Ultimi commenti alle biografie - pagina 4624
Giovedì 11 luglio 2019 17:24:01
Per: Mario Giordano
SALVE,
innanzitutto mi presento, mi chiamo DITELLA SIMONA, vivo a Milano, dove da 8 anni sono titolare di un'impresa di pulizie con 20 dipendenti. Lavorando principalmente per ALER MILANO, ho subito ripetuti e continui ritardi nei pagamenti, e conseguentemente a questi ritardi, e soprattutto per poter pagare le retribuzioni ai dipendenti e non trovarmi costretta a chiudere la mia attività, ho accumulato dei debiti con l'Agenzia delle Entrate e delle Riscossioni, debiti che però, pian pianino, stavo cercando di sanare, con le varie rottamazioni alle quali io ho aderito e saldato integralmente. Vendo ora al motivo per il quale ho pensato di scrivere a voi: circa 15 giorni fa mi sono trovata il c/c aziendale pignorato per un importo pari a . 102. 500, 00 dall'Agenzia delle Entrate e delle Riscossioni, mi sono immediatamente recata presso i loro uffici ed inizialmente mi è stato risposto che potevo chiedere una rateizzazione del debito e che a seguito del pagamento della prima rata di tale rateizzazione loro mi avrebbero sbloccato il c/c bancario. Per fruire di tale rateizzazione, però, era necessario presentare allegare alla richiesta il modello ISEE 2019. Dopo circa 1 settimana mi ripresento allo sportello dell'Agenzia delle Entrate e della Riscossione con il modello ISEE 2019 per richiedere la rateizzazione e questa volta il funzionario mi dice che se voglio la posso anche richiedere ma che tanto è inutile perché l'accettazione o il rifiuto della rateizzazione da parte dei loro uffici, non arriverà mai entro i termini del pignoramento bancario e quindi l'Agenzia delle Entrate e delle Riscossioni si terrà i soldi anche se la legge dice che non sono pignorabili gli importi giacenti sul c/c destinati alle retribuzioni dei dipendenti. Inoltre, il 31. 07. 19 scadono le rate della rottamazione dell'Agenzia delle Entrate e delle Riscossioni ed io questa cosa a loro l'ho fatta presente ma la loro risposta è stata che non gliene frega niente.
Mi chiedo se è giusto portare alla rovina un imprenditrice in questo modo, considerando che in Italia la pressione fiscale è la più alta d'Europa (se non del mondo).
Vorrei sensibilizzare l'opinione pubblica su questo argomento, ed ho pensato di scrivere a voi.
GRAZIE
DISTINTI SALUTI
DITELLA SIMONA tel 346-------
Da: Ditella Simona
Giovedì 11 luglio 2019 17:04:21
Per: Matteo Salvini
Buongiorno sig. Salvini, mi chiamo Zanatta Maura e Le scrivo dalla provincia di Trevis. Mi congratulo con Lei per il lavoro che sta facendo al governo! Io lavoro come ausiliare di sosta presso un comando di polizia locale e mi piacerebbe che gli ausiliari avessero più potere riguardo le sanzioni... Purtroppo assisto a diverse scene dove persone "sane" parcheggiano le proprie auto sugli stalli riservati ai disabili e se ne fregano totalmente, tanto pensano che i disabili hanno più tempo per girare a trovare altri parcheggi... A me piacerebbe punire queste persone che non portano rispetto a chi davvero ha problemi... Se riesce a fare qualcosa ne sarei lieta... La ringrazio e Le auguro un buon lavoro
Cordiali saluti
ZANATTA MAURA
Da: Maura
Giovedì 11 luglio 2019 16:47:40
Per: Matteo Salvini
Ugo Raffaelli, ma tu lavori ancora (e che lavoro fai) o sei pensionato oppure un disoccupato? Sicuramente non hai lavorato e non lavori per il pubblico impiego perché solo quelli come te possono avere certe pensate,, sei proprio un cranio!! Ti ricordo cmq, visto che nutri antipatia o gelosia per i dipendenti del pubblico impiego che nonostante ci siano tra loro anche quelli furbetti, che sono quelli che garantiscono il pagamento delle tasse perché non evadono il fisco, e se tu sei pensionato ti stanno garantendo la pensione tutti i mesi, e se sei disoccupato ti garantiscono gli aiuti sociali e le esenzioni in vari settori. Ti consiglio di avere più rispetto dei lavoratori che hai citato e di chiederti se tu sei stato o sei veramente onesto nel tuo lavoro. Magari tu sei un'autonomo che quando fa dei lavori non rilascia neanche la fattura, per cui collega il cervello prima di pubblicare certe uscite.
