Messaggi e commenti per Paolo Mieli - pagina 33

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Frasi di Paolo Mieli

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Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Mieli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Mieli.

Martedì 7 luglio 2020 16:24:28

Caro MIeli,
è di questi giorni la notizia che la Turchia per volontà del Presidente Erdogan vorrebbe rI-trasformare la Basilica di Santa Sofia ad Istanbul (= Costantinopoli) in Moschea; le allego di seguito l'appello rivolto all'Ambasciata della Repubblica di Turchia a Roma:

"Al Governo della Repubblica di Turchia,
un accorato appello: piantatela con Santa Sofia: vi appartiene soltanto come frutto di una storica ‘preda bellica’, ma non è non potrà mai essere islamica e non basterà un decreto a sconsacrare la Basilica dedicata da Giustiniano Imperatore alla ‘Santa Sapienza’ di Dio: oltre che come simbolo religioso di tutta la Cristianità ortodossa (e non solo) essa rappresenta un patrimonio per l’intera umanità è non è e non può essere solo una questione interna turca.

Anzi, la sua trasformazione in Moschea rappresenterebbe un tradimento degli ideali laici del grande Presidente Mustafa Kemal Atatürk, posti a fondamento della moderna Turchia.

La Turchia non è solo membro di un’alleanza politico-militare occidentale come la NATO, ma, se non ricordo male, da tempo ambirebbe ad entrare nell’Unione Europea: sarebbe un ulteriore elemento a favore della sua esclusione.

Ricordate che per la tutta la Cristianità (non solo ortodossa) la sua trasformazione in Moschea sarebbe come se la stessa sorte dovesse colpire Roma con San Pietro o Venezia e la Basilica di San Marco.

Inaccettabile.

Qualsiasi Stato occidentale degno di questo nome sarebbe legittimato a trasformare ‘ipso facto’, per un giusto principio di reciprocità, qualsiasi Moschea presente sul territorio in Chiesa cristiana.

Volete riaprire un’epoca di guerre di religione che appartiene al passato?

Sta a Voi la scelta.

Aldo Righetti (Milano, Italy)

NON CREDE SAREBBE IL CASO DI DEDICARE UNA DELLE SUE AVVINCENTI E 'DOTTE' TRASMISSIONI DI RAI STORIA ALL'ARGOMENTO? CAPISCO CHE LA QUESTIONE POSSA ESSERE SPINOSA, MA CREDO CHE TUTTI GLI INTELLETTUALI DI VAGLIA SI DEBBANO ASSUMERE QUALCHE RESPONSABILITA' DI FRONTE A TANTO 'ANTISTORICA ARROGANZA.

Cordiali saluti

Aldo Righetti.

Domenica 5 luglio 2020 17:36:07

Buongiorno, seguo con grande interesse i tuoi programmi sopratutto su Rai 3 e proprio oggi La Grande Storia, per taluni aspetti anche inedita e innovativa anche per addetti ai lavori.. Sono attualmente il Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della Valle d’Aosta. L’Istituto ha edito un libro: IN CAMMINO Ebrei in Valle d’Aosta di Paolo Momigliano Levi e dato il patrocinio ad un secondo libro: EMILE CHANOUX NON SI E’ UCCISO di Leo Sandro Di Tommaso e di Patrizio Vichi. Sarei lieto di inviarti i 2 libri perché sono ricchi di verità nascoste... i libri non sono stati ancora presentati al pubblico stante Covid-19 Date da decidere... vorrei sapere se ti fa piacere riceverli e eventualmente dove posso spedirteli. Grazie per l’attenzione e ancora auguri per le tue trasmissioni TV. Francesco Stevenin (François)

Giovedì 2 luglio 2020 09:17:42

In riferimento alla puntata sulle stragi nazifasciste, segnalo una importante (dal mio punto di vista) omissione su libri che ne parlano: è "RAPPORTO
della Commissione storica italo-tedesca insediata dai Ministri degli Affari Esteri della Repubblica Italiana e della Repubblica Federale di Germania
il 28 marzo 2009": è il meritorio (e utile, pur con tutti i limiti del caso) tentativo di una rivisitazione degli avvenimenti storici operata congiuntamente da "vinti e vincitori" (in questo caso da vittime e "carnefici"). Analogo rilievo già l'ho esposto quando si trattò il capitolo "foibe", ove si tacque del rapporto congiunto italo-sloveno. Grazie

