Messaggi e commenti per Paolo Mieli - pagina 35

Messaggi presenti: 407

Lascia un messaggio, un suggerimento o un commento per Paolo Mieli.
Utilizza il pulsante, oppure i commenti di Facebook, più in basso.

Scrivi un messaggio

Leggi anche:
Frasi di Paolo Mieli

Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Paolo Mieli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paolo Mieli.

Venerdì 29 maggio 2020 19:29:31

Che dice di queste riflessioni ?
“Ha ragione, ma va attaccato°. Questo dicevano i massimi vertici della magistratura di Salvini, prima di indagarlo per la nave Diciotti. Il che da un lato ci conforta: i magistrati conoscono il diritto (non e’ del tutto scontato…), hanno il senso di giustizia e sanno che un Ministro degli Interni ha il diritto, anzi il dovere, di arrestare, anche con le armi, l’ingresso illegale di gente sul territorio nazionale. Pero’ lo attaccano. Parola gentile che puo’ significare per Salvini la galera e la fine della sua carriera politica. A che e’ dovuta questa spaventoso e drammatico capovolgimento della verita’ e proprio da chi dovrebbe essere chiamato a difenderla?
Non posso che darVi una risposta che a Voi suonera’ obsoleta ma che e’ vera: al comunismo. I comunisti avevano una fede ferrea e romantica che gli faceva commettere la piu’ atroci nefandezze pur di realizzare il loro sogno. Era una fede laica che amava I martiri, specie se fatti tra gli avversari. E, come e’ noto, da 40 anni I comunisti sono ai vertici dello Stato. Negli anni 80 vi e’ stata una forma di governo diretto: erano I governi di unita’ nazionale. Poi vi e’ stata la cosidetta concertazione: qualsiasi provvedimento governativo doveva essere “concertato” coi comunisti. In quegli anni il vecchioPCI si e’ impossessato della magistratura, pensando -a ragione – che chi teneva in pugno i magistrati teneva in realta’ il potere, specie in presenza di una classe politica pavida e senza figure di rilievo, che accettava senza reagire di essere messa in galera. Fu cosi’ che con “Mani Pulite” il PCI che aveva preso soldi a palate dall’URSS ed era reo di alto
tradimento oltre che di finanziamenti illeciti, passava indenne attraverso la bufera giudiziaria che annullava I partiti storici della Repubblica. Ma quando Woitila e Gorbaciov ci misero una zeppa, il Comunismo finiva miseramente. A quel punto il PCI non accettava l’offerta dei socialisti (attraverso Martelli) di coalizzarsi con loro e diventare un partito socialdemocratico. Chissa’ perche’, diventava il partito dei borghesi ricchi e dei finanzieri: un partito della destra economica piu’ conservatrice. Un tycoon come De Benedetti poteva prendere la tessera nr. 1 del PD. Pero’ il PD mutuava e manteneva il “ modus vivendi” del vecchio PCI: usava ed usa la menzogna e la diffamazione come mezzo di lotta politica, difende a spada tratta I suoi adepti, li mette nei posti di potere anche se cretini e -per una strana e incomprensibile nemesi storica – fa sempre gli interessi dei ricchi e dei burocrati anziche’ quelli del popolo.
E’ per questo che costantemente da 40 anni, l’Italia arranca dietro il resto dell’Europa sempre agli ultimi posti come PIL, come scuola, come ricerca, come giustizia, come qualita’ di vita: siamo l’ultimo paese del socialismo reale (a parte la Corea del Nord e Cuba). Quel socialismo contraddistinto da inefficienza, corruzione, disprezzo dell’uomo. Qualche anno fa ho scritto un libro “ la Rivoluzione necessaria”. Mi sembra sempre piu’ necessaria.

Venerdì 29 maggio 2020 19:22:45

Sono solidale con la Sig. ra Pagano sul trattamento riservato agli Ufficiali Italiani nel campo di Yol (India) Nello stesso campo è stato prigioniero anche mio padre, anche lui non collaborazionista. Il trattamento è stato duro in alcuni casi disumano (prigionieri tenuti per ore sotto il sole fino a sfinimento.). Ci sono stati anche colpi di arma da fuoco contro i prigionieri che stavano cantando. Mio padre è tornato nell'aprile del 1946 con 30 Kg in meno. Occorre che gli storici si aggiornino sulla base di testimonianze autentiche.

Venerdì 29 maggio 2020 17:02:25

Buongiorno.
Sono un'assidua telespettatrice della Sua trasmissione "Passato e presente", che trovo interessante e istruttiva. Ieri sera ho assistito alla puntata dedicata ai prigionieri italiani nei campi inglesi e americani e sono stata travolta da un'ondata di indignazione. Forse la storica che è intervenuta e che ha descritto una situazione gravemente parziale di quella vicenda farebbe bene ad approfondire la storia dei 10. 000 ufficiali italiani prigionieri nel campo di Yol, una durissima prigionia, soprattutto per quei giovani che hanno rifiutato di collaborare, fedeli, comunque la si pensi, agli ideali che li avevano portati a combattere. Uno di loro era mio padre, che aveva già pagato un altissimo prezzo per la morte della sua famiglia, accaduta poco prima della cattura sotto un bombardamento inglese, e che è tornato in Italia dopo 4 anni di sofferenze che poco avevano a che fare con quanto descritto dalla prof. ssa Insolvibile.
Rosaria Pagano