Da: Simona
Giovedì 11 luglio 2019 16:37:47
Per: Mario Giordano
Rispondo a Fabio.
I vescove e/o Cardinale beccano 3000 euro mensili x spese personali. Chi disci? ? ?
La prossima volta mi arruolo nella chiesa: manciu, vivu e f...
Da: Ernesto Bellitteri
Giovedì 11 luglio 2019 16:27:58
Per: Massimo Ranieri
Ho ormai un'età vetusta ma ancora oggi un ricordo mi fa sorridere. Quando tu eri ancora Giovanni Calone bambino, io giovane donna, scrissi un racconto con lo pseudonimo Barbara Antonelli (lo usai per anni) che fu pubblicato su un rotocalco (fotoromanzi e un racconto centrale: mi pare il giornalino si chiamasse Sogno). Ebbene, il protagonista si chiamava Massimo Ranieri, quando tu eri ancora Giovanni Calone. Un nome che alla tua genialità ha portato fortuna. Un sorriso. Ciao
Da: Mariella Plumeri
Giovedì 11 luglio 2019 16:21:30
Per: Mario Giordano
Gentile dr. Mario Giordano,
le scrivo per sottoporre alla Sua cortese attenzione un problema relativo all' impossibilità di fruire del riscatto agevolato, anche per anni di studio ante 1996, a coloro che optano per il calcolo della pensione con il metodo contributivo.
Di fatto l'Inps, non tenendo conto del combinato fra la L. 335/1995 e l'art. 20 c. 6 del D. l. 4/2019, nega il predetto riscatto agevolato a chi intende avvalersi del pensionamento con l'opzione donna.
Chiarisco, di seguito, la situazione personale.
Sono una docente di ruolo di scuola secondaria di secondo grado nata nel luglio 1960, in servizio dal 1/4/86.
Per maturare i requisiti di opzione donna al 31/12/2018 (35 anni di contribuzione) avevo la necessità di riscattare due anni e tre mesi del corso di laurea conseguita
negli anni 80.
Pertanto ho prodotto domanda di riscatto e, dal prospetto ricevuto dall'INPS, risulta che l'importo da versare per il periodo della durata del corso legale (4 anni) è pari
ad euro 73. 335, 66.
È evidente che non soltanto sono obbligata al computo contributivo dell'intera carriera (molto penalizzante) ma a ciò si somma, non potendo fruire
del riscatto agevolato (5240 euro per ogni anno), un ulteriore pesantissimo fardello.
Risultato: pensione pari a circa 600 euro mensili (tenendo conto della deduzione dell'importo per il riscatto di 2 anni e tre mesi) a fronte di uno stipendio attuale di 1850 euro.
Chiedo: risponde a criteri di giustizia sostanziale questa palese e ulteriore discriminazione nei confronti di chi per assistere il coniuge ammalato è costretta ad abbandonare
il lavoro?
Come mai l'Inps non si esprime adeguatamente sull'art. 20 c. 6 del D. l. 4/2019 che consentirebbe il riscatto agevolato anche per anni di studi antecedenti il 1996
a condizione di optare per il metodo contributivo secondo quanto disposto dalla legge Dini?
Confido nella Sua sensibilità e spero tanto che Lei prenda a cuore questa problematica.
Attendo speranzosa un Suo intervento ad adiuvandum.
RingraziandoLa sin d'ora per l'attenzione, Le porgo distinti saluti.