Giovedì 2 luglio 2020 08:59:23

Caro Mieli,
leggo sempre con interesse i suoi commenti cui spesso lei cerca di dare fondamenti storici con esempi presi dal passato.
Nel suo commento di oggi sull’alleanza fra Pd e Cinque Stelle fa riferimento ad alleanze strane ma efficaci che si sono presentate nella storia politica italiana..
Ho trovato però che questa sua esposizione mancasse totalmente di analisi su tre variabili. Una interna all’Italia e una esterna. La terza e’ il tempo
Quella interna e’ il popolo. Schierarsi con i Cinque Stelle sostenendo i candidati sindaci Raggi e Appendino che lei cita come esempio di alleanza, sarebbe un suicidio politico
Lei vive a Roma per cui non mi dilungherò sui motivi per cui sarebbe un suicidio. Credo siano chiari.
Va bene allearsi ma suicidarsi no grazie.
La seconda variabile e’ rappresentata dalla signora Merkel che sta cominciando a dare segni di impazienza (con forti motivazioni dico io)
Quanto durerà la sua pazienza? Sappiamo bene come Germania e Francia
possano influenzare molto la politica italiana.
Come gli Stati Uniti anche se oggi Trump ha altri problemi per occuparsi dell’Italia e speriamo che continui ad essere così e che venga eletto Biden per dare un po’ di stabilità ai rapporti Europa Usa.
La terza variabile e’ il tempo.
Quanto tempo abbiamo prima che esplodano tensioni sociali e che la gente si stanchi dell’inattività del governo sulle riforme.
I soldi sono ampiamente finiti bisogna che la narrazione agli italiani cambi e che si parta con un serio programma di riforme.
E’ in grado questa classe politica di farlo? Temo di no non considerandolo di suo interesse elettorale ed essendo composta per la maggior parte di personaggi mediocri
Quindi se non lo faranno i politici lo farà qualche personaggio esterno con l’appoggio dei così detti poteri forti e io ci spero vivamente
E’ l’ultima spiaggia prima di scivolare in una situazione Argentina
Un cordiale saluto

Mercoledì 1 luglio 2020 18:10:04

Caro dott. mieli, sono un vostro assiduo ascoltatore, guardo tutti i giorni la vosttra belle trsmissione Passato e presente, ma mi chiedo come mai non facciate ancora una puntata sulle vita del vice brigadiere Salvo D acquisto.
Se poi l avete gia trasmessa e io me la sono persa, vi prego di riproporla, come non amare tanto la vita di questo giovane ragazzo che con il suo gesto e diventato immortale.
La ringrazio molto e le rinnovo i miei piu vivi ringraziamenti, assieme anche ai suoi giovani storici in particolare la graziosa dott, ssa ada nardacchione.

Martedì 30 giugno 2020 13:04:25

Buongiorno Doott. Mieli, gradirei una Sua intervista al Presidente Napolitano sui recenti sviluppi sulla azioni giudiziarie pilotate su Berlusconi.
Grazie

Lunedì 29 giugno 2020 00:56:43

Italia, 24 giugno 2020

Spettabile Redazione de Il Corriere della Sera
Gentili Signori

Noi di Venezolanos en Red, rete di associazioni italo venezuelane con sede in Italia, abbiamo letto con enorme stupore e disappunto l’editoriale del Sig. Paolo Mieli, pubblicato dal vostro quotidiano in data 20 Giugno.
Conoscendo la penna di Mieli come quella di un uomo colto, equilibrato, autorevole e giusto, che ha avuto l’onore di presiedere la redazione di uno dei quotidiani più prestigiosi d’Italia, Il Corriere della Sera, riteniamo che i concetti espressi nel suo editoriale titolato Venezuela (e non solo), calcoli errati a ovest, siano stupefacenti, basati sulla scarsa conoscenza della realtà del nostro paese e per tanto fuorvianti per i lettori italiani, già poco informati sull’attualità venezuelana.

Il nostro stupore risiede nell'avere constatato che le informazioni riportate nell'editoriale sono sbagliate e partono da premesse false. Le affermazioni errate contenute nell'articolo sono facilmente confutabili, ma l'errore della vostra redazione di farsi complice pubblicandolo è incomprensibile, lasciando allo scoperto una mancanza di conoscenza del pensiero, del sentimento e persino delle condizioni in cui si trova la popolazione venezuelana. L’articolo di Paolo Mieli ignora innumerevoli fatti avvenuti prima, durante i governi di Hugo Chávez e in seguito, nel protrarsi della permanenza di Nicolàs Maduro al potere.

