Ultimi commenti alle biografie - pagina 3202

Lunedì 6 aprile 2020 18:33:29 Per: Milena Gabanelli

Gent. ma Dott. ssa,
ormai sono anni che seguo le sue inchieste (prima in TV e adesso sul quotidiano) e le voglio esprimere gratitudine per il grande lavoro che svolge per la collettività: con il suo prezioso e serio lavori contribuisce sicuramente ad ad accrescere la consapevolezza dei cittadini sulla realtà che vivono quotidianamente.
In virtù di questa stima, ho deciso di sottoporle alcune mie riflessioni, formulate in questi giorni di prigionia domiciliare su alcuni cambiamenti che penso interesseranno il nostro modo di vivere futuro.
Nel ringraziarla per la sua eventuale attenzione le invio cordiali saluti.
F. to Ing. Giuseppe Acquaro.

Il futuro che ci attende e le scelte da fare.

In questi giorni penso che quasi tutti abbiamo maturato la consapevolezza che il coronavirus - e in generale il rischio legato ad epidemie batteriologiche o virali - cambierà il nostro modo di vivere: il lavoro, la socialità, le modalità di fare acquisti, gli strumenti e i modelli educativi nelle scuole e nelle università, la gestione e la cura della salute e in generale tutte quelle attività umane quotidiane che comportano un contatto con gli altri e nelle quali sarà necessario adottare l’arma del distanziamento sociale.
Tale stato di cose permarrà fintantoché non sarà scoperto un vaccino o una cura sintomatica: ma gli scienziati ci dicono che il virus è di tipo genetico, ossia cambia nel tempo, e quindi il problema si ripresenterà ciclicamente e quando ciò accadrà, ecco che dovremo nuovamente disseppellire l’arma del distanziamento.
In definitiva, possiamo forse ipotizzare che in futuro alcuni cambiamenti saranno transitori, ma altri diverranno permanenti. E come sempre è avvenuto in passato, chi non saprà cogliere per tempo i cambiamenti in atto per adattarsi, subirà un ridimensionamento della propria qualità e stile di vita. Tale regola vale tanto per i singoli quanto per le imprese, le comunità e le nazioni.
Un prestigioso studio di un gruppo di ricercatori dell’Imperial College di Londra, ha messo in evidenza cosa ci aspetta nell’immediato futuro: misure di distanziamento sociale estreme ogni volta che i ricoveri nei reparti di terapia intensiva iniziano ad aumentare alternate a misure più labili ogni volta che i ricoveri diminuiscono.
La frequenza temporale di questo approccio a “fisarmonica” dipende oltre che dalla quantità di letti disponibili in terapia intensiva, anche dal grado di accettabilità di “sacrificare” la popolazione più anziana o più fragile: al riguardo è significativo osservare le differenze di approccio (almeno iniziale) fra i paesi anglo sassoni e quelli neo latini: più liberisti i primi, più “sociali” i secondi.
In questo approccio a fisarmonica, inoltre, quando la soglia degli “infetti” scenderà al di sotto di una certa soglia (R0<1), le misure restrittive saranno revocate ma le persone “infette” rimarranno comunque confinate a casa.
Qualche autorevole studio ha stimato che il distanziamento sociale comporta una riduzione del 25% dei contatti: questo significa che la chiusura delle scuole dovrebbe essere in vigore per quasi due terzi del tempo (attivo due mesi e un mese in pausa). In questo scenario, per non interrompere il processo di apprendimento e di studio anche durante le quarantene, sarà quindi necessario ripensare il modello didattico di scuole e università.
Uno stile di vita da recluso, però, non è sostenibile (né fisicamente né economicamente) per periodi così lunghi e pertanto si dovrà necessariamente pensare ad un nuovo stile di vita sociale.
Il modello che sta prendendo forma è quello coreano: una sorta di grande fratello che segue ogni nostro movimento in ogni istante della nostra vita quotidiana e controlla lo stato di salute in tempo reale per “avvisare” gli altri ovvero tenerci bloccati. In poche parole sarà formalizzato un “lascia passare” con cui sarà possibile acquisire la libertà di movimento sacrificando il nostro diritto alla riservatezza.
Questo elemento costituisce, a mio avviso, un duro colpo alla cultura liberale occidentale, nella quale i diritti individuali sono una pietra miliare delle democrazie, così come esse si sono evolute nella odierna post modernità. Nella odierna cultura liberale, infatti, siamo divenuti poco inclini a tollerare sacrifici del benessere individuale - libertà individuali - a favore del benessere collettivo, atteso che si considera il secondo come una conseguenza del primo.