Prof. ssa Ersilia Montone
Da: Ersilia Montone
Giovedì 11 luglio 2019 16:03:24
Per: Mario Giordano
Buong dott. GIORDANO,
sono un discreto SUO stimatore e condivido parecchie sue analisi-giudizi-commenti-consigli e proposte, sono nato a TERRAZZO VR il 1952 e la mia famigli è emigrata a ROSIGNANO MONF AL nel novembre 1954, sono pensionato normale, ho viaggiato e lavorato e sono stato in africa oltre 10 anni mi piacerebbe incontrarla verso fine settembre per raccontarVI esperienze culturali generali (non personali) e illustrarVI più a fondo alcuni argomenti dei quali ho intuito lacune e imprecisioni e richiamare parte della politica del passato e paragonarla agli strafalcioni enunciati
da buona perte dei giovani politicanti dei giorni nostri. Sono simpatizzante lega fin dalla nascita del movimento, molto deluso-poi- nel perdurare finale di BOSSI, SE valuta positivamente la mia richiesta di incontrarla dopo il 25 settembre, spero darVI buone nuove experienze e consigli
Risiedo limitrofi CASALE MONFERRATO mio tel 338 -------, sarò all estero dal 19/7 al 25/9
buon lavoro e cordiali saluti
Da: Nazzareno Chiavenato
Giovedì 11 luglio 2019 15:58:59
Per: Mario Giordano
Carissimo, non perderò la tSua trasmissione di questa che che mi dicono parlerà di pensioni.
Il Suo prpogramma sarà ormai definito.
Trovasse 5 minuti La autorizzo e leggere la sotto riportata mail inviata recentemente a Salvini.
Stefano Galli ---
Carissimo Sig Salvini,
come diceva BOSSI "TEGN DUR"
65-70 anni fa da piccolo, vedevo il Senatore Galli Dario frequentare con Suo papà il bar dei Combattenti, sede dei Socialisti di Abbiate Guazzone /Tradate-VA.
Ho imparato a conoscere il TORNIO dal papà del Senatore Candiani.
Frequentavo la piscina di Castiglione con Maroni dove portava i suoi bimbi.
Non avevo accettato la proposta di fare il Sindaco della LEGA preferendo il DURO lavoro di Dirigere una Multinazionale dove tutt'ora dipendo pagando regolari tasse/contributi Sociali sia io che la Ditta.
Le scrivo per chiederLe di:
-modificare l'esistente legge relativa alle pensioni VOAUT. Attualmente la legge dice che se un lavoratore che ha ottenuto la pensione e continua a lavorare (versando sia il lavoratore che l'Azienda regolari contributi) non può più richiedere un aggiornamento/adeguamento della pensione che percepisce, dopo che ha già richiesto una integrazione della pensione se ha già utilizzato per 2 volte la richiesta di integrazione ovvero aggiornamento pensione VOAUT.
-Io penso che se un Italiano desiderasse lavorare sin quando vuole, possa richiedere integrazioni pensione VOAUT illimitatamente.
e. g. Magari dire che è possibile richiedere detta integrazione di VOAUT se si lavorasse di seguito altri 2 anni da una precedente richiesta di VOAUT stessa.
-a 49 anni (ovvero nel 1987) sarei potuto andare in pensione (ora ne ho 81) avendo versato 35 anni di contributi. Invece proseguii come Dirigente il lavoro non richiedendo la pensione regalando così all'INPS (Governo) per ben 12 anni la non richiesta pensione. Ovviamente anche versando cospicue somme all'INPS di contributi sia miei che dalla Ditta.
-Lavoro tutt'ora (come CO. CO. CO) e sia io che l'Azienda Multinazionale versiamo regolari contributi all'INPS che mai mi renderanno nulla in quanto in Italia esiste una legge sbagliata che non mi consente di richiedere per una terza volta la rivalutazione mediante aggiornamento VOAUT.
-Richiesi la seconda VOAUT quando la Fornero castigava i lavoratori e temevo che dovesse anche mettere le mani nelle mie tasche a fini delle pensioni VOAUT.
Cosa ne dice? Avessero i Politici regalato quanto io ho ragalato e tuttora regalo allo STATO, anzichè farsi leggi di loro Benefici senza chiedere al popolo alcuna opinione..
Attendo cortesemente una Sua risposta
P. S.
Alternativamente potrei imitare gli attuali pensionati che vivono a Lisbona. Con un 35% dell'imposta IRPEF che annualmente pago potrei vivere da Signore con anche risparmio di quanto ora pago.
Con questa alternativa ne soffrirebbe di non poco lo STATO Italiano.
Cordiali saluti
GALLI STEFANO
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Da: stefano galli
Giovedì 11 luglio 2019 15:50:47
Per: Flavio Insinna
Ciao Flavio, vorrei chiederti un piacere, se ti è possibile fare un video con i tuoi auguri per mia figlia Simona che il 13 luglio compie 30anni, ti segue sempre è una tua grandissima fan, ti ringrazio anticipatamente, grazie di cuore😊!! !
Da: Antonella Minonne
Matteo Salvini
Politico italiano
Da: Enza Fiore