“Ma dobbiamo constatare che c’è un’altra parte di popolo venezuelano, probabilmente maggioritaria, che invece è schierata con il governo”.
Quale sarà quella parte? Forse il Sig. Mieli non sa in quali condizioni vive attualmente la popolazione venezuelana:
• Partendo dagli iniziali 30 milioni di abitanti, in meno di 10 anni abbiamo raggiunto il triste record di contare con la seconda migrazione più grande al mondo, dopo quella del popolo siriano. Oltre 5 milioni e mezzo di persone hanno abbandonato il paese, ciò che rende quella venezuelana la più numerosa diaspora del pianeta proveniente da un paese non in guerra.
• Una ventina di anni fa eravamo una delle popolazioni più ricche al mondo e ora il Venezuela ha raggiunto la triste qualifica sulle inchieste internazionali di Nazione più Miserabile sulla terra.
• In Venezuela non vengono garantiti alla popolazione i principi basilari affinché un essere umano possa vivere dignitosamente. I venezuelani vivono da anni una grave carestia di alimenti con cali ponderali di circa 12 kg di peso in media negli adulti ed alti tassi di grave denutrizione nei più piccini. Se consideriamo la primissima età, vale a dire, da 0 a 2 anni la percentuale di denutrizione è pari a quella dell’Africa SubSahariana. Attualmente lo stipendio minimo è equivalente a poco più di 2 dollari con una economia dollarizzata, ciò che rende ancor più difficile procurarsi il cibo. Le continue mancanze di fornitura di acqua che possono durare svariate settimane rendono la vita pressoché impossibile per la mancanza del liquido vitale e per l’assenza di condizioni di salubrità. Continue interruzioni del servizio di energia elettrica riducono la popolazione alla più atroce oscurità, mentre la carestia di gas per cucinare (pur essendo il Venezuela produttore) obbliga le persone a un ritorno al medioevo, costringendo ovunque la popolazione a cucinare con legna in condizioni di totale pericolosità.
• Da paese esportatore di benzina, il Venezuela si ritrova ora a importarne, malgrado il blocco imposto dagli Stati Uniti. L’azienda petroliera, che nel 1998 produceva quasi 3 milioni di barili di petrolio al giorno, oggi non arriva a produrne nemmeno 700 mila. Questa produzione viene ceduta a titolo gratuito dal regime di Maduro a Cuba, venendo a meno per la copertura del fabbisogno nazionale. Nelle strade di quello che fu nel decennio dei novanta uno dei paesi più sviluppati del Sud America, si sono tornati a vedere somari per il trasporto delle merci. La produzione di ortaggi delle regioni più a occidente del paese, viene lasciata marcire ai bordi delle strade per mancanza di trasporto che possa distribuirlo in tutto il paese, nella speranza che possa essere presa da chi ne ha necessità.
• Il Venezuela vive attualmente la più grave emergenza sanitaria complessa del continente americano, con carenza elevatissima di farmaci e di materiale sanitario con la ricomparsa di malattie già sradicate nel XX secolo, come la malaria, il morbillo e la tubercolosi fra tante. Ora contiamo con un tasso di contagiati di COVID-19 totalmente imprecisabile, in quanto il regime di Nicolàs Maduro non fornisce cifre veritiere, mentre il totale dei posti letto di terapia intensiva in tutta la nazione non raggiunge le 250 unità, considerando anche i posti presenti nelle cliniche private.
• Per riferirci al settore della comunicazione e la stampa libera, argomento di vostro interesse e sicuramente anche di Mieli, possiamo spiegarvi come vengono trattati i vostri colleghi sotto il regime di Nicolas Maduro:

Il Sindacato Nazionale di lavoratori della Stampa (SNTP) assicura che dal 2013 fino al 2018, si sono verificati 2. 020 attacchi alla libertà d'espressione. Da parte sua, l’ONG venezuelana Spazio Pubblico ha contabilizzato tra gennaio e febbraio di quest’anno 288 violazioni del diritto alla libertà d’espressione, in maggior parte impedimenti di copertura nelle strade, arresti arbitrari e censura. Delle 141 persone coinvolte, il 79% (112) sono lavoratori della stampa. I giornalisti lavorano sotto l’assedio e la minaccia di gruppi armati denominati «colectivos» (civili armati), la Polizia Nazionale, la Guardia Nazionale e il Servizio Bolivariano d’Intelligenza Nazionale (Sebin). Tra gennaio e febbraio dell’anno in corso si sono verificati 38 arresti arbitrari contro giornalisti, tanto nazionali come internazionali (Fonte Espacio Público).