Nell’attuale scenario non è assurdo temere il rischio che si possano introdurre nuove forme di “discriminazione” legali. In presenza di tecnologie in grado di identificare chi è a “rischio” e chi no, l’informazione sul nostro livello di rischio, accanto ad un suo utilizzo finalizzato a limitare la nostra libertà di movimento (accesso ai mezzi di trasporto, a grandi spazi, a edifici governativi, a locali pubblici e notturni, ai teatri, ai cinema, nei luoghi di lavoro, ecc…), potrebbe essere utilizzate anche per altri scopi.
Al rischio di mobilità potrebbero associarsi altri parametri per valutare un rischio di tipo “economico” e/o “produttivo” delle persone. Potrebbero, cioè, introdursi barriere legali di “ingresso” e quindi criteri intrinsecamente discriminanti: il tutto accettato in nome di una economia di mercato che non può sopravvivere con soggetti a rischio in circolazione.
Se questo rischio di “discriminazione sociale” è fondato, non vi è alcun dubbio che il maggior costo di questo cambiamento sarà verosimilmente sostenuto dai più poveri e dai più deboli.
E come sempre avviene in occasione di grandi cambiamenti, ci saranno alcuni che ci perderanno più di altri: allo stato attuale delle cose, se non cambieranno alcuni paradigmi fondanti della globalizzazione, è ragionevole ritenere che in futuro a perderci saranno quelli che hanno già perso troppo negli ultimi decenni, ossia quelle fasce sociali che hanno subito negli ultimi due decenni un processo di precarizzazione.
Oggi più che mai diventa importante gestire i cambiamenti traguardando al modello sociale che si vorrà in futuro.
Possiamo continuare a difendere l’attuale modello sociale, basato sul liberismo economico-finanziario, con le sue non regole e i suoi meccanismi di controllo sociale, il quale, negli scenari prima descritti, ci condurrà inevitabilmente verso una società sempre più ingiusta e nella quale agli attuali squilibri economici si affiancheranno inevitabili squilibri nelle libertà individuali (chi ha di più è più libero).
In alternativa possiamo avviarci verso un nuovo modello sociale che, riprendendo il paradigma del secondo dopoguerra, nel rapporto individuo–collettività la priorità sia assegnata a quest’ultima: un modello sociale nel quale, ad esempio, accanto alla prevalenza dell’interesse collettivo su quello individuale, individui chiaramente gli asset strategici che devono essere sottoposti al potere di indirizzo e controllo della collettività.
Un modello in cui l’interesse collettivo (sostenibilità e coesione sociale) è prevalente sempre e comunque sui bisogni individuali. Un modello nel quale, ad esempio, la valorizzazione delle intelligenze e delle competenze sia finalmente considerata una priorità “collettiva” assoluta e per tale ragione la collettività se ne farà carico (anche economicamente), bloccando ad esempio l’esodo dei nostri cervelli, giovani o meno giovani che siano.
Un modello che non dà direttamente (e sempre di più) ai singoli (utilità privata) ma indirettamente e di più a tutti attraverso servizi collettivi strategici per la collettività, come ad esempio una sanità (pubblica) adeguata ai nuovi tempi, una istruzione (pubblica) di più elevata qualità, trasporti e infrastrutture (pubbliche) efficaci ed efficienti e così via; un modello sociale nel quale siano individuati chiaramente gli asset strategici che devono essere sottoposti al potere di indirizzo e controllo della collettività.
Un modello nel quale, ad esempio, l’asset che gestisce le informazioni e i dati sia considerato strategico in quanto la loro manipolazione consente di manipolare la realtà e, quindi, non può essere gestito da mani straniere o, ancora peggio, da multinazionali private che sono o telecomandate dai propri governi o da mercenari che vendono al miglior offerente, ma che in entrambi i casi sono comunque mani in grado di mettere a rischio la stabilità politica ed economica di interi paesi e, in definitiva. La tenuta democratica di un paese.
Analoghe riflessioni si possono fare per altri asset non meno importanti, quali ad esempio i trasporti aerei e navali, la logistica delle merci: asset oggi interamente in mano ai mercati (sovente controllato da azionisti pubblici o privati esteri) e sui quali lo Stato non può non avere il potere di controllo e di indirizzo reale da utilizzare al bisogno, specie nei momenti di crisi emergenziale, come quello che stiamo vivenmdo oggi.
Abbiamo il dovere di lasciare in eredità ai nostri figli una democrazia sana, così come ce l’hanno consegnata i nostri padri.
Voghera, 06/04/2020
f. to Ing. Giuseppe Acquaro

Da: Giuseppe Acquaro

Lunedì 6 aprile 2020 18:32:44 Per: Giuseppe Conte

Cocuzza Patrizia vera apprezza quello che sta facendo in questa emergenza con coraggio e costanza. Le auguro una Buona Pasqua anche se non sarà rosea. Coraggio!