Venerdì 29 maggio 2020 15:15:33

Seguo le sue trasmissioni su rai play sono un nipote del generale mario ferrannini fatto prigioniero dai nazisti e partecipante alla lunga marcia dei generali con i mezzi che ho non riesco a ricostruire la vicenda se cortesemente puo' darmi qualche notizia su questa pagina di storia della 2 guerra mondiale Lei sicuramente sa come muoversi
la ringrazio affettuosamente

Giovedì 28 maggio 2020 11:20:36

Seguo con grandfissimo interesse Rai storia passato e presente, ospiti di qualità, parole chiare. Ho da fare un solo appunto: la iterazione delle presenze degli stessi giovani che, talora, mostrano, non potendo sapere tutto, una certa aria di esposizione scolastica. Ma non sarebbe (come talora già fate) invitare giovani ricercatori, tesisti che su specifici argomenti sappiano dire qualcosa forse anche di diverso dallo stesso ospite-storico? Esaudito che sia questo desiderio posso affermare che avreste raggiunto la perfezione. La RAI deve tornare a fare più cultura e non solo su uno specifico canale, e non rincorrere l'audience come quelle commerciali. Grazie dell'attenzione.

Mercoledì 27 maggio 2020 21:38:30

Gentile Paolo Mieli,
La seguo spesso su RAI storia e colgo l'occasione per complimentarmi e ringraziare per il buon servizio divulgativo.
Ho una domanda un po' bizzarra, che ha del provocatorio.
Riflettendo sull'attuale percezione di un testo iconico come il Mein Kampf, ho, per non so quale processo mentale, visto un'intreccio con la pornografia.
Provo a spiegarmi meglio: nel 1925 il Mein kampf ebbe un certo successo, mentre, credo, al tempo la pornografia rimaneva un tabù. Oggi la rete propone contenuti pornografici senza filtri e questo ha reso tutto ciò "normale", omologando e facendo cadere tutti i tabù connessi all'argomento, mentre l'olocausto, con i suoi orrori, ha reso tabù un teso che oggi inorridisce.
Mi ha incuriosito la percezione dei due temi nel '25 e oggi.
Chiedo se è una lettura possibile.
Grazie Nicola.

Venerdì 15 maggio 2020 23:51:42

Egregio Paolo Mieli, non so se ha letto il mio precedente messaggio del 27 Aprile, in merito alle tremende condizioni imposteci dalle forze vincitrici della 2° guerra mondiale! Io ci riprovo, anche se facciamo parte della Nato, ma attualmente sono ancora valide al 100% o nel frattempo qualche alleggerimento e concessione in più è stata accordata! ? Grazie per una sua risposta, e dedichi una serata a questo tema molto spinoso.

Venerdì 15 maggio 2020 14:20:57

Complimenti per la sua interessantissima trasmissione “Passato e Presente”.
Senza alcuna pretesa, mi permetto segnalare un periodo storico di interesse che riguarda la storia della Valtellina descritta da Cesare Cantù nel libro “Il Sacro Macello di Valtellina” e che potrebbe diventare un tema di una delle sue belle e preziose trasmissionei.
Grazie ancora.

Giovedì 14 maggio 2020 21:51:36

Egregio dott. Mieli,
mi chiamo Sandra Fabbro e faccio parte del direttivo dell'Associazione Italiarmenia con sede a Padova (www. italiarmenia. it). Noi siamo impegnati nella diffusione della cultura e storia armene e abbiamo nella nota scrittrice italo-armena Antonia Arslan un basilare punto di riferimento.
Abbiamo avuto modo di seguire, il 12. 05. 2020, la replica della puntata di Passato e Presente (Rai3/Rai Storia) relativa a "Il crollo dell'Impero ottomano", che è stata particolarmente interessante dal nostro specifico punto di vista.
Facendomi portavoce di tutto il nostro gruppo e della stessa professoressa Arslan, desidero esprimere il nostro vivo apprezzamento per le conclusioni da lei espresse a fine puntata, in cui, in modo chiaro e circostanziato, parla del genocidio armeno e del negazionismo turco. C'è bisogno di chiarezza e coraggio quando si affronta questo tema, ancora tabù per molti, per troppe persone.
Auspichiamo che in future trasmissioni lei possa tornare sulla questione del genocidio armeno - e di altri genocidi dimenticati - e soprattutto sul tema del negazionismo, un male reiterato nelle psicologie delle vittime e terreno fertile ove seminare altri germi di odio e distruzione nel mondo.
Molti cordiali saluti e auguri di buon lavoro.
Sandra Fabbro

Giovedì 7 maggio 2020 10:33:58

Sono un modesto studioso di storia locale, cioè di Viareggio, la mia Città natale. Svolgendo le mie ricerche sulla WW2 ho ritrovato negli USA un filmato, per me inedito, sulla visita del gen. Marshall a Viareggio il 14 febbraio 1945. A tale incontro erano presenti ben sette generali e si concluse con un mutamento deciso della strategia di attacco sul fronte occidentale della Linea Gotica, con un sostanziale accontanomento della Divisione Buffalo ed il ritorno dei Nisei dalla Francia. Si tratta secondo me di un episodio non marginale della guerra in Italia, che è stato sottaciuto proprio per la spinosa questione del comportamento della 92nd divisione. Sarei lieto di farle vedere il filmato di pochi minuti e di parlare della grande figura del ge. George C. Marshall che fu il vero vincitore della guerra e del dopo guera col suo piano, che in questi momenti difficii viene giustamente ricordato.. Cordiali saluti Franco Pocci

Commenti Facebook