Avremmo migliaia di altri dati da sottoporvi e siamo disponibili a fornirveli, ma nel frattempo ci chiediamo: in tali condizioni, come potrebbe prodursi un dato maggioritario favorevole al regime madurista? Il Sig. Mieli, molto probabilmente ignora che da inchieste realizzate periodicamente da istituti che si occupano di questo a Caracas, l’indice di gradimento del “governo” di Nicolas Maduro nella popolazione, si colloca punti al di sotto del 8%.

“Talché l’uomo che si proclamava erede di Simón Bolívar tornò alla guida del Paese con un prestigio molto accresciuto che ne avrebbe fatto un leader indiscusso. Fino a quando morì (di cancro, nel 2013). ”
Forse questa è l’immagine un po’ romanzata che alcuni scrittori e giornalisti, alcuni di essi probabilmente pagati profumatamente, vendono del regime venezuelano in giro per il mondo, ma la realtà è ben diversa da questa affermazione. L’accentramento dei poteri nelle mani dell’esecutivo, la sempre maggiore mancanza di libertà di espressione, l’insostenibile insicurezza sociale usata come strumento repressivo sulla popolazione, la confisca selvaggia delle proprietà private, di aziende prospere e produttive e di innumerevoli beni appartenenti ad oppositori, il sempre più crescente numero di prigionieri politici (424 al 22 giugno 2020. Fonte: Foro Penal) diedero ai venezuelani ben presto una chiara idea di quale vicolo cieco si fosse imboccato. Ciò tolse la benda dagli occhi a molti sostenitori di Hugo Chàvez, soprattutto quelli che non venivano toccati dalle politiche di quei tempi di assurdi sussidi, sostenute per riuscire a cooptare quella parte di popolazione meno istruita e più vulnerabile. Tale fu la disapprovazione che nel 2002 vi fu il primo tentativo di rovesciamento del potere.

“Il 23 gennaio del 2019 il presidente dell’Assemblea nazionale Juan Guaidò, leader dell'opposizione, si proclamò presidente pro tempore con l’intenzione di deporre Maduro e indire nuove elezioni. ”
Abbiamo spiegato innumerevoli volte che il Presidente Juan Guaidò non si proclamò da solo. L’articolo 233 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, per intenderci, quella sancita dallo stesso Hugo Chavez nel 2000 a seguito della sua costituente, stabilisce che nel caso di prodursi un vuoto di potere, è il Presidente dell’Asamblea Nacional (Parlamento) ad assumere le facoltà di Presidente della Repubblica Pro Tempore. Anche la Costituzione italiana prevede una situazione analoga, per cui non riusciamo a capire il perchè sia così difficile accettare questo fatto. Il vuoto di potere si era prodotto in conseguenza delle fasulle elezioni presidenziali indette da Nicolas Maduro, così espressamente ritenute da molti paesi democratici, compresa l’Italia, che si tennero il 20 maggio del 2018.

“Pur mantenendo intatte le perplessità sul regime di Maduro, dobbiamo ammettere che sarebbe improprio definirlo una «dittatura». “
Sarebbe molto opportuno chiedere al Sig. Paolo Mieli quale sia il suo personale concetto di «dittatura», perché tale affermazione lascia sbalordito qualsiasi lettore mediamente informato. Ma forse il Sig. Mieli non ha tutti i torti: con il tempo i venezuelani, con le vivenze di questi 21 interminabili anni sulla propria pelle, hanno perfezionato una nuova definizione da attribuire al regime di Nicolas Maduro: NARCO TIRANNIA.

E da questa qualifica non possiamo escludere colui che il Sig. Mieli definisce come “un leader indiscusso”. Tanto per citare un unico argomento, per altro a voi molto a cuore, anche durante il periodo di governo di Hugo Chàvez, le cose non andarono molto meglio. I mezzi di comunicazione, furono sottoposti ad attacchi, tali da rendere sempre più comune leggere titolari, rassegne ed interviste nelle quali i lavoratori dei mezzi di comunicazione descrivevano il modo in cui erano vittime di una selvaggia censura mediatica, dell’esilio, di attentati e di aggressioni fisiche e verbali. Si produssero le chiusure di Radio Caracas Televisiòn (RCTV), oltre 32 emittenti radiofoniche e quotidiani come El Nacional, El Impulso, Tal Cual, e tanti altri, e si verificarono licenziamenti e gravi minacce ai danni di affermatissimi giornalisti, costretti ad esiliarsi e che attualmente ne fanno fede lavorando da svariati luoghi al mondo. Tutto questo viene riassunto in una frase pronunciata dallo stesso Chàvez in ottobre del 2001:
“Direi che i mass media sono i nemici della Rivoluzione”.
E concludiamo questa nostra lunga lettera, ricordando a voi le parole di chi fosse in vita, la più illustre giornalista del Venezuela, scomparsa il 20 febbraio del 2017, senza mai poter rivedere la sua patria libera:
“Ciò che stiamo vivendo non ha nome, ma bensì colpevoli”
Sofía Imber