Da: Patrizia

Lunedì 6 aprile 2020 18:30:58 Per: Giuseppe Conte

Buon giorno! Presidente Della Repubblica Italiana! La stimo e ammiro, Con il problema ad oggi Molto grave, ed invisibile Covid-19! 'x Il possibile che Fa, e farà nn è Facile!
Io sarò una di tante che Chiede una mano, un chiarimento! Vivo sola, lavoro part- time, e mi trovo Purtroppo a comprare una casa, a inizio marzo 2019!!! con prestiti seguito!!! ! Immagini.. il mio stato mentale e fisico, con lo stress x pagare, il tutto! Il mutuo x fortuna è sospeso ma, x i prestiti dopo un mese di chiamare, tra banca uno e agenzia l' altro, non mi danno ancora Conferma, di una. sospensione!!! Mi dicono o 1 mese o 2 mesi!!! io come faccio! ? Devo sospendere. almeno fino a ripresa del.
lavoro!!!
Io lavoro in Malpensa Aereoporto.. immagini... x fortuna non, ho contratto il covid-19!!! Ad oggi! Con tutti i cinesi e turisti, che sono passati da noi tra terminal 1 e2??? !!!
Siamo in cassa integrazione dal 1 marzo!!! Io sono impossibilitata, a pagare, i prestiti e mutuo! O pago o mangio! Chi mi può Aiutare, se nn io da Sola! ?
A parte lo Stato con le loro consulenze!!! Farà quello che. Può Immaginò. i milioni di Italiani in difficoltà. ad Oggi!
Grazie di tutto x questo mio Appello!
🇮🇪🇮🇪🇮🇪🇮🇪🇮🇪🇮🇪🇮🇪🇮🇪🇮🇪
Distinti saluti

Da: Maria Grazia

Lunedì 6 aprile 2020 18:30:16 Per: Milena Gabanelli

Ospedali di Roma. Né sicurezza né centralino.

Guardie giurate usate sistematicamente come centralinisti all'Ospedale Sant’Eugenio e Cto (cui talvolta si aggiunge il Pertini) sono costrette a disertare loro malgrado i servizi di sicurezza per svolgere un compito improprio.

Il Responsabile della U. O. C. Direzione Amministrativa Ospedali Dott. Giulio ROSSI, interessato del problema dal SAVIP, pare insensibile e continua nella sua politica di depotenziamento della sicurezza dei nosocomi: sopprime le ronde di sicurezza per adibire le Guardie al centralino.

Tale pessima gestione, avallata anche dall'Assessore Regionale alla Sanità, Alessio D’AMATO, che nulla ha fatto per mettervi fine, fra l'altro scarica sulle Guardie giurate responsabilità e compiti per i quali le stesse non sono formate, non conoscendo le articolazioni vitali degli ospedali e delle istituzioni che, specie in caso d'emergenza, con rapidità devono essere telefonicamente interconnesse. Per contro, i pazienti e le infrastrutture, soprattutto nelle ore notturne, restano privi di sicurezza, lasciando campo libero ai malintenzionati d'ogni risma.

Vorremmo proprio sapere chi ci guadagna da questa palese incapacità di gestire i servizi di sicurezza nell'ambito della Sanità, con evidenti aggravi anche per l'Erario.

Chiediamo anche che anche la Questura di Roma intervenga per mettere fine a questo malcostume, impartendo direttive sui servizi alla ASL competente secondo quanto previsto dalla legge.

Roma 6 aprile 2020
IL SEGRETARIO PROVINCIALE
Enzo Lombardo

Da: Enzo Lombardo

Lunedì 6 aprile 2020 18:26:24 Per: Giuseppe Conte

Gentilissimo Presidente Conte, voglio semplicemente esprimerLe la mia gratitudine per il difficile lavoro che ormai Svolge da giorni e quindi come Medico del 118, nonché come cittadina della nostra Italia, Le dico veramente Grazie infinite.

Dott. ssa Paola C.

Da: Paola

Lunedì 6 aprile 2020 18:20:09 Per: Barbara d'Urso

Perchè oltre lo strazio di questa situazione da incubo dobbiamo anche essere sottoposti allo strazio di stare lontani dalla persona che amiamo?
perchè in questa situazione già pesante di suo viene fatto pesare il fatto di vivere in due comuni diversi?
Perchè ci è stato tolto anche il diritto di amare e di essere amati?
Perchè è visto come un crimine mettersi sulla propria auto solamente per prendere la persona che si ama e portarla nella propria abitazione?

