riferisco ai professionisti) attività di lavoro autonomo, e fatturare a clienti diversi. Sono invece, alle dipendenze di un datore di lavoro (vedi Rai) a tempo pieno. E paradossalmente questi lavoratori ai fini fiscali, emettono fatture e contestualmente gli stessi emolumenti fatturati, vengono indicati sul mod. Cud... !!!
Il datore di lavoro che assume lavoratori a tempo determinato e con con partita IVA; sfrutta i suoi collaboratori. Questi non hanno diritto a festività retribuite, ferie, tredicesima, malattia ecc.
A ciò si aggiunge che se percepiscono es. 18. 000. 000 annui lordi, devono pagare Gestione separata 27% imposta sostitutiva; 5% fino a 35 anni; poi 15%. (cosiddetti minimi) Aggiungo ancora che, non scontano l'Irpef, non possono utilizzare le detrazioni fiscali; a loro non spetta nessun aiuto, tipo bonus, naspi ecc. Vive meglio chi percepisce, senza fare nulla, il reddito di cittadinanza... !!!
Non parliamo poi del decreto dignità. Questi giovani, occasionalmente avevano la possibilità di aderire a contratti temporanei (qualche giorno a settimana magari nei giorni di riposo) per arrotondare. Con il decreto dignità gli è stato tolta anche questa possibilità.
Come fa un giovane in questa situazione a sbarcare il lunario? Mettere su famiglia, stipulare un mutuo ecc ecc.
Confido nella sua attenzione
Giusi