Ringraziamo anticipatamente per la Vostra attenzione.
Distinti saluti

Venezolanos en Red, Italia:
Venezuela Viva Onlus, Modena
Insieme per il Venezuela, Milano
Venezuela in Piemonte, Torino
Teatro Reginald, Torino
APEVEREIT, Torino
Venezuela in Toscana, Firenze
Centro Italo-Venezolano, Corato (BA)
Venezuela Italia Mondo, Venezia
ALI, Associazione Latinoamericana in Italia, Abbruzzo
Unione Italo Venezolana, Abbruzzo
Comitato Molise pro-Venezuela, Molise

Venerdì 26 giugno 2020 16:33:23

Ancora buongiorno Dott. Mieli,
Dopo aver preso quel panino in pausa pranzo vicino alla banca di via veneto, oggi venerdì 26 giugno, parlando della sua bellissima trasmissione "passato e presente",
ho dimenticato di chiederLe perchè non avete mai fatto luce sul vero personaggio storico di Nerone - O forse si? può essere che l'ho dimenticato - posso aver perso proprio quella puntata... anche tra le repliche che ho visto però, non c'è traccia di Nerone- Mi interesserebbe molto sapere cosa ne pensa lo storico Mieli, o il Prof.
Brizzi, per es..
Spero di risentirLa presto -
Cordiali saluti
Aurora.

Giovedì 25 giugno 2020 15:32:06

Gentile dottor Mieli, vorrei farle pervenire la biografia di mio padre Antonio Bassanini, ragazzo del’99, costruttore edile ed impresario che collaboro’ alla ricostruzione dell’Italia dopo le due Grandi Guerre. Costruì più di 400 tra ponti, chiese, stabilimenti, silos, sanatori, palazzi, case popolari. Tra le sue opere: Pirelli, Marelli, Innocenti, Zanoletti, Varie per Montecatini e CGE, Monopoli, Sedi Inps. La sua vita fu improntata ad una grande coerenza, dedizione, capacità imprenditoriali, inventiva. Fu tra i fondatori di Ucid e Ance e ne fu anche Presidente per la Sezione Lombarda. La sua coerenza lo contrappose alle imposizioni della TODT con la conseguente requisizione di ogni attrezzatura di cantiere. Rischio perché dalla villa di Varese, in accordo con Monsignor Maini e card. Schuster fece passare il confino e mise in salvo amici, dipendenti, italiani ebrei. Mi piacerebbe Lei leggesse questa storia di un uomo coraggioso del ‘900 che per ben 2 volte seppe ripartire! ! E oggi di questo abbiamo bisogno: coraggio, onestà, spirito imprenditoriale!
La seguo sempre nella intelligente trasmissione di Storia su Rai 3.
Potrei portarle il volume in sede del Corriere a Milano?
Un caro saluto e complimenti!
Chiarabassanini

Domenica 21 giugno 2020 19:47:22

Gentile Paolo Mieli,
Seguo sempre Rai Storia, in particolare Passato e Presente - Nei giorni scorsi ho sentito, in una trasmissione, le sue dichiarazioni in riferimento all'acquisto della moglie dodicenne da parte di Montanelli, e sono rimasta sorpresa e basita che lei (nel tentativo di difendere il giornalista) abbia affermato che Montanelli aveva ammesso che quella vicenda è stata un errore ed una stupidaggine; questo non corrisponde al vero - ma anzi lui ne ha parlato compiaciuto fino alla fine della sua vita. - Montanelli si era espresso in quel modo in riferimento all'impresa fascista per la conquista dell'Etiopia e dell'Impero. - Se mi manda il Suo indirizzo mail, Le potrei inviare un "dettagliato" scritto in riferimento all'acquisto della moglie dodicenne, vicenda che è più biasimevole di quanto molti conoscano.. Grazie dell'attenzione - Paola Valle

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