Comprendiamo tutto quello che succede ed il grave momento che sta affliggendo l'umanità intera e per questo

non vogliamo passeggiare in centro città come se nulla fosse
non vogliamo andare al mare
non vogliamo sottoporci a rischi
non vogliamo andare contro le regole
non vogliamo pensare che forse potrebbe non esserci un'altra possibilità di rivederci ancora perchè qualcosa potrebbe andar male

Vogliamo solo
poter continuare ad amarci senza interferire con nessuno e senza che nessuno possa interferire con noi

Vogliamo solo ri-avere i nostri momenti
Vogliamo solo poterci amare

scusa lo sfogo ma siamo davvero a pezzi. Stremati da quanto stà succedendo. I nervi faticano a reggere e la positività comincia ad andare via... nonostante il sole abbiamo iniziato a scaldare le giornate i nostri cuori cominciano a gelarsi.

Perfavore aiutaci
Marcel & Regina

Da: Marcel

Lunedì 6 aprile 2020 18:10:19 Per: Giuseppe Conte

Buona sera Presidente. La ringrazio per quanto sta facendo per cittadini. Mi permetto di dimostrarle il mio completo disappunto per l'art 67 comma 4 del decreto "cura Italia". A fronte di una sospensione di meno di 90 giorni dell`attivita di accertamento da parte dell'agenzia delle entrate si proroga fino a 2 anni la prescrizione degli 2015/2014 la cui prescrizione era prevista il 31 dicembre 2020. Inizialmente ho pensato che una proroga della prescrizione sarebbe stata giusta, proroga commisurata al periodo di sospensione dell'attività di accertamento (meno di 90gg.). Tuttavia con circolare 8/e l'agenzia utilizza tutta la proroga massima ammessa cioe 2 anni. Tale atteggiamento, a mio avviso pregiudica la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, perché sa d'ingiustizia, specialmente in quedto delicato periodo. Non mi aspetto una risposta, avrà tanto da fare, ma una oppurtuna e giusta revisione dell'art. 67 comma 4 del decreto "cura Italia" si. Le auguro buon lavoro. Cordiali saluti.

Da: Giuseppe

Lunedì 6 aprile 2020 18:01:47 Per: Mario Giordano

Bla bla bla...

Io continuo a non capire. Convengo che i pareri discordanti di medici, virologi, infettologi, esperti, giornalisti e via dicendo possano essere discordanti a causa del pochissimo che si sa circa la provenienza. l'evoluzione e, come mi auguro, la scomparsa di questo virus che risulta sconosciuto alla scienza ufficiale, ma non comprendo quando si continua a dire che ne faremo piazza pulita soltanto con il vaccino. Il vaccino, come ci hanno spiegato e come possiamo immaginare, sarà pronto solo tra un anno, un anno e mezzo e poi si darà il via per somministrarlo alla popolazione. Considerando che ci sono in Italia circa 60 milioni di positivi ASINTOMATICI, vale a dire infetti che non sanno di esserlo, e supponendo che il vaccino anti-covid 19 possa essere, come pure quello dell'influenza e del raffreddore iniettato solo in condizioni di salute COMPLETAMENTE BUONE, altrimenti, come tutti sappiamo, potrebbe sortire l'effetto contrario aggravando il quadro della nostra salute, se ancora stiamo parlando - solo parlando - di statistiche fatte dall' ISS o dall'OMS e compagnia bella che continuano a sciorinare cifre impressionanti senza che per tale motivo qualcuno si dia nel frattempo una mossa e prenda la decisione, di testare gli asintomatici, attraverso il tampone che però già è tramontato dal momento che per constatarne l'efficacia ce ne vorrebbero almeno due, ma anche e soprattutto attraverso altri test molto più rapidi nello scovare le persone positive che, giunti a questo punto, sono quelle più pericolose per la diffusione del contagio, mi dite cosa stiamo aspettando, ANCORA, prima della somministrazione del vaccino, a sottoporre la popolazione ai test??? Posso capire che non sia cosa semplice, però, dalle immagini pervenute dai Paesi colpiti per primi come Cina e Corea, questi test possono essere effettuati pure a gente che, in macchina, sosta per esempio al semaforo aspettando il verde. Allora, anzichè aspettare, aspettare, aspettare ogni giorno che il picco (a proposito. è stato raggiunto o no?) scenda, anziché aspettare che il padreterno ci metta la Sua mano e disintegri il virus col caldo, anziché aspettare che dati i tempi lunghissimi della quarantena l'immunità del gregge si raggiunga volenti o nolenti, PERCHE' NON FACCIAMO PARTIRE I TEST SENZA PERDERE ULTERIORE, PREZIOSO TEMPO??? PERCHE' IN UNA SITUAZIONE D'EMERGENZA COME QUESTA NON SI FA PIAZZA PULITA DELLA BUROCRAZIA??? L'isolamento va bene, ma non dimentichiamo, parlando solo dell'Italia, che siamo un gregge di 60 e più milioni di persone, e non di 6. In mezzo a 6 pecore bianche, infatti, quella nera si vede subito, ma in mezzo a 60 milioni di pecore, è difficile distinguere tra quelle bianche quante sono le nere. che, se non individuate ed isolate, continueranno ad infettare, ingenerando una sorta di cane che si morde la coda. Va sottolineato tra l'altro come, se continuano a scarseggiare mascherine, guanti di lattice, amuchina e perfino l'alcool, diventato più raro e prezioso del caffè durante la seconda guerra mondiale, anche se la popolazione ce la mette tutta per collaborare (qui a Roma, devo dire che sono rimasta stupita dal comportamento dei miei concittadini, disciplinati nelle file, del tutto assenti dalle strade, e dire che di fronte al Nord eravamo la vergogna di questo Paese!) come possiamo incrementare le misure di sicurezza che ogni giorno ci vengono rammentate dalle reti televisive? ? E' nell'altalenanza dei pareri, nella contraddizione delle regole, che si cela la debolezza di questo Paese, un Paese formato da una generazione vecchissima, quella proveniente dalla guerra e da altre epidemie e che, nonostante i numerosi decessi si è dimostrata gagliarda, fortissima, veramente all'altezza della situazione, e da una generazione un po' più giovane, quella dei figli dei grandi vecchi quali noi siamo e che non era preparata ad una catastrofe sanitaria a livello mondiale perché resa sicura fino alla certezza dell'invincibilità dai farmaci che hanno impedito il riaffiorare di vecchie epidemie ormai sconfitte quali la peste, il vaiolo, la spagnola, l'asiatica, ma che tuttavia sta dimostrando, con le dovute eccezioni, senso di responsabilità proprio in ricordo dei propri genitori e dei propri nonni scampati a due guerre mondiali. Ma la disciplina, da sola, non può, a mio parere, sconfiggere il nemico invisibile che se non trova i nostri organismi da colpire, adesso si accanisce su quelli dei giovani e perfino dei bambini. Allora, proprio per non osservare più il tragico spettacolo delle bare accatastate, nelle chiese, di chi piange i familiari senza aver dato loro l'ultimo saluto, dei medici e degli infermieri che hanno speso le proprie vite per salvare quelle degli altri, e di chi ogni giorno siede alle casse dei supermercati per garantirci il cibo, CHE BISOGNA FAR PRESTO. E' inutile, pretestuoso, pensare agli scenari di un "domani" che nessuno sa quando e come verrà. Occorre concentrarsi, e concentrare le risorse economiche SULL'OGGI, per sconfiggere definitivamente un maledetto virus che già ha accorciato le nostre vite condannandoci all'isolamento, al mancato godimento dell'aria, della luce, degli spazi, della libertà personale. degli abbracci e dei baci delle persone care in un vigliacco, perché invitante, Aprile pieno di sole. Grazie.

Da: Roberta

Lunedì 6 aprile 2020 18:01:23 Per: Luca Zaia

Signor Presidente…
Lei è un Grande Uomo !!!
Grazie per tutto quello che sta facendo per noi.
Erica M.

Da: Erica Magagna

Lunedì 6 aprile 2020 17:59:46 Per: Mario Giordano

Gentilissimo Direttore,
cercando di non dilungarmi troppo,
Le chiedo come mai nessuna autorità al mondo, a seguito di questa terribile pandemia generata dal Covid 19, non abbia ancora preso una seria posizione nei confronti dei terribili wet market, tipici della Cina, dove la detenzione e macellazione degli animali è fonte di diffusione di virus anche mortali per l'uomo. Oltre al fatto, assolutamente non secondario, delle atroci sofferenze a cui vengono sottoposti innocenti creature. Neanche il tempo di avere zero contagi e la Cina ha riaperto, me lo permetta anche da animalista, quegli inferni ! Se può ne parli nella Sua trasmissione. Grazie e tantissimi complimenti, la stimo molto, è una persona estremamente intelligente.
Simona Corvini - Bologna

Da: Simona